Buon sabato a tutti!
Come al solito non ho molto
tempo, ringrazio di cuore le new entry tra i preferiti, ovvero Angelee e Kuro (mi
farebbe piacere sapere cosa ne pensate, grazie ^^) e coloro che hanno
recensito, ovvero giulietta_cullen, vero15star e 95_angy_95. Scusate se non
rispondo alle vostre recensioni come è mio solito fare, spero mi perdonerete.
La prossima settimana sarò impegnatissima,
quindi credo che aggiornerò direttamente il prossimo sabato. Mi raccomando,
continuate a recensire!
la vostra milly92.
Capitolo 19
La Serenata Che Non Mi Fece Rasserenare
“Oggi ti vedo proprio assente!”
“Ehm, si, è vero”
Il mitico zio Max mi
guardava, anzi, sarebbe più appropriato dire che mi stava squadrando, con uno sguardo indagatore. Stavamo in
giardino, mentre intorno a noi si stava facendo una specie di festa, qualcuno
suonava con le chitarre e Claudio ballava goffamente.
Poco dopo mi si avvicinò,
porgendomi la mano.
“Balli con me?” mi chiese,
come una bambino che chiede alla madre di comprargli le caramelle dopo essere
stato messo in punizione.
“Oh, volentieri Claudio, ma
Massimo mi stava per dire una cosa urgente, vero Max?! Magari dopo, ok?” feci,
scambiando un’occhiata con Massimo e facendogli cenno di seguirmi.
Claudio annuì, forse se lo
aspettava, perché tornò a fare la sua danza indù come se niente fosse. Ormai si
era abituato al fatto che ero decisa ad ignorarlo, perché dopo l’uscita cercava
in tutti i modi di parlarmi e mi perseguitava, tanto che quella mattina me lo
ero ritrovato davanti agli occhi appena mi ero svegliata.
“In realtà dovrei dirti per
davvero una cosa” annunciò Max appena entrammo nel salotto.
“Ah si?” chiesi.
“Si…”
“E cosa riguarda?” chiesi con
finta noncuranza, mentre dentro di me sapevo già la risposta. “Il fatto che
Daniele e Claudio non mi danno tregua?” ironizzai,anche se sentivo puzza di
bruciato.
“Su Daniele ci hai toppato…
Diciamo che riguarda il triangolo amoroso Debora-Niko-Daniele, ne sai
qualcosa?” domandò, fissandomi come se avesse i raggi X.
“Ma non fare lo scemo, sai
come la penso!” dissi, arrossendo violentemente.
“Si, ma non sai come stanno i
fatti” mi rispose con aria saggia. “Le tue convinzioni valgono fino ad un certo
punto”
Mi buttai su un divano, con
aria preoccupata. “Spara, cosa sai che io non so?”
Massimo fece un sospiro e mi
si sedette vicino, iniziando a parlare come una specie di psicologo.
“Per prima cosa, qualche
settimana fa Niko mi parlò di una ragazza che conosce da poco e che pensava gli
piacesse…” iniziò, raccontandomi tutto il loro dialogo.
Ascoltavo sempre più rapita,
dicendomi che non potevo essere io. Insomma, lui sapeva che mi interessava,
perché nascondersi? Perciò era ovvio che fosse qualcun’altra. Ma, dentro di me,
c’era sempre quella bollicina di speranza.
“E poi, seconda cosa, sai che
ieri Niko e Daniele hanno litigato, no?”
Sentendo quella domanda
sentii il respiro mancarmi. Era vero! Lo avevo proprio dimenticato…
“E… perché?!” chiesi
esitante, anche se non volevo saperlo, anzi, solo una parte di me.
Massimo fece la sua solita
aria da so-tutto-io prima di rispondere: “Per te, no?”
“Vabbè, ma cosa li ha portati
a litigare…?”
“Daniele si stava vantando
con uno della direzione, dicendo che ti conosce già da prima, che lui ti piace
e che è questione di poco tempo prima che tu cada tra le sue braccia…”
Rimasi a bocca aperta, mentre
nella mia mente si ripeteva solo la parola “Stronzo!”
“Oddio! E... quindi?” chiesi,
sempre più curiosa.
“Quindi Niko lo ha sentito e
ha detto di finirla, che siamo in un programma tv di musica e non a Stranamore,
che se voleva conquistarti ti avrebbe dovuto aspettare a casa, che non era vero
che tu eri interessata a lui e che doveva finirla di fare il cretino… E alla
fine…”
“Alla fine?!”
“Alla fine Daniele ha
scommesso che sarebbe riuscito a baciarti entro quella sera, ma Niko non ci ha
badato più di tanto,nel senso che lo ha guardato schifato e se ne è andato…”
Non so come, ma scattai
all’impiedi al suono di quelle parole. Daniele non mi aveva calcolata dopo
l’episodio del bacio, ed io che pensavo che lo avesse fatto per aiutarmi!
“Ora però statti calma, eh”
mi ammonì, costringendomi a sedermi. “Te l’ho detto per farti capire che devi
agire con più attenzione, non fidarti di Daniele e soprattutto decidere cosa
fare con Niko, se indagare o lasciare che si scanni con Daniele”
Lo fissai, mettendomi il capo
tra le mani. “E’ ovvio che non mi fiderò più di quello stronzo, ma Niko agisce
perchè mi vuole bene, non per altre cose”
“Come vuoi, comunque puoi
dire a Daniele che sono stato io a dirti la verità, non me ne frega di
litigarci”
Esitai un attimo, prima di
annuire. “Grazie Max” aggiunsi poi, abbracciandolo. “Sei l’unico che mi capisce
qui!”
“Ma no…” ironizzò,
ricambiando l’abbraccio. “E’ solo che tu mi ricordi molto Beatrice, sai? Era
identica a te quando l’ho conosciuta”
Sorrisi, ma mi bloccai quando
nella stanza entrò Daniele con Giulia, ridendo spensieratamente.
“Ecco il momento della vendetta” pensai.
Ma mi bloccai, poiché tutti
stavano entrando nella stanza a causa della pioggia.
“Ehi, sei scomparsa!”
La voce affettuosa di Niko mi
colpì come una botta al cuore, e non potei non sorridere in modo ebete,
voltandomi verso di lui.
“Si, hai bisogno del supporto
della tua life coach?” chiesi.
“Si, 24 ore su 24” rispose,
ridendo.
“Uh, ma guarda quanto sono
bellini!”
Il sangue mi si gelò nelle
vene quando notai che a dire ciò era stato proprio quel grande cretino di
Daniele. Sorrideva, standoci davanti, all’impiedi.
“Uh, ma guarda come sei
demente” sbuffai.
“Non la pensavi così ieri,
mentre ti baciavo, eh, e ti proteggevo dal tuo ex?”
Sentii Max e Niko irrigidirsi
ai miei lati, ma li bloccai: dovevo vedermela io!
Mi alzai, furiosa, e notai lo
sguardo di tutti posarsi su di me.
“Appunto, l’ho fatto per
dargliela a vedere a quello stronzo! Del resto anche tu avevi uno scopo, no?
Scommettere con altri che riuscirai a baciarmi entro un tot di tempo… Mi fai
schifo!” risposi, mentre vedevo la paura scorrere nel suo sguardo mano a mano che la mia frase veniva
pronunciata.
Sentivo lo sguardo di tutti
ancora più incollato su di me, ma mi sentivo così carica di energia e voglia di
vendetta che non vi badai più di tanto.
Daniele se ne stava zitto,
fermo, e alla fine, dopo un’occhiata odiosa verso Niko, uscii dalla stanza.
“Non è stato Niko a
dirglielo, sono stato io, sai?!” urlò Massimo, mentre Claudio applaudiva e
Luigi rideva.
Io me ne stavo ancora
immobile, e Niko mi si avvicinò, mentre gli altri ritornavano alle loro
precedenti attività con un po’ più di agitazione.
“Tu lo sapevi?”
“L’ho saputo ora” mi
giustificai. “Ora so da dove viene quella tua rabbia nei miei confronti, scusami,
hai ragione, ma se lo avessi saputo… Non me ne frega di lui, per me quel bacio
non ha avuto senso…”
Mi guardò un attimo prima di
scrollare le spalle. “Va bene, su, ora non pensarci più!” disse,
attorcigliandomi le spalle con le braccia e conducendomi in cucina, dove però
ci abbattemmo nella dolce coppietta Rossella/Andrea, intenta nello scambiarsi un
dolce ma intenso bacio.
“Tu non sai niente!” sussurrai minacciosa all’orecchio di Niko, mentre i due si accorgevano
della nostra presenza e si separavano, imbarazzati.
“C’è qualcosa che dovrei
sapere?” chiese Niko, fingendo .
“Oh, vedi, il fatto è che…”
iniziò Rossella, rossissima in viso e nascondendosi quasi dietro Andrea.
“Stiamo insieme da una
settimana” terminò lui, quasi scocciato. Sembrava davvero seccato circa
l’argomento, e mi dissi che di sicuro c’era stato un litigio precedentemente.
“Ah, auguri allora! Grazie
per avermi informato, eh, sorellina”
sbottò Niko, riferendosi al patto che avevano stretto durante la rima settimana
di permanenza nel loft: quello di dirsi tutto, come dei veri fratelli.
“Vedi, Niko, scusami ma è che
non volevo che la notizia si diffondesse troppo...” farfugliò lei. Esitò un
attimo, prima di dire: “Comunque, devo andare un attimo in bagno” e uscire
dalla stanza.
“Ma cosa le succede?” chiese Niko,
prima di sbuffare e inseguirla.
Andrea si sedette, assumendo
una posa quasi depressa. Faceva quasi tenerezza, poverino.
“Ehi, Andrea, se vuoi tolgo
il disturbo” feci, accennando alla porta.
“Ma no, anzi, se vuoi puoi
darmi una mano” mi rispose.
“Ma certo! Dimmi!” esclamai,
avvicinandomi.
“Si, ma non qui” dichiarò, e
lo seguii fino al punto più nascosto del giardino,sotto un capanno e con
sottofondo il rumore della pioggia, proprio dove Rossella mi aveva confidato di
stare insieme a lui una settimana prima. Il fatto che si fosse confidata con me
e non con il suo “fratellino” un po’ mi lusingava, ad essere nesti.
“Allora? Non dirmi che si
tratta del primo litigio!” esclamai, memore delle parole del giorno prima.
Lui mi guardò, voltandosi di
scatto. “Si!” dichiarò, sbuffando. “Purtroppo”
“E… Perché?”
“Non vuole dire agli altri
della nostra relazione, ha paura che si venga a sapere “lì fuori” e così
dobbiamo avere una relazione clandestina, ed io non voglio che sia così, non ho
niente da nascondere!” rispose, battendo un piede a terra per la frustrazione.
“Ah” mormorai. “E tu invece
non sei d’accordo e vorresti esporti, senza nasconderti davanti a noi, giusto?”
“Si, di certo non voglio
rivelarlo alle telecamere, ma mi sento soffocato…” si sfogò.
“Capisco. Quindi avete
discusso per questo, e lei non ha ceduto, giusto?” chiesi.
“No. Alla fine abbiamo fatto
pace, ma… Non voglio che continui così”
Era troppo affranto, deluso,
amareggiato, e chi più ne ha più ne
metta. Il suo bel viso (era il mio preferito dopo Niko, ve l’ho detto?)
versione rattristita non mi piaceva proprio.
“Su, Andrea! Cambierà idea
prima o poi, anche perchè conoscendo Niko saprà come agire con lei…”
Detto fatto. Un quarto d’ora
dopo tutti sapevano di loro, grazie proprio a Niko che sentendo il suo sfogo le
aveva fatto capire quanto stesse sbagliando e quanto fosse inutile la sua
preoccupazione, e l’aveva minacciata con un bel “O parli tu o parlo io,
facendoti fare una bella figuraccia, anche a quel povero Andrea che non c’entra
nulla!”.
Fu un bel sollievo vederli
esporsi “alla luce del sole”, felici.
Andrea mi sorrideva radioso,
e raggiunse gli altri Gold Boyz per le ultime prove della giornata quasi
saltando per la gioia.
Almeno a loro le cose
andavano bene. A me assolutamente no.
La mattina dopo, infatti,
Giovanni, quello della produzione, mi fece recapitare una lettera da parte
della mia amica Cristina. Anzi, un messaggio di due righe.
“So tutto di te e Daniele, grazie a Luca. Ma cosa ti è
preso?! Terrò acqua in bocca anche se non te lo meriti, ma poi mi spieghi
tutto”.
Cacchio, avevo dimenticato
che Luca fosse il suo migliore amico! Lo so che non è bellissimo essere l’ex
del migliore amico della tua migliore amica, ma in quel momento ne compresi gli
svantaggi al 100%.
Se lo sapeva lei lo sapeva
anche Mariangela, un’altra delle migliori amiche del cretino, e se lo sapeva
lei lo avrebbe saputo anche Lina. Se lo sapeva Lina lo avrebbero saputo anche
Sabrina e Giusy.
Alla fine lo avrebbe saputo
tutta la scuola. E, ciliegina sula torta,perché no, i miei.
“Debora, piccolina, perché sei triste?” mi
domandò Claudio quella sera, mentre me ne stavo da sola nella mia stanza a
rimuginare.
Ero così presa dai nervi che
non ce la feci più. Alzai gli occhi in sua direzione, e poi verso il soffitto.
“Claudio, se vuoi dirmi qualcosa dimmelo, non cercare altri mezzi!”
“Altri mezzi?” Indugiò un
attimo, prima di illuminarsi. “Ho capito cosa vuoi dire! Vuoi che ti dedichi
una canzone! Aspetta…”
Un minuto dopo sentii un
imponente rumore di chitarra sotto la mia finestrae le arole della canzone "A Te" di Jovanotti. Mi affacciai, e vidi che
Claudio era nel giardino, intento nel suonare quello strumento.
“A te che sei l'unica al mondo, l'unica ragione per
arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro,quando ti guardo dopo un giorno
pieno di parole ,senza che tu mi dica niente tutto si fa chiaro ,a te che mi
hai trovato all'angolo coi pugni chiusi con le mie spalle contro il muro pronto
a difendermi ,con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi ,che mi hai
raccolto come un gatto e mi hai portato con te …”
Anche il resto dei
coinquilini si affacciò, e tutti mi guardavano, nascondendo a stento la risata.
“Se non la smetti con questa
serenata mi pentirò di averti raccolto
come un gatto e di averti portato con
me e ti farò morire di vergogna…” iniziai, minacciosa, urlando per farmi
sentire.
Claudio si fermò all’istante,
gettando la chitarra per terra. “No, no! Ti prego!” mi implorò, ritornando nel
loft.
Mi voltai, e vidi Niko
affacciato alla sua finestra che rideva di sana pianta, prima di incrociare lo
sguardo con Daniele e diventare serio.
Chiusi la finestra, mentre
Rita e Samanta entravano nella stanza e iniziavano a complimentarsi per la
serenata made in Claudio.
Le ascoltai, falsamente in
ascolto…
Cosa avevo fatto di male? Dopotutto avevo solo
voluto impartire una lezione al mio ex con il più cretino che mi era passato
sotto tiro….
Cretino, cretino, cretino!
Ma la più cretina lì in mezzo
ero io, che ci ero cascata!
Qualche anticipazione:
Per spiegargli tutta la
situazione mi ci volle quasi un quarto d’ora, e alla fine lui ebbe anche il
coraggio di commentare con un “Cosa ti avevo detto?”.
“Innamorato è una parolona,
diciamo attratto” fece. “Parlare di amore tra noi è... troppo. Anzi, mi ero
illuso, non è come sembra, Rossella!”
“Come vorrei che certi
stronzi se ne andassero fuori dalle scatole ogni tanto!” scoppiai quando ci
passò vicino per la settima volta.
“In realtà l’ho fatto per me
stessa, sai, non vorrei arrivare a quarant’anni ed avere la pelle flaccida ed i
fianchi larghi come certe persone!” ribattei, con un sorriso mieloso.
“Calmati, Deb, ce la farà,
sono sicuro” mi rassicurò Andrea, mentre Massimo si avvicinava.