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Autore: YukiWhite97    26/11/2014    2 recensioni
Lady Helena è la figlia adottiva del conte Ciel e facendo parte della famiglia Phantomhive arriva il giorno in cui anche lei deve mettersi al servizio di Sua Maestà. Ma cosa succede quando una ragazzina cresciuta nella "bambagia" si ritrova ad affrontare un nemico sconosciuto (o forse non troppo) che vuole ucciderla a tutti i costi? Helena si ritroverà cosi ad affrontare una lotta assieme ai suoi stravaganti amici e soprattutto farà finalmente chiarezza sul suo passato non proprio chiaro...
Genere: Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lady Helena - The chronicles'
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Erano passati dieci anni da quando la dimora dei Phantomhive era stata allietata dall'arrivo della piccola Helena,figlia adottiva del conte Ciel. A detta di quest’ultimo,egli aveva salvato la bimba da una tempesta e l’aveva accolta come sua,rendendola erede di tutti i suoi beni e della Phantom Company.
Cosi,Helena era cresciuta come una principessa,nel lusso e sotto una “campana di vetro”,sotto lo sguardo amorevole del maggiordomo Sebastian,con il quale aveva uno splendido rapporto di complicità. Con gli anni la sua intelligenza e la sua bontà crescevano sempre di più,cosi come la sua  bellezza: aveva dei lunghi capelli corvini,la pelle candida,un portamento elegante e delicato,un dolce sorriso,anche se la cosa che più risaltava in lei erano gli occhi. Quello destro infatti,era azzurro come il mare,quasi a voler rappresentare tutta la purezza di cui ella era portatrice. Il sinistro,invece,era rosso sangue,come a voler rappresentare la morte,la distruzione,l’orrore. Le era stato fatto credere che quest’ultimo fosse un difetto genetico,ma Ciel sapeva bene qual’era la verità.
Per quanto tempo ancora sarebbe riuscito a nasconderlo?
 
Era una splendida giornata di primavera e la giovanissima lady Helena era intenta a scherzare con Finny,il giardiniere,il quale stava piantando delle rose.
“Questi fiori sono molto belli – sorrise la lady – ma vorrei delle rose blu. Tu hai mai visto delle rose blu,Finny?”
“Temo di no. Ma vi prometto che quando ne troverò una,gliela porterò” – rispose. Tutti in quella casa le volevano bene,ma tutti,più di tutti,era Sebastian colui che sicuramente le rivolgeva più attenzioni. 
“Buongiorno,lady Helena”. A quella parole,la piccola si voltò,e alzando lo sguardo,i suoi occhi bicolore si incrociarono con quelli neri del maggiordomo. 
“Buongiorno Seb. Quante volte ti ho detto che devi chiamarmi Nelly?”
“E’ sicura padroncina? Il nome Helena è cosi bello…”
“Già,ma è troppo lungo”
“D’accordo allora,mi scuso,Lady Nelly. Vostro padre mi ha pregato di tenerla d’occhio”.
“Che strazio – sbuffò incrociando le braccia – quand'è che capirà che non sono più una bambina?”
“Lo fa solo per proteggervi,padroncina”. A quelle parole,la piccola decise che era meglio non insistere,dopotutto,quando Sebastian diceva una cosa,era per lei naturale eseguirla.
Cosi,il maggiordomo in nero si sedette sull’erba. Era proprio una bella giornata,il sole splendeva,le rose erano in fiore,e i coniglietti giocavano inseguiti da Helena,o da come la chiameremo adesso,Nelly. Egli la guardava,con sguardo amorevole e preoccupato,l’aveva vista crescere e gli era molto legato,anche se cercava comunque di mantenere un certo distacco,dopotutto,lei era una nobile,lui un “diavolo” di maggiordomo. Sentiva che doveva proteggerla,a costo delle sua vita,a costo di ogni cosa.
“Seb,tutto bene?” – chiese la lady,venendolo con lo sguardo attonito.
“Umh,si padroncina. Sono solo un po’ stanco. Ormai non sono più giovane come una volta”.
“Ma che dici,sei ancora un ragazzino” – scherzò. Aveva davvero un sorriso splendido
“Saresti cosi gentile da lasciarmi andare a prendere i gigli che sono cresciuto dall’altro lato del giradino,Seb?”
“D’accordo – sospirò – ma non metteteci troppo,padroncina”. Nelly però,era già sparita col suo cestino in mano. Dall’altro lato del giardino c’erano una miriade ci cespugli e alberi in fiori e i gigli erano i suoi preferiti (oltre le rose blu,ovviamente). Era tutta intenta a raccoglierli,quando un piccolo animale peloso attirò la sua attenzione.
“Aaw,un gatto,che carino!” – esclamò con gli occhi che le brillavano. Il micio però,scappò via spaventato. “Hey,aspetta!”- urlò inseguendolo e lasciando cadere il cestino per terra. Dopo una decina di passi si ritrovò di fronte un cancello coperte di erbe rampicanti,chiuso a chiave. Sapeva che non sarebbe stato opportuno catapultarsi in qualcosa che non conosceva,ma la curiosità era troppa,cosi scavalcò,anche se era una lady,era comodo imparare a fare  certe cose. Quello che trovò fu una specie di giardino abbandonato,anche se gli alberi e le piante erano rigogliose. Al centro c’era una fontana vuota con attorno delle panchine e un altalena. Si avvicinò e si accorse che nell’altalena c’era inciso il nome “Rachel”. Sapeva che Rachel era la madre del suo padre adottivo e che era stata uccisa.Decise di andare avanti e dopo aver sorpassato un esercito di alberi,si ritrovò davanti a sé una radura che sembrava infinita,era davvero incredibile lo spazio inesplorato che vi era intorno alla sua dimora. Improvvisamente però,udì un fruscio che la fece rabbrividire,e delle voci. Cercò di fare qualche passo all’indietro ma era come bloccata. All’ennesimo rumore strano cacciò un urlo e corse istintivamente in avanti,inciampando.
Si rialzò,pulendo il vestito blu, e con gran sorpresa si accorse che accanto a lei c’era un ragazzino di circa la sua età dormiente,immerso sicuramente nella calma di quel luogo. La paura era sparita e la curiosità aveva preso il sopravvento. 
“Hey – disse toccandogli la spalla – stai dormendo?”
“Stavo” – rispose il ragazzino aprendo gli occhi. 
“Oh,mi dispiace. Perché dormivi qui tutto solo?”
“E’ un posto cosi tranquillo”. Egli aveva i capelli neri ed era vestito in giacca e cravatta e portava anche un paio di occhiali.
“Come ti chiami?”
“Antony”
“Antony…Capisco. Sai per caso se c’è qualcun altro qui in giro? Mi pare di aver sentito qualcosa poco fa…”. Proprio in quell'istante,udì nuovamente delle strane risatine malefiche provenire alle sua spalle.
“Accidenti che paura! Chi sei,cosa vuoi?” – esclamò spalanco in occhi. Senza che se ne accorgesse,una figura dall'alto,le si catapultò di sopra. 
“Ah,ah,paura,eh?”. Nelly si alzò,e guardò l’artefice di tutti quei rumori. Una ragazzina dagli sgargianti capelli rossi,gli occhiali e con una motosega in mano.
“Cosa? Sei tu la causa di tutto questo trambusto?”.
“Si. Mi dispiace,ma eri cosi carina mentre eri spaventata” – disse avvicinandosi eccessivamente al suo viso.
“Possibile che non sai mai essere seria?” – la rimproverò Antony.
“E tu possibile che non riesci mai a ridere,musone?” – sbottò la rossa.
“Voi vi conoscete?”
“Si – sbottò il moro – lei è mia sorella gemella Destiny”.
“Sorella gemella? – chiese sorpresa – non si direbbe proprio! Sembrate interessanti,da dove venite…?”
“Vedi noi veniamo da…AHI! Ma che fai?” – chiese la rossa massaggiandosi la testa in seguito a un pugno datole dal fratello.
“Sai bene che non possiamo parlare di questo con gli umani…!”.
“Umani? In che senso? Chi siete voi?”. La conversazione dei tre fu interrotta da tre uomini dagli occhi rossi e dallo sguardo maligno.
“E voi cosa volete?” – chiese la lady spaventata.
“Molto bene – fece uno dei tre avvicinandosi a lei– questa qui è carina,credo che fruttuerà molto!”.
“Non osare mettere mano su Helena Phantomhive!”- esclamò la lady. A quelle parole i due fratelli si voltarono a guardarla.
“Tu sei Helena Phantomhive!?”
“Beh…si”.
“Oh,meglio ancora – disse un altro uomo afferrandola per il collo – sei proprio quello che stavamo cercando,il capo ne sarà felice,i clienti pagheranno tanto per poterti mettere le mani addosso!”. Improvvisamente,Destiny si catapultò sull’uomo agitando la motosega a destra e a sinistra.
“Lasciala andare,brutto depravato!”. Nelly cadde a terra e andò a nascondersi dietro Antony. 
“Oh mio Dio,è pericoloso”.
“Sta tranquilla – fece il ragazzo togliendosi gli occhiali – a loro pensiamo noi”. I due fratelli si gettarono in un combattimento contro i tre uomini che però gli diedero del filo da torcere. La rossa provò a ucciderli con la sua motosega,ma essi erano troppo veloci e riuscivano a schivare ogni sua mossa,tanto che fu gettata a terra col le mani al collo senza neanche accorgersene. Anche il moro,nonostante fosse molto forte,non riusciva a mettere al tappeto quell’uomo che adesso tentava di strangolarlo e lo teneva per il collo,sospeso in aria.
“Voi…voi non siete umani…la vostra forza…è troppo grande…” – riuscì a balbettare. I suoi occhi stavano per chiudersi quando improvvisamente videro i tre uomini accasciarsi a terra: qualcosa li aveva colpiti,ma tutto era avvenuto cosi velocemente da non poter vedere. Antony alzò gli occhi massaggiandosi il collo e si accorse che due figure alte vagamente familiari si stavano avvicinando a loro.
“Odio le cose improvvise,Grell – disse la figura dai capelli neri – ci tengo a seguire la mia tabella di marcia”.
“Suvvia Will,non è mica male andare una volta tanto nel mondo degli umani,mi vengono in mente cosi tanti bei ricordi” – rispose la figura dai capelli rossi,abbracciandolo. I due si avvicinarono ai bambini,Grell a Destiny e Will a Antony.
“Dimmi un po’ cara – fece il rosso – chi ti ha autorizzato a PRENDERE LA MIA MOTOSEGA?!”
“Emh,ecco…io non centro papà – fece contorcendosi le mani – è stata tutta colpa sua!”
“Cosa?! Non è vero,papà devi credermi,io non c’entro,è lei che è una guastafeste!” – fece il ragazzo rivolgendosi a Will. Lo shinigami però ,per tutta risposta lo afferrò dalla maglia severamente. 
“Non vi si può mai lasciare soli” – sbuffò.
“Papi ti prego perdonamiiii” – supplicò Destiny a Grell,facendo gli occhi dolci.
“Ma come faccio ad essere arrabbiato con te,mia piccola rosa” – sorrise accarezzandole la testa.
“No,Grell,non va,sei troppo malleabile! Non devi darle corda!”. Nel frattempo,tutto questo era avvenuto sotto gli occhi dell’incredula e sbigottita Nelly,intenta a guardare con occhi spalancati i quattro. Solo dopo qualche minuto,Grell si accorse della sua presenza.
“Mh? E tu chi sei,ragazzina?”
“Io sono Helena Phantomhive. Oh vi prego,non arrabbiatevi con loro,hanno fatto tutto questo solo per proteggermi!”. Il rosso la scrutò a lungo,prima di farsi scappare una strana risata.
“Capisco,capisco. Beh è tutto apposto. Will,bambini,è meglio andare”. A quelle parole i tre scomparvero nel nulla,tranne il rosso,che prima di sparire si voltò verso Nelly e le disse:”Salutami tanto Sebastian,piccola lady”.

Angolo dell'Autrice
Duuunque ci siamo ** Ci tenevo tanto a pubblicare questa FF.
Certo che Helena se l'è vista brutta (e siamo solo solo all'inizio *risata malvagia*)
Non se alcune cose non sono chiare ma capirete tutto più avanti xD
Aggiornerò presto alla prssima :*
   
 
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