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Autore: Sharymore_    29/11/2014    11 recensioni
Dopo l'uscita dell'ultimo film della saga di Hunger games, Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson si sono persi di vista. Sono andati avanti con le loro vite e soprattutto con le loro relazioni. Ma qualcosa sta per cambiare..
Dal testo: "Presa dalla fretta di tornare a casa per preparare il pranzo, Jennifer non fa caso ad un ragazzo che sta venendo verso la sua direzione, probabilmente anche lui distratto da qualcosa. I due si scontrano e Jennifer non fa neanche in tempo ad alzare lo sguardo che subito si rende conto di chi ha appena incontrato. "Josh?!" esclama con aria del tutto incredula. "Jennifer?! Oh mio dio che ci fai qui?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non appena Jennifer pronunciò quelle fatidiche parole, Josh entrò nel panico più totale. “Oh mio dio! Jennifer cosa posso fare per farti sentire meglio?” domandò subito Josh con il respiro affannato. Jennifer era piegata su sé stessa e si muoveva a scatti, rilasciando ogni tanto un gemito di dolore. “Ahhhhhh!” disse poi la ragazza alzando la voce. Il dolore iniziava ad essere sempre più forte e meno sopportabile. “Jen, respira stai calma, vado a chiamare i tuoi!” esclamò Josh non sapevo cos'altro dire. “No Josh ti prego non andartene!” subito rispose Jennifer afferrandolo per un braccio. “Torno subito te lo prometto!” controbatté Josh cercando di convincerla. Jennifer fece un cenno di approvazione e allentò la presa sul braccio del ragazzo.
Subito dopo Josh corse in tutta fretta all'interno della sala e iniziò a cercare con lo sguardo i genitori di Jennifer. “Karen, Karen, oddio Jennifer sta per partorire! Le si sono rotte le acque!” urlò immediatamente il ragazzo non appena incontrò gli occhi della donna. “Dov'è? Dove si trova?” domandò Karen agitata e iniziando a correre in giro per la struttura senza una meta precisa. “E' qui fuori!” rispose Josh indicando l'uscita principale. Gli invitati rimasero tutti in silenzio cercando di capire cosa stesse succedendo e non appena la situazione fu chiara, tutti si precipitarono all'esterno, chi preoccupato e chi semplicemente curioso, per assistere alla scena. Karen e Gary uscirono in tutta fretta seguiti da Nicholas e Josh. “Amore!” urlò la donna non appena vide Jennifer contorcersi su una fredda panchina. “Mamma!” esclamò la ragazza con un filo di voce. “E' il bambino, sta arrivando!” continuò Jennifer ansimando. “Lo so tesoro, ora ti portiamo in ospedale!” rispose Karen mettendole una mano sulla guancia. “Aiutatemi a metterla in macchina.” disse poi rivolgendosi a Josh e Nicholas. Papà Gary era invece già alla guida, pronto ad accompagnarli il più in fretta possibile. “Dai Jennifer, piccoli passi e ce la fai!” esclamò Nicholas mentre la teneva per un braccio. La ragazza continuava a lamentarsi per il dolore e non prestava molta attenzione alle parole del marito. Dopo una breve camminata e tante urla, finalmente Jennifer riuscì ad entrare in macchina. Davanti erano seduti Gary e Nicholas, entrambi in ansia, mentre dietro Jennifer si trovava al centro, affiancata da mamma Karen e da Josh. Il ragazzo era davvero terrorizzato e non riusciva a dire una parola. Vedere Jennifer soffrire in quel modo e non poter fare nulla per farla stare meglio lo uccideva.
Dopo un paio di chilometri, Nicholas si girò per controllare come stesse sua moglie e non appena voltò lo sguardo verso di lei, notò una cosa che lo infastidì più di quanto avrebbe pensato. La mano di Jennifer era stretta intorno a quella Josh e sembrava non volerla lasciare andare. Il ragazzo rimase a fissare quelle mani unite per un paio di minuti poi si voltò in direzione frontale senza dire una parola. “Non ce la faccio più!” urlava Jennifer a ripetizione. “Tesoro resisti, siamo quasi arrivati!” esclamò Gary cercando di guidare il più velocemente possibile. Il viso della ragazza era chiaramente provato e invaso dal dolore, ma Josh guardandola non poteva fare altro che pensare a quanto fosse bella. Stavano quasi per baciarsi quando il bambino ha deciso di nascere, questo cosa voleva dire? Josh non poteva fare altro che porsi quella domanda. Le cose sarebbero ora cambiate per sempre? Subito dopo però si rese conto che al momento non era quella la sua priorità. In quel momento l'unica cosa che Josh voleva era che Jennifer stesse bene, tutto il resto passò in secondo piano.
Dopo circa 10 minuti, arrivarono finalmente in ospedale. Non appena scese dalla macchina, Jennifer fu caricata su una barella e portata all'interno della struttura. Josh, Nicholas, Karen e Gary la seguirono cercando di mantenere il passo affrettato delle infermiere. “Ahhhhhhhh!” continuava ad urlare Jennifer piangendo. “Sta tranquilla tesoro, andrà tutto bene!” le urlò Nicholas da una certa distanza. La folle corsa verso la sala parto terminò dopo un paio di minuti. La barella dove si trovava una Jennifer preoccupata e dolorante venne fatta sostare accanto alla stanza per alcuni istanti. Le ostetriche e le varie infermiere stavano preparando tutto il necessario per il parto. Tutti accorsero accanto a quella barella, preoccupati ma allo stesso tempo tanto felici. “Josh! Josh! Josh!” iniziò a dire Jennifer con un filo di voce non vedendolo accanto a lei. Il ragazzo in effetti era rimasto in disparte, a guardarla da una seconda fila, ma non appena sentì Jennifer pronunciare il suo nome si fece strada tra gli altri per arrivare da lei. “Eccomi, eccomi, sono qui Jen!” esclamò non appena raggiunse la barella. “Josh..” sussurrò Jennifer ancora una volta dandogli la mano. “Sono qui Shrader..va tutto bene!” rispose il ragazzo facendole una carezza con la mano sinistra. “Ho paura Josh, e se qualcosa dovesse andare storto?” domandò la ragazza lasciando che le lacrime le rigassero le guance. “Non dirlo neanche per scherzo! Andrà tutto bene, te lo prometto!” rispose Josh cercando di rassicurarla. La scena stava avvenendo sotto gli occhi increduli di Nicholas che non poteva fare altro che assistere impotente. Jennifer preferiva parlare con Josh, un suo amico, piuttosto che con suo marito? Quella sera, i suoi sospetti su una probabile relazione tra Jennifer e Josh iniziavano a non essere poi cosi infondati. Tuttavia si fece forza e cercò di non fare scenate di alcun tipo, almeno per il momento. “Dobbiamo andare cara!” esclamò un'infermiera appena comparsa da dietro la porta. Jennifer fece un cenno di approvazione con la testa e poi guardò Josh un'ultima volta. Il ragazzo le fece un occhiolino e poi le sorrise a sua volta. La barella iniziò poi a muoversi e le loro mani si separarono, subito dopo Jennifer scomparve dietro le enormi porte della sala parto.

Josh si mise seduto su una delle tante sedie di plastica che adornavano la sala d'attesa. Al suo fianco presero posto Karen e Gary, i quali si tenevano per mano. Nicholas, al contrario degli altri, rimase in piedi andando avanti e indietro per tutta la stanza. Josh non faceva che fissarlo e non poteva fare altro che sentirsi in colpa. Era innamorato di sua moglie, stava quasi per baciarla ma ora lei stava per dare alla luce suo figlio. “Figliolo siediti, andrà tutto bene.” esclamò Gary rivolgendosi a Nicholas. Il ragazzo lo guardò per un istante e poi con un tono di voce distante e preoccupato rispose “Okay.” Il tempo sembrava non passare mai, i secondi sembravano minuti e i minuti ore. L'aria dentro quella sala d'attesa si stava facendo davvero soffocante, soprattutto per Josh. Fece un respiro profondo e si rassegnò all'idea che il suo futuro sarebbe potuto cambiare da un momento all'altro.

“Non ce la faccio più, vi prego facciamolo e basta!” continuava a gridare Jennifer alle varie ostetriche presenti in sala parto. “D'accordo tesoro, sei dilatata abbastanza. Ora devo chiederti di spingere più forte che puoi!” rispose la dottoressa per poi poggiare entrambe le mani sulle ginocchia di Jennifer. La ragazza fece un respiro profondo e iniziò a spingere con tutta la forza che le era rimasta. Il dolore era talmente forte che a malapena riusciva a respirare. “Ughhhhhhh” gemiti di dolore riempivano la stanza. “Coraggio Jennifer, ancora una bella spinta, ce la puoi fare.” continuava ad incitarla l'ostetrica. “Non ce la faccio più!!!” rispose la ragazza in preda alla disperazione e piangendo per il forte dolore. “So che puoi farcela, coraggio è quasi finita!” controbatté la donna cercando di incitarla a proseguire. Jennifer riprese a spingere, una, due, tre volte. La quarta spinta fu quella decisiva. “Vedo la testa! La vedo! Coraggio Jennifer ancora una spinta, sarà l'ultima te lo prometto!” disse l'ostetrica sorridendo. La ragazza era davvero stremata, ma decise di riservare le ultime forze che le erano rimaste per un'ultima e decisiva spinta. Prese fiato e spinse ancora una volta. Con quella spinta improvvisamente il dolore sembrò alleviarsi e Jennifer tirò un sospiro di sollievo. “Eccola! E' una bellissima femminuccia.” esclamò l'ostetrica prendendo la piccola bambina tra le mani. Piangeva e si agitava, ma stava bene. “Cosa? E' una femmina?” domandò Jennifer. Non aveva voluto sapere il sesso del bambino ma in cuor suo aveva da sempre sperato che si trattasse di una femminuccia. Il viso di Jennifer si illuminò improvvisamente non appena un'infermiera le portò la bambina avvolta in un lenzuolo bianco e gliela poggiò sul petto. Jennifer iniziò a guardarla e le lacrime arrivarono subito dopo. “Ciao piccola mia, non sai da quanto tempo è che ti aspetto..” sussurrò a sua figlia tirando su con il naso. La bambina rispose con un gemito e Jennifer rise. Improvvisamente tutto il dolore era scomparso ed ora Jennifer si sentiva felice come poche volte nella sua vita. “Ora dobbiamo farle i vari controlli ma te la riporteremo presto.” comunicò a Jennifer la dottoressa.
La ragazza anche se triste, non disse nulla e lasciò andare sua figlia aspettando con ansia il momento in cui avrebbe potuto stringerla di nuovo tra le braccia.

Nella sala d'attesa erano ancora tutti molto preoccupati e terribilmente in ansia. Josh continuava a muovere le mani cercando di non pensare troppo e di calmarsi ma con scarsi risultati. Gary e Karen erano ancora seduti vicini e si tenevano ancora per mano. Nicholas invece aveva uno sguardo davvero arrabbiato e turbato. Non appena arrivò la dottoressa tutti subito si alzarono in piedi per andarle incontro. “Allora? Come sta Jennifer? E' andato tutto bene?” iniziarono a domandare impazienti Karen e Gary. Josh si limitò ad avvicinarsi per ascoltare. Dall'ultima volta che Jennifer aveva avuto un incidente Josh era sempre molto in ansia nel ricevere informazioni da parte dei dottori. Era un po' come se lo shock di quella volta in cui gli avevano comunicato che Jennifer sarebbe potuta morire non lo avesse mai abbandonato del tutto. Tuttavia fece un gran respiro e si mise ad ascoltare l'ostetrica che aveva iniziato a rispondere alle mille domande che le erano state fatte. “Jennifer sta bene e anche la bambina.” esclamò la donna in tono molto amichevole. 'E' un femmina' pensò Josh sorridendo. “Il parto non ha avuto problemi di alcun tipo e potete andare a trovarla se volete. La bambina per ora si trova al secondo piano per i soliti controlli che dobbiamo farle, ma presto ve la faremo vedere.” continuò la donna per poi lasciare la stanza. “Oh dio ti ringrazio!” esclamò Karen per poi abbracciare suo marito. “Congratulazioni Nicholas, ora sei un papà!” disse poi Gary poggiando la mano sulla spalla del ragazzo. Nicholas rispose con un mezzo sorriso e poi tornò nuovamente serio. Al contrario Josh non stava più nella pelle e non vedeva l'ora di vedere Jennifer. “Andiamo tutti insieme a trovarla!” propose Karen avviandosi verso l'uscita. Tuttavia Nicholas rimase al centro della stanza senza muoversi di un millimetro. “Nicholas, tu non vieni?” domandò Josh soffocato dai sensi di colpa. Il ragazzo si girò per guardarlo negli occhi e poi rispose: “Si arrivo, ho solo bisogno di prendere una boccata d'aria.” Josh esitò per alcuni istanti ma poi uscì dalla stanza.

Rimasto solo nella sala d'attesa, Nicholas sospirò a lungo, poi uscì chiudendo la porta alle sue spalle. Si recò al secondo piano, e si diresse verso il banco informazioni dove di solito si trova sempre qualche infermiera a cui fare domande. “Salve!” esordì Nicholas cercando di non dar a vedere il suo stato emotivo attuale. “Salve, posso aiutarla?” domandò una donna sulla quarantina seduta dietro il bancone. “Si, vorrei sapere se è possibile effettuare un test di paternità anche se il bambino è nato solo da pochi minuti.” rispose Nicholas non battendo ciglio. “Si, è possibile, ma dovrà firmare alcuni documenti prima.” rispose la donna porgendogli una serie di fogli da compilare. “Ok, nessun problema.” rispose il ragazzo per poi prendere una penna tra le mani.

Karen, Gary e Josh erano in attesa di poter entrare già da una decina di minuti e di Nicholas neanche l'ombra. “Ma dov'è finito?” iniziò a domandare Karen. “Mi ha detto che avevo bisogno di prendere una boccata d'aria prima di venire.” rispose Josh guardando in giro e cercandolo con lo sguardo. Passarono altri 15 minuti quando finalmente Karen esclamò: “Nicholas, eccoti qui, finalmente Jennif..” la sua frase venne interrotta dall'azione inaspettata del ragazzo. Nicholas prese Josh per il collo e lo spinse contro il muro. “Nicholas, lascialo! Ma che succede!” iniziò ad urlare Gary. “Te la sei scopata bastardo, lo sapevo! Quand'è successo? Dimmelo, quando!” iniziò ad urlare Nicholas stringendo Josh. Il ragazzo rimase senza parole. “Non so di cosa stai parlando Nicholas, io non...” “ho fatto il test di paternità, stronzo!” lo interruppe Nicholas. “Non è mia figlia, mi hai capito? Non è mia figlia!” esclamò prima che arrivassero due addetti della sicurezza. I due uomini presero Nicholas da dietro e lo allontanarono da Josh. Il ragazzo era senza parole, era rimasto stordito dalla frase che aveva appena pronunciato Nicholas. “Congratulazioni, sei appena diventato padre!” esclamò il ragazzo ironicamente e cercando di liberarsi dalla presa di quei due uomini. “Ora ci andiamo a fare una passeggiata cosi ti calmi!” esclamò uno dei due. Josh rimase a fissarlo finché non scomparve dietro la porta dell'ascensore. “Josh..ma cosa significa quello che ha detto Nicholas?” domandò Karen anche lei sotto shock. Josh si voltò verso di lei e mosse leggermente le spalle. “Sono innamorato di vostra figlia, da sempre. Abbiamo commesso un errore, ma è un errore che rifarei altre mille volte.” disse per poi abbassare lo sguardo.

Nel bel mezzo di quel momento imbarazzante un'allegra infermiera arrivò esclamando “Potete vederla e anche la bambina!” Tutti si voltarono verso di lei e la guardarono in silenzio. “Credo tu debba entrare per primo..” sussurrò Karen rivolgendosi a Josh, il quale esitò per un istante e poi si decise ad avanzare.
Non appena varcò la soglia della porta, subito vide Jennifer sdraiata sul letto mentre teneva tra le braccia sua figlia. Camminò piano, a piccoli passi e quando finalmente anche Jennifer si rese conto della presenza di Josh sorrise. Una volta arrivato vicino al letto, il ragazzo prese una sedia e si mise seduto accanto a lei. “beh, non dici nulla?” domandò Jennifer sorridendo. “E' bellissima..” rispose Josh cercando di trattenere le lacrime. “Dove sono mamma e papà?” domandò la ragazza mentre continuava a tenere gli occhi incollati sulla piccola creatura che stringeva tra le braccia. “Sono qui fuori..” rispose Josh. “E Nicholas? C'è anche lui?” domandò Jennifer rivolgendo ora il suo sguardo verso Josh. “Se n'è andato..” rispose il ragazzo sospirando. Jennifer lo guardò perplessa. “Che...che vuol dire 'se n'è andato'? Che è successo?” domandò preoccupata. Josh abbassò lo sguardo. “Josh?” ripeté Jennifer per catturare la sua attenzione. Il ragazzo sospirò.
“Non appena la bambina è nata, Nicholas ha fatto il test di paternità a nostra insaputa..” iniziò Josh per poi fare una pausa. “E..?” esclamò Jennifer esortandolo a continuare. “Jen..quella che tieni tra le braccia è nostra figlia.” continuò il ragazzo per poi guardare quella piccola creatura.
“Che vuol dire 'nostra' ? “ Domandò Jennifer senza parole e con la voce tremante.
“Vuol dire mia e tua, Shrader. Ricordi quel pomeriggio di pioggia in cui sei venuta a casa mia per impedirmi di partire?” domandò Josh in maniera retorica.
Jennifer se lo ricordava bene quel pomeriggio: i loro corpi uniti quasi come fossero uno solo, i baci, le carezze e quella sensazione di felicità che non provava da troppo tempo.
“Quindi.. questa è nostra figlia..” ripetè Jennifer guardando Josh. Il ragazzo la riguardò a sua volta e poi scoppiarono entrambi in una risata. Un misto di sorrisi e lacrime.
“Forse dovrei approfittare di questo momento per dirti che ti amo..” disse Josh a bassa voce.
“Cosa?” disse Jennifer non avendo capito bene la frase a cause delle risate.
“Ti amo Shrader, da sempre. Ti amo probabilmente più di quanto riuscirò mai a dimostrarti. Non so cosa tu abbia ora intenzione di fare ma io non posso più fingere. Ti amo e non voglio passare il resto della mia vita insieme a qualcuno che non sei tu.” ripeté Josh accompagnando quelle parole con lacrime.
“Anche io ti amo Josh, e mi dispiace. Mi dispiace di aver avuto paura e di non essere stata abbastanza coraggiosa per ammettere che sono innamorata di te dal primo momento in cui ti ho visto.” rispose Jennifer per poi baciarlo sulle labbra.
Josh ricambiò quel bacio e mentre le teneva la testa con entrambe le mani iniziò ad accarezzarle le guance.
“Beh, ora potrei tenere tra le braccia mia figlia?” sussurrò il ragazzo allungando le mani per prendere la piccola. “Ciao piccolina..” sussurrò dandole un piccolo bacio sulla punta del naso.
“Hai già scelto un nome?” domandò Josh rivolgendosi a Jennifer.
“Suzanne..” esclamò la ragazza sorridendo.
“Perchè Suzanne?” domandò Josh incuriosito. “Perchè se non fosse stato per lei e per la meravigliosa storia che ha scritto io non ti avrei mai conosciuto. Voglio che mia figlia mi ricordi ogni giorno di quanto sono stata fortunata ad averti incontrato.” rispose Jennifer per poi passargli una mano tra i capelli.
Josh si avvicinò a lei con ancora la piccola Suzanne tra le braccia. Le diede un dolce bacio sulla fronte per poi sussurrarle:
"E' una vita che ti aspetto.."

Salve a tutti dolci lettori :) Siamo arrivate alla fine di questa storia che sono contenta sia piaciuta cosi tanto! Non avete idea di quanto mi sia dispiaciuto mettere un punto a questo universo parallelo che pian piano ho creato ma purtroppo, tutte le cose belle prima o poi finiscono! Spero che anche quest'ultimo capitolo sia di vostro gradimento e vorrei davvero ringraziare di cuore tutti quelli che mi hanno fatto i complimenti e che mi hanno sempre trattata con gentilezza ed entusiasmo. Un ringraziamento particolare va alla mia amica Valeria, che ogni giorno ama sognare insieme a me su questi due e che mi sopporta quotidianamente! (sembra che io abbia vinto un oscar hahahaha).
Detto ciò, e ringraziandovi di nuovo, vi saluto con un grande abbraccio e spero di incontrarvi tra le pagine della prossima storia che il mio cervello, molto spesso fuori uso, e soprattutto il mio cuore, mi aiuteranno a scrivere.

  
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