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Autore: Egomet    31/10/2008    7 recensioni
Una Opel Corsa sporchissima. Un ragazzo distratto e quei soldi per far benzina dimenticati a casa. Sarà un male...o un bene?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Opel Corsa bordeaux che ben conosciamo è parcheggiata in una stradina solitaria, a luci spente, a fari spenti. All’interno si distingue, per i guardoni che passano, il posto di guida vuoto, mentre una ragazza è seduta sulle gambe di un ragazzo sul sedile anteriore.

Le mani di Alice sono sul volto di Davide e le sue labbra toccano quelle di lui.

Poi si stacca, ansimando piano. È seduta su di lui, con le ginocchia allacciate ai suoi fianchi. Sbatte la fronte contro quella del ragazzo.

Davide crede di essere in un’altra dimensione; sono cinque minuti che non ci capisce più nulla. Ha gli occhi sgranati e un’espressione disorientata.

-Ma… ma cosa… cosa fai…?- riesce a dire, non del tutto convinto delle sue parole.

Lei non lo guarda negli occhi, ha lo sguardo abbassato. Però mormora

-Tu pensi troppo, Davide…-

Piega la testa da un lato e approfitta dell’attimo in cui lui ha aperto bocca per ribattere; in quel momento riprende a baciarlo, infilandogli a tradimento la lingua in bocca.

Davide tiene ancora aperti gli occhi, e poggia le mani sulle guance della ragazza per farla spostare. Ci riesce e la fissa confuso.

-Ma…- comincia.

-Ma un corno- fa lei, sorride e gli dà un bacio a fior di labbra.

Sorride sulle sue labbra, divertita per averlo mandato in confusione.

-…Ma… tu… io…-

Il balbettare del ragazzo la fa sorridere ancora di più. Allora lo bacia veloce di nuovo. Ancora, ancora e ancora.

Poi si sposta a destra e gli bacia la guancia, la tempia, la fronte. Torna di nuovo giù.

Sempre con piccoli baci.

Finché non lo guarda negli occhi, da sotto in su. È maliziosa ma al tempo stesso molto dolce.

Si allontana un po’ dal suo corpo, fissandolo bene con intensità. Il suo sguardo è desideroso e caldo. Liquido.

Si porta le mani in basso e senza interrompere il contatto visivo si sfila la maglietta. La visione che ha lui è del suo corpo coperto solo dal reggiseno. Nero.

Lancia la maglietta sui sedili posteriori.

Davide avverte un certo calore in basso, fra le gambe.

 

Dio se gli piace. È bellissima.

Alice si preme di nuovo contro la sua fronte, ma senza baciarlo, e lentamente si abbassa una spallina. Poi l’altra. Poi si allontana di nuovo, porta le mani dietro, all’apertura dei gancetti e se lo sbottona.

Il tutto senza mai staccare gli occhi da quelli di lui. Che adesso sono incantati sul corpo della ragazza.

Non vorrebbe, ma è inevitabile che il suo sguardo si vada a posare lì.

È lì rimane, incapace di distrarsi. Deglutisce, poi alza gli occhi piantandoli nei suoi.

Lei gli si riavvicina, stringendosi di più sui suoi fianchi, e questo gli provoca una piacevole sensazione.

Stavolta, quando lo bacia, si lascia trascinare. Anche troppo forse. Risponde al bacio, ci partecipa, senza però osare più di tanto.

La ragazza scende giù con la mani, sfiorandogli il busto da sopra la maglietta, e va a prendere le sue mani. Gliele porta sui fianchi. Allora lui la stringe approfondendo il bacio.

Si sente come nel corpo di un altro, come se non fosse lui che ora sta baciando la ragazza mezza nuda a cavalcioni su di lui. Finché però le mani di lei non si fanno più audaci, lo toccano in punti strategici e lo fanno ansimare un po’.

A quel punto lei abbandona la sua bocca, scivola giù sul collo del ragazzo per lasciargli qualche bel segno rosso. E mordicchia, succhia, bacia e lecca.

O Signore! Davide fa un respiro pesante, ma non osa andare avanti.

Alice lascia perdere il suo collo per un momento, giusto il tempo di portare le mani in basso.

Arriva all’apertura del pantaloncino e se lo sbottona rapidamente, poi si alza per sfilarselo quel tanto che basta per la fase successiva.

Come se comprendesse solo allora quello che sta facendo, il ragazzo, scuote la testa.

-No… no Alice…- tenta.

Ci ha provato, sul serio, a non cedere. A non lasciarsi trasportare dalle emozioni. Però, che cavolo, è difficile se lei fa così!

Quasi totalmente nuda poggia le mani sulla testa del ragazzo e i gomiti sulle sue spalle.

Apre gli occhi e lo guarda.

-Non ti piaccio?- lo dice un sussurro che quasi non si sente.

Lui chiude finalmente gli occhi quando la ragazza riprende a baciarlo, stavolta più a lungo, con più passione. Le viene da ridere, e lo fa un poco, quando gli mette le mani fra i ciuffi castani e glieli spara dappertutto. Questa sua mezza risata fa sorridere anche lui.

Si allontana, di nuovo, sedendosi meglio su di lui. Le sue mani scivolano verso il basso ma i suoi occhi rimangono fissi nei suoi.

Davide non interrompe il contatto visivo. Dio, è nuda seduta su di lui e gli sta aprendo i pantaloni.

Non può davvero fare a meno di guardarla e farlo con sguardo eccitato.

Però non si azzarda a sfiorarla. Lei non si fa problemi, invece.

Gli ha sbottonato i pantaloni e ora gli apre la lampo. Nel farlo è inevitabile che lo tocchi…lì.

Lui ha un sussulto quando sente le sue dita sfiorarlo seppur di poco, poi si lascia guidare dalla sua voce.

Alice si riavvicina come ha fatto prima e gli morde un labbro.

Poi fa scorrere le dita lungo la circonferenza dei jeans, dicendo piano

-Alzati-

Il ragazzo, ormai totalmente preso da quello che gli sta combinando la ragazza quasi nuda, pianta le mani ai lati del sedile e fa forza per sollevare il bacino.

Lo alza quel tanto che basta a lei per abbassargli i jeans almeno fino alle ginocchia. Poi fa lo stesso coi boxer.

Alice ora è presa da una scintilla di curiosità, eccitazione e forse… altro. Le piace tanto Davide. Ma tanto tanto. È un tipo diverso dagli altri, lo ha potuto notare molte volte; ma è per questo che la affascina, la attira. E senza che lui abbia fatto nulla.

 

Sono di nuovo fronte contro fronte. Lei guarda in basso, per osservare con un sorrisetto che il lavoro che sta facendo non gli è propriamente indifferente.

La sua mano destra scivola verso il basso. Prima di farlo lo guarda seria negli occhi. Il ragazzo ricambia.

Evidentemente i suoi occhi rispecchiano lo stato d’animo impaziente, ma al tempo stesso non conscio di quanto sta accadendo.

Con una mano gli va ad accarezzare i capelli; le sue labbra si poggiano sulle sue; l’altra mano si muove.

Davide si irrigidisce e trattiene il respiro a quel movimento. Si drizza anche un po’, come se si volesse allontanare, ma è solo un riflesso istintivo. Quello che sta provando è ben lungi dal volersi allontanare.

Alice si stacca dalle sue labbra, premendosi contro la fronte di lui e chiudendo gli occhi. Intanto muove la mano avanti e indietro. Lo sa, lo sa come fare; lo ha già fatto.

Così facendo provoca i primi ansiti da parte del ragazzo.

E c’è frustrazione, impazienza, vorrebbe che andasse avanti.

Gli sfugge anche un gemito.

-Oddio….-

Ascoltandosi non riesce neanche a credere di averlo detto. Un secondo dopo però una fitta di piacere provocata dai movimenti della mano della ragazza gli fa perdere totalmente coscienza.

Ansima ancora, come a volerla implorare.

Lei lo capisce, si ferma. Davide è eccitato, la guarda con occhi liquidi, imploranti; anche se non vuole, se ritiene che non sia giusto abbassarsi a quel livello. Ma non ci riesce: Alice, come sempre, ha la meglio su di lui.

Non smette di guardarlo; poi scivola più in basso. Ancora più in basso.

Scivola in mezzo alle sue gambe, anche se sta un po’ scomoda.

Si riavvicina al suo corpo. Gli abbassa i jeans e i boxer più sotto delle ginocchia, poi si tira contro di lui.

China la testa, ma prima gli dà un ultimo sguardo. Può vedere che è un po’ sudato, e leggermente rosso in volto.

Anche lui la guarda con desiderio. Dev’essere proprio pervertito lo sguardo che le ha lanciato, qualcosa del tipo ‘sì, fammelo ti prego’.

Poi Alice lo fa.

Lui si appoggia allo schienale, chiudendo gli occhi.

Dio se è brava; lo sta facendo bene da morire.

Lo sta facendo morire.

Inizia a succhiare. Davide alza gli occhi al cielo.

Prima pensa che è impossibile che se lo stia facendo fare da una ragazza che conosce da neanche un giorno. Pensa che è anche la prima volta che se lo fa fare. Pensa al perché diamine non se l’è mai fatto fare da lei quando stavano insieme. Poi lo sguardo gli va alla strada, deserta. Pensa a chi può passare in quel momento e avere la visione live di un bel porno.

Poi pensa, mentre sente un piacere tremendo attraversarlo, che è impossibile, cavolo, che stia facendo quei pensieri.

Glielo sta succhiando e lui pensa alle persone che li possono vedere.

Ad un certo punto si inarca; istintivamente la mano gli scivola fra i capelli della ragazza, invitandola a continuare senza però forzarla.

-Oddio… sì, brava……- non si accorge nemmeno di quello che sta dicendo. E forse non se n’è accorta neanche lei, perché la frase sconnessa è accompagnata da un gemito.

 

Se questo è il Paradiso, pensa Davide, allora voglio morire subito. Le passa una mano fra i capelli, appoggia la testa contro il sedile.

-Alice, sto…- riesce a dire, ma poi si interrompe per gemere.

Le viene in bocca.

O Signore… sono morto. Sono morto e non voglio assolutamente tornare in vita.

Non apre gli occhi. Respira affannosamente, come se avesse corso; il petto gli si alza e gli si abbassa come se dovesse riprendere fiato.

Sente qualcosa premere sulle ginocchia e si azzarda ad aprire gli occhi.

Alice sta risalendo. La osserva mentre si risistema sopra di lui, anche sudata. Prima si siede sul suo bacino che ormai conosce di persona, poi sale, sale sempre di più.

Gli tocca la punta del naso col suo.

-Sono stata brava?- mormora, e fa un sorriso.

Davide pensa a un’infinità di modi per ringraziarla. Pensa a quanto gli è piaciuto da morire, pensa a quello che le ha raccontato lei in proposito.

In quel momento gli viene spontanea di fare una sola cosa.

Le prende il viso con due mani e la bacia a caso sul volto.

Dove gli capita, che sia la bocca, che sia il mento, il naso, la fronte, le guance non ha importanza. Le sue mani corrono sulla schiena della ragazza, provocandole brividi nuovi, che le scorrono per tutta la colonna vertebrale facendola storcere un po’ la schiena.

Poi si ferma per baciarla più appassionatamente sulle labbra.

Sa di lui.

Sa terribilmente di lui. E anche se gli fa un po’ schifo non può non pensare che non ha battuto ciglio quando ha dovuto farlo.

Lei gli intreccia le mani con i ciuffi di capelli che spuntano sulla nuca, rispondendo al bacio, allacciando di più le gambe sul suo bacino.

 

Passano i restanti minuti a baciarsi, senza dire una parola.

Alice ad un certo punto inizia ad allontanarsi per gradi, mano a mano sempre di più; finché appunto non si stacca dalle labbra di lui.

E prima che il ragazzo possa afferrarla di nuovo con le mani, ride e si spinge ancora più indietro, fuori dalla sua portata. Al sorriso che le rivolge lui, la ragazza non si fa prendere e si siede sul sedile anteriore.

Si raggomitola come a volersi coprire da sguardi estranei, in una strana posizione.

Davide rimane seduto lì, ma continua a guardarla. Ha ancora i pantaloni aperti e i boxer abbassati. Getta lo sguardo per un attimo in basso e lo alza subito.

Porca miseria, ora anche i suoi vestiti sono sporchi.

-Visto?- chiede lei facendogli un sorriso complice.

-Visto cosa?-

-Abbiamo inaugurato i sedili anteriori, no?-

Le labbra del ragazzo si stirano da un lato e dall’altro.

-Sembra di sì-

-Spero solo che la cerimonia sia stata di gradimento-

Stavolta la guarda serio e dritto negli occhi.

-Io credo proprio che lo sia stata-

Sembra spiazzata dalla risposta, perché subito dopo distoglie lo sguardo e lo porta dall’altra parte. È indecisa fra facciatostaggine o battuta da brava ragazza.

Ma non ha dubbi su quale preferisca.

Si srotola dalla posizione difensiva che ha assunto e si porta due ciocche di capelli che le sono sfuggite dietro le orecchie.

Lui non può evitare di guardarla, senza veli. Nuda.

Poi lei gli lancia un’occhiata seria.

-Vieni…- dice con voce bassissima.

 

Davide non se lo fa ripetere due volte.

Appoggia le mani alle spalle del sedile come a volersi sostenere, poi la sovrasta col suo corpo. Lei gli fa spazio, facendo finta di volersi sottrarre.

Ride quando se lo trova a due centimetri, schiacciata dal suo peso. Anche lui ride, poi fa scendere una mano sotto.

Va a cercare la manopola che abbassa il sedile. E girando, girando e ancora girando lo abbassa. È quasi simile ad un lettuccio. Alice si sdraia, e anche lui si sdraia su di lei. Sono un po’ imbrogliati perché lo spazio è poco.

Appoggiando un gomito allo schienale il ragazzo le dà modo di sistemarsi meglio. Così facendo però si struscia contro il suo bacino.

Se prima rideva, dopo quel contatto si fa seria e lo guarda negli occhi.

Fa scorrere le dita sulla schiena del ragazzo, facendogli posto fra le sue gambe e invitandolo a stendersi di più.

Davide la bacia a lungo, mentre con una mano le sposta i capelli dalla fronte; poi scende in picchiata, attraversando la guancia per arrivare direttamente al collo. Si sofferma parecchio lì, esplorando la sua pelle e desiderando farle provare almeno la metà del piacere che gli ha regalato prima.

Si stanca presto però di quel gioco, e aiutandosi anche con le braccia scivola più giù. Bacia la spalla, scende veloce e la sua lingua incontra i seni della ragazza.

Sorridendo pervaso da una piccola gioia vendicativa, si diverte a torturarla lì, giocando e accarezzando.

Alice si morde dolorosamente un labbro; cerca di non cedere, di non dargliela vinta.

Ma non si può trattenere mentre quella bocca le dà piacere.

-Mmm……-

Inarca la schiena, poi fa come per tirarlo di nuovo su. Lui obbedisce, abbandonando la sua tortura. Si appoggia come aveva fatto lei prima, fronte contro fronte.

Si sfrega contro il suo naso, movimento che anche lei ricambia divertita, per poi farsi serio quando la sua mano destra scende.

Passa sul ventre, le accarezza le gambe, la pancia, prima di portarsi nel mezzo.

Alice trattiene involontariamente il respiro, sorpresa, ma non dispiaciuta. Apre gli occhi e lo guarda.

-Continuo?- chiede il ragazzo.

Ma neanche il tempo di dirlo e la mano ha già iniziato a muoversi lentamente.

Lei si morde daccapo il labbro inferiore, poi allarga un poco le gambe.

-Sì- riesce a dire flebilmente. Vorrebbe aggiungere un ‘ti prego’, ma l’ultima briciola di volontà rimastale le impedisce di darsi totalmente. Anche se non c’è più alcun dubbio che sia sua.

 

Le dita sfiorano leggermente, senza irruenza, quella parte di lei. Davide si ferma un momento, poi fa scendere entrambe le mani giù.

La spoglia del tutto, col suo aiuto, e una volta abbassati anche gli ultimi indumenti riprende la posizione di prima.

Di nuovo la destra scivola lì in mezzo, ricominciando a muoversi e a stuzzicare. Solo che stavolta può farlo senza impedimenti.

Alice vorrebbe gemere di nuovo, ma per non dargli quella soddisfazione gli rituffa le dita fra i capelli e lo bacia ancora. Sente un dito sfiorarla nel punto giusto e involontariamente morde un labbro del ragazzo; non le può sfuggire un sospiro. Allarga di più le gambe, si allaccia al suo bacino.

Lui continua a baciarla e nel contempo a darle piacere con la mano, senza però entrarle dentro, limitandosi ad accarezzare.

Per questo lei vuole di più.

Però per ammetterlo deve rinunciare alla sua reputazione. È combattuta.

Un nuovo tocco più audace, che sembra che la voglia soddisfare del tutto, ma invece la lascia ancora impaziente, e non ce la fa.

Smette di baciarlo.

-Ti prego…- chiude gli occhi e lo implora.

Davide, quasi non aspettasse altro che questo, smette di torturarla; la guarda negli occhi, serio, intenso, appassionato. Poggia un gomito a lato della sua testa per tirarsi più su.

Si sistema bene, e nel farlo la ragazza può sentire quanto la vuole.

Si china sul suo volto, anche lui un po’ sudato, o meglio caldo.

-Fai piano- gli dice ancora, e riceva come risposta solo un cenno del capo e un bacio lungo. La mano del ragazzo si muove ancora, scivola lungo tutto il suo corpo fino ad arrivare al sedere.

La prima spinta le fa alzare gli occhi e la fa irrigidire, non tanto per il dolore quanto per un riflesso spontaneo.

Mentre lui la bacia sul collo, Alice nota che è visibilmente più grande di lei; non ha la stessa età dei suoi ex-ragazzi, non ne ha i modi, il fisico.

Lui è già un uomo.

 

Quando lo sente tutto dentro di sé, pensa che è grande.

In tutti i sensi.

 

 

Temo molto il giudizio per questo capitolo. Ci ho messo almeno il doppio del tempo per scriverlo. Alla fine ho scelto di alzarlo a rosso e non togliere nessuna scena, anche perché dopo tutta la fatica per scriverlo mi dispiaceva sacrificare alcune parti.

Per BabyzQueeny: ho scelto la prima. Ma ciò non toglie che questo capitolo non possa essere peggio del precedente. Grazie per aver recensito.

Per Jiuliet: Hai seguito tutta la storia; mi hai dato una bella idea; so che saprai essere obiettiva, o almeno lo spero, e mi dirai se questo capitolo non ti è piaciuto vero? Anche perchè è stato il più difficile da scrivere. 

Per avril1113: se il precedente era tanto bello come dici, non sono sicuro che questo lo sia altrettanto. Comunque, ecco il nuovo.

Per Lady Alice: eh, quale onore! Davvero, sono commosso... beh, non so. Non ho censurato nulla, però... sono, come ho detto sopra, in cerca di un giudizio obiettivo. E visto che ti ritrovi nel personaggio, mi pare sia d'obbligo che tu mi faccia sapere se è il caso di cambiare copione.(ammazza giro di parole...)

  
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