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Autore: Louissessual    29/11/2014    1 recensioni
Harry non sapeva che una corsa al supermarket potesse cambiargli la vita.
Certo, per Harry Styles, diciottenne sfigato della scuola con come più grande ambizione trovare una bottiglia del suo latte al cacao preferito in piena notte, una svolta non avrebbe fatto altro che bene.
Solo, non si aspettava quel tipo ti svolta. Assolutamente no.
Larry|AU. Louis!Angel. Harry!Human. Ziam!AU.
Disclaimer: i personaggi contenuti all'interno della fanfiction NON mi appartengono e non sono stati utilizzati a scopo di lucro o altro. Tutti i fatti narrati sono frutto della mia fantasia e/o pazzia-come volete chiamarla- il genere è larry allo stato puro, se non apprezzate siete pregati di non entrare.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una settimana dopo.
<< Harry >>
<< Dimmi Lou >> rispose il riccio udendo la voce ovattata di Louis chiamarlo dal bagno.
<< Voglio portarti in un posto a Natale >> ed Harry a quelle parole era raggelato.
Louis voleva portarlo a casa?
Sarebbe dovuto essere felice di quella constatazione, ma il riccio aveva inspiegabilmente una morsa all’altezza del petto che gli impediva di emettere alcun suono.
<< Harry mi stai ascoltando? >> il liscio si decise ad uscire non udendo la risposta dell’altro ragazzo, non appena lo vide, aggrottò la fronte davanti all’espressione diffidente del riccio.
<< Harry? >> lo richiamò un’altra volta e l’altro sembrò riscuotersi dal suo momentaneo smarrimento.
<< Uhm o-okay, e dove..? >> chiese cautamente il riccio
<< Sarà una sorpresa, curly >> rispose il castano sorridendo, l’altro ridacchiò nervosamente e annuì.
<< Tutto bene, Hazza? >> chiese Louis, visibilmente preoccupato, l’altro lo rassicurò annuendo, non fidandosi della sua voce.
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La sua figura lo sovrastava mentre cercava di far vibrare la voce attraverso le sue corde vocali, invano.
E lo vedeva chiaramente mentre con il suo bellissimo sorriso lo tentava, con gli stessi occhi di un predatore. Si girò verso destra dove vide lei, in lacrime mentre, immobile, lo guardava.
Iniziò a correre verso un punto non definito, e lui era ancora lì, davanti a lui con il suo sorrisetto e gli occhi vispi, bellissimi.
Lo richiamò, ma dalle sue labbra non usciva nulla, aveva l’impulso di urlare.
Lei era lì, ferma accanto a loro mentre pian piano svaniva come un ologramma.
Qualcosa dentro Harry scattò, allungò le braccia con l’effimera intenzione di afferrarla, mentre lei, sua madre, gli ripeteva che gli mancava, e gli chiedeva quando sarebbe tornato a casa.
“No no no no” susurrava, di nuovo in possesso della sua voce “mamma non andartene”, ma lei già non c’era più.
Si voltò e vide anche lui dissolversi.
“Louis” sospirò, “cosa succede?” domandava afferrando i ricci tra le dita e stringendoli.
“Shh, tua madre ti aspetta” gli aveva sussurrato l’altro a pochi centimetri dal suo viso.
“NO” quasi urlò, “ti prego non lasciarmi andare*”
“Va tutto bene Harry”, l’eco della sua voce continuava a chiamarlo mentre Harry lo vedeva scomparire.
<< HARRY >> il riccio spalancò gli occhi in un lampo, in preda agli spasmi.
<< Louis ti prego non andare.. >> sussurrava ancora confuso.
<< Harry, calmati. Sono qui, sei sveglio >> la voce di Louis era rassicurante contro la tempia di Harry. L’altro tremava ancora, le lacrime scendevano imperterrite lungo le sue guance.
<< Hey hey hey >> sussurrò il castano facendosi più vicino al riccio << sono qui >> sorrise flebilmente accarezzando la guancia dell’altro.
Harry lo guardò per un attimo con gli occhi spalancati, non appena comprese che Louis era effettivamente accanto a lui si gettò tra le sue braccia singhiozzando contro la sua spalla.
<< Era solo un brutto sogno, vuoi parlarne? >> chiese gentilmente l’altro strofinando la schiena del riccio con le dita, nel vano tentativo di tranquillizzarlo.
Sentì i ricci solleticargli il collo, segno che l’altro aveva scosso la testa.
<< Okay >> disse piano accarezzandogli i capelli.
Non appena Harry si rese conto di quello che aveva appena fatto cercò bruscamente  di spostarsi dal castano che continuò a tenerlo tra le sue braccia.
Dopo poco, si staccarono, Harry sorrideva leggermente, l’altro gli scompigliò brevemente i capelli prima di stendersi meglio a letto, sciogliendo quel groviglio poco comodo creato dai loro corpi, poi fece cenno al riccio di avvicinarsi.
L’altro obbedì, si accucciò con la testa nell’incavo del collo dell’altro permettendosi di inspirare il profumo della pelle di Louis.
Questi avvolte le sue braccia attorno al più piccolo avvicinandolo contro il suo corpo.
<< Non mi mandare via >> lo sentì sussurrare contro il suo petto.
“Non lo farò” rispose silenziosamente alla sua domanda, certo che lui non potesse sentirlo.
 
 
*piccolo riferimento a “don’t let me go”.
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Il giorno successivo Harry si era svegliato dalla parte sbagliata del letto.
Il sogno della notte scorsa era ancora vivido nella sua mente, così come le braccia di Louis che lo circondavano e le sue parole che lo rassicuravano.
Ed anche per questo motivo era irritato, era parso indifeso e stupido agli occhi di Louis (secondo la sua logica) e davvero, lui odiava mostrarsi alle persone debole, maggiormente a Louis che sembrava così sicuro di sé.
Era ancora avvolto contro il corpo di Louis e improvvisamente ne fu infastidito, così con cura e delicatezza si spostò scivolando fuori dalle coperte.
<< Che stai facendo? >> chiese una voce dietro di lui mentre cercava di alzarsi dal letto.
Ma quel tizio non dorme mai? Si chiese Harry, poi si rispose automaticamente.
Ah.
<< Sto andando in bagno >> rispose un po’ acidamente.
<< Perché? >> chiese l’altro e sembrava.. curioso?
<< Sai cosa si fa in bagno? >> rispose sempre più duramente l’altro.
<< Non intendevo questo >> Louis scosse la testa << volevo chiederti il perché dei tuoi incubi >>.
Harry raggelò.
<< Oh- sussurrò- come se tu non lo sapessi >> disse sottovoce sperando di non essere sentito.
<< Non lo so infatti >> disse l’altro.
Lo stava prendendo in giro? Harry sbuffò e si diresse verso il bagno senza dire altro.
Dopo pochi istanti sentì battere contro la porta. Si avvicinò e la spalancò.
<< Che vuoi? >> disse al castano di fronte a lui.
<< E’ per me? E’ p-perché sei qui che non dormi la notte? >> e wow, Louis stava seriamente balbettando?
Ad Harry scappò una risatina nervosa.
Era ovvio che no. Certo, un po’ c’entrava sicuramente, la mancanza della sua famiglia iniziava a farsi sentire, ma non aveva assolutamente voglia di andarsene da lì.
Non ora che si stava affezionando al ragazzo.
Il riccio scosse la testa e sorrise leggermente.
<< Non me lo dirai, vero? >> il castano sembrava quasi ferito.
<< Lou.. non voglio parlarne, okay? >>
<< Okay >> sbuffò l’altro prima di tornare in camera lasciando un Harry confuso allo stipite della porta del bagno.

Ma che gli prendeva?






Angolino autrice:
Buonasera a tutti! 
Sappiate che dovrei essere a studiare poesia per il compito in classe di lunedì e invece sono qui a pubblicare il capitolo, AMATEMI.
No, non dovete amarmi *piange* perché sono in ritardo con la pubblicazione di due giorni e vi chiedo umilmente scusa.
Volevo dedicare il capitolo alla mia pecorella Sofia che non leggera mai né il capitolo, né la storia. Tivibi arcobaleno mio:)
Alla prossima!
Denny x
  
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