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Autore: Where is the angel_    30/11/2014    1 recensioni
Castiel è l'angelo più ricercato da paradiso, ma per proteggere Dean, il suo protetto, dovrà stargli lontano. Ma fino a quando il suo legame profondo con l'umano non avrà bisogno di essere essere "sfamato"?
-Destiel.
Genere: Angst, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Di scatto mi metto a sedere e vedo Castiel seguirmi con lo sguardo. Sono sudato, nervoso, agitato. Non riesco a pensare lucidamente. Guardo Castiel.
"Cas! Cas. Cas. Cas." Dico senza fermarmi nervoso.
Castiel si alza e si siede sul letto.
"Dean basta, è finita. E' tutto okay." Mi dice con voce dolce e calma.
Gli prendo il viso tra le mani, toccandoglielo. Poi passo alle spalle e infine al petto. Dove nel mio sogno lo trafiggo. 
"Cas." Continuo a ripetere.
"Dean, smettila. Sono quì. Sono io." Continua a dirmi gentile.
"Cas, sei tornato. Sei tornato da me." Lo guardo negli occhi. 
"Sì, Dean." Mi sorride.
"Quindi.. cioè.. ora.. resti.. resti con me?" Dico a fatica. Ho paura della risposta. Ho paura di un 'No'. Non potrei reggerlo ancora.
Lo vedo annuire e gli rispondo con il mio miglior sorriso.
"Ora, puoi gentilmente tornare a dormire? Ne hai bisogno." Mi dice, sembra quasi che stia scherzando.
"E se.. dovessi andartene mentre io dormo?" Mi acciglio pensandoci. La cosa è molto ridicola, fa molto da Samantha. Ma ho paura ok? Ho, ancora una volta, Castiel quì con me. Non posso permettermi di lasciarmelo scappare, ancora.
"Dean, non me ne vado okay? Fidati di me, per favore. Non me ne andrò. Ma tu hai bisogno di dormire. Quindi, prima che ci pensi io, dormi." Me lo dice in modo davvero serio.
"D'accordo capo." Faccio un saluto con la mano e mi rimetto steso su un fianco. Castiel si alza dal mio letto per mettersi sull'altro. Quello di Sam. In fondo, è tutto grazie a lui se adesso, in questo istante, sto guardando Castiel difronte e a me. Certo, sono ancora incazzato per aver fatto tutto questo assieme a Ruby, per avermi mentito e per aver detto che ero in fin di vita. Mi ricorderò di ringraziarlo dopo averlo preso a pugni. 
"Deeaan!" Dice Castiel con tono di rimprovero.
Ridacchio e chiudo gli occhi. Sospiro e mi addormento.
Questa volta, senza incubi.

Apro gli occhi con calma, vedo il soffitto e mi giro verso Dea- oh. E' Ruby.
Avevo dimenticato il 'litigio'.
Mi strofino gli occhi e prendo l'orologio sul comodino per vedere l'ora. Sono quasi le sette.
Mi siedo sul letto e prendo il telefono. Nessun messaggio, nessuna chiamata.
Non che non me l'aspettassi, ma un po' ci speravo. Do' un'altra occhiata a Ruby che dorme sull'altro letto. Visto che non mi riaddormenterò, tanto vale alzarsi e andare a fare colazione.
Mi alzo e prendo i vestiti puliti da mettermi, per poi sparire nel bagno.
Esco dopo qualche minuto e facendo attenzione a non fare rumore esco dalla stanza per dirigermi ad un bar. E' un bar a qualche kilometro dal motel. Apro la porta e l'odore del caffè e della pasta sfoglia mi riempiono le narici. E' un po' affollato. Tutte persone che prima di prepararsi ad affrontare una giornata di lavoro si concedono un po' di pace.
Adocchio un tavolo in fondo, lo occupo prima che qualcuno possa farlo al mio posto e chiamo una cameriera per ordinare. E' una ragazza, penso abbia sui 25 anni, è bionda ed ha due occhi color nocciola. Arriva mostrandomi un sorriso gentilissimo.
"Come posso aiutarla?" Mi chiede aprendo il libretto dove probabilmente scrive le ordinazioni.
"Un caffè dolce e.." Mi sporgo un po' a guardare il bancone dei dolci per vede cosa c'è e poi decido "E mi porti un brioche semplice." Le sorrido.
"Perfetto. Aspetti qualche minuto e avrà quello che ha ordinato." Finisce di scrivere la mia ordinazione e poi sparisce tra la folla. 
Mentre aspetto continuo a pensare a Dean. Non l'ho mai visto così abbattuto, così chiuso. Sì, Dean è chiuso con tutti per qualsiasi cosa. Ma questa volta è diverso, questa volta è come se questa cosa faccia paura anche a lui. Così decido di mandargli un messaggio, ho bisogno di aiutare mio fratello. Molte volte, quando io avevo bisogno di lui, lui c'era. SEMPRE. C'era da quando avevo sei mesi. Non ho potuto aiutarlo, e in realtà non si è nemmeno voluto far aiutare, quando aveva venduto la sua anima per me. Quindi, se posso, voglio farlo ora. Prendo il telefono e digito un messaggio per Dean.

To Dean:
"Appena puoi, ti prego, chiamami e vediamoci al nostro motel. Ho bisogno di parlarti!"
[07:40]

Riposo il telefono nella giacca giusto in tempo che vedo arrivare la dolce cameriera di prima con il mio caffè e la mia brioche.
"Ecco la sua ordinazione." Posa entrambi sul tavolo. "Spero sia di suo gradimento e che torni a trovarci." Sorride e mi dice gentile.
E' davvero una ragazza dolce.
"Ti ringrazio." Le sorrido di rimando. Guardandola sparire di nuovo tra la folla, mentre io comincio a gustarmi la mia colazione.

Ho vegliato su Dean tutto il tempo, senza mai smettere. Mi sembra che abbia dormito meglio, sì decisamente. 
Ora sono sicuro che non me ne andrò, non ci riesco. L'idea di Dean che soffre è marchiata a fuoco nella mia testa e non esiste niente al mondo che mi permetterà di vederla con i miei occhi una scena simile. Rimarrò con lui. Gli ho promesso che sarei rimasto. Mi sento particolarmente bene quando sono con lui, ma non riesco a capire perchè. Però prima che si svegli vorrei andare da Sam. Devo capire perchè hanno fatto una cosa simile, non capiscono che io lo faccio per tenerli al sicuro? 
Do' un'ultima occhiata a Dean prima di alzarmi dal letto dove sono rimasto tutto il tempo e materializzarmi nel motel dov'era Sam. Ma la mia sorpresa è trovare solo Ruby che sobbalza appena mi vede.
"Castiel, cazzo." Mi lancia un'occhiata minacciosa. "Non sono come Dean. Io non sono abituata ai tuoi svolazzamenti da un posto all'altro chiaro?" Sospira per lo spavento.
La guardo male, sono arrabbiato per avermi mentito. Ma in fondo, non sono proprio arrabbiato per questo. Sono arrabbiato perchè mi ha fatto credere che Dean stesse morendo, che io lo stavo lasciando solo in quel momento, che io non c'ero per aiutarlo,  che lo avrei perso per sempre. E' per questo che sono arrabbiato, ma non lo ammetterò mai.
"Sei quì per uccidermi? Castiel lasciami spiegare. Non fare nulla di cui potresti pentirtene ok? Volevo solo aiutare te e il cocciuto di Dean." Mi dice semplicemente anche se c'è una nota di preoccupazione dietro la sua voce. 
"No Ruby. Voglio solo parlare." Squadro la stanza. "Dov'è Sam? Deve esserci anche lui." Gli dico.
"Non lo so, quando mi sono svegliata già non c'era. Posso provare a chiamarlo." La vedo cercare il telefono e dopo qualche minuto lo trova chiamando Sam.

Sono uscito dal bar una decina di minuti fa'. Ora sto camminando senza una meta precisa. In realtà vorrei andare al motel. Dean non mi ha risposto. Quindi a mali estremi, estremi rimedi. Ad un certo punto il mio telefono squilla. Dio, ti ringrazio. Velocemente prendo il telefono e rispondo.
"Dean, finalmente." Dico quasi contento.
"No Sam, sono Ruby."
"Oh.. Scusami, pensavo fosse Dean." Le dico deluso. 
"Sì. Bhè senti, dovresti venire quì." Mi dice, sembra preoccupata.
"Ora? Perchè?" 
"E quando domani?! Sì Sam ora. Ne va della mia vita." 
Cazzo, cosa succede? Merda!
"Sto arrivando Ruby."
Corro più veloce che posso. Demoni? Angeli? Potrebbe essere qualsiasi cosa. Sento il fiatone ma appena vedo l'insegna del motel cerco di correre più veloce. Entro e faccio le scale a quattro a quattro. Arrivo davanti alla porta e mi fermo, prendo la pistola dal pantalone puntandola avanti e sfondo la porta. 
"Ruby eccomi cosa succ-" Mi fermo vedendo Ruby tranquillamente seduta su una sedia e in mezzo alla stanza c'è Castiel."
"Sam, credo che quella cosa contro di me non faccia molto. Tuo fratello lo sa bene." Mi dice Castiel tra l'ironico e il serio.
Abbasso la pistola e sospiro.
"Ruby, questo sarebbe il tuo pericolo? CASTIEL?" Urlo.
"Sì Sam. Non dimenticare quello che abbiamo detto ieri." Mi dice facendo spallucce.
Roteo gli occhi, poso la pistola e poi mi concentro su Castiel.
"Cas..Dean, bhè, lui sa?" Dico sorpreso.
"Si Sam. Dean sa' che sono tornato." Mi dice in tono freddo.
"E dov'è allora? Perchè non ha voluto vedermi ieri?" Chiedo quasi triste.
"Perchè ieri notte io non c'ero. Abbiamo litigato." Si acciglia.
"E perchè ora sei dinuovo quì?" Chiedo confuso.
"Sam, è complicato. Ed ero venuto per fare io domande a voi, non per fare domande voi a me." Si siede sul letto guardandomi serio.
"Cosa? Che vuoi sapere Cas?"
"Perchè Ruby mi ha mentito, tanto per iniziare." Dice in tono arrabbiato.
Sta per rispondere Ruby quando io la interrompo.
"Cas, devi capire che Dean stava male. Ma male davvero. Non dormiva. Si svegliava in piena notte e non si riaddormentava più. Cacciava, cacciava ininterrottamente. Era monotono, faceva le cose proprio perchè doveva. Era diventato.."
"..Un robot." Continua lui la frase con una voce tremendamente triste.
Annuisco sofferente.
"Dovevamo fare qualcosa. IO dovevo fare qualcosa. Sai dopo quanto tempo mi ha raccontato la ragione di tutto ciò? L'ho dovuto supplicare, pregare e non è bastato. Perchè tu, tu non c'eri. Sì, Dean è mio fratello. Ma non ho nessun legame profondo con lui. Non riesco a capire i suoi pensieri guardandolo negli occhi. Posso capire quando qualcosa non va', quando sta male. Ma non posso.. ancora capirne il motivo." Dico quasi geloso del loro legame. "Si è sbronzato e me lo ha confessato quando tu eri già sparito da qualche mese. Per giorni, settimane, mesi, sono stato in pensiero per mio fratello e quando finalmente mi ha raccontato che eri tu la causa di tutto ciò, non potevo restarmene con le mani in mano. E' l'unica famiglia che ho." Gli dico con le lacrime agli occhi.
Mi sta guardando in modo dolce e sta per cominciare a parlare quando lo interrompo.
"No Castiel, fammi finire. Lo so che lo facevi per noi. Lo so che tutto quello che hai fatto è per tenerci al sicuro e per proteggerci, okay? Lo so. E amico, non sai quanto ti sono grato per la tua lealtà nei nostri confronti. Ma.. Dean ha bisogno di te. Dean ha troppo bisogno di te. In un modo così a me sconosciuto. In un modo così sbagliato, così doloroso. Ma è questa la verità. Dean ha.. solo bisogno di te. E tu non me lo puoi lasciare marcire nella sua merda, da solo. Perchè ti verrò a prendere a calci in culo pure in Paradiso se necessario." Gli dico quasi arrabbiato.
"Sam io-" Comincia a parlare.
"No Castiel non iniziare a dire che tu hai i tuoi doveri, che sei un'angelo del paradiso, che devi proteggerci e stronzate simili, ok? Perchè io e Dean rischiamo la vita ogni giorno e un problema in più non ci spaventa. Ma tu non puoi andartene. Non puoi lasciarmi Dean in quelle condizioni. Non ora che l'ho riavuto, PER MERITO TUO. Non puoi buttarmelo di nuovo all'inferno. Anch'io ho bisogno del mio fratellone." Comincio a sentire le lacrime rigarmi il viso.
"Sam, se tu mi lasciassi parlare io ti direi che non ho intenzione di andarmene." Mi dice dolcemente.
"Cosa?" Sgrano gli occhi per la sorpresa. "..Quindi non te ne andrai più?" Gli chiedo con un tono da sembrare quasi un fottuto bambino. 
"No, non me ne andrò più." Mi dice sorridendomi.
"Grazie Cas." Gli sorrido di rimando.
"Sentite ragazzi, tutto ciò è stato davvero davvero davvero ridicolo. E sto per vomitare. Ora avete finito di.. aprire i vostri cuori? Posso smetterla di avere gli sforzi di vomito?" Dice Ruby con aria disgustata.
"Ah, Cas, l'idea della morte di Dean è esclusivamente di Ruby, io non ne sapevo nulla. Voglio precisare." Dico ironico e facendo un sorriso soddisfatto a Ruby.
"Che figlio di puttana." Mi dice incazzata. "Dai Cas, tanto ora Dean è con te, sta bene. Non c'è bisogno che mi mostri la tua ira." Dice scherzosamente.
"Non riprovarci più. Perchè altrimenti sei morta." Dice Castiel serio.
"E' chiaro Cassy." 
"Ora devo tornare da Dean. Quindi devo andare." 
"Castiel, prima di andare.. puoi dire a Dean di.. parlare con me?" Gli dico quasi implorando.
"Sì Sam, non preoccuparti. Dean ti vuole bene, capirà e ti perdonerà."
"Grazie di nuovo Cas." 
Mi sorride e sparisce lasciando solo me e Ruby nella stanza.

Mi sveglio con calma ed era tanto tempo che non dormivo così tranquillo. Da quando.. da quando Castiel se ne è andato.
Cas.
Mi metto seduto e guardo l'altro letto.
Vuoto.
Squadro la stanza.
Vuota.
Di scatto mi alzo e vado nel bagno "Cas, sei lì?"
Vuoto.
Vuoto.
Vuoto.
Era tutto vuoto. Cas, non c'era.
Mi metto le mani nei capelli e sento le lacrime scendermi giù dal viso. "Bastardo! Bastardo figlio di puttana me lo avevi promesso. Mi avevi promesso che non te ne saresti andato." Urlo al vuoto. Do' un calcio alla sedia dov'era il borsone. Butto la bajour che era sul comodino verso il muro che si frantuma in mille pezzi, un po' come il mio cuore. Vado nel bagno e comincio a prendere a pugni lo specchio sopra al lavandino fino a ritrovarmi le mani zuppe di sangue. Le lacrime scorrono ancora lungo il viso e esco dal bagno a pezzi, dentro e fuori. Mi appoggio al letto e mi vedo le mani piene di sangue e ricomincio a piangere. "Sei un bugiardo Castiel. Sei un bugiardo!" Continuo ad urlare nel vuoto nascondendo la testa tra le gambe e le braccia.
Poi lo sento.
Sento quel fruscio d'ali.
Alzo la testa e lo vedo. Castiel è lì. In mezzo alla stanza.
Si guarda attorno e poi guarda me. "Dean che succed-"
Gli vado addosso e lo stringo a me, singhiozzando nella sua spalla.
"Cas." Dico tra un singhiozzo e l'altro.
"Dean, oddio. Dean che è successo?" Mi chiede preoccupato. Ringraziandolo mentalmente per non staccarsi da me.
Sospiro senza staccarmi da lui e poi comincio a parlare cercando di calmarmi.
"Io mi sono svegliato e tu non c'eri. Cas, tu non c'eri." Ricomincio a piangere come una femminuccia. Lo stringo ancora, stringo nei pugni ancora pieni di sangue il trench del mio angelo.
"Dean, mi dispiace. Non ero andato via. Ero andato da Sam. Io.. Dean, calmati okay? Sono quì ora. Sono con te." Mi stringe anche lui sussurandomi quelle parole dolci all'orecchio.
Tra le sue braccia pian piano mi calmo. Mi rendo conto che è lì, con me. Così con una mano mi asciugo le lacrime e mi stacco da Castiel.
"Va meglio Dean?" Mi dice sorridendomi.
"Sì, Cas. Ora va meglio." 
Mi guarda le mani le mani insanguinate.
"Dean.. le tue mani." Si acciglia.
"Cas, non è niente. Vado a lavarle, okay?" Gli dico sorridendogli.
Vado subito nel bagno e sotto i piedi i vetri rotti si frantumano di più e sento Castiel venire da me.
"Dean che cosa-" Guarda il pavimento pieno di vetri. "Oh." Mi guarda confuso.
"Cas, lascia stare. Pagherò anche questa roba. Mmh?" Gli dico aprendo il rubinetto e cominciando a lavare le mani dal sangue.
"Dean, perchè non parli con tuo fratello?"
Mi blocco.
"Castiel, perchè vuoi discutere?" Gli chiedo cercando di restare calmo mentre chiudo il rubinetto e mi asciugo le mani sull'asciugamano.
"Dean, non voglio litigare, voglio solo che tu vada a parlare con Sam." Mi dice appoggiandosi alla porta.
"Ed io non andrò, chiusa la discussione." Gli passo davanti buttandogli l'asciugamano sul petto.
Lancia l'asciugamano su un letto e mi raggiunge.
"Dean, tuo fratello lo ha fatto per te. Non puoi-"
"Castiel basta. Peccato che tu appena arrivato mi abbia scaricato tutte le colpe addosso. E adesso che fai? Lo difendi. Wow, grandioso!" Allargo le braccia ridendo nervosamente.
"Dean." Mi dice con quella sua voce calma.
"Che c'è Cas?" Non mi rendo conto di aver abbassato il tono di voce.
"Ti siedi e parliamo cinque minuti? Senza che scoppi?" Mi dice corrugando la fronte.
Sbuffo e mi vado a sedere sul letto. "Mmh, allora?"
"Ho parlato con Sam." Mi dice tranquillo.
"E me lo hai già detto Cas." Gli rispondo annoiato.
"Intendo, ho parlato con Sam, di te. Mi ha parlato di te." 
Mi blocco. Sento che il cuore mi sta per scoppiare dal petto.
"No, Dean, non fare così ora. Lo so che ora sei ancora più arrabbiato con Sam perchè ti senti messo in piazza." Si ferma un attimo.
Eccolo lì. Non capirò mai come ci riesce. 
"Cas, io mi sento messo in piazza tutte le volte con te." Gli sorrido. "Ma non è questo il punto. Sam non avrebbe dovuto parlartene."
"Sono stato io ad andare da lui a chiedergli spiegazioni." Mi dice serio.
"Spiegazioni? Avevi bisogno di qualche spiegazione Cas?" Gli dico alzando di poco il tono.
"No Dean, avevo bisogno di capire. E ho capito." 
"Oh grazie Sherlock, ne sono davvero contento." Mi alzo dal letto più nervoso di prima.
Castiel mi blocca con il braccio e ci ritroviamo uno ad un palmo dall'altro. Mi guarda negli occhi e io mi perdo nei suoi occhi blu.
"Dean, ho davvero capito. Ho capito solo ora. Non riesco ad andarmene più da te, Dean." Mi dice guardandomi con quella sua aria da cucciolo indifeso.
Trattengo il respiro, non può dirlo ok? No, non può.
"Dov'è Sam?" Cambio argomento velocemente.
"In un motel assieme a Ruby." 
"Ben- Cosa? Assieme.. a Ruby? Cioè.. nella stessa stanza?" Alzo la voce.
"Quando sono arrivato, c'era solo Ruby." Mi dice pensieroso. 
"Okay." Mi passo una mano sul viso nervoso. "Mi preparo e andiamo lì, d'accordo?" Mi rivolgo a lui.
Vedo Cas sorridere leggermente e annuire.
Prendo dei vestiti puliti dal borsone e vado in bagno.
Mi vesto e esco fuori dal bagno, trovando la stanza perfettamente in ordine e girandomi noto che anche il bagno è messo a posto.
"Aspettavo che uscissi per riparare anche quello."
Gli sorrido.
"Non dovevi."
"Se potevo aiutare, perchè non avrei dovuto?" 
"Grazie Cas."
Prendo le chiavi dell'impala, prendo il borsone e lo metto in spalla.
"Andiamo?" Apro la porta della stanza e lo vedo seguirmi. 
Usciamo fuori dal motel e ci dirigiamo verso il parcheggio. 

Sono contento che Dean abbia deciso di andare da Sam. I comportamenti umani sono strani, ma tutto ciò che voleva fare Sam era aiutare Dean.
Mentre ci dirigiamo verso la macchina una voce alle nostre spalle inizia a parlare.
"Castiel, di nuovo con l'umano." Di scatto mi giro e vedo Uriel.
"Non impari mai eh?" Fa scivolare la lama lungo la mano.
Istintivamente mi metto davanti a Dean.
"Non.. ci provare nemmeno Uriel." Gli dico a denti stretti.
"Abbiamo un conto in sospeso noi due. Non è corretto scappare Castiel, lo sai? Sei un vigliacco." Sputa.
"Sta zitto coglione alato. Cas, non dargli retta." Mi dice Dean cercando di farsi avanti, ma non glie lo permetto.
"Ohoh, la scimmia lì, vuole partecipare. Dimmi un po' vuoi vedermi mentre uccido Castiel o preferisci farti avanti per primo?" 
"Uriel, non provare nemmeno a toccarlo." Faccio scivolare la lama nella mia mano.
"Vedi?" Ride. "Quando si tratta di quell'umano non ti fai scrupoli a combattere."
"Cas non dev-" Inizia Dean.
"No, Dean, non parlare." Gli dico facendolo sembrare un'ordine. "Prova solo a toccarlo e ti ucciderò." 
"Bene. Questa è la tua natura Castiel, falla uscire fuori." Schiocca le dita e sento Dean gemere dietro di me.
"DEAN, NO!" Mi giro e lo vedo sputare sangue mentre si mantiene lo stomaco con le mani. 
"C-Cas.. non.. pensare a me.." Cade a terra dolorante. Di scatto mi giro verso Uriel con la rabbia negli occhi.
"Vai Castiel, combatti, ora." Mi dice con aria di sfida.
Mi avvicino a lui con la lama spianata. Cominciando a sferrare colpi, uno dietro l'altro. Ma il mio pensiero va a Dean, che continua a gemere di dolore dietro di me. Non vorrei combattere, davvero. Non è cambiata la mia etica morale, ma non doveva toccare Dean. E' stato un grosso sbaglio.
Purtroppo Uriel è bravo a combattere e la mia distrazione non mi aiuta.
Mi riprendo giusto in tempo dai miei pensieri per bloccare con una mano il colpo di Uriel mentre con l'altra lo pugnalo al petto. 
"Ti avevo.. detto di non toccarlo." Dico senza rimorso, solo con tanta rabbia. 
Estraggo la lama impregnata di sangue e lascio cadere il corpo, quando emette una luce abbagliante e si vanno a formare due ombre nere, le sue ali.
Lascio cadere la lama e corro verso Dean.
"Dean.. Come stai?" Gli chiedo preoccupato.
"Sto.. meglio, ora." Tossisce ancora un po' dolorante.
Appoggio una mano sulla sua spalla guarendolo del tutto. Si alza e lo vedo guardarmi e alzare il viso con un'espressione che voleva intendere un "Grazie, Cas."
Lo guardo e abbasso il capo.
"Dean.. mi dispiac-" Vengo interrotto da Dean.
"Cas, io sto bene e" Guarda verso Uriel. "Quel figlio di puttana è morto, okay? E' finita." Mi sorride. "Ora è meglio che andiamo, prima che qualcuno ci veda." Ed inizia ad andare verso la macchina.
Annuisco e lo seguo.
Apro la portiera del passeggero ed entro dentro l'impala, mentre lui si mette al posto del giudatore. Mette in moto riempendo la macchina con una canzone, troppo alta di volume per capire anche cosa dica.
Lo vedo spegnere la radio e confuso inclino il capo verso di lui.
"Ehm.." Guarda avanti verso il parcheggio. "Non ho bisogno della musica, ora. Preferisco il nostro silenzio, Cas." Mi dice semplicemente.
Accenno un sorriso e usciamo dal parcheggio dirigendoci verso il motel dove Sam ha passato la notte.
Dopo qualche minuto arriviamo sotto il motel, Dean mi guarda.
"E' questo Cas?" 
"Sì Dean."
"Ok, andiamo."
Spegne l'auto e apre la portiera. Quando ad un tratto io lo prendo per un braccio ricevendo in cambio la sua espressione confusa.
"Non.. è meglio se vai solo tu Dean?" Gli dico tranquillo.
"C-cosa? Certo che no, Cas. Tu vieni." Mi dice alzando il tono.
"Dean, dovete risolvere questa cosa tra di voi, io non c'èntro. Vai tu, io aspetterò qui." 
Lo vedo guardarmi non molto convinto, ma annuisce ed esce dalla macchina, dirigendosi verso il motel lanciandomi qualche occhiata di tanto in tanto.

Non mi piace l'aver lasciato Cas lì. Da solo. Sì, è una cosa che dobbiamo risolvere io e Sam, ma le smancerie avremmo potuto rimandarle a dopo no? Assorto nei miei pensieri non mi sono accorto di essere arrivato alle scale, senza nemmeno sapere il numero di stanza. Così prendo il telefono dalla tasca.
E' spento. Lo accendo aspettando qualche minuto sbuffando.
Trovo messaggi e chiamate che decido di ignorare e chiamo Sam.
"Pronto?! Dean..?!" Mi dice sorpreso.
"Sono nel motel. Qual è il numero della stanza?" Gli dico frettoloso e freddo.
"Tu.. cosa? Oh.. Stanza numero 207 secondo piano.." 
"Ok, arrivo." Stacco velocemente e salgo le scale.
Arrivo davanti alla stanza che segna "207." busso e dopo qualche minuto mio fratello mi apre. 
Entro nella stanza e l'occhio mi cade subito su Ruby, seduta su un letto con la sua solita faccia da strafottente.
"Dean.." Mi dice mio fratello.
"Sam." Gli dico in modo freddo continuando a guardarmi attorno.
"Si, ciao anche a te bellezza." Mi dice Ruby in modo ironico. Le lancio un'occhiataccia che avrebbe potuto fulminarla se solo avesse potuto. 
La vedo alzarsi. "Okay, chiaro. Vado fuori e vi lascio a parlare da soli." Rotea gli occhi e si dirige verso la porta mentre io la blocco bruscamente per un braccio. 
"Prova ad avvicinarti a Castiel e sei morta." Le sussurro all'orecchio minacciandola.
Si libera dalla mia presa. "Questo è il ringraziamento, coglione idiota." Mi dice irritata uscendo dalla stanza sbattendo la porta.
Guardo verso Sam sospirando.
"Dean.."
"Sam." Gli faccio da eco in modo ironico.
"Lo so che sei arrabbiato Dean, lo so."
"Lo sai? Lo sai? Tu non sai proprio un cazzo Sam. Non dovevi permetterti. E poi, chiedendo aiuto a Ruby? Sai che non sopporto quel demone Sammy!" Dico incazzato. 
"Dean, invece lo so e mi dispiace. Ma io dovevo fare qualcosa. Sei mio fratello e.. ti stavi uccidendo Dean. Io.." Sospira e alza il capo verso il soffitto prima di guardarmi di nuovo. "Tu da quando avevo sei mesi, sei mesi Dean, mi hai protetto, non mi hai mai fatto mancare nulla e ti.. sei addirittura sacrificato per me, sei andato all'inferno. E non ti sei fatto aiutare, perchè tu non ti fai mai aiutare Dean. Ma questa volta potevo fare qualcosa, Dean, potevo aiutarti. Ti ho fatto arrabbiare, sì, ma è grazie a me se Castiel ora è con te." Dice quasi tutto d'un fiato.
"Sam io no-" Mi blocca senza nemmeno farmi iniziare.
"No Dean, aspetta. Guardati." Dice quasi euforico.
Lo guardo confuso. 
"Dean guardati. Sei.. riposato. Dean hai dormito. Non hai nessuna occhiaia, nessun viso da incubo che ti ho visto negli ultimi mesi. Nessuno scatto di rabbia. Non puzzi di alcool di prima mattina. Questo non c'èntra con il fatto che il nostro amico sia giù? Che sia venuto con te?" Mi dice come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
Sto per parlare quando Sam ricomincia a parlare.
"Ho sbagliato, ma l'ho fatto per te. Sei arrabbiato, lo so. Ma non biasimarmi per questo, perchè tu avresti fatto lo stesso." Mi dice con quel suo sguardo da cucciolo indifeso.
Gli sorrido, ha ragione. Avrei trovato un modo per aiutarlo, qualsiasi esso sia. Anche se non gli sarebbe piaciuto.
"D'accordo. Hai ragione." Allargo le braccia in segno di resa. "Ma non provare mai più a sputtanare i miei sentimenti a Cas, chiaro?" Gli dico quasi in tono di rimprovero mentre gli punto un dito contro.
Vedo Sam sorridermi e annuire trattenendo una risata.
"Bene." Gli dico scherzando in tono minaccioso.
"Idiota."
"Puttana."
   
 
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