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Autore: Leonetta99    29/11/2014    7 recensioni
Violetta e Leon. Due nomi e due persone diverse. Due persone che si sono amate fin quando qualcosa in loro é cambiato. Una decisione che porta alla fine della loro storia d'amore, appena incominciata e poco vissuta. Lui, la lascia senza spiegazioni. Il destino, l'unico che non puó sbagliarsi li porterá a rincontrarsi e riconoscersi. Cosa succederà? Riusciranno a sistemare tutto? O si saranno forse dimenticati l'uno dell'altro?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Federico, Francesca, Leon, Violetta
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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"Ora che ci penso, che ci fai qui a quest'ora?" mi chiede all'improvviso Leon. "Ah ho usato l'albero, se Tarzan mi avesse visto mi avrebbe scambiata per Jane"-"O Cita" dice lui ridendo. Io lo colpisco nello stomaco ma nulla, lui continua a ridere. "Stronzo" e ride fregandosene. "Dai Cita ti porto a casa" sbuffo quando lo vedo allontanarsi e scendo anche io. Non possiamo rimanere lì tipo per sempre? Ho il culo a pezzi, la schiena distrutta ma ero tra le sue braccia. Sono questo volevo. Mi apre la portiera e salgo. "Ora vuoi parlare?"-"No"-"E quando allora?"-"Violetta smettila di toccare quel l'argomento". È così per tutto il tragitto non dice nulla. 
Arrabbiata, infuriata. Ecco come mi sento. Scendo giù dicendo un freddo grazie e mi dirigo verso l'albero ignorando di avere il suo sguardo addosso. 
Lui parte e io lo guardo sfrecciare via. Mi butto sul letto e penso: "Non vuole sentirmi? Bene. Sappi Leon Vargas che ti riconquisterò" 

"Luuuuuud"-"Non ho fatto nulla io" si difende subito portando le braccia in alto. "Non ti sto accusando di niente, ho bisogno del tuo aiuto"-"per cosa?" chiede curiosa. "Devo riprendermi Leon" affermo decisa. Lei apre la bocca ma poi inizia a saltare e ballare per poi abbracciarmi. "Era ora porca paletta". "Dimmi tutto allora"-"Festa di stasera." lei mi guarda maliziosa intendendo il mio piano e dice: "Oh ragazza ti farò diventare la dea della sexaggine"-"Non esiste quella parola" dico ridendo ma curiosissima della sua idea. "La supernova può tutto". Mi pare giusto anche questo. 

"Sei pensierosa" le dico vedendo che non è dell'umore di stamattina. Prima era allegra ed euforica ora sembra spenta infatti si butta a sedere sul letto con un'espressione triste. "Oggi ho visto Francesca e Federico baciarsi" afferma non guardandomi negli occhi per paura di piangere, anche se mai ammetterà che è così. "Sono solo una amica per lui, lo so ma vederlo così preso da lei mi da fastidio"-"Hey non devi starci male" mi siedo affianco a lei abbracciandola e la sento sfogarsi singhiozzando. "Non posso vedere la mia supernova preferita così, non devi farti abbattere" le sussurro accarezzandole i capelli. 
"Perché deve piacermi proprio lui? Perché?"-"Non si sceglie chi amare, se lo ami. Magari è una cotta vedi in lui la persona che ti sostiene sempre e pensi ti piaccia poi vedrai che incontrerai la persona che ti farà provare le farfalle nello stomaco dai" cerco di incoraggiarla asciugandole le lacrime. "Grazie, per esserci" dice guardandomi e la abbraccio istintivamente. "Mi basta che sorridi, solo questo". "Okay ora basta lacrime e attuiamo il piano: FCCLTSL"-"puoi ripetermi come si chiama il piano?" lei scoppia a ridere e mi ripete le lettere. Questa ragazza ha una memoria che mi spaventa io non mi ricordo nemmeno come iniziava. "E che senso ha questo nome?" chiedo continuando a ridere. "Fai cascare con la tua sexaggine Leon" e qui tutte e due scoppiamo in una fragorosa risata che durerà per un bel po'. Mmh però pensandoci bene questo nome si addice. 


Abbiamo passato le ultime tre ore a prepararci el dessi eccoci qui. L'uomo grasso nero ci fa entrare e subito veniamo inondati da puzza di alcol e ammassi di persona che balla o si ubriaca. 
Sono gasata e ho un obiettivo ben preciso. "Pronta per la nostra missione?" chiede al mio orecchio una Ludmilla parecchio eccitata. "Sei uno schianto, ho fatto un lavoro perfetto cascherà di nuovo ai tuoi piedi" dice sicura. In effetti è vero. Mi ha reso come mai mi aveva fatto. Porto un vestito nero simile al pizzo corto fino a metà coscia che ha la parte avanti chiusa ma dietro si apre una scollatura sulla schiena che la mette in mostra. Beh speriamo. 
La seguo e vedo che stiamo andando verso il bancone dove intravedo Fran e Fede. La mia migliore amica mi guarda sorridendo a quanrantadue denti mentre è tra le sue braccia. Le sorrido e con lo sguardo le dico: "tu mi devi raccontare tutto" e lei mi manda un bacio volante. Mi dispiace per Ludmilla ma non c'è la vedo con Federico. Lei ha bisogno di una persona come lei. Forte, scontroso all'esterno, ma dolce all'interno. Un tipo come Diego anche se lei non lo fila a causa della sua ossessione con il suo migliore amico. 
Cerco con lo sguardo Leon è noto che sta bevendo un drink mentre ride con la barista. Stringo i pugni i mi giro verso gli altri che mi guardano. "Che volete?" dico irritata. "Nulla, a quanto pare anche in discoteca il mostriciattolo verde gira"-ed ecco Federico che mi prende in giro. "Zitto." lo dico facendogli capire che non sto per niente scherzando, infatti se ne va spaventato dalla mia sfuriata insieme a Fran. 
Noto Diego che implora la mia amica di andare a ballare ma lei non si ferma così le lancio uno sguardo di intesa: "vacci. Ora" e sbuffa prendendolo per mano e trascinandoselo via. Missione compiuta, solo che ora sono sola. 
Mi giro e lo vedo sempre lì a parlare con quella. PFF. Che troia. E lui? Ci sta pure. Io giuro che lo strozzerei e bacerei. Sì è contraddittorio ma con lui mi sento così. 
Ho bisogno di aria ecco. Aria. O forse allontanarmi da questo posto e da lui perché fa tremendamente male vederlo flirtare con quella. 

Vedo la sua macchina e mi avvicino appoggiandomi e chiudendo gli occhi. L'aria mi sfiora la schiena e rabbrividisco. Solo una cosa potrebbe tenermi al caldo ed è là dentro a provarci con la barista. Il mio umore dipende da lui e mi da tremendamente fastidio. 
Poso le mie mani sulle braccia e sfrego cercando di darmi calore. 
Rivoglio i trenta gradi dell'estate. Rivoglio lui che mi prende in braccio e mi butta in acqua. Rivoglio lui che mi sorride perché ho la maglia al contrario. 
Rivoglio lui che mi della stupida e poi mi bacia. 
Rivoglio lui e le sue parolacce. 
Rivoglio lui che mi fa il solletico. 
Rivoglio lui. Solamente lui. 
Una lacrime scende e la lasciò cadere. Quella Violetta partita alla conquista se ne è andata lasciando spazio a questa che sono ora. Insicura, fragile e sola. 
Sento una giacca sulle mie spalle e subito scatto staccandomi dalla macchina. Leon. Il mio cuore rallenta tranquillo per poi ripartire appena si rende conto della persona che ha al suo fianco. 
"Che ci fai qui fuori?" mi chiede guardando avanti. "Odio le discoteche" ammetto. "Questo lo so, ma è meglio essere là dentro che qui fuori al freddo"-"Per me no, mi piace il freddo"."So anche questo, mi parli come se fossi uno sconosciuto che non sa nulla di te" -si gira e mi guarda così faccio lo stesso incontrando a pochi centimetri dal mio viso il suo- "E tu mi conosci?" sussurro piano avendo paura della sua risposta. Sorride e mi mette un braccio sulle spalle avvicinandomi a sè facendomi sentire il suo profumo. "Un po' forse sì, ma mi sono arreso troppo presto per conoscerti del tutto, perché sei uscita Violetta?" Mi chiede alla fine. "Lo sai già" rispondo sicura. "So di saperlo ma voglio sentirlo da te" mi stacco e lo guardo. Mi circonda con un braccio il fianco facendo scontrare i nostri bacini. Si avvicina al mio orecchio e con voce roca dice: "Dimmelo"-"Perché?" sussurro, sento le sue labbra sul mio collo e sospiro. Dio quanto mi mancavano. Lui e i suoi fottuti baci da far girare la testa. Lo voglio. Più il tempo passa e più lo voglio. Per me. Solo per me. "Perché voglio sentirtelo dire" mi sussurra continuando i baci alternandoli con i morsi . "Perché sono fottutamente gelosa" ammetto infine lasciandomi in balia delle emozioni che mi sta facendo provare. Si stacca e mi guarda sorridendo. "Proprio questo volevo sentire" e mi bacia schiacciandomi di più a sè. Mi lecca le labbra e io sospiro mettendogli le mani nei capelli come amo fare. Gli mordo un labbro e lui mi stringe di più la vita. La sua lingua chiede accesso alla mia bocca e subito glielo do lasciando che si intreccino e si incontrino dopo due fottuti mesi di solitudine. Almeno per me. Ci stacchiamo per mancanza di fiato ma stando sempre vicini e appiccicati. "Leon" chiedo mentre lui apre gli occhi appoggiando fronte alla mia. "Mmh" mugola guardandomi.
"Perché lo hai fatto?"
"Perché voglio riprendermi quello che ho quasi perso per una cazzata". 
Posso piangere? Posso urlare o saltare? Sorrido e gli salto addosso abbracciandolo e affondando il viso nel suo collo. 
"Scusa" mi sussurra tra i capelli. "Sono un coglione, lo so. Avrei dovuto chiederti quel giorno ma ero terribilmente arrabbiato che non ci ho visto e ho agito di impulso." sorrido ancora di più alle sue parole. "Potevi agire di impulso dandogli un pugno tipo" scoppio a ridere mentre lui mi allontana prendendomi per i fianchi e guardandomi. 
"Posso? Ti prego, ho le mani che lo cercano per darglielo". 
Scoppio a ridere ma scuoto la testa lasciandogli un bacio sulla guancia. Lui sbuffa ma poi sorride. 
"Vuoi tornare dentro?" gli chiedo io- "okey andiamo" mi tolgo la giacca e gliela passo così se la infila mi prende per mano e andiamo finché non si blocca. 
"Violetta" esclama arrabbiato. "Che c'è?"-"Dove cazzo hai messo l'altra parte del tuo vestito?" esclama abbastanza incazzato. OPS. "È colpa tua" lui mi guarda incredulo, apre la bocca per dire qualcosa ma non esce nulla così lo trascino tornando dentro. "Si è rinfrescato qui dentro dovresti rimetterti la mia giacca" dice sicuro appena entriamo e io scoppio a ridere. "Leon ci sono venticinque gradi come minimo"- lui mi guarda male e mi tiene stretta a se guardandosi bene attorno. "Che c'è Vargas, confidati?"-lo prendo in giro ridendo. "Stronza"-"Ammettilo"-"No"-"Una volta voglio sentirtelo dire. Una sola." faccio gli occhi da cucciola ma non funziona perché non mi guarda. "Credo che andrò dal barista sembra un tipo okey" vado quando mi prendo subito- "Sei una piccola stronza"-"lo so" ammetto guardandolo. È bellissimo. Ogni giorno di più. Porta dei jeans blu, una maglia bianca e la sua giaccia blu con le maniche nere. Io non lo reggo. Poi il suo ciuffo? Spettinato aggiungerei. Grazie alla sottoscritta aggiungerei ancora. 
"Okey. Lo dico, ma solo una volta. Sono geloso" afferma guardandomi e incrocio le braccia dietro al suo collo mentre con le dita mi accarezza la schiena scoperta. "E perché?"-chiedo avvicinandomi alle sue labbra. "Perché sei mia e sono sicuro che a fine serata non ci arrivo" ammette alzando gli occhi al cielo. Adoro quando lo fa. "Perché?"-"Perché tutti vorranno toglierti questo maledetto vestito che mi sta uccidendo" sorrido e mi avvicino al suo orecchio. 

"Forse tutti vorrebbero ma solo tu puoi farlo, tipo dopo"-"Sei sicura di non essere stanca? Vuoi che ti porto a casa? " chiede e io scoppio a ridere annuendo. 
"Si possiamo andare amore" dico mentre anche lui ride finché non si ferma. "Che c'è?"
-"Nulla è che amo quando mi chiami così piccola"

JORGIU'S POV    
 vi lascio la foto del vestito di Vilu.

eccomi qui in perfetto orario. sono fiera di me ho fatto solo un ritardo ehehe
allora questo è un capitolo bomba che spero aprreziate. 
ditemi eh aspetto commenti lalala 
VI AVVISO CHE PRESTO AVRETE LA ONE- SHOT SUL MATRIMONIO DELLA MIA FF *HO BISOGNO DI TE*

Ora devo scappare scusate e alla prossima :))

 
  
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