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Autore: Angel_R    01/11/2008    4 recensioni
Gabriella, dopo vari trasferimenti, arriva ad Albuquerque, dove incontra la studiosa Taylor, la pianista Kelsi, e l’amante della danza Martha. Troy è il capitano della squadra di basket e il ragazzo più ammirato della scuola. Sharpay è la Regina di Ghiaccio alla quale non si deve mai dire di ‘no’, mentre Ryan, suo fratello gemello, si rifugia sempre nel suo posto preferito, il teatro… Sembra tutto normale, ma se Troy non fosse carino e gentile? E se Gabriella non lo vedesse di buon occhio? E se Sharpay non amasse il teatro ma i pom-pon? E se Ryan non fosse morbosamente attaccato alla sorella? E se… e se volete saperne di più… leggete!! Questa è la mia primissima long, quindi recensite in tanti!! Anche i commenti negativi sono ben accetti, servono a migliorare, sempre che non siano offensivi… Grazie in anticipo!!^^.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Tutti nel tempio dell’arte!!
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Il giorno dopo, a scuola, non era cambiato niente. Troy si comportava come se fosse il re del mondo ed io conducevo la mia solita vita.
Del resto, non è che mi aspettassi di certo chissà quale cambiamento.
“Gabriella, mi stai ascoltando?”, mi chiese Kelsi sventolandomi una mano davanti al viso.
“Eh? Cosa? No, stavo pensando ad altro, scusa”.
“Ma che hai in testa? Comunque, ti stavo chiedendo se oggi pomeriggio sei libera. In teatro servirebbe aiuto per allestire il palco”.
Non mi ero accorta che erano già passati due mesi, e che il musical scolastico e la festa che ci sarebbe stata subito dopo, erano alle porte.
Non avevo voglia di partecipare a nessuno dei due, ma Taylor, Martha ed io avevamo promesso a Kelsi di esserci, per sostenerla durante il musical.
Avevo, infatti, scoperto che era una pianista eccezionale. Sapeva suonare qualsiasi tipo di melodia.
“L’ho chiesto anche alle altre”, continuò Kelsi, “ma hanno già degli impegni col club di scienze. Se non ci sbrighiamo la Darbus darà i numeri. Non che non li dia già normalmente…”.
Ma sì, dai. In fondo, un po’ di lavoro creativo all’interno del 'tempio dell’arte’, mi avrebbe distolto dai pensieri che mi occupavano la mente da qualche tempo.
“D’accordo, conta su di me”.
“Sei un angelo!”.
“Lo so”.
Il corridoio, inoltre, era pieno di striscioni raffiguranti la mascotte dei Wildcats.
Sabato, oltre al musical e alla festa, si sarebbe disputata una partita molto importante per la squadra.
Grande giornata per l’East High!

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Il teatro era enorme: un palco spazioso davanti a file e file di poltroncine rosse.
Quando Kelsi ed io entrammo, un fascio di luce blu ci colpì in pieno accecandoci.
“Scusate ragazze, la spengo subito”.
“Grazie, Ryan”, disse Kelsi sorridendo.
Ryan Evans, il gemello di Sharpay. Era il presidente del Drama Club. A sua sorella non era mai interessata la recitazione. Io, invece, avrei scommesso che, data la sua bravura d’attrice, avrebbe fatto furore sul palco, e avrebbe di sicuro spodestato il gemello.
Non mi sarei mai sognata di formulare quei pensieri ad alta voce, altrimenti mi sarei tirata addosso l’ira dell’intero Club del teatro.
Proprio come Taylor e Bryce, anche i gemelli Evans erano molto diversi.
Ryan, infatti, a differenza di sua sorella, era una persona alla quale piaceva stare con gli altri e che non si arrabbiava quasi mai. Aveva sempre il sorriso sulle labbra, ed era, molto probabilmente, l’unica persona capace di rispondere a tono a Sharpay.
Raggiungemmo il palco e Kelsi andò direttamente a sedersi al pianoforte.
“Bene Signorina Montez, a cosa dobbiamo la sua visita?”, chiese la Darbus facendo svolazzare lo scialle variopinto attorno alle spalle e mettendo ancora più in bilico gli occhiali che poggiavano instabilmente sulla punta del naso.
“Sono venuta per dare una mano”.
“Bene, bene. Al Drama Club fa sempre comodo della manodopera in più”.
Stavamo già lavorando da mezz’ora accompagnati dal suono del pianoforte che Kelsi stava accordando.
Quel pomeriggio i sospetti di Taylor, Martha e miei, trovarono fondamento: a Ryan piaceva Kelsi.
Lo sorpresi più volte a fissarla con uno sguardo da pesce lesso.
Naturalmente, come succede sempre in questi casi, l’unica a non essersi accorta di niente, era proprio la diretta interessata.
“Ryan, mi aiuti a prendere altri barattoli di vernice nel magazzino, per favore?”, gli chiesi entrando nel suo campo visivo.
Lui, sorpreso, distolse lo sguardo dalla mia amica e mi seguì.
“Dovresti dirglielo”, gli suggerii una volta usciti dal teatro.
“Cosa?”.
“A Kelsi. Dovresti confessarle i tuoi sentimenti, invece di continuare a fissarla in continuazione”.
“Te ne sei accorta?”.
“Sì, e non sono l’unica. Non vorrei sembrare troppo indiscreta, ma chiunque lo noterebbe. Beh, tutti tranne Kelsi, ovviamente”.
“Ah… Comunque non credo di farcela, non ho il coraggio. Lei mi piace, è vero, ma non è reciproco. Per lei sono solo un amico”.
“E chi te l’ha detto? Se non ci provi, non lo saprai mai”.
Di certo non avevo intenzione di dire a Ryan che nutrivo forti sospetti anche su Kelsi, negli ultimi tempi. Ogni tanto parlava talmente tanto di lui, che mi sembrava di conoscerlo da tutta la vita…
“Siamo arrivati”, disse Ryan fermandosi davanti alla porta del magazzino.
Entrammo e cominciammo a cercare i barattoli.
“Allora, canterai anche tu sabato sera?”, chiese il mio accompagnatore all’improvviso.
“Eh?”
“Sabato sera, alla festa. Ci sarà un karaoke, e chi vuole, potrà cantare”.
“Ma sei matto?! Cantare di fronte a tutta la scuola? Non se ne parla nemmeno. Non credo di avere una bella voce, e poi, non riesco a fare niente davanti ad una folla. Tutti gli occhi puntati su di me…”, rabbrividii al solo pensiero.
“Paura del palcoscenico, eh? Comunque chi te l’ha detto che non sei brava a cantare? Se non ci provi, non lo saprai mai”.
Ridemmo entrambi.
“Ho trovato la vernice. Muoviamoci a tornare indietro, altrimenti chi la sente la Darbus”.
“Hai sentito anche tu?”, chiesi a Ryan tendendo le orecchie.
“Cosa?”
“Mi era sembrato di sentire un rumore. Boh, me lo sarò immaginato”, dissi alzando le spalle.
Prendemmo i barattoli e tornammo in teatro
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Fine ottavo capitolo.

E’ corto, è solo un capitolo di passaggio, transitorio. Purtroppo non ho avuto molto tempo per scrivere ultimamente, ma aspetto ugualmente qualche recensione!!

E' una specie di introduzione al prossimo capitolo, nel quale si svolgeranno tutti gli eventi citati e, soprattutto, la festa!!

Grazie mille per le recensioni nello scorso capitolo a romanticgirl e a a crazycotton (anche per il commento in "Lezioni di ballo").
Anche a me piace molto la coppia Ryan/Kelsi, quindi ho voluto scrivere qualcosa per loro. Anche in questa fan fiction.

Arrivederci alla prossima!!^^

Nella prossima puntata:
Gli occhi di Ryan si fecero enormi, era davvero arrabbiato.
“Come osi parlare di lei in questo modo?! Vale di certo molto più di te e tutte quelle Barbie che tu chiami ‘amiche’, e comunque non ho proprio niente di cui giustificarmi. Vattene e non farti più vedere per questa sera, che è meglio”.
Detto ciò, il biondino prese una mano a Kelsi e cominciò a marciare a grandi passi verso l’ingresso della scuola.

Angel_R

  
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