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Autore: cartoonkeeper8    29/11/2014    6 recensioni
"The wall between... Reality and fantasy... Sometimes so small, and now so tall!"
Cit. Raphael Gualazzi.
RaphaelxApril
Genere: Erotico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: April O'Neil, Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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~~La potenza delicata di Raffaello lasciava April senza fiato. Ogni pensiero era bandito, il suo cervello riusciva a concepire solo il ritmo da seguire.

You’re… so… supersonic…

Le mani affusolate della ragazza percorrevano febbrili le linee scolpite dei suoi muscoli possenti e guizzanti sotto la pelle del guerriero…

Wanna feel your powers…

Sentendo una scossa scendere lungo la spina dorsale ogni volta che il suo bacino veniva cullato dal movimento dolce e acceso portatore di memorie ancestrali.

Stun me with your laser!

D’altra parte Raffaello capiva come doveva sentirsi un tossico in crisi d’astinenza. Nella sua mente, un turbinio di emozioni confuse e un'unica richiesta, questione di vita o di morte: un bacio. Solo uno, e poi basta. Uno piccolo piccolo. Un bacio di April era come un’iniezione di eroina pura: piacere infinito e pace dei sensi, seguiti da un bisogno impellente di averne ancora.

Your… kiss… is cosmic!

Perdeva la cognizione del tempo, con quei baci, per non parlare della sinfonia di cui loro erano gli abili maestri: gli ansiti, i gemiti, anche il letto scosso dal troppo movimento erano ottimi strumenti accordati per la migliore delle serenate. Ogni movimento era perfetto, magico, come un passo di danza provato e riprovato tante volte, sembrava quasi che il mondo avesse acquisito un senso.

Every move is magic…

Niente esisteva al di fuori di loro due.

There is trascendental…

Avevano capito molte cose da quell’esperienza condivisa, così diversa da ciò che si aspettavano dal loro futuro. Non avrebbero mai immaginato infatti di sentirsi come astronauti esploratori di ogni meandro oscuro e accattivante dello spazio, di sentirsi come i pianeti del Sistema Solare.

On another level…

Raffaello era Marte, il Pianeta rosso, dalla ricca attività vulcanica, lo scudo e la lancia del dio della guerra, mentre April era Venere, specchio della Dea della bellezza, un pianeta così luminoso da essere scambiato per una stella, la poetica stella della sera.

Boy…. You’re my lucky star…

Era meraviglioso per loro scoprirsi così simili, anzi uguali, si capivano e coesistevano, camminando l’uno nei sandali dell’altro per tre lune e anche più.[1]

I wanna walk on your wave length…

Ma la soddisfazione più grande per i due amanti era dato dalla consapevolezza di essere fonte di piacere dell’altro. Per ogni gemito di piacere di lei, un pezzo mancante dell’anima di Raffaello andava al suo posto, facendolo sentire completo. E quando lui si artigliò alla testiera del letto, rischiando di spezzare il fragile legno, in preda al piacere più profondo e conturbante, April si sentiva vibrare, succube di una gioia immensa.

And be there when you vibrate…

E quando entrambi si rilassarono, l’una tra le braccia dell’altro, i piaceri uniti e mescolati in un unico cocktail fatale, compresero la poca importanza del fatto che non si fossero trovati prima. Ciò che importava, era che non si sarebbero lasciati mai più. Cosa avrebbero detto o pensato gli altri era trascurabile: avrebbero rischiato tutto, pur di non perdersi.

For you I risk it all…

Tutto, in nome delle stelle.

All.

E mentre i due si sussurravano dolci parole, un pianto soffocato si sollevava dai bassifondi, superando il tombino, librandosi sopra i cieli inquinati della Grande Mela e raggiungendo infine la luna, che non ebbe però il tempo di ascoltarlo, troppo presa dalle poesie degli innamorati.




Michelangelo stava facendo roteare una crepe in aria quando vide con la coda dell’occhio suo fratello trascinarsi in cucina.
- Fratello, hai un aspetto orribile!
- Grazie, Mickey.
- Figurati. Notte in bianco?
- … Eh? Ah, si. Incubi.
L’arancione ridacchiò, servendo la squisita colazione al ninja assonnato.
- Scusa Mickey, ma non ho fame.
- Oh, mio caro, altro che incubi stanotte! Come se non sapessi che April dorme nella camera accanto alla tua!
Senza dire una parola l’altro si alzò da tavola e si allontanò, i bordi della maschera viola inumiditi dalle lacrime.

[1] Un proverbio dice "Prima di giudicare un uomo, cammina per tre lune nei suoi sandali". Io ho inteso il verbo giudicare come sinonimo di "comprendere", in questo caso.
*Angolo autrice* Ciao... Ecco qui, ce l'ho fatta. Sinceramente sono abbastanza soddisfatta del risultato, ma mi piacerebbe conoscere la vostra opinione. Opinions, opinions! :) Non vedo l'ora di discorrere con la signoria vostra riguardo il testo soprastante... Vi aspetto! A tout a l'heure!
  
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