Film > Le 5 Leggende
Segui la storia  |       
Autore: Akemi chan    26/11/2014    3 recensioni
Dopo aver visto il film mi è rimasto un po' di amaro in bocca per un semplice motivo: Pitch.
Normalmente i cattivi come lui li odierei, ma questa volta è stato diverso.
Alla fine del film mi dispiaceva per lui, perché in fondo voleva solo essere amato.
Fu in quel momento che pensai "Perché non farlo?".
Ed è così che è nata questa storia...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 8- Incontro

Passi, passi e ancora passi.
Possibile che quegli imbecilli non potessero fare piano?
Pitch aprì un occhio ed aspettò che i Guardiani di turno venissero a disturbarlo per chissà quale motivo.
"Siamo arrivati" la voce assurdamente alta di Frost lo portò a sbuffare, non ne poteva più di avere a che fare con lui. Non dopo che non gli aveva più riferito le condizioni di Annie.
"Non guardarmi così! Ti assicuro che è  vero!"
Cosa? L'uomo nero diventò curioso all'istante, non poteva trattarsi di un altro della loro stupida combriccola.
Allora...chi era?
La serratura della porta si aprì ed il ragazzo saltò in piedi, pronto per una qualsiasi emergenza.
Quando l'uscio si spalancò Pitch non poté fare a meno che spalancare la bocca ed assumere un'espressione ebete.
La sua sorpresa nel vedere Annie lì era pressoché infinita e non poté fare a meno di far passare lo sguardo sbalordito dalla ragazza allo spirito delle neve.
"Cosa? Come? Perché?"
"Parole più intelligenti non potevano uscire dalla tua bocca Pitch" commentò acido il Guardiano, ottenendo in cambio un pugno sulla spalla da Annie.
Piano. Un pugno da Annie? C'era qualcosa che non andava.
"Frost...lasciaci soli per favore." La voce dell'uomo nero era completamente calma, in contrasto con l'espressione sospettosa che aveva in viso.
"N-no! È già tanto se l'ho accompagnata qua!"
"Come scusa? Puoi ripetere Jack?"
Annie sorrideva, ma quel sorriso non aveva nulla di rassicurante.
Jack la guardó per un secondo, poi sospirò sconsolato.
"Non avrete molto tempo. Vi do al massimo venti minuti"
"Un'ora, questi erano i patti. L'hai detto due minuti fa. Ti rimangi già la tua parola?"
Con sua sorpresa Frost lo guardò implorante, ma non fece nulla.
"Ti ho dato la mia parola e non me la rimangerò. Sappi che verrò ad aiutarti se mi chiamerai. Voglio ancora che tu capisca quanto ti stia sbagliando."
Lo spirito del ghiaccio guardava Annie con una strana espressione e questo fece irritare Pitch.
"Puoi andare adesso. L'ha detto anche lei"
Per quanto l'uomo nero si fosse concentrato, non era riuscito ad evitare che la sua irritazione si insinuasse tra le sue parole, risultando palese ed impossibile da ignorare o confondere.
Quando la porta si chiuse nuovamente, portando via con sé l'immagine di Frost, il ragazzo si permise di rilassarsi e si sedette sul bordo del letto. 
Annie però non si azzardava a muoversi, si sentiva completamente bloccata. Aveva passato ore a prepararsi mentelmente per quel momento, ma alla fine il nervosismo aveva vinto su di lei e non la lasciava nemmeno parlare.
Fu infatti Pitch quello che prese in mano la situazione ed iniziare la conversazione.
"Vieni qui." Il ragazzo batté una mano sul materasso, ma lei rimase immobile.
"Come scusa?" La voce le era uscita leggermente più acuta del solito.
"Siediti qui e basta."
La ragazza face per ribattere, ma lo sguardo dell'uomo nero bastò per farle cambiare idea all'istante.
Non appena Annie prese posto a fianco del ragazzo, questi la afferrò per un braccio e la strinse a sé.
"Puoi piangere se vuoi, non serve che tu finga ora."
La ragazza non si fece pregare ed iniziò a singhiozzare rumorosamente, mentre premeva il viso nel petto dell'uomo nero.
"Sc-scusami. Sono...sono giorni che non riesco a darmi una calmata. S-sono davvero felice di vederti, m-ma è stata dura arrivare qui" 
"Posso immaginarlo. Tu...lo sai che mi ha davvero sorpreso il tuo arrivo?"
Annie alzò la testa sorridendo sorpresa.
"E questo tu lo chiameresti un tentativo per farmi stare meglio?"
"Ehm...fa tanto schifo?"
Lo sguardo perso di Pitch la fece ridere così tanto da farle venire mal di pancia.
"Dimmelo quando hai finito di ridere di me."
"S-scusami Pitch. Adesso la smetto."
Ma era impossibile, si era sentita così leggera non appena aveva iniziato a ridere che non voleva che quella piacevole sensazione finisse.
Al ragazzo non rimase altro da fare se non aspettare che lei la smettesse, ma più vedeva la sua espressione felice più gli veniva da ridere a sua volta.
Si avvicinò piano, quasi senza accorgersene e posò una mano sulla guancia di Annie.
La ragazza smise di ridere e lo guardò negli occhi.
"Pitch?"
Pitch sentì il suo stomaco stringersi ed il suo cuore fare una capriola. Com'era possibile che si sentisse così solo perché Annie lo aveva chiamato per nome?
Le loro labbra ora erano ad un soffio le une dalle altre e lui non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle perle grigie. Non ragionava più, le domande erano scomparse dalla sua mente e i suoi pensieri erano stati scambiati con le sensazioni che provava in quel momento.
Aspettò ancora un secondo, osservando il viso della ragazza, poi riempì quell'effimera distanza che li divideva e si lasciò trascinare da quel bacio e dal calore di Annie. 

Annie non riusciva a crederci, eppure quel bacio era vero e Pitch era lì con lei.
Era così diverso dal bacio del sogno. Questo era concreto, ma, soprattutto, non sembrava avere intenzione di finire mai, poiché era subito seguito da un altro.
In men che non si dica, quello che era iniziato come un semplice contatto delle loro labbra si trasformò in qualcosa di molto più passionale e istintivo.
La ragazza iniziò a sentire caldo e la sua mente iniziava a perdersi in quel vortice di baci.
Si ritrovò distesa su quella piccola brandina, con Pitch che se ne stava sospeso sopra di lei, con le mani puntate ai lati della sua testa per non cadere.
Si ritrovarono a fissarsi, senza però muovere un muscolo. Annie fissò gli occhi ambra del ragazzo, per poi spostare lo sguardo sulle sue labbra. La ragazza si stupì di desiderare così tanto di baciarlo.
Era come se le labbra di Pitch creassero una dipendenza e lei non era immune a quel l'effetto. Proprio per questo prese quel momento di stallo come un dispetto, una tortura che non si era meritata affatto e Pitch lo sapeva. Eccome se ne era a conoscenza. Lo conosceva abbastanza bene da poterlo capire e, proprio per questo, sapeva che avrebbe aspettato pazientemente fino a quando lei non gli avesse detto qualcosa.
"Lo trovi divertente?"
Il ragazzo rise e si avvicinò a lei quel tanto che bastava per sussurrarle suadente in un orecchio.
"Perché? Cosa vorresti che facessi?"
"Lo sai benissimo idiota"
Contro ogni preavviso Annie afferrò il volto di Pitch e lo avvicinò a sé quel tanto che le bastava per poterlo baciare senza problemi.
Lo stupore dell'uomo nero sparì quasi subito, lasciando spazio ad un infinità di altri pensieri.
Il ragazzo si stancò ben presto di quella situazione, così si appoggiò al letto con entrambi gli avambracci, diminuendo notevolmente la distanza tra loro due.
Annie allora infilò le mani tra i morbidi capelli di Pitch, incapace di fare altro.
Lo spirito però sembrava incapace di rimanere fermo e in poco tempo le sue mani lambirono l'orlo del maglione della ragazza.
Quando le mani di Pitch le toccarono la pelle dello stomaco la fecero rabbrividire. Erano gelide, ma il loro tocco sembrava brucarle la pelle.
La ragazza spalancò gli occhi quando sentì un dito del ragazzo segnare i bordi del suo reggiseno e quel momento di stallo venne sfruttato dall'uomo nero per toglierle il maglione.
"Non si può dire che tu non sia cresciuta in questi dieci anni."
Pitch ridacchiò e lei non poté fare a meno di spingerlo via da sé e capovolgere la loro situazione.
"Oh...ma sta zitto"
Ricominciò a baciarlo e questa volta fu il suo turno di diminuire la loro distanza, infilando le mani sotto la maglia del ragazzo. Le dita sottili gli risalirono veloci il petto e in breve tempo la maglia nera andò a fare compagnia al suo maglione lavanda sul pavimento.
"Come siamo impazienti. Qualcuno qui deve aver proprio sentito la mia mancanza."
Un'altra risata susseguita da altri baci.
Le mani di Pitch si presero la licenza per poter toccare ogni centimetro di pelle disponibile della ragazza, mentre le labbra del ragazzo si concentrano ora sul collo, ora sulla scapola di Annie, lasciano marchi visibili del loro passaggio.
"Eppure c'è ancora qualcosa che non quadra...ma certo!"
La ragazza non dovette aspettare molto per capire che intendeva dire l'uomo nero, poiché il 'clic' prodotto dalla chiusura del suo reggiseno che si apriva fu piuttosto esaustiva.
Annie si coprì d'istinto con le braccia e distolse lo sguardo. Quel suo atteggiamento sembrò provocare l'ilarità del ragazzo.
"Che fai sciocca? Non ti devi vergognare, sei bellissima."
"Davvero?"
Guardò Pitch dritto in quei pozzi d'ambra e lui le rispose sicuro.
"Parola di scout." 
La ragazza allontanò lentamente le braccia e lo spirito le si avvicinò sempre di più e facendo scorrere la mano sul suo busto. Ancora una volta lui si divertiva a torturarla con quel suo modo di fare, ma in quel caso non servì che lei dicesse nulla, poiché lo stesso torturatore non aveva voglia di tirarla per le lunghe.
In men che non si dica Pitch si ritrovò in mano l'indumento intimo della ragazza e sembrava quasi divertito mentre lo osservava.
"Carino, mi piacciono questi fiorellini. Peccato che adesso sia inutile."
Il ragazzo fece appena in tempo a finire di pronunciare quella frase che la porta si spalancò e Frost entró solo con la testa.
"Volevo solo dirvi che è già passata mez... oh cavoli..."
Ci fu un momento di stallo dove nessuno dei tre riuscì a fare nulla e solo il grido di Annie riuscì a far smuovere la situazione.
La ragazza abbracciò istintivamente l'uomo nero sopra di lei, tendando di coprirsi, mentre lo spirito della neve la guardava scioccato.
"ALLORA? TE NE VAI O NO?!"
La voce alterata e potente di Pitch gli ridiede la capacità di muoversi che gli sembrava di aver perso e la scarica di energia necessaria per sparire di nuovo fuori dalla stanza.

La porta si richiuse con un tonfo e il colorito di Annie raggiunse una tonalità di rosso che mai si sarebbe immaginata.
La ragazza allontanò velocemente il suo corpo da quello dell'uomo nero, buttandosi nella branda in modo da dargli le spalle.
"Dove eravamo rimasti?" Chiese non curante lo spirito.
"A nulla. Io adesso mi rivesto. È stata l'esperienza più imbarazzante della mia esistenza" ribattè Annie con la testa affondata nel cuscino.
"Così vuoi provare a scappare..."
Le parole di Pitch arrivarono alle sue orecchie come un sussurro e la ragazza pensò, tra sé e sé, che lui stesse sorridendo.
Non fece in tempo a rispondergli però, perché l'uomo nero cominciò a morsicarle piano l'incavo del collo e a infiltrare le mani sotto il suo torace per poi abbracciarla.
"Non ti lascerò andare via questa volta..."
L'ennesimo brivido le attraversò la schiena, mentre si sentiva scivolare di nuovo nel turbine di quelle emozioni.


Jack si allontanò di corsa tenendosi la testa tra le mani, mentre il suo viso, inevitabilmente, si arrossava.
"L-loro erano..." Il Guardiano scosse la testa, cercando di cancellare l'immagine appena vista, ma questa ritornava ogni volta. In breve tempo lo sfortunato ragazzo si ritrovò a borbottare da solo, nel tentativo di sfogare quell'imbarazzo mutato in rabbia.
"Com'è possibile che io li lasci soli una mezz'ora e loro...ed Annie era..."
Il ricordò della ragazza seminuda tornò ad infestare il suo cervello, mentre lui sentiva una strana sensazione allo stomaco.
Esasperato dai suoi pensieri si mise a dare testate alla parete del corridoio, sperando così di poter dimenticare.
"Jack...sei tu? Che stai facendo?!"
La voce dolce e preoccupata di Dentolina lo spaventò ancora di più e il ragazzo si sbrigò ad appoggiarsi al muro con non curanza.
"Oh...ciao Dentolina. Non stavo facendo niente. Come mai sei qui?"
Sorrise meglio che poté, ma non era molto sicuro del risultato.
“Siamo venuti a darti il cambio”
Calmoniglio comparve dietro la fatina dei denti e Jack sentì una goccia di sudore freddo scendergli per la schiena.
“Il cambio? Manca ancora mezz’ora alla fine del mio turno di guardia.”
“Lo sappiamo, ma… sono giorni che ti comporti in modo strano e ci stavamo chiedendo se stessi bene e, magari, volessi fare una piccola pausa”.
“Ragazzi non so che dire. Siete davvero gentili, ma non serve. Poi…ehm…manca davvero poco.”
Entrambi i suoi compagni lo fissarono inquisitori e lui non poté fare altro se non tentare di sostenere il loro sguardi, mentre malediceva Pitch con tutto sé stesso.
“Ne sei sicuro Frost?”
“C-certo! Andate pure voi, tra poco tocca a Sandy o sbaglio? In più sarete pure molto occupati. Ci vediamo eh.”
Preso dal panico Jack fece dietrofront e ripercorse velocemente il corridoio, ma, dopo essersi avvicinato alla camera, sentì degli strani rumori provenire dall’altro lato della porta e si bloccò.
“Perché tutte a me?” si chiese, mentre si lasciava sedere per terra scoraggiato.

“Mi prendi il maglione per favore? Sto gelando”.
Sbuffando Pitch si chinò e raccolse l’indumento da terra.
“Preferisco di gran lunga come sei ora. Ti dona di più”
Dicendo questo l’uomo nero diede un bacio sul collo alla ragazza che era ancora seduta sulla branda e si stava vestendo. Lei rise e lui la abbracciò appoggiando il capo sulla sua spalla.
“Non te ne andare…”
“Pitch…”
“Per favore. Non so quanto tempo passerà prima che io possa rivederti…”
Annie si voltò e lo guardò decisa, non sembrava avere niente a che fare con la ragazza triste che era entrata in quella stanza prima.
Bé…nemmeno lui era tanto sicuro di essere lo stesso di prima. Forse perché aveva finalmente fatto chiarezza sulle strane sensazioni che provava. O forse era la certezza della presenza di Annie al suo fianco. Nessuno ora poteva provare a portargliela via, era solo e soltanto sua.
Si sentì bussare alla porta ed Annie si alzò sospirando.
“Devo andare…”
Pitch la afferrò per un braccio e la tirò verso di sé, per poi baciarla.
“Ho detto di no.”
“Ti prometto che tornerò presto, devo tornare a casa adesso o si insospettiranno.”
La ragazza si allontanò di poco, senza smettere di guardarlo negli occhi.
Aprì piano la porta, ma si bloccò indecisa. Non se ne voleva andare, non voleva lasciare Pitch di nuovo da solo. Il ragazzo sembrò capire e le sorride.
“Vai avanti, sappi che me la pagherai se non ti vedrò di nuovo qui.”
“Ci…ci vediamo allora”
“Già…”
Annie sparì dietro alla porta e lui sentì Frost dirle di muoversi balbettando, mentre si lasciava cadere nel letto. Non aveva paura che il guardiano potesse dimostrarsi un rivale per lui. Non dopo quel giorno.

“Perché siamo tutti qui?” chiese Nord, mentre si sedeva su quella piccola sedia.
“E perché non c’è Jack?” questa volta era stata Dentolina a parlare, mentre tutte le fatine le ronzavano intorno.
“Penso che tutti voi abbiate notato lo strano comportamento di Jack e tutto quanto è iniziato dalla cattura di Pitch. Mi dispiace dirlo, ma la cosa è sospetta.”
Calmoniglio aspettò le reazioni dei compagni alla sua ipotesi e non dovette aspettare molto.
“Come puoi dire una cosa del genere su Jack!” Dentolina, quasi quasi se lo aspettava.
“Lo hai visto anche tu oggi! Non sembrava nemmeno lui!”
“M-ma… non può essere vero!”
“Anche l’ultima volta non poteva essere vero e la Pasqua è stata rovinata!”
“Allora è solo per colpa del tuo risentimento che lo dici!”
Stava per risponderle, ma Nord li bloccò sbattendo le mani sul tavolo.
“Basta così! Metteremo qualcuno a sorvegliare Jack! Fine della storia!”
Il silenzio calò nella stanza e tutti non fecero altro che annuire.



Angolo autrice:
 Salve a tutti! In primis grazie mille per le recensioni e la vostra scelta di non mandarmi lettere minatorie per colpa della mia incapacità di finire un capitolo.
Poi… scusatemi! Non so scrivere capitoli molto *colpo di tosse* avete capito.
Spero che vi sia piaciuto e che non decidiate di abbandonare la storia per questo *risata nervosa*
E niente, ditemi pure che ne pensate.
Alla prossima!


 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Le 5 Leggende / Vai alla pagina dell'autore: Akemi chan