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Autore: Karyon    01/11/2008    2 recensioni
Akagi, Maki, Sendo, Rukawa, Jin. I "Best of Kanagawa" in trasferta nella prefettura di Chiba, dove, ogni cinque anni, si svolge il torneo di Koyushu. Ma dovevano saperlo, non potevano certo sperare di cavarsela così impunemente e, soprattutto, senza zoo al seguito.
E così "Tirando le somme, erano dodici persone con l’aria da teppisti maniaci, più undici borsoni da palestra, dodici valige e un pullman più sballato di loro."
Riusciranno a strappare la vittoria alle altre tre squadre partecipanti?
E riusciranno a tornare a casa senza rischiare di far saltare le coronarie al loro Capitano?
Genere: Generale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al Campo sul mare...

Il casino da qualche parte indefinita al piano di sotto lo svegliò, aprì a fatica un occhio e... vide il mondo rovesciarsi.
- Che cazzo...
- Che d-diavolo fai spalmato a terra?! - La faccia sbadigliante e pesta di sonno del Teppista, apparve nel suo campo visivo e Miyagi imprecò - Cazzo, mi sento come se un tir mi avesse investito... - borbottò, alzandosi a sedere.
- A giudicare da come hai bevuto è già tanto se sei ancora vivo. - Commentò Mitsui, inarcando un sopracciglio.
- Sei incoraggiante quanto un funerale lo sai?
In tinta con l'umore di quella mattina, Hanamichi passò davanti alla loro porta, trascinandosi come uno zombie e ringhiando a tutta forza.
- Buongiorno Scimmia! - Gridò Mitsui, tanto per scazzarlo un pò.
- Và a farti fottere! - Fu l'amorevole risposta.
Quando scesero al piano di sotto, la situazione non era di certo migliore. Oddio c'era chi, nome a caso: Kenji Fujima, era fresco come una rosa pur avendo tracannato quintali di birra come se fossero acqua, ma la maggior parte degli inquilini smadonnavano a tutto spiano, strascicandosi qua e là come anime in pena.
Giusto per evitare un attacco al cuore prima del ritorno in patria, Akagi aveva deciso di dare forfait e restarsene fuori dalle balle, così come Sendo, sparito di primo mattino come le sue canne da pesca, e Rukawa che sbavava sul cuscino. Ayako intanto, dannata lei, andava in giro trillando 'buongiorno' e gli altri ebbero la sensazione che la sua voce trapanasse il poco cervello che era rimasto a tutti. I superstiti si sedettero attorno al tavolo, ringhiandosi a vicenda o sibilando maledizioni al locale dove erano stati solo poche ore prima; e non era finita: un'ombra oscura si parò davanti alla porta di ingresso e il volto sorridente e malefico di Maki li salutò con un
- Dobbiamo andare al campetto ci aspettano.
- Dannazione! - Se ne uscì Mitsui, dopo che l'ennesimo biscotto si rifiutava di collaborare e si annegava nella tazza, - Io non ci vengo! - Aggiunse poi.
- Manco io! Preferisco tornare a vegetare, grazie. - Fece subito Miyagi.
Non avessero mai aperto bocca. Ayako li fissò con espressione da omicidio e brandì il coltello del pane - Sì che venite. V-o-i avete voluto giocare, quindi mantenete i patti! - Sbottò.
Controcorrente, Hanamichi sorrise - Allora vengono anche loro! - Esclamò, alzandosi, ma gli altri lo guardarono spaventati.
- Non vorrai svegliare Akagi! Quello ti spiaccica come un moscerino, dammi retta... - borbottò Mitsui.
- E ti ci voglio vedere a svegliare Rukawa! Col sonno di piombo che si ritrova, ci arriviamo 'sta notte all'appuntamento! - Sbottò Miyagi.
La Scimmia Rossa attaccò a ridere, per poi saltellare verso il piano superiore - Abbiate fede, ragazzuoli!
- Questa è la fine della sua giovane e infruttuosa vita...
- Dobbiamo trovare una nuova Ala... - gufarono Teppista e Tappetto, prima di ricevere un pugno a testa da Ayako.
Ovviamente le urla da Gorilla non si fecero attendere ed ebbero la ormai noiosa visione di Hanamichi che volava per le scale, frantumandosi il cranio.
- Maledizione! Io cambio scuola e convinco il Signor Anzai a vendervi tutti, razza di mentecatti! - Cominciò a lamentarsi il capo del pollaio, prima che il tono da ' Voce celeste ' di Jin, irrompesse a calmarlo.
- Ragazzi, voi dovete piantarla o non vi ritroverete più un Capitano... - cominciò Maki, ma Miyagi ghignò - Akagi ha la pelle dura... cioè ha sopportato il suo brutto muso per secoli! - Esclamò, indicando Mitsui.
Mentre si strozzavano sulla colazione, Rukawa fece il suo ingresso pieno di vita e solare come suo solito - Hn - brontolò come salutò generale, poi si accasciò sulla sedia con l'aria di chi ha terminato una giornata d'inferno, seguito a ruota da un Jin linto, pinto e preparato.
- Buondì! - Fece con tutto l'ottimismo di cui era capace, salvo capire all'istante che aria girasse da quelle parti; si sedette tranquillo, poi rivolse la domanda da un milione di dollari - Allora, andrete a giocare?
Le occhiate che gli furono rivolte, erano più eloquenti di qualsiasi discorso, così pensò bene di infilarsi una brioche in bocca e fuggire verso la salvezza del salotto.
Fu il trillo del cellulare di Akagi, che terrorizzò realmente a morte tutti, così come il fatto che il loro Capitano parlasse ad un certo ' Isao '; fu esattamente la frase: "Certo, vengono o frantumo le ossa a tutti", che li convinse a correre più veloci della luce per prepararsi. Così tra maledizioni varie, ringhi e bestemmie, trascinarono gli arti al piano superiore e per parecchi minuti non si sentì altro che il silenzio. Anzi, quando Sendo rientrò in punta di piedi, pensò che fossero tutti ancora addormentati o, nella migliore delle ipotesi, morti nel sonno.
Akagi non fece altro che sbraitare ai quattro venti che, per colpa di alcuni dementi, doveva fare loro da balia invece di riposare, cosa che avrebbe sicuramente fatto Rukawa che Sendo ritrovò spalmato sulle coperte, con il cuscino in faccia.
- Tenti il suicidio? - Gli fece, ironico.
- Hn. Io non vado.
Sendo si accigliò - Bene, vieni con me allora.
Rukawa spostò il cuscino e lo guardò come se fosse seriamente convinto di parlare con uno psicotico, ma Sendo ghignò - Posso scommetterti che non ti dispiacerà! Dammi fiducia, no?

Miyagi cercò per circa dieci minuti di infilarsi i pantaloni della tuta, poi si esibì in uno sbadiglio sgancia mascella.
- Molto attivo eh? - Scherzò Mitsui, - Andiamo... - fece poi, trascinandoselo per la collottola.
Dopo un'oretta e mezza, quando Akagi era già riuscito a farsi saltare tutte le coronarie, uscirono; Sendo declinò gentilmente l'invito trascinandosi un povero Rukawa chissà dove, mentre Maki, al piano superiore, cercava ancora inutilmente di svegliare Kiyota.
- Adesso vado su e lo butto di sotto… - borbottò Akagi.
- Gori, tu ti stai fissando. Alla tua età non puoi sottoporti a questi stress – se ne uscì candidamente Mitsui, per poi aggiungere – Visto? Andiamo – quando Maki si presentò, trascinandosi per i capelli il compagno di squadra.
Si avviarono allegri come un corteo funebre al campo di Sakura, poco lontano dalla scuola superiore di Narashino. Arrivati a destinazione, spalancarono le fauci come un branco di dementi: il campo era vicino al mare, più precisamente sulla spiaggia. Una bassa struttura metallica, divideva la sabbia dal parquet scuro e tutt’ intorno al campo, si stendeva una pista da corsa.
- Questo sì che è ‘trattarsi bene’! – Esclamò Miyagi, del tutto sveglio.
- Io mi trasferisco, quasi quasi… - annunciò Hanamichi, mentre Akagi sbuffava – Ci faresti solo piacere, imbecille.
- Takenori! Finalmente, cominciavo a temere che vi foste persi… - li salutò Isao, abbracciandoli con un sorrisone a trentadue denti.
- Solo a me sembrano drogati? – Sussurrò Mitsui agli altri che cominciarono a ghignare.
- Sono socievoli! Siete voi che siete una banda di caproni teppisti! – Sbottò Ayako, spostandosi a passo di marcia verso il campetto.
I ragazzi notarono con piacere come anche quei poveri diavoli fossero incompleti, cosa che ovviamente la solita Scimmia non mancò di notare.
- Ehi, ci avete rotto i coglioni, ma quelli lì mica sono pronti! – Brontolò, mentre si infilava la fascia nei capelli.
- Non cominciare, noi siamo ospiti! – Rimbrottò Akagi, con un ringhio.
- Povero Akagi, forse era meglio se restava al Tempio… - cominciò Fujima.
- Ormai si è votato alla causa ‘sopporta i poveri imbecilli’. E’ abituato. – Rispose Ayako.
Intanto dall’altra parte, gli Icha si preparavano. Isao si infilò la maglia e gridò – Siamo pronti?
Fujima sospirò – Era da molto che non mi sgranchivo le gambe… sì, siamo pronti!
Hanamichi intanto era in brodo di giuggiole e se la cantava come al solito – Mwahahah! Dovranno vedersela con il genio! Aprirò io a partita!
Akagi lo bloccò mentre saltellava come un ossesso e borbottò – Devi saltare con Isao. Sta attento è un armadio.
La Scimmia Rossa si allontanò – Stai tranquillo, Gori, lo sai che la mia bravura è insuperabile! E poi dai… - cominciò, indicando Isao che sorrideva a più non posso, - … con quella faccia a chi vuoi che metta paura?
Akagi sembrò voler aggiungere qualcosa, poi ci ripensò – Come vuoi! – E tornò in panchina, col fumo che gli usciva dalle orecchie.
Solo quando erano tutti in campo, già posizionati, alcune persone sembravano realizzare qualcosa; Miyagi, dalla panchina, si guardò intorno – Scusate, ma non dovrebbe giocare anche il vostro playmaker? – Domandò agli Icha, che si scambiarono un’occhiata.
- E’ vero! Il Piccoletto! – Esclamò Hanamichi.
Ayako afferrò i fascicoli dell’Ichihara e osservò le foto – Manca Haranobu. Quella matricola…
Isao sorrise – Ecco… scusate se non ve l’ho detto prima, mi è sfuggito. Posso chiedere un sostituto nella formazione ufficiale, vero?
Akagi lo fissò accigliato – Certo, solo che è strano da parte tua. Giocare senza un tuo giocatore. – Sottolineò, circospetto.
L’amico si grattò la testa – Con alcuni giocatori, l’autorità non serve a niente.

Se avesse parlato appena un po’ meno, si sarebbe addormentato.
Sendo lanciò la decima occhiata al muto accanto a sé che osservava le vetrine. D’accordo, aveva sempre saputo che Rukawa non era esattamente quella che si chiama ‘una buona compagnia’, ma così era ridicolo.
- Ehm… sei più chiacchierone del solito… - provò coraggiosamente.
Rukawa gli gettò un’occhiata – Dove andiamo?
Sendo sbuffò – Non hai il minimo senso della sorpresa, Kaede.
- Non sopporto non sapere cosa faccio. – Replicò quell’altro e Sendo canticchiò – E arriviamo a capo di qualcosa…
- A capo di cosa vuoi arrivare? – Borbottò scontroso Rukawa e l’altra Ala lo fissò – Capire che diavolo di persona sei. Mi capita raramente di non capire gli altri – fece, convinto, ma l’altro non lo rispose.
- Che diav…? – Grugnì alla fine, quando sentì delle grida crescere di intensità man mano che si avvicinavano a…
- Uno stadio? – Sbottò, guardando quel dannato dello Spaventapasseri.
- Già. Ho idea che questa cosa ti piacerà…


Hanamichi guardò Mr. Quattrocchi con un diavolo per capello – Ehi! Non ti aspetterai di saltare, vero?
Hanagata squadrò Fujima, scrollando le spalle, e il Capitano provvisorio sospirò – No, Hanamichi, salterai tu…
- Aha! Riconoscono tutti la mia bravura! – Cominciò a sbrodolare, prima di ricevere un pugno in piena testa da Mitsui – Guarda che lo hanno detto così cominciamo, idiota!
- Ehm… ragazzi… che si fa? – Borbottò Seiji Morita, l’Ala piccola dell’Ichihara.
- Ora basta… - sussurrò Akagi, dalla panchina, - Andiamo, giocate?! – Sbottò poi per il campo.
- Gori, rilassati! – Replicò Mitsui, - Ok, cominciamo.
Hanamichi e Isao si posizionarono al centro campo, mentre quello non faceva altro che sorridere bonariamente.
- Piacere di conoscerti, Sakuragi Hanamichi – fece, stringendogli la mano. – Mi hanno parlato molto di te…
Inutile dire che l’ultima informazione gli mandò totalmente in pappa il cervello.
- Sì, gli avranno detto che è un maniaco da tenere alla larga… - sussurrò Kiyota a Mitsui.
Intanto, scazzata, Ayako pensò bene di fischiare per l’inizio della partita. Isao saltò seguito a ruota da Hanamichi che, prima ancora di toccare palla, si ritrovò catapultato a terra, mentre la bastarda filava verso la Guardia Kaoru.
- Ma che cazzo… - borbottò, fissando Isao; quell’infame gli sorrise – Scusa – per poi correre nella metà campo.
Dalla panchina, Akagi si schiaffò una mano in fronte – Lo avevo avvisato, pezzo di… ‘con quella faccia’, Isao potrebbe ucciderlo con quel sorrisino da ebete! Dormite?! – Urlò, poi alzandosi in piedi.
Risalirono tutti il campo, mentre Kaoru passava all’Ala Grande Moroi Kita che si trovò a fronteggiare la Scimmia Rossa.
- Non passerai! – Gridò Hanamichi, muovendosi come un ossesso, mentre quella povera anima lo fissava un pelo sconcertato.
- Oddio, questo è pazzo… - mormorò Kita.
- Moroi! Passa! – Gridò Kaoru che, afferrata la palla, tirò dalla linea dei tre.
Dalla panchina alcuni si alzarono, ma Miyagi sorrise – Calamatevi!
Fujima sfiorò la palla con due dita, ma questo bastò per portare la palla a Mitsui.
- Ora si fa sul serio… - brontolò, mentre sia Kiyota in campo che il Tappetto in panchina mormoravano più o meno la stessa cosa: “ Sbruffone”.
Mitsui corse su per il campo, riuscendo a smarcarsi piuttosto facilmente, mentre Fujima lo seguiva da vicino.
- Non passerai! – Gli assicurò Seiji Morita, ma Mitsui lo fissò – Che vuoi?
- Eh?! Ma che diavolo… - imprecò l’Ala dell’Ichihara: la palla era sparita dalle mani della Guardia e Fujima correva per il campo, palleggiando a tutto spiano.
- Ma che fate, dormite? – Si lamentò Kaoru, mentre andava incontro a Fujima. Il playmaker si smarcò abbastanza velocemente, per poi trovarsi di fronte al sorridente Isao.
- Vediamo di che sei capace… - mormorò.
Fujima sorrise, mentre alla sua sinistra Hanamichi si sbracciava – Passapassapassa… - e la palla… finì nelle sue mani. Il rosso batté le palpebre come se non credesse ai suoi occhi e il playmaker lo fissò – Non farmi pentire.
- Aha! Certo che no! – Esclamò il rosso, si girò verso il canestro e guardò il Centro dell’Ichihara – Non mi butterai a terra di nuovo! – tirò la palla verso il tabellone, con quanta più forza avesse nelle braccia.
- Stupido! – Sbottò Kiyota.
- Punta al rimbalzo… - mormorò Akagi, dalla panchina.
Di fatto, la palla rimbalzò verso l’altro e anche Isao saltò, cercando di arrivare per primo.
- Il rimbalzo è la mia specialità! La prenderò io, bestione! – Urlò Hanamichi, per poi afferrare la palla tra le urla della panchina e gli sbuffi dei compagni dello Shohoku.
- Ohohoh! Sono un g-e-n-i-o! – Cominciò a latrare, palla alla mano.
- Idiota muoviti! Vuoi fare fallo?! – Sbottò Mitsui, ma era tardi. Ayako, designata come arbitro ufficiale della partita, si pose le mani sui fianchi – Hanamichi, sei un idiota! Fallo tecnico!
Il rosso la fissò con la mascella a terra – M-a… Ayako! Tu sei dello Shohoku! Non puoi segnarmi un falloo! – ma prima che Akagi potesse alzarsi per fare irruzione e disintegrargli la testa, Mitsui accorse a tirarlo per i capelli.
- Decelebrato è l’arbitro! Non può mica stare a sentire a te! – Ringhiò, mentre se lo trascinava via.
- Si è venduta al nemico, si è venduta… - borbottava invece il rosso.
- Hanamichi, vuoi venire a scaldare la panchina per caso?! – Gridò Akagi, - affianco a me, così chiacchieriamo… - ghignò, sottolineando sulla parola ‘chiacchieriamo’.
Mentre ormai tutti quelli dell’Ichihara si sganasciavano, Hanamichi borbottò come una teiera fino alla metà campo e ricominciarono, si sperava, seriamente.
La palla era nelle mani di Kaoru che, senza ‘ma’ e senza ‘se’ tirò alla buona, centrando il canestro. A quel punto più o meno tutti fissarono Mitsui, a fauci spalancate, e il Teppista ghignò – Ok, ok ho capito… - sussurrò, andando a marcare Seiji Morita.
La sfida era iniziata.

Entrare il quello stadio, era come immergersi totalmente nella folla, quasi allontanandosi da tutto il resto. Rukawa si guardò intorno: erano migliaia, tutti con gli occhi ben piantati in campo. Si girò verso Sendo, miracolosamente per chiedergli qualcosa, ma l’altro aveva gli occhi chiusi.
- Non chiedere. Solo… guarda il campo – gli disse, sempre ad occhi serrati, quando avvertì il suo sguardo.
Rukawa si accigliò, proiettando lo sguardo sul parquet e rimase spiazzato: la divisa era bianca; sulle spalle di un giocatore, faceva capolino la scritta ‘J.B.A’ – Japan Basketball Association.
Un altro, sul davanti, aveva scritto: Japan.
Quella era la squadra della Nazionale.
Uno dei giocatori, il numero 32, aveva segnato con un dunk eccezionale e di nuovo la folla era in visibilio. Questa volta chiuse gli occhi, e nemmeno la partita giocata contro il Kainan, la finale, reggeva il confronto. Quello era il suo sogno, il loro sogno.
- L’ho scoperto ieri. Che avrebbero giocato qui – gli disse Sendo, appoggiando i gomiti alla ringhiera. – Speravo di venirci con tutti, ma credo che quella partita sia importante per le ‘nostre riserve’.
Rukawa non rispose, continuando a bere le immagini della partita: giocavano in un modo pazzesco, ad una velocità insostenibile. Notò come nulla accadesse in campo, se non il gioco puro e semplice; niente discussioni, nessuna rissa, il gioco non veniva fermato mai. L’unico modo per passarsi le informazioni erano gli sguardi. Eppure gli schemi erano perfetti, i passaggi veloci ma precisi, le finte magistrali. Lì, in quel momento, si sentì un povero dilettante che giocava a fare il campione.
- Fa paura vero? – Sussurrò Sendo. – Questo è un traguardo e forse nemmeno il più grande che punto a raggiungere – ammise. – Anche tu vuoi andare in America, no? Ecco, questo è il minimo. – Fece, indicando il campo.
Rukawa lo fissò più o meno come se fosse impazzito, ma Sendo scosse la testa – Sono forti, è vero. Ma, guardando la realtà, la Nazionale Giapponese non è nulla, in confronto all’ NBA.
L’altra Ala annuì, mentre osservava il gioco. Non lo avrebbe mai detto, avrebbe negato fino alla morte, ma lui non era pronto. Non avrebbe mai potuto giocare in una squadra del genere, era troppo… liceale.
Era abituato a non guardare, a non prestare attenzione a ciò che accadeva al di fuori del proprio campo visivo. E quel giocatore… il numero 4, il Capitano, era un vero osservatore. Giocava poco, toccava palla solo se realmente necessario, ma esaminava tutto e prevedeva ogni cosa; era lui che, con gli sguardi, creava il ritmo di gioco e gli schemi, eppure era quasi invisibile.
Per un attimo, gli vennero quasi in mente Miyagi e Fujima. A causa dell’altezza, raramente realizzavano qualche azione, ma senza di loro, la partita non sarebbe andata avanti.
- Anch’io mi sento inadeguato – rispose lo Spaventapasseri, con la sua dannata capacità di leggere nel pensiero. – Guardando loro, penso sempre di non essere approdato a nulla.
Rukawa lo fissò – Sei uno dei giocatori più bravi della Prefettura – gli disse, atono.
Sendo sorrise – Un tempo non lo avresti mai ammesso, Kaede… non credo sia una cosa di classifiche, ma di come uno la sente. Giocare come loro, vuol dire annullare quasi del tutto il proprio egoismo in favore della squadra. Non penso di esserne capace. – Ammise con tranquillità.
Rukawa veniva sempre spiazzato dalle sue ammissioni tanto candide; riusciva a mostrare le proprie debolezze con una naturalezza da far spavento.
- Parli con la persona sbagliata – gli disse solo. Dopotutto lui non era esattamente un esempio di altruismo.
- Quando abbiamo giocato con il Nara. Non mi interessava se la squadra avrebbe vinto o no. Volevo solo battere Miasame e questo è sbagliato.
L’altro lo fissò accigliato – E’ quello che mi capitava contro di voi del Ryonan. – Ammise, in uno slancio fin troppo aperto di sincerità.
Sendo rise – Capisco. Bé, non dovrebbe succedere. Ho rischiato che la squadra perdesse, solo perché ero troppo marcato, stanco o distratto per giocare con voi! – Ribatté, come se si sentisse il colpa. E forse era proprio così.
Rukawa ebbe quasi l’istinto di scrollarlo e dargli due ceffoni.
- Senti, tutti possono sbagliare almeno una volta. Rilassati. – Sbottò, impacciato. Era del tutto incapace di dire parole positive a chicchessia.
Sendo sorrise, comprendendo lo sforzo – Forse hai ragione.
- Quello non lo conosciamo? – Chiese poi Rukawa, indicando qualche fila di posti a sinistra.
Un ragazzo magro, dall’aria assente, osservava il campo, con addosso una tuta nera a strisce rosse.
- E’ Haranobu dell’Ichihara.

Mitsui tirò per la terza volta dalla linea di tre, segnando.
- Evvai!
- Però, il vecchiaccio è in forma eh? – Fece Ayako, adocchiando Akagi, che intanto sembrava aver la voglia di spararsi.
- Vedremo quando durerà… - borbottò funereo.
La palla finì nelle mani di Kiyota che cominciò a correre, seguito da quell’altro ossesso che richiedeva la palla.
- Non rompere! Non te la passooo – si sgolò la Scimmia, mentre Hanamichi aveva la mezza idea di prenderlo a morsi lì, in mezzo al campo.
- Fujima! – Urlò per poi passargli la palla.
- Scimmia! Io te la chiedevo da mezz’ora! – Borbottò Hanamichi, mentre Kiyota gli mostrò il medio – Ammazzati, ah!
Mentre le due scimmie cominciavano a rompersi i coglioni a vicenda, Fujima si ritrovò a smarcare tutti gli avversari e passare a Hanagata che segnò con il suo collaudato salto all’indietro.
Quando risalirono il campo, i due stavano ancora a darsela di santa ragione.
- Ragazzi, calmatevi! – Se ne uscì Fujima, ma non se lo fecero passare manco per l’anticamera del cervello. Ad un segno convenuto con Akagi, il Capitano chiese il time out.
- Time out per il Kanagawa! – Fece Ayako e Akagi si alzò, con aria minacciosa.
- Vo due… - borbottò, tirandoli per la collottola. Da lì alla guerra tra scimmie il passo fu breve e gli altri si limitarono a sospirare di sopportazione.
- Bella partita… - fece Maki.
- Già, chi l’avrebbe mai detto? – Rise Jin, ma Mitsui osservava la panchina avversaria, e precisamente Kaoru che faceva lo stesso.
- Quel bastardo mi fissa… - mugugnò, afferrando l’asciugamano.
- Tu fai lo stesso, Teppista. E tra i due, la tua faccia è la meno raccomandabile. – Se ne uscì Miyagi.
- Simpatico…
Hanamichi intanto, salvato da Fujima sotto il fuoco incrociato del Gorilla, si guardò intorno – Ehi, dove sono Spaventapasseri e Volpe?!
Mitsui sospirò – Mi chiedevo quando avresti nominato il tuo Rukawuccio.
- ‘fanculo, stronza! – Sbottò il rosso, mostrandogli il medio.
- Che finezza… - sbuffò Jin, seduto tra loro.
- In effetti, sono scomparsi sta mattina presto… - aggiunse Maki.
- Si staranno uccidendo allegramente – fece Miyagi.
- O probabilmente Rukawa si sarà suicidato – gufò Kiyota.
- Piantatela. Non sono qui, quindi chissenefrega! – Sbottò Akagi, felice come un bambino a Natale, - Vedete di smetterla con questi teatrini in campo, se non volete che vi spezzi le gambe. – Minacciò.
Fujima sospirò – Calmati Akagi. Faranno i bravi, vero? – fece, rivolto ad Hanamichi.
C’era qualcosa nel tono di quella ‘riserva’ che lo portava a dargli ragione; che poi seguisse i suoi consigli o meno, erano dettagli.
- Bene, - sorrise il Playmaker. – Ora in campo!
La sua allegria contagiò anche tutti i giocatori, ma in panchina si guardarono perplessi.
- Non capisco ancora se ci è o ci fa… - borbottò Akagi.
- No, è fiducioso di suo – ribatté Jin.
- Ah, è furbo… – mormorarono acidi sia Maki che Miyagi.

La ‘partita amichevole’ si trasformò ben presto in una guerra, o solito macello come diceva Maki.
Poiché tenere a bada quei due era diventato impossibile, avevano deciso di lasciar perdere e giocare in tre. Con una copia dello Schiacciamosche, Hanagata lanciò la palla verso Fujima, che cominciò a correre con Mitsui al fianco.
- Ehi, Fujima! Passa un po’ qui! – Sbottò il teppista, per poi ritrovarsi Kaoru di fronte.
- Tsk, troppo facile… - mormorò, per poi segnare dalla linea dei tre.
- Ricordavo che Isashi Mitsui fosse bravo, ma credevo si fosse rammollito… - borbottò un Icha, dalla panchina.
- Uff, eccotelo là che fa lo sbruffone. Non cambierà mai… - si lamentò Akagi, notando qualcosa che nessun altro poteva vedere: la stanchezza. Mitsui era già stanco, troppo.
- Sì! – Esultò in un sussurro la Guardia, poi gettò un’occhiata a Kaoru che si limitò a scrollare le spalle. Mitsui lo guardò scazzato: possibile che quelli non avessero un minimo di emozione in nulla?
- Palla!
L’urlo di Kiyota lo svegliò e si affrettò a correre al suo fianco, ma quei due idioti stavano filando come locomotive.
- Facciamogliela vedere Scimmia! Noi siamo le due ali! – Sbottò Hanamichi.
- Per una volta sono d’accordo con te… tieni la palla!
Miracolosamente il passaggio di Kiyota arrivò veloce e preciso nelle mani del rosso che si trovò a fronteggiare Isao. Ormai il Centro era diventato la sua sfida.
- Eccoci qua, bestione. – Fece con risentimento, ma quello si limitò a sorridere bonario.
- Smettila di sorridereeee! Mi fai venire in nervi, dannazione! Sei peggio dello Spaventapasseri! -Si lamentò.
Akagi, in panchina, si alzò, comprendendo finalmente qualcosa: Isao aveva capito Hanamichi; lo aveva capito sul serio.
- Hanamichi! Calmati! – Gli urlò, ma quello non ascoltava. Continuava a borbottare contro Isao, che non aveva mosso nemmeno un muscolo.
- Fallo!
La voce di Ayako congelò il campo, almeno fino a quando Mitsui non arrivò a prendere a calci in culo quell’idiota della loro Ala – Sei un i-m-b-e-c-i-l-l-e!
- Troppo tempo nell’aria di tiro, Hanamichi! Palla all’Ichihara!
Hanamichi spalancò le fauci, poi fissò Isao – Sei un bastardo.
- Scusa – rispose invece quello.
Fujima toccò sulla spalla le sue due ali – Ragazzi, io non vi capisco… insomma fate tante storie, blaterate tanto in panchina contro i vostri compagni e poi fate errori così grossolani…
Kiyota si grattò la testa, a disagio, ma Hanamichi cominciò a gufare contro la squadra, quel maledetto di un Isao, contro la Volpe, il Mondo e l’Universo.
Fujima bloccò quella sequela di lamentele e piantò lo sguardo gelido sui due – Vi lamentate tanto su Rukawa, ma non siete alla sua altezza. – Sentenziò, per poi piantarli lì.
Nessun altro, tranne Hanagata e Mitsui, aveva ascoltato il dialogo, ma le facce di quelle due anime si leggevano da sole. Dopo aver represso la voglia omicida nei confronti del loro ‘Mister’, Hanamichi sospirò: ok, doveva calmarsi. Quella era un’occasione per dimostrare a compagni e sfigati delle altre squadre che lui non era uno stupido, ma un vero giocatore.
- Non sei stato troppo duro? – Chiese Hanagata, ma Fujima scosse la testa – Forse è la volta buona che si svegliano.
- D’accordo, ora basta. Si gioca seriamente… - sussurrò Hanamichi, per poi rubare la palla a Seiji; corse per il campo con qualche difficoltà, riuscendo però a smarcarsi grazie all’altezza – Nobuscimmia! – Gridò, passando la palla a Kiyota.
- Idiota! – Sbottò quello, ma corse come un lampo verso la metà campo avversaria. Dalla panchina Maki sorrise – Finalmente sfrutta quel minimo di capacità naturali che possiede…
- Di che parli? – Gli domandò Miyagi.
- Vedi… Kiyota tecnicamente e in altezza è scarso, però è il miglior saltatore e palleggiatore della squadra.
In effetti, già mesi prima aveva dimostrato una grande capacità di elevazione…
- … come le Scimmie! – Concluse a voce alta il Playmaker dello Shohoku.
Fortuna sua che quello era particolarmente impegnato nel tenere palla, fino a quando non la passò a Fujima.
- Bel lavoro, Nobunaga! – Esclamò quello, che tirò all’indietro verso Mitsui, che segnò immancabilmente.
- Il punteggio è di 32 a 37! – Gridò Ayako, mentre dalla panchina del Kanagawa qualcuno esultava.
- Non così presto… - mormorò Kaoru, mentre guardava Isao; i problemi erano essenzialmente due: quella Guardia, l’ex MVP, e quel rosso abbastanza folle da sfidare il loro Capitano. Gli ricordava molto Akagi, di quello ne era certo. Quando Kiyota riprese la palla, Kita riuscì a fregargliela facilmente, per poi passare a Kaoru che saltò, quasi senza pensare.
Lui tirava istintivamente, come se giocasse d’azzardo; c’era un cinquanta percento di possibilità: dentro o fuori.
La palla finì dentro è L’Ichihara si ritrovò a 34 punti.
- Aha! Stiamo rimontando. – Fece Kaoru.
- Non montatevi la testa… - rimbrottò Mitsui, scazzato. Quel tizio era bravo, davvero, ma non lo avrebbe battuto. Come Guardia, solo Jin del Kainan era al suo livello.
Kaoru gli sorrise – Ehh cosa si fa senza un po’ d’incoraggiamento…
Mitsui rimase impalato: inutile, non riusciva mai a capire se li prendevano per il culo o erano davvero così… smielati.
- Bah, mi faranno venire una carie… sono insopportabili! – Borbottò, affiancandosi ad Hanamichi.
- Vero? Sono tutti sorrisi e smancerie! Bleah! – Replicò il rosso, con una smorfia.
Dopo aver fregato la palla a Kita, Fujima diede un’occhiata d’ insieme al campo: Isao e Hanamichi, avevano, ad occhio e croce, corporatura simile e forza eguale; Mitsui e Kaoru erano i due maggiori realizzatori. Sorrise: a quanto pare avevano fatto i conti solo sulle punte di maggiore spicco, lui poteva agire indisturbato.
- Bene, Hanagata. Ricordiamogli che ci siamo anche noi… - sussurrò più a se stesso e partì. Si smarcò dalle due ali, per poi giocare un po’ con quella povera anima di sostituto playmaker di cui non ricordava neanche il nome; a metà campo, lanciò a Hanagata che si ritrovò di fronte Isao.
Sarò anche meno forte di Hanamichi, ma a volte basta non avere il contatto… pensava il Centro, poi tirò; la palla colpì il tabellone e, miracolosamente, fu Kiyota ad avere la meglio su tutti.
- Mia! Aha! – Esclamò, per poi correre in contropiede.
Che elevazione! Pensò Isao; probabilmente avevano fatto qualche errore di valutazione…
- Seiji! Sta attento a quel piccoletto! – Esclamò, indicando Kiyota.
Dannazione, ci vorrebbe Aki per tenere a bada quello lì! Non era uno sprovveduto: Fujima era il vero regista della squadra, l’unico che possedeva la capacità di gestire tutto il gioco. Era un abile palleggiatore e riusciva a tenere la squadra, anche grazie al carisma. Serviva Aki.
- Nobunaga! – Fujima ricevette la palla e saltò, tirando alla cieca.
- Ma dove diavolo tira?! – Sbottò Seiji, mentre Isao si ritrovò la palla a grande distanza dal canestro. Sembrava improbabile che avesse davvero sbagliato di tanto, ma poi capì: quel dannato di un numero dieci saltò come una molla, buttando dentro la palla con un poderoso Dunk.
- Vai Hana! – Gridò Miyagi, seguito da Mitsui in campo.
- 34 a 40 per il Kanagawa! – Gridò Ayako, tentando di rimanere neutrale. Contemporaneamente fischiò il time out per l’ Ichihara.

- Ragazzi state giocando benissimo! – Fece entusiasticamente Maki, - Nobunaga! Perché non tiri fuori queste capacità più spesso eh? – Fece bonariamente, con una mano in testa al suo compagno.
- Già è vero, a volte sei utile! – Rise Jin.
- Sìsì lo so, sono un genio! – Si lodò il solito idiota, prima ancora che qualcuno aprisse bocca.
- Non avevo intenzione di imbrodarti, imbecille! – Sbottò infatti Akagi.
- Idem per me. – Sbottò Miyagi.
Mitsui li fissò entrambi - Fate schifo come incoraggiatori, lo sapete?
- Su, state giocando benissimo! – Li consolò Fujima, con due pacche per uno.
- Propongo una mozione immediata per avere lui come Capitano invece del Gori! – Fece all’istante la Scimmia rossa e, quasi contemporaneamente, lui e il Teppista alzarono la zampa al cielo.
- Andate al diavolo e sceglietevi un’altra squadra per quest’anno. – Rimbrottò Akagi.

Nella parte dell’Ichihara, Isao sorrideva come suo solito – Se la cavano… devo ammettere che Akagi ha davvero una bella squadretta…
- Sono convinto che posso tenere a bada quello lì. – Fece Kaoru indicando Mitsui.
Il Centro annuì - Certo che puoi, che ti salta in mente? Ma non devi farti prendere il giro dal fatto che sia una riserva. Era uno dei migliori giocatori di Kanagawa, due anni fa.
- Quei due sono un caso disperato! – Esclamò invece Seiji, riferendosi alle due ali.
Isao guardò Kiyota e Hanamichi – Sono imprevedibili, ma anche molto, molto inesperti. Giocate al livello tecnico e non avranno scampo. Credo che il problema grave sia Fujima: è un Playmaker molto bravo e anche un allenatore; il suo sguardo d’insieme è formidabile.
- Ci servirebbe Aki… - borbottò l’altro playmaker, quello in sostituzione.
- Ma Aki è comunque inesperto. Credi potrebbe servire a qualcosa? – Domandò con molta saggezza Kaoru.
Isao lo guardò accigliato – Non lo so – fece candidamente, - Non so dirti se Aki possa o meno qualcosa contro Fujima. Ma anche Akira Miasami del Nara è molto esperto, però Aki è molto più bravo. Quando arriverà, lo scopriremo.
- Se arriverà. – Sottolineò Kaoru.


Sendo e Rukawa si scambiarono un’occhiata.
- Dobbiamo chiamarlo? – Chiese lo Spaventapasseri.
Rukawa scrollò le spalle – Chi se ne frega.
Sendo sospirò, con gli occhi al cielo – Rompiballe… ehi, Haranobu! – Gridò.
Quello si girò, inclinando la testa da un lato, con il suo solito fare inquietante – Rukawa e Sendo del Kanagawa giusto?
- Già, che ci fai qui? – Domandò affabile il giocatore del Ryonan.
Aki proiettò lo sguardo sul campo – Ho letto in giro che c’era la Nazionale così… ma mi annoio.
Gli altri due lo fissarono, accigliati, come a chiedersi come fosse possibile a-n-n-o-i-a-r-s-i con la Nazionale giapponese di Basket, poi Sendo riprovò – Non dovevi giocare quell’amichevole con la nostra squadra?
- Oh, sì, certo. – Rispose, sempre più distratto, e inquietante tra l’altro, - Sono un po’ in ritardo, in effetti.
In ritardo?
Tralasciando il fatto che ormai il primo tempo doveva essere andato, non riuscivano a decidere se quel tipo fosse fuori quadro o solo drogato. Rukawa optava per la prima, quello drogato era lo Spaventapasseri; e per quanto lo odiasse, doveva ammettere che lo preferiva a quel tizio lì.
- Voi dovete andare? – Chiese dopo un po’ e loro annuirono.
- Bene, ho trovato compagnia.
Uscirono dallo stadio per avviarsi al mare, mentre la conversazione era retta praticamente solo da Sendo; Rukawa lo seguiva a tratti, con mugugni e scrollate di spalle, mentre le risposte dell’altro erano così enigmatiche che dopo un po’ Sendo si rifiutò di ascoltarle.
Arrivarono sul marciapiede che costeggiava a spiaggia, dove le urla di quegli ossessi li raggiungevano.
- Peggio che in palestra… - fece Sendo, mentre Aki si toglieva le scarpe per camminare sulla spiaggia.
Sendo fissò i suoi piedi nudi, poi la faccia perplessa di Kaede – Bé è logico, no?
- Quel tipo è fuori – decise, per poi seguirlo, senza nemmeno accennare a toccarsi le scarpe.
- Kaede che ha paura dell’acqua! – Gli cantilenò dietro Sendo e Rukawa represse duramente il desiderio di affogarlo.

- Ehi, ragazzi! Finalmente! – Se ne uscì Maki.
- Avete raccattato qualcuno per strada eh? – Fece burbero Akagi, - Haranobu.
Il Playmaker lo fissò – Akagi – fece, salutando con due dita, poi si sedette a gambe incrociate affianco alla loro panchina.
- Non dovresti andare dai tuoi compagni? – Gli domandò Jin.
- Isao mi ha visto, se mi vuole mi chiama – replicò con somma calma e impassibilità.
Tutti adocchiarono sia Rukawa che Sendo, ma quei due si limitarono ad una scrollata di spalle che stava a significare ‘ma che cazzo ne so com’è questo qui’.
Intanto il punteggio era di 47 a 52 e, ad un nuovo canestro, Hanamichi ricominciò la solfa del ‘sono un Dio sceso in terra’.
- Ancora con queste stronzate? – Borbottò Rukawa, spalmandosi accanto a Miyagi.
- E non hai visto niente… - sbuffò quello.
Ayako fischiò la fine del primo tempo e la Scimma Rossa quasi saltò in braccio a Rukawa.
- Volpe! Dove maledizione eri finito?! Non hai visto la mia splendida partita!
Rukawa sbuffò – Capirai che mi sono perso…
- Ma guardate chi si vede, Rukawa! Tsk, tutti qui possono confermarti che sono io la nuova matricola migliore! – Fece al vento Kiyota.
Da lì, scoppiò la rissa esattamente sotto al suo naso e a lui scoppiò l’emicrania; cominciava a pensare fosse meglio andare in giro con lo psicotico e il drogato, piuttosto che rischiare l’udito e l’esaurimento con quei due.
Nel frattempo Miyagi, con la mano appoggiata al mento, osservava Aki che se ne accorse e lo salutò da quella strana posizione. Due secondi dopo Isao lo richiamò - Finalmente! Non vorrei certo disturbarti, ma vieni un po’ qui!
Aki si alzò con un sospirò, poi fece il giro del campo; quando passò accanto a Miyagi mormorò – Ci vediamo in campo.
Il Tappetto ghignò – Contaci.

- Allora, mancavi proprio tu. Che ne dici di entrare già?
Aki scrollò le spalle – Sono già riscaldato.
- Bene, il problema è Kenji Fujima – fece pratico Isao.
Aki non si diede la pena nemmeno di guardare in campo: conosceva bene ognuno di loro, ogni faccia o comportamento.
- L’allenatore Playmaker? Osso duro. – Annuì, - D’accordo, mi divertirò.
Kaoru e Isao si scambiarono un’occhiata, prima di scoppiare a ridere.
- Che ti avevo detto? – Sbottò Isao tra le lacrime.
- Uff, okay… - si lamentò Kaoru, dandogli dei soldi.
Aki osservò quello scambio di denaro, grattandosi il collo – Mi sono perso qualche battuta.
- Lascia perdere…

- Ma non dovete andare a giocare? – Provò pigramente Rukawa, sperando che quei due decelebrati la smettessero di pestarsi davanti ai suoi occhi. Per carità, potevano anche ammazzarsi a vicenda, ma da un’altra parte, per esempio davanti al Teppista che se ne stava comodamente allungato affianco a lui.
- Vediamo in campo chi è più bravo! – Sentenziò alla fine (e finalmente) la Scimmia.
- Aha! Sono più bravo io! Volpe sta a guardare! – Replicò l’altra Scimmia, o meglio, l’idiota.
- Hn – rispose Rukawa, tanto per toglierseli dalle balle.
- Magari adesso tira fuori le vere palle! – Se ne uscì Mitsui al suo fianco, mentre si alzava.
Inutile dire che Rukawa non capì di chi accidenti parlasse – Che?
Il Teppista ghignò – Avanti non è difficile. Persino tu puoi arrivarci, bell’addormentato. – Detto quello, si allontanò verso il campo.
- Che banda di coglioni… - borbottò, sospirando per la ritrovata pace.
- A quanto pare, la tua presenza motiva parecchie persone eh?
Parlato troppo presto. Si girò con una sorta di paresi facciale e sospirò solo quando riconobbe Jin; lui lo sopportava, almeno.
- Hn. Hanno solo manie di persecuzione – spiegò, frettoloso.
- Mah, secondo me ti prendono a modello – ribatté la Guardia.
Rukawa guardò da lui al campo: lui un modello per Idiota, Scimmia e Teppista? Sì, decisamente Jin lo faceva quasi ridere.

- Così vedremo il Fantasma giocare come si deve… - annunciò Sendo, sedendosi tra Maki e Akagi.
- E contro Fujima per giunta – aggiunse Jin, accanto a Maki.
- Sono abbastanza curioso, ma non credo sfodererà tutte le sue mosse. Dopotutto devono ancora giocare contro di noi… - spiegò il Capitano del Kainan.
Akagi mugugnò – Mmm… non credo. Isao tende a non preoccuparsi da questo punto di vista, così come la sua squadra. Non so se Haranobu sia diverso…
- E’ strano. – Lo interruppe Sendo, - Un tipo molto particolare. Sarà interessante.
- Io l’ho visto parlare con Miasame eh Rukawa? – Fece Jin.
- Hn – confermò Rukawa, - Alla vittoria contro il Nara.
- Sembrava piuttosto scocciato… Miasame intendo… - insinuò Jin.
- Il Narashino e l’Ichihara si scontrano spesso nei campionati interscolastici. Miasame è sempre stato battuto da Heiji Hisae, anche se è una Guardia. L’anno scorso, Heiji era infortunato e Miasame credeva di avere la vittoria in pugno, ma quello fu l’anno di Haranobu: sbaragliò ogni avversario, compreso lui, e l’Ichihara vinse per la ventesima volta di fila.
- E tutte queste cose come le sai? – Fece stupito Maki.
- Vengo spesso in questa prefettura ad incontrare quel demonio! – Spiegò, indicando Isao col capo.

- D’accordo, vi siete rilassati anche troppo! – Sbottò Ayako – Inizia il secondo tempo! – Annunciò, fischiando, e la palla finì con velocità impressionante nelle mani di Fujima.
Tutti erano consapevoli che, con quella mina vagante in campo, il gioco doveva essere velocizzato, reso più tecnico. Fujima si smarcò da Seiji, per poi passare a Kiyota; la Scimmia era molto veloce quando ci si metteva, ma in quanto a finte era più credulone di un bambino: Kita gli rubò la palla, per poi risalire il campo verso il canestro del Kanagawa.
Fujima sospirò, quell’innalzamento di livello, riportava due problemi: le loro due ali erano inesperte e poco controllabili. Sperò che almeno in audacia potessero contrastare quel Playmaker.
- Kaoru!
La palla finì nelle mani della Guardia che s preparò a tirare, ma una mano sbucata dal nulla lo fermò; Kiyota lo aveva raggiunto a velocità impressionante ed aveva tirato verso il tabellone, in modo che Hanamichi potesse prendere il rimbalzo.
In panchina due persone osservavano attentamente le azioni: Rukawa pensava a quanto effettivamente fosse migliorato la loro Scimmia, anche se non glielo avrebbe mai detto, mentre Jin si chiedeva cosa avesse Kiyota; certo, giocava bene, ma lo vedeva anche incazzato nero.
- Miamiamia! – Ululò Hanamichi, mente correva come un folle dall’altra parte, quasi buttando giù gli avversari.
- E’ una macchina! – Sbottò Kita, prima di ritrarsi spaventato.
- Ahahah! – Attaccò a ridere, mentre palleggiava velocemente, collaudando la sua ‘occhiata di fuoco’.
‘Toc’… un colpetto leggero e la palla gli cadde dalle mani, finendo nelle mani di Kaoru.
- Ma che…?! – Imprecò.
- Grazie Aki! – Sghignazzò la Guardia, mentre segnava i tre punti.
Hanamichi si girò, ritrovandosi lo sguardo assente del piccoletto – Non c’è di che – rispose tranquillamente, mentre si allontanava da Hanamichi.
Come aveva presupposto, era un giocatore dalle grandi qualità, ma scarso cervello. Bastava pareggiare a livello di imprevedibilità, ma superarlo in tecnica. Aki gettò un’occhiata verso Mitsui: ora doveva esaminare lui.
Con il punteggio di 50 a 52, l’Ichihara stava rimontando e il Kanagawa perdeva concentrazione; l’entrata di Aki li aveva destabilizzati tutti.
Quando la palla ritornò in campo, fu di nuovo Kiyota ad afferrarla e correre verso il canestro.
- Kiyota oggi è in gran forma! – Esclamò Miyagi, ma i due compagni del Kainan non sembravano altrettanto convinti; fu poi chiaro che qualcosa non andava, quando fece fallo tecnico.
Kiyota era un pazzo scatenato, una Scimmia rompiscatole, ma non faceva falli tecnici; su quello, le regole del Kainan erano molto rigide.
- Che diavolo hai? – Sussurrò Jin e Rukawa fissò il campo: in effetti la Scimmia sembrava avere qualche problema, soprattutto perché non esaltava le sue qualità e stronzate del genere, come suo solito.
- Sto bene, sto bene… - borbottava lui in campo, mentre Hanamichi lo fissava – Calmati, Nobuscimmia.
- ‘fanculo… - borbottò lui.
Aki lo guardò e sorrise: lui, sarebbe uscito presto dal campo.




N/A


Ok, essendo io a casa, ho la possibilità di scrivere ste benedette note autore con un pò di relax. XD
Ho voglia di scrivere delle note decenti, quindi un pò di pazienza.
Tempo fa, Aka_z mi chiese qualnto sarebbe stata lunga questa fanfiction... bé indicativamente sarebbero 15/16 capitoli, non legati tutti alle partite vere e proprie (Oddio come questi già scritti in effetti); probabilmente ci saranno spin off molto introspettive su vari personaggi, ma per ora è solo un'idea.
Spendiamo due parole sulla partita di allenamento... tutte le cosiddette riserve, che poi sono i soliti noti, hanno un piccolo problema che sta cominciando ad emergere; francamente dubito fortemente che siano tutti felici di NON essere nei Best. Io non lo sarei XD, ma è una mia opinione.
Confesso che devo cominciare a trattenermi, perché l'idea di shonen ai mi diventa sempre più forte (colpa di Aka) e temo che i miei pairing non piacerebbero, perché sono folli!
Diciamo che questo e il prossimo (sono capitoli legati), risultano essere la metà della fiction, quindi una sorta di traguardo.
Forse l'ho già detto, ma la vecchiaia incombe quindi mi ripeto, io amo le long fiction, ma ho un rapporto profondamente conflittuale con esse. Non riesco a condensare le idee, non riesco a concluderle.
Certo, può sembrare controproducente dirlo, ma non ho mai fatto mistero di questa cosa e, anzi, sono abbastanza orgogliosa di me per questa fiction. Forse in quanto a profondità e tecnica non è delle migliori, ma mi diverto un mondo a scriverla e noto che anche voi vi divertite a recensire ( e mi dispiace moltissimo non poter rispondere a voi su tutti i punti, come voi fate con me).
Per ora rispondo alle due più recenti e alle povere due anime che si sfiancano a scrivere recensioni più lunghe dei capitoli XD
In realtà, ti ho già risposto nell'altro capitolo Aka, ma ci tenevo a dire una cosa: la risposta di Ayako e Miyagi è... stata un errore! ^///^
M è sfuggita, nno volevo assolutamente scriverlo, ma è uscita. XD
In realtà io adoro Ayako, mi somiglia di carattere e credo che Miyagi sia dolcerrimo, ergo qualcosa se la merita. ù.ù

Finalmente delle note autore lunghe!
Ah, un'altra cosa... dopo aver scritto i primi capitoli, ho pensato che ma sì, la fiction era allegra, divertente, ma poco realistica. Tutti imparano qualcosa gareggiando in un torneo e vivendo a stretto contatto con gli altri. E questo coinvolgerà più o meno tutti. Questo è precisamente il motivo per il quale non aggiungo shonen ai o yaoi. Prendetelo come un ritiro spirituale. XD

Ora, volevo ringraziare tutte le persone che recensiscono:

20jp90
aka_z
gaara4ever
lucilla_bella
Scorpyon
Trilla

Ragazzi siete pochi, ma le vostre recensioni mi fanno schiantare dal ridere. XD
Cercherò di rispondere con lo stesso impegno che ci mettete voi nello scrivere le recensioni.

E, dolcis in fundo, i pazzi che mi hanno aggiunto tra i preferiti. Andiamo è follia, obiettivamente.

20jp90
antote
asthenia
Bella07
gaara4ever
HPalessandra
kenjina
klikka
lilli84
lucilla_bella
Scorpyon
Trilla

Vi adoro tutti! <3


   
 
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