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Autore: fredlove    27/11/2014    2 recensioni
Emma Jo Mitchell è la nipote di Peter ed Elizabeth.
Neal Caffrey... è Neal. Sicuro di sè, di far sempre colpo sulle donne, abituato a vederle a cadere ai suoi piedi.
Tutto inizia con delle frecciatine, battibecchi finché ci scappa anche un bacio! Ma... Emma si tira indietro.
C'è un passato che lei vuole dimenticare, e Neal non fa altro che ricordarglielo inconsciamente.
Bene, vi ho incuriosito? Leggete!!!
[... ]
Dal capitolo 3
Peter scosse il capo, mentre Emma rimaneva a guardare Neal che continuava a provocarla.
- Te crois-tu tout permis pour ta beautè et pour charme de tes yeaux bleus.* - sibilò, sorridendo con una smorfia alla sua espressione interrogativa.
Neal finì di sorseggiare il caffé, prima di alzarsi con eleganza, indossare il cappello e seguire Peter verso l'uscita.
Poi si voltò, un'ultima volta. - Ciao Eli, ci vediamo. -
- Ciao Neal. - gli rispose dalla cucina.
- En passant, merci pour le compliment.* - disse poi, rivolgendosi ad Emma che si era portata la tazza alle labbra.
La ragazza tossì, visto che le era andato di traverso il contenuto ed alzò lo sguardo su di lui.
- A più tardi, Emma. -

[...]
Non meno importante. La storia è in collaborazione con la mia amica Ambra.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Burke, Neal Caffrey, Nuovo Personaggio, Peter Burke
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap 67









- Neal?-
- Mh? -
In quel mattino, ormai inoltrato, Emma scuoteva il ragazzo dal dormiveglia. Era l'ultimo weekend dell'anno, e si sentiva nell'aria l'arrivo di qualcosa di nuovo.
Peccato, però, che il ragazzo continuava a dormicchiare. Nascondendo, persino la testa sotto il cuscino.
Emma sorrise, suo malgrado, ripesandoci. No avrebbe mai creduto, che Neal Caffrey si comportasse quasi infantilmente in certi momenti.
- Neal, ti alzi?-
- No. -
Il suono era ovattato, ma lei udì chiaramente il 'no'.
- Neal, sai che zia Elizabeth ci chiude la porta in faccia, se non ci presentiamo a colazione?- domandò, togliendo con forza il cuscino.
Lui lo riprese, tenendoselo stretto. - Nessuno chiude una porta in faccia a Neal Caffrey.-
- Mia zia, sì. -
Neal, aprì gli occhi cerulei. Serio. - Forse sì. Tua zia, è un'eccezione. -
La ragazza sorrise, tirandolo su per il braccio. - Doccia e vestiti. -
- Doccia insieme?-
- No, o facciamo tardi. -
- Perché no? - si sollevò a mezzo busto, di scatto, sbilanciando Emma. - Risparmiamo tempo e acqua. -
- Fidati, non risparmiamo né uno, né l'altro. - lo guardò.
Lui emise uno sbuffo, rituffandosi all'indietro sul cuscino. - Antipatica. -
- Peccato. -
- Dove vai?- le domandò, notando poi che si muoveva. - Emma?-
Lei si era tolta la sua camicia, lasciandola cadere sul pavimento.
E successivamente la culotte nera.
- Sadica. Non puoi spogliarti davanti a me, e negarmi la doccia insieme. -
Emma fece spallucce. - Mi ami, appunto per questo. No?-
Neal borbottò qualcosa, mentre lei spariva in bagno ed apriva l'acqua.
- Neal?-
- Cosa?-
- Mi lavi la schiena?-
Il ragazzo sorrise, mentre scivolava fuori dal letto, e si precipitava in bagno.



Per la prima volta, quasi un'ora più tardi, Neal Caffrey ammise a sè stesso che lo sguardo di Elizabeth lo metteva in soggezione. Ma continuò a fingere una tranquillità sfacciata, mentre sorseggiava il caffè.
Mentre Emma e Peter, sorridevano sotto i baffi.
- Questa sera evitate, il ritardo. -
E nel dirlo, la donna aveva guardato solo Neal.
Per la serata di fine anno, June aveva organizzato una cena elegante, ma intima e semplice.
- Non accetto nessun no. -
Le parole della donna erano state chiare. Ed Elizabeth, non faceva che ricordarlo.



La sera, infine, era giunta quasi in fretta. Il freddo era pungente, ed il cielo e denso di nubi.
Neal, in quel momento, entrò in quella che era la camera da letto. Trovando Emma, con solo la sua vestaglia di seta, avvolta intorno al corpo nudo.
- Ti rendi conto, che ho dovuto chiedere il permesso a mia zia? - lo rimproverò. - Per vestirmi, qui con te. -
Era davanti allo specchio, con le mani tra i boccoli dei capelli.
Lui sollevò lo sguardo verso il soffitto, emettendo uno sbuffo divertito. - Non è una tragedia. -
- Dovevi chiederle scusa!-
- Per cosa?-
- Per il ritardo!- puntò il dito contro di lui, prima di emettere un gemito frustrato. - No, di nuovo!-
I capelli si erano sciolti. Ancora.
- Non puoi portarli sciolti?-
- No. Zia Eli me l'ha proibito. -
Neal la guardò interrogativo.
- O restavo a casa, loro, per vestirmi... oppure trovavo un'acconciatura 'elaborata'... - sbuffò. - Ho freddo, voglia di cioccolata calda, ed invece devo pensare a... questi stupidi capelli!-
Li tenne sollevati, verso un lato, mentre li fermava con un semplice ferretto. Li lasciò cadere sulla spalla, mentre cercava di legarli in un intreccio veloce.
- Prima di conoscerti... il massimo era una coda alta. O sciolti. Forse una treccia. - borbottò. - Ora, invece... devo essere alla tua altezza. -
Neal, restò con la camicia aperta tra le dita. - Non devi. Sei perfetta così. -
- Non mi distrarre! Sì! - e battè le mani come una bambina.
I capelli erano perfetti.
L'intreccio, le cadeva su una spalla, morbido. Mentre era 'poco tirato' dall'altro lato. Impreziosito, da quei fermagli per capelli che sua zia le aveva regalato.
Il ragazzo restò a guardarla, prima di emettere un - Wuao - sopreso.
- Non hai visto il vestito... - si allontanò in fretta, chiudendosi in bagno.
Quando ne uscì, Neal si stava ancora abbottonando la camicia, prima di mettersi i gemelli ai polsi.
Un finto colpo di tosse, richiamò la sua attenzione.
Emma era bellissima. Il vestito era lungo, a maniche lunghe. Bianco con dei ricami dorati lungo le maniche ed i fianchi. Uno scollo ad ali di gabbiano, che accentuava la linea del seno.
Uno spacco, laterale, percorreva la parte della gonna, impreziosito sempre dai ricami dorati.
- Come sto?-
- Sei.. stupenda. Accidenti. -
- Sul serio? Non è troppo?-
- No. Sei perfetta. -
Lei sorrise, mentre gli si avvicinava. - Puoi tirarmi su, la lampo sulla schiena?- e gli voltò le spalle.
E mai errore, fu più grande.
Il tocco delle dita di Neal, sulla sua pelle, le mandò dei brividi piacevoli. Facendola mugolare, mentre si lasciava andare e si rilassava.
Chiuse gli occhi, proprio nel momento cui lui, si chinava e le baciava il collo. Lasciando al suo passaggio, una scia rovente.
Le mani unite tra loro, chiuse sul suo stomaco, mentre la teneva contro il suo petto.
- Faremo in ritardo. -
Si staccò. Intontita dai baci, e dal desiderio di gettare tutto all'aria, con il solo scopo di fare l'amore con Neal.
Lui la guardò, allontanandosi, suo malgrado. Con il respiro corto ed il desiderio acceso negli occhi.
Bastò quell'attimo. Quello scambio di sguardi, per far crollare ogni autocontrollo.
Un attimo dopo, Emma era di schiena contro il muro, in braccio a Neal.
Baciandosi forsennati, con lussuria. Mentre la camicia di lui, ed il vestito di lei finivano sul pavimento.
- Non toccarmi i capelli. -
Trovò la lucidità di dire, prima che lui iniziasse a possederla con foga, contro il muro.



- Accidenti. -
Il respiro affannato, di entrambi, dopo l'amplesso.
- Già. -
Emma si guardò allo specchio, controllando i capelli. Ancora perfetti. Eccetto, quei ciuffi ribelli sfuggiti, che le ricadevano ai lati del viso.
- Lasciali così. - le disse, mentre l'aiutava ad indossare nuovamente il vestito. E tirava su la lampo.
Lei si lisciò la gonna, e mentre lui finiva di vestirsi, si ritoccò il trucco semplice.
- Siamo in tempo?-
- Sì, tranquilla. -


   
 
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