Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: milly92    01/11/2008    5 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La Serenata Che Non Mi Fece Rasserenare

Buon sabato a tutti!

Come al solito non ho molto tempo, ringrazio di cuore le new entry tra i preferiti, ovvero Angelee e Kuro (mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, grazie ^^) e coloro che hanno recensito, ovvero giulietta_cullen, vero15star e 95_angy_95. Scusate se non rispondo alle vostre recensioni come è mio solito fare, spero mi perdonerete.

La prossima settimana sarò impegnatissima, quindi credo che aggiornerò direttamente il prossimo sabato. Mi raccomando, continuate a recensire!

la vostra milly92.

Capitolo 19

La Serenata Che Non Mi Fece Rasserenare

 “Oggi ti vedo proprio assente!”

“Ehm, si, è vero”

Il mitico zio Max mi guardava, anzi, sarebbe più appropriato dire che mi stava squadrando,  con uno sguardo indagatore. Stavamo in giardino, mentre intorno a noi si stava facendo una specie di festa, qualcuno suonava con le chitarre e Claudio ballava goffamente.

Poco dopo mi si avvicinò, porgendomi la mano.

“Balli con me?” mi chiese, come una bambino che chiede alla madre di comprargli le caramelle dopo essere stato messo in punizione.

“Oh, volentieri Claudio, ma Massimo mi stava per dire una cosa urgente, vero Max?! Magari dopo, ok?” feci, scambiando un’occhiata con Massimo e facendogli cenno di seguirmi.

Claudio annuì, forse se lo aspettava, perché tornò a fare la sua danza indù come se niente fosse. Ormai si era abituato al fatto che ero decisa ad ignorarlo, perché dopo l’uscita cercava in tutti i modi di parlarmi e mi perseguitava, tanto che quella mattina me lo ero ritrovato davanti agli occhi appena mi ero svegliata.

“In realtà dovrei dirti per davvero una cosa” annunciò Max appena entrammo nel salotto.

“Ah si?” chiesi.

“Si…”

“E cosa riguarda?” chiesi con finta noncuranza, mentre dentro di me sapevo già la risposta. “Il fatto che Daniele e Claudio non mi danno tregua?” ironizzai,anche se sentivo puzza di bruciato.

“Su Daniele ci hai toppato… Diciamo che riguarda il triangolo amoroso Debora-Niko-Daniele, ne sai qualcosa?” domandò, fissandomi come se avesse i raggi X.

“Ma non fare lo scemo, sai come la penso!” dissi, arrossendo violentemente.

“Si, ma non sai come stanno i fatti” mi rispose con aria saggia. “Le tue convinzioni valgono fino ad un certo punto”

Mi buttai su un divano, con aria preoccupata. “Spara, cosa sai che io non so?”

Massimo fece un sospiro e mi si sedette vicino, iniziando a parlare come una specie di psicologo.

“Per prima cosa, qualche settimana fa Niko mi parlò di una ragazza che conosce da poco e che pensava gli piacesse…” iniziò, raccontandomi tutto il loro dialogo.

Ascoltavo sempre più rapita, dicendomi che non potevo essere io. Insomma, lui sapeva che mi interessava, perché nascondersi? Perciò era ovvio che fosse qualcun’altra. Ma, dentro di me, c’era sempre quella bollicina di speranza.

“E poi, seconda cosa, sai che ieri Niko e Daniele hanno litigato, no?”

Sentendo quella domanda sentii il respiro mancarmi. Era vero! Lo avevo proprio dimenticato…

“E… perché?!” chiesi esitante, anche se non volevo saperlo, anzi, solo una parte di me.

Massimo fece la sua solita aria da so-tutto-io prima di rispondere: “Per te, no?”

“Vabbè, ma cosa li ha portati a litigare…?”

“Daniele si stava vantando con uno della direzione, dicendo che ti conosce già da prima, che lui ti piace e che è questione di poco tempo prima che tu cada tra le sue braccia…”

Rimasi a bocca aperta, mentre nella mia mente si ripeteva solo la parola “Stronzo!”

“Oddio! E... quindi?” chiesi, sempre più curiosa.

“Quindi Niko lo ha sentito e ha detto di finirla, che siamo in un programma tv di musica e non a Stranamore, che se voleva conquistarti ti avrebbe dovuto aspettare a casa, che non era vero che tu eri interessata a lui e che doveva finirla di fare il cretino… E alla fine…”

“Alla fine?!”

“Alla fine Daniele ha scommesso che sarebbe riuscito a baciarti entro quella sera, ma Niko non ci ha badato più di tanto,nel senso che lo ha guardato schifato e se ne è andato…”

Non so come, ma scattai all’impiedi al suono di quelle parole. Daniele non mi aveva calcolata dopo l’episodio del bacio, ed io che pensavo che lo avesse fatto per aiutarmi!

“Ora però statti calma, eh” mi ammonì, costringendomi a sedermi. “Te l’ho detto per farti capire che devi agire con più attenzione, non fidarti di Daniele e soprattutto decidere cosa fare con Niko, se indagare o lasciare che si scanni con Daniele”

Lo fissai, mettendomi il capo tra le mani. “E’ ovvio che non mi fiderò più di quello stronzo, ma Niko agisce perchè mi vuole bene, non per altre cose”

“Come vuoi, comunque puoi dire a Daniele che sono stato io a dirti la verità, non me ne frega di litigarci”

Esitai un attimo, prima di annuire. “Grazie Max” aggiunsi poi, abbracciandolo. “Sei l’unico che mi capisce qui!”

“Ma no…” ironizzò, ricambiando l’abbraccio. “E’ solo che tu mi ricordi molto Beatrice, sai? Era identica a te quando l’ho conosciuta”

Sorrisi, ma mi bloccai quando nella stanza entrò Daniele con Giulia, ridendo spensieratamente.

“Ecco il momento della vendetta” pensai.

Ma mi bloccai, poiché tutti stavano entrando nella stanza a causa della pioggia.

“Ehi, sei scomparsa!”

La voce affettuosa di Niko mi colpì come una botta al cuore, e non potei non sorridere in modo ebete, voltandomi verso di lui.

“Si, hai bisogno del supporto della tua life coach?” chiesi.

“Si, 24 ore su 24” rispose, ridendo.

“Uh, ma guarda quanto sono bellini!”

Il sangue mi si gelò nelle vene quando notai che a dire ciò era stato proprio quel grande cretino di Daniele. Sorrideva, standoci davanti, all’impiedi.

“Uh, ma guarda come sei demente” sbuffai.

“Non la pensavi così ieri, mentre ti baciavo, eh, e ti proteggevo dal tuo ex?”

Sentii Max e Niko irrigidirsi ai miei lati, ma li bloccai: dovevo vedermela io!

Mi alzai, furiosa, e notai lo sguardo di tutti posarsi su di me.

“Appunto, l’ho fatto per dargliela a vedere a quello stronzo! Del resto anche tu avevi uno scopo, no? Scommettere con altri che riuscirai a baciarmi entro un tot di tempo… Mi fai schifo!” risposi, mentre vedevo la paura scorrere nel suo sguardo  mano a mano che la mia frase veniva pronunciata.

Sentivo lo sguardo di tutti ancora più incollato su di me, ma mi sentivo così carica di energia e voglia di vendetta che non vi badai più di tanto.

Daniele se ne stava zitto, fermo, e alla fine, dopo un’occhiata odiosa verso Niko, uscii dalla stanza.

“Non è stato Niko a dirglielo, sono stato io, sai?!” urlò Massimo, mentre Claudio applaudiva e Luigi rideva.

Io me ne stavo ancora immobile, e Niko mi si avvicinò, mentre gli altri ritornavano alle loro precedenti attività con un po’ più di agitazione.

“Tu lo sapevi?”

“L’ho saputo ora” mi giustificai. “Ora so da dove viene quella tua rabbia nei miei confronti, scusami, hai ragione, ma se lo avessi saputo… Non me ne frega di lui, per me quel bacio non ha avuto senso…”

Mi guardò un attimo prima di scrollare le spalle. “Va bene, su, ora non pensarci più!” disse, attorcigliandomi le spalle con le braccia e conducendomi in cucina, dove però ci abbattemmo nella dolce coppietta Rossella/Andrea, intenta nello scambiarsi un dolce ma intenso bacio.

“Tu non sai niente!” sussurrai minacciosa all’orecchio di Niko, mentre i due si accorgevano della nostra presenza e si separavano, imbarazzati.

“C’è qualcosa che dovrei sapere?” chiese Niko, fingendo .

“Oh, vedi, il fatto è che…” iniziò Rossella, rossissima in viso e nascondendosi quasi dietro Andrea.

“Stiamo insieme da una settimana” terminò lui, quasi scocciato. Sembrava davvero seccato circa l’argomento, e mi dissi che di sicuro c’era stato un litigio precedentemente.

“Ah, auguri allora! Grazie per avermi informato, eh, sorellina” sbottò Niko, riferendosi al patto che avevano stretto durante la rima settimana di permanenza nel loft: quello di dirsi tutto, come dei veri fratelli.  

“Vedi, Niko, scusami ma è che non volevo che la notizia si diffondesse troppo...” farfugliò lei. Esitò un attimo, prima di dire: “Comunque, devo andare un attimo in bagno” e uscire dalla stanza.

“Ma cosa le succede?” chiese Niko, prima di sbuffare e inseguirla.

Andrea si sedette, assumendo una posa quasi depressa. Faceva quasi tenerezza, poverino.

“Ehi, Andrea, se vuoi tolgo il disturbo” feci, accennando alla porta.

“Ma no, anzi, se vuoi puoi darmi una mano” mi rispose.

“Ma certo! Dimmi!” esclamai, avvicinandomi.

“Si, ma non qui” dichiarò, e lo seguii fino al punto più nascosto del giardino,sotto un capanno e con sottofondo il rumore della pioggia, proprio dove Rossella mi aveva confidato di stare insieme a lui una settimana prima. Il fatto che si fosse confidata con me e non con il suo “fratellino” un po’ mi lusingava, ad essere nesti.

“Allora? Non dirmi che si tratta del primo litigio!” esclamai, memore delle parole del giorno prima.

Lui mi guardò, voltandosi di scatto. “Si!” dichiarò, sbuffando. “Purtroppo”

“E… Perché?”

“Non vuole dire agli altri della nostra relazione, ha paura che si venga a sapere “lì fuori” e così dobbiamo avere una relazione clandestina, ed io non voglio che sia così, non ho niente da nascondere!” rispose, battendo un piede  a terra per la frustrazione.

“Ah” mormorai. “E tu invece non sei d’accordo e vorresti esporti, senza nasconderti davanti a noi, giusto?”

“Si, di certo non voglio rivelarlo alle telecamere, ma mi sento soffocato…” si sfogò.

“Capisco. Quindi avete discusso per questo, e lei non ha ceduto, giusto?” chiesi.

“No. Alla fine abbiamo fatto pace, ma… Non voglio che continui così”

Era troppo affranto, deluso, amareggiato,  e chi più ne ha più ne metta. Il suo bel viso (era il mio preferito dopo Niko, ve l’ho detto?) versione rattristita non mi piaceva proprio.

“Su, Andrea! Cambierà idea prima o poi, anche perchè conoscendo Niko saprà come agire con lei…”

Detto fatto. Un quarto d’ora dopo tutti sapevano di loro, grazie proprio a Niko che sentendo il suo sfogo le aveva fatto capire quanto stesse sbagliando e quanto fosse inutile la sua preoccupazione, e l’aveva minacciata con un bel “O parli tu o parlo io, facendoti fare una bella figuraccia, anche a quel povero Andrea che non c’entra nulla!”.

Fu un bel sollievo vederli esporsi “alla luce del sole”, felici.

Andrea mi sorrideva radioso, e raggiunse gli altri Gold Boyz per le ultime prove della giornata quasi saltando per la gioia.

Almeno a loro le cose andavano bene. A me assolutamente no.

La mattina dopo, infatti, Giovanni, quello della produzione, mi fece recapitare una lettera da parte della mia amica Cristina. Anzi, un messaggio di due righe.

“So tutto di te e Daniele, grazie a Luca. Ma cosa ti è preso?! Terrò acqua in bocca anche se non te lo meriti, ma poi mi spieghi tutto”.

Cacchio, avevo dimenticato che Luca fosse il suo migliore amico! Lo so che non è bellissimo essere l’ex del migliore amico della tua migliore amica, ma in quel momento ne compresi gli svantaggi al 100%.

Se lo sapeva lei lo sapeva anche Mariangela, un’altra delle migliori amiche del cretino, e se lo sapeva lei lo avrebbe saputo anche Lina. Se lo sapeva Lina lo avrebbero saputo anche Sabrina e Giusy.  

Alla fine lo avrebbe saputo tutta la scuola. E, ciliegina sula torta,perché no, i miei.

 “Debora, piccolina, perché sei triste?” mi domandò Claudio quella sera, mentre me ne stavo da sola nella mia stanza a rimuginare.  

Ero così presa dai nervi che non ce la feci più. Alzai gli occhi in sua direzione, e poi verso il soffitto. “Claudio, se vuoi dirmi qualcosa dimmelo, non cercare altri mezzi!”

“Altri mezzi?” Indugiò un attimo, prima di illuminarsi. “Ho capito cosa vuoi dire! Vuoi che ti dedichi una canzone! Aspetta…”

Un minuto dopo sentii un imponente rumore di chitarra sotto la mia finestrae le arole della canzone "A Te" di Jovanotti. Mi affacciai, e vidi che Claudio era nel giardino, intento nel suonare quello strumento.

“A te che sei l'unica al mondo, l'unica ragione per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro,quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole ,senza che tu mi dica niente tutto si fa chiaro ,a te che mi hai trovato all'angolo coi pugni chiusi con le mie spalle contro il muro pronto a difendermi ,con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi ,che mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te …”

Anche il resto dei coinquilini si affacciò, e tutti mi guardavano, nascondendo a stento la risata.

“Se non la smetti con questa serenata mi pentirò di averti raccolto come un gatto e di averti portato con me e ti farò morire di vergogna…” iniziai, minacciosa, urlando per farmi sentire.

Claudio si fermò all’istante, gettando la chitarra per terra. “No, no! Ti prego!” mi implorò, ritornando nel loft.

Mi voltai, e vidi Niko affacciato alla sua finestra che rideva di sana pianta, prima di incrociare lo sguardo con Daniele e diventare serio.

Chiusi la finestra, mentre Rita e Samanta entravano nella stanza e iniziavano a complimentarsi per la serenata made in Claudio.

Le ascoltai, falsamente in ascolto…

 Cosa avevo fatto di male? Dopotutto avevo solo voluto impartire una lezione al mio ex con il più cretino che mi era passato sotto tiro….

Cretino, cretino, cretino!

Ma la più cretina lì in mezzo ero io, che ci ero cascata!

Qualche anticipazione:

Per spiegargli tutta la situazione mi ci volle quasi un quarto d’ora, e alla fine lui ebbe anche il coraggio di commentare con un “Cosa ti avevo detto?”.

 

“Innamorato è una parolona, diciamo attratto” fece. “Parlare di amore tra noi è... troppo. Anzi, mi ero illuso, non è come sembra, Rossella!”

 

“Come vorrei che certi stronzi se ne andassero fuori dalle scatole ogni tanto!” scoppiai quando ci passò vicino per la settima volta.

 

“In realtà l’ho fatto per me stessa, sai, non vorrei arrivare a quarant’anni ed avere la pelle flaccida ed i fianchi larghi come certe persone!” ribattei, con un sorriso mieloso.

 

“Calmati, Deb, ce la farà, sono sicuro” mi rassicurò Andrea, mentre Massimo si avvicinava.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: milly92