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Autore: Uptrand    30/11/2014    8 recensioni
Un vecchio nemico si fa avanti minacciando nuovamente la galassia, intanto su Noveria, sotto il ghiacciaio di Barbin i lavori procedono. Olivia Williams Shepard sarà ancora chiamata in azione per cercare di risolvere la situazione.
Sono presenti descrizioni prese dal codex del gioco.
Genere: Avventura, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Ashley Williams, Comandante Shepard Uomo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mass Effect Legacy'
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Steve Williams Shepard, capo e responsabile della sicurezza dell'accademia Grissom, sospirò mentre cercava di mettere a posto il collo della divisa che non lo lasciava respirare.
L'anno accademico si stava chiudendo e come da tradizione si teneva un ricevimento a cui partecipavano le famiglie degli studenti che avevano terminato il ciclo di studi, rappresentanti dell'Alleanza desiderosi di spingere il meglio che la gioventù umana aveva da offrire a servire tra i ranghi di questa e numerosi finanziatori privati desiderosi di usare il proprio denaro per migliorare la loro immagine pubblica.
Questo era parte del problema che lo stava preoccupando, ma il vero nocciolo della questione era un altro e aveva un nome: Isabella.
Il phantom, assassina spietata, biotica potente, vicepresidente della Noveria Corps e infine assistente al corpo insegnante della Grissom le era seduta accanto. Per l'esattezza era lui ad essere in piedi vicino a lei, avesse voluto andarsene Isabella non avrebbe battuto ciglio ma non poteva. Si perché questa terribile persona era un vero splendore, occhi di un celeste senza uguali, incastonati in un visto perfetto incoronato da una capigliatura colore dell'oro e con un corpo all'altezza del viso. Questo splendore le sedeva accanto, “impacchettata” in un elegante vestito che serviva solo ad esaltarla ulteriormente.
Il vestito, in chiffon azzurro fluente, si incrociava sul suo seno e ricadeva a terra perfettamente dritto coprendole i piedi, lasciando esposte le spalle. I capelli raccolti all'indietro e pochi riccioli dorati erano liberi.
Lui doveva rimanerle vicina per evitare che qualche ospite avesse la brillante idea di provarci, il poveraccio si sarebbe potuto trovare morto o gravemente ferito prima di accorgersene. Fatto che tutti preferivano evitare in un evento pubblico, e non diverso da quello di cui lui si occupava di solito.
Proteggere coloro che stavano sulla stazione da Isabella nel caso perdesse il controllo e dai suoi tre cloni, perché lei non era sola ma assieme a tre ragazze di quindici anni clonate dal suo DNA da una asari estremistica per sfruttare le proprietà dell'eezo 19 e indottrinate a essere phantom  per  renderle più simili all'originale. Non altrettanto abili ma sulla buona strada per diventarlo, con i poteri non ancora del tutto sviluppati perché isotopo 19 impiegava parecchi decenni per arrivare al massimo della sua potenza, oltre ad uccidere per intossicazione da radiazione la maggior parte delle persone, le tre ragazze rispondevano ai nomi di Alexya, Trish e Diana.
Condividevano però con Isabella la passione delle spade e la gioia di uccidere, la nota positiva era che per la maggior parte del tempo erano troppo incuriosite da qualcosa per dedicarsi ad altro. Trattate non diversamente da un mech loki dall'asari che le aveva create, scoprirono un'infinità di cose una volta liberate dall'indottrinamento e affidate a Dasha Weaver e Isabella. Per ragioni che solo lei conosceva il phantom aveva voluto con se le proprie copie.
Le tre ragazze erano intente a divertirsi con Henry e William, i figli di Miranda Lawson e Martin Coats, e Taiga la figlia di Jack e Vega. Due geni incontrollabili i primi, una ragazza decisa la seconda andavano stranamente d'accordo con quel trio di assassine.
– Per la verità anch'io.-- Pensò tra se Steve, rimuginando su quella osservazione. Questo era parte del problema che avrebbe dovuto affrontare in futuro, i gemelli avevano terminato gli studi e si chiese come avrebbero accolto la notizia le ragazze. Se la notizia non gli fosse piaciuta avrebbero cercato di sfogare su di lui il loro disappunto.
Si massaggiò le spalle, aveva ancora male. Avevano dovuto convincere Isabella a non indossare le sue spade per l'occasione, lei non fu d'accordo. Il risultato fu una palestra demolita da loro due, ma che almeno permise a lei di sfogare la sua frustrazione. Decisamente i tentativi di Kelly Chambers , lavorava sulla stazione come psicologa, di aiutare i quattro phantom a comportarsi come persone normali davano risultati migliori con i cloni che con l'originale, che ostinatamente continuava a dar retta a solo una persona: Dasha Weaver.
Indirizzò un'occhiata a Isabella non sapendo se preoccuparsi o meno. Sul volto di lei un'espressione sognante che non gli aveva mai visto. Probabilmente stava immaginando qualcosa mentre osservava la  grande sala, davanti a loro dove gli ospiti conversavano e una piccola parte ballando al ritmo di un'orchestra hannar dal vivo. Il problema era che in quella fantasia potevano essere tutti morti e a lui sarebbe toccato evitare che lei la realizzasse.
Fissò la sala cercando di indovinare il pensiero di Isabella, non che avesse altro da fare tranne annoiarsi. Non notò niente di particolare, la direttrice Jack che parlava con alcuni finanziatori,  Miranda che con la solita sicurezza nel trattare scambiava poche parole calcolate.
Poi una figura irruppe nel suo campo visivo assestandogli una vigorosa manata su quelle spalle ancora doloranti.
« Steve non dovresti trascurare un'amica, Ilary non ne sarebbe contenta. Se vuoi puoi rimediare facendomi ballare o vuoi farmi ubriacare per cedere alle tue lusinghe? »
« Ciao “Corvo”» disse lui.
 Alexandra Redgrave 1.60 di altezza per 50 chili, occhi scuri e i capelli neri a bob, un viso minuto e il naso a punta, campionessa di Taekwondo e un concentrato di vitalità difficile da non trovare simpatica. Detta “Corvo” per via di una splendida spilla che portava sotto la spalla sinistra e raffigurante un corvo con le ali spiegate nel volo, era un pilota dell'Alleanza e l'unica che Ilary Moreau, pilota della Normandy SR3, amica di Alex e ragazza di Steve, ritenesse una degna rivale come pilota e con un debole nello sfruttare quell'amicizia per stuzzicare la gelosia di Ilary. Anche se sapeva benissimo Alex non era il tipo di persona da provarci con un ragazzo impegnato e Steve era semplicemente troppo fedele. Si trovava li come semplice pilota che aveva portato le persone importanti.
« Nessuna delle due, sono in servizio. » Rispose Steve.
« Esattamente cosa staresti facendo? Tranne stare in piedi. »
Lui indicò Isabella.
Alexandra gettò uno sguardo sulla persona indicata seguito da uno più torvo su Steve « Ti ricordi della mia amica Ilary e tua ragazza? » Chiese in tono gelido al soldato.
« Frena la fantasia “Corvo”, sto facendo la guardia. »
Lei lo osservò un attimo, alla fine parve convinta « Ah,ah,ah…per un momento mi sono preoccupata... dimenticavo che la furbizia non è il tuo forte. »
« Come? »
« Niente. In ogni caso stai facendo esattamente insieme a questa bellezza a cui vorrei sfilare le mutande ?... o magari ad entrambi. »
« Faccio in modo che persone con strane idee non  importunino Isabella, questo include anche a te. »
« Salve Isabella, mi concedi un ballo? » Chiese Corvo al phantom
« Ehi!...ma hai ascoltato? » Fece lui
Isabella si voltò appena, diede un'occhiata a Alexandra e la ignorò. Un'espressione di disappunto apparve sul volto del pilota.
« Visto... ora non complicarmi la vita...e poi siete entrambe ragazze. » Commentò lui
« Retrogrado. » Gli rispose Alexandra che si voltò prendendo al volo due bicchieri portanti da un cameriere che passava di li. Lei ne finì uno in un fiato e porse l'altro a Steve « Vuoi? »
« Si, grazie. »
Lei aprì la mano facendo cadere il bicchiere, distinto Steve cercò di prenderlo al volo. Nel medesimo tempo Alexandra afferrò Isabella per una mano trascinandola a ballare l'equivalente hanar di un lento terrestre.
Isabella apprezzava la musica, rilasciata dall'atmosfera e dall'ambiente familiare fu colta di sorpresa. Si ritrovò sulla pista di ballo con questa sconosciuta che le cingeva la vita, non capiva cosa voleva e non le piaceva, un alone blu incominciò ad avvolgerla.
Steve non osava muoversi o distogliere lo sguardo, aveva una pistola, ma era senza armatura e trattenne un gemito quando vide quell'alone attorno a Isabella. Distrattamente cercò un modo convincente per spiegare a Ilary la morte dell'amica.
« Woow...sei biotica! » Disse Corvo e un attimo dopo Isabella vide il mondo sottosopra per essere riportata nella giusta posizione al termine del caschè.
Senza smettere di ballare « Mi presento:Alexandra Redgrave detta “Corvo” e non mi piace essere ignorata. »
L'alone su Isabella si stava intensificando « Mi sembri arrabbiata, se mi dai l'occasione potrei farti divertire. »
Con una mossa audace la strinse ancora più a se, i loro visi a pochi centimetri. « Per arrabbiarti e rimanere offesa avrai tempo, che ne dici di godertela e divertirti? Non dirmi che ti divertivi a stare seduta? » e le strizzò l'occhio.
Incredulo Steve vide l'alone sparire e ammise tra se che erano una bella coppia.“Corvo” con la divisa dell'Alleanza poteva essere scambiato per un ragazzo a una certa distanza, altezza a parte.
Quando Alexandra riaccompagnò Isabella al suo posto, non poté non notare un lievissimo sorriso sulla faccia di lei.
Avrebbe voluto scambiare due parole con Corvo, ma non ce ne fu il tempo.
Un'astronave sconosciuta apparve vicina alla Grissom, di forma discoidale non lanciò nessun segnale. Una violenta raffica di colpi investì l'accademia abbattendone in pochi minuti gli scudi. Un ultimo colpo, più potente, squarciò lo scafo del lato colpito in tutta la sua lunghezza. La Grissom affondò nel vuoto dello spazio, mentre com'era apparsa la nave sparì.
*****
Caninea era una catena montuosa situata nella parte settentrionale di Noveria e che si estendeva per una superficie di circa 3.500 km². In 150 di questi Dasha Weaver aveva costruito il QG della Noveria Corps, unico punto di attracco consentito per le navi in atterraggio, poteva ospitare fino a 120 navi.
Il traffico locale proveniente dalle diverse parti del pianeta avveniva attraverso l'entrata principale del complesso, chiamata dal  personale “Le porte”.  Due porte scorrevoli, di dimensioni colossali, della lega più resistente su cui campeggiava il logo della compagnia, una C e una N inclusi in una montagna con due cime che richiamava il picco più alto della catena montuosa. Attraverso di esse passava un traffico continuo di navette, mezzi pesanti e uomini in entrata e uscita diretti in ogni direzione.
Questa separazione era stata voluta da Dasha, per evitare che personale in transito potesse vedere qualcosa che non doveva.
Le due navette dell'Alleanza scesero poco distanti. John Shepard con Ashley e Grunt uscirono dalla prima, Olivia con Areno e Asiria dalla seconda. Grunt si era unito al gruppo per un caso fortuito, era sulla Cittadella per consegnare dei rapporti, quando il Consiglio aveva ordinato alle due Normandy di recarsi su Noveria appena avuto notizia che “Ascolto” aveva rilevato qualcosa diretto sul pianeta.
La scena che si trovarono di fronte era oltre a ogni loro commento, sembrava che l'intera montagna fosse esplosa. Macerie e fiamme ricoprivano ciò che rimaneva, le porte della struttura erano divelte a terra e deformante dall'esplosione, un foro di dieci metri di diametro le attraversava, i bordi erano fusi.  Le ceneri, ancora in aria, conferivano all'ambiente un aspetto ancora più tetro, bloccando la luce e facendo rimanere tutto nella penombra.
« Per la Dea! È impossibile. » Commentò Asiria, esprimendo il parere di tutti quando si furono avvicinati.
« Che cosa è successo? » Chiese Ashley senza rivolgersi a nessuno in particolare.
Uno schianto di metallo alle loro spalle, si girarono in tempo solo per vedere qualcosa che schiacciava una navetta. L'esplosione li gettò a terra e solo il fatto di essere distanti li salvò.
Soldati addestrati si rialzarono prontamente, armi in mano, ma capirono di non poter vincere, nel momento stesso in cui posarono gli occhi sul loro nemico.
Olivia dovette alzare lo sguardo per vedere in pieno l'enorme figura davanti a se. Il cuore le balzò in petto.
Un gigantesco mech dell'altezza di un palazzo di cinque piani si ergeva contro di loro, in qualche modo quella montagna di metallo era giunta alle loro spalle senza farsi sentire.
Quella cosa li ignorò volgendosi verso la seconda navetta che stava volando via. Un rumore elettrico nell'aria, due raggi blu uscirono da quello che potevano essere definiti occhi e la navetta esplose.
Ma c'era un particolare che colpì Olivia più delle dimensioni, quello che poteva essere definito il “volto” del mech possedeva un paio di corna aguzze, due grosse zanne sporgevano ai lati della bocca e due occhi rossi che scrutavano verso di loro. Una corazza di colore nero con segni rossi attorno gli occhi e in alcune parti dell'armatura. Se i normali “mech” umanoidi dei grigi erano privi di dettagli particolari, questo secondo lei ne aveva pure troppi. Le ricordava un demone.
« Ritirata, ritiriamoci nelle macerie! » Urlò John.
A lei sembrava una follia, ma quell'inferno di acciaio e roccia ancora fumanti e la coltre spessa di fumo e polvere che ancora aleggiava, erano la cosa migliore che ci fosse nei dintorni per avere un minimo di protezione. Corse senza voltarsi, lo stesso facevano gli altri. Sotto di lei sentiva il terreno tremare ai pesanti passi del mech.
Udì ancora quel suono e due raggi blu scavarono solchi nel terreno in mezzo a loro senza colpire nessuno, bersagli troppo piccoli potevano schivare il potente ma lento e impreciso attacco.
Passarono sulle porte al suolo, Olivia vide un numero imprecisato di corpi bruciati, ma anche mech e armi distrutte e deformate, gocce di metallo fuso cadevano da esse, alla loro postazioni. Davano l'idea di essere pronti ma che il nemico li avesse lo stesso sorpresi.
Dietro di lei uno stridore di metallo. Il mech “demone” li aveva seguiti all'interno delle macerie facendosi largo a forza tra di esse. Un enorme sagome scura si intravedeva attraverso la polvere.
« Più in profondità! Sbrighiamoci! » Urlò John.
« Da questa parte! » Gridò Ashley, Grunt vicino a lei stava spostando un pilone di metallo. Lo sollevò di qualche centimetro,  i muscoli del krogan si gonfiarono che sembravano scoppiare, facendolo poi ricadere. Trainato dal suo stesso peso il pilone cade al suolo spostando il resto della macerie, rivelando un condotto d'emergenza.
« Bell'intuizione Ash. Ma come sapevi che c'era? » Domandò il marito
Lei indicò una parete li vicina, un cartello con la scritta “uscita d'emergenza” era appeso in bella vista. « Ho pensato valesse la pena tentare. Olivia porta tutti di sotto. »
Suo padre fu l'ultimo e corsero via nella galleria, alle loro spalle l'ingresso venne sfondato da un pugno del mech, ma ormai erano all'interno dei corridoi sotterranei di Caninea o di ciò che ne rimaneva.
Olivia si sentiva un topo in un labirinto mentre superava postazioni di lavoro e scrivanie abbandonate, sperava di trovare qualcuno che potesse fare da guida, ma finora non avevano avuto fortuna nonostante in quel complesso dovessero lavorare cinquemila persone.
Poi la prima buona notizia della giornata, due soldati con la divisa grigio roccia delle truppe di sicurezza della Noveria Corps facevano la guardia a un desolato corridoio.
« Non sappiamo cosa sia successo, mi piacerebbe saperne di più prima di svelare la nostra presenza. » Commentò John spiandoli da dietro un angolo.
« Ci penso io. » Propose il krogan
« No Grunt, li voglio vivi. Se non sono loro il nemico, non voglio mettermi contro anche la sicurezza della Noveria Corps, abbiamo già abbastanza problemi. »
« Vado io, alcuni di loro mi hanno già vista...e conosco Dasha, possiamo dire... sperando sia ancora viva in questo casino. » disse Olivia.
« Tesoro se pensi che ti mandi avanti da sola, dovrai passare sul mio cadavere. » Sentenziò Ashley
« Non da sola, Asiria mi dai una mano? »
« Certamente. » Rispose la figlia di Liara e Javik
« EHI! » Gridò una voce. I due soldati puntarono le armi davanti a loro, tesi come corde di violino.
« Olivia Williams Shepard, s.p.e.t.t.r.o del Consiglio. Ho bisogno di parlare con il vostro capo, sempre se Dasha è ancora viva. » Spiegò in piedi davanti a loro, con le mani alzate a far vedere che non aveva armi.
« Sei veramente uno s.p.e.t.t.r.o.? Hai portato rinforzi? » Chiese il soldato sulla sinistra
« Silenzio idiota! » - Fece quello sulla destra - « Potrebbe esserci lei dietro a tutto questo. »
« No, vi sbagliate…siamo stati attaccati da un mech gigante...»
« Siamo?!» - Rispose il soldato - « Chi c'è? Con chi sei venuta? » Il soldato stava perdendo la calma
« Asiria! » Gridò Olivia. Una piccola anomalia comparve tra i due soldati che si videro sfuggire le proprie armi.
Olivia colpì il primo al volto con un pugno e il secondo con una ginocchiata al ventre. « Possiamo parlare? » Chiese gentilmente finita la lotta.
Dieci minuti dopo una squadra di rinforzo arrivò sul posto, a comandarla Naomi Takara. « Olivia quando mi hanno detto che eri tu non volevo crederci...dimmi che hai portato aiuti? » Le disse dirigendosi a grandi passi verso di lei appena la vide.
« Qualcuno. » Indico le figure alle sue spalle. Naomi scatto sull'attenti, parve spaesata per un attimo e poi sbagliando le prime due parole disse « Capitano Shepard, Williams è un onore incontrarvi di persona questa volta. »
« Questa volta? » Chiese John
« Ero nel gruppo di Dasha quando vi siete accordati nella torre del Consiglio per affrontare i grigi la prima volta. »
« Dasha è...? » Domandò Olivia
« Ancora a capo di tutto. Lei e Tetrius stanno organizzando quello che rimane delle nostre forze, vi porto da loro. Seguitemi. »
Durante il tragitto Naomi raccontò brevemente cos'era successo, da ex-ufficiale dell'Alleanza aveva imparato a riportare solo i fatti importanti. « ...e dopo l'attacco fallito quel mech è apparso dal nulla alle nostre porte. Prima che potessimo reagire ha sparato un raggio dalla bocca che ha perforato all'istante le porte corazzate e causato quella gigantesca esplosione. »
Olivia si fermò « Come? Vuoi dirmi che è stato un solo colpo a fare quello? »
« Si, impressionante. » Rispose senza smettere di camminare, Olivia la rincorse mettendosi al suo fianco.
« Ma Caninea...l'ho vista solo una volta...ma…avrebbe retto a un attacco orbitale!»
« Vuoi spiegarlo a me che ci vivevo? »  Obiettò Naomi.
Quando la porta si apri Dasha alzò gli occhi dal tavolo dove lei e Tetrius cercavano di studiare un piano. « Il grand'uomo in persona mi viene a salvare. Dovrei quasi sentirmi onorata se non fosse tutta colpa del Consiglio questo casino, sempre che non mi sbagli e questa sia solo una gita di famiglia. » Disse la presidentessa della Noveria Corps rivolgendosi direttamente a John Shepard, ignorando gli altri.
« Il Consiglio mi ha voluto qui per aiutare a difendere il pianeta, ma ha aggiunto che tu mi avresti spiegato. Sempre che fossi in vita. » Spiegò lui facendosi avanti. L'età aveva indebolito il corpo, ma lo spirito dell'eroe della galassia era rimasto lo stesso.
« Tipico...loro ti conducono fino a un certo punto...poi ti danno un calcio da dietro e ti lasciano sbrogliare la matassa. Vuole spiegazioni? » - si rivolse a Tetrius - « Generale lascio la situazione nelle sue mani, scorterò i nostri ospiti al sito alpha. Mi faccia trovare un trasporto aereo sulla pista dell'impianto 52. »
« Sissignore. » Rispose il turian.
Tutti la seguirono, durante il viaggio prima via terra e poi in aria fece un breve riassunto della situazione. La presenza del nemico si limitava a due sole zone, Caninea e il ghiacciaio di Barbin sopra il punto denominato sito alpha. Il resto del pianeta era tranquillo e ancora sotto il controllo della Noveria Corps.
Olivia durante il viaggio le fece solo una domanda « Come siete sopravvissuti? »
« Pura fortuna, nient'altro. La sala di comando in cui ci trovavamo era esattamente all'opposto dell'entrata, questo ci ha dato il tempo di fuggire prima che tutto crollasse. Non c'è altro.» Fu la risposta
Olivia le credette e non aggiunse niente. Dasha aveva un'aria che non riusciva a decifrare. Poi il pilota la chiamò avvisando che si stavano avvicinando e che al sito richiedevano il suo codice identificativo.
Atterrati, superarono una porta blindata di cinque metri perfettamente mimetizzata, salirono su un altro mezzo di trasporto terreste e scesero giù per una rampa per i successivi venti minuti. Sopra e attorno di loro pareti di un ghiaccio millenario, ettolitri di acqua congelata da quando Noveria esisteva.
« Non può essere! » Esclamarono all'unisono giunti a destinazione. Un enorme caverna scavata nel ghiaccio. Macchinari pesanti e strumenti di ogni tipo riempivano lo spazio, ma la loro visuale era occupata da una sola figura. Osservandola ad Olivia ricordò un moscone adagiato a terra.
Dasha passò un datapad a John e ad alta voce ne ripeté il contenuto, letto così tante volte da averlo imparato a memoria.
Unità: Jotnar, corazzata
Peso:192.752 tonn.
Dimensioni: 1707 m x 233 m x 74m
Apparato motore: 8 motori Atlante, 4 nuclei eezo 19
Armi (Parte anteriore): 12 cannoni a impulsi, 1 cannone a lunga gittata, 9 cannoni automatici,  4 batterie di laser a impulsi e missili brucia-pianeti nave-terra e nave-nave
Armi (Di lato): 9 batterie di cannoni automatici a tribordo, 4 Cannoni elettromagnetici ( 2 per lato), 6 batterie di cannoni automatici a babordo.
Armi (A poppa): 6 batterie di cannoni automatici.
Squadriglie supportate: 7
Equipaggio: 4000
Nave da guerra classe Razziatore, corazzata. La più grande nave da guerra della galassia, voluta dal Consiglio e costruita dalla Noveria Corps, essa bilancia alla perfezione velocità, difese e potenza di fuoco.

Rappresenta un avversario temibile in ogni scontro, con i suoi armamenti pesanti può causare ingenti danni fra le fila nemiche. Dotata di diversi sistemi di difesa che le garantiscono una capacità di sopravvivenza impressionante, che combinata con un arsenale completo di armi pesanti, la rendono una potenza con cui fare i conti. L'arma principale è un cannone a lunga gittata montato anteriormente sulla parte dorsale, la Jotnar è in grado di scatenare una potenza di fuoco devastante sugli insediamenti dei pianeti nemici. La struttura di riparazione a bordo della nave le permette di tenere le squadriglie di caccia ospitate nei suoi grossi comparti ventrali pressoché sempre pronte al combattimento. Lo scafo incorpora la tecnologia più avanzata della Noveria Corps, ideato per resistere alle armi ad energia oscura dei grigi.
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« Tutta quella faccenda con i volus, il bisogno di metalli, l'eezo acquistato anche da Omega. Ti serviva tutto per questo? » Chiese Olivia.
« Si, un'opera colossale richiesta dal Consiglio e il mio pagamento per la guerra di Omega, dal costo improponibile che a messo a dura prova anche le mie risorse. Se ne fosse stata richiesta una seconda sarei rovinata. »
« Aspetta … richiesta dal Consiglio per cosa? » Chiese John
« Davvero non ne è al corrente? » Domandò Dasha un attimo perplessa, ma prima che potesse rispondere due individui si fecero avanti.
« Shepard! Bello vederti. » « Loco sempre in forma. » Salutarono Jacob Taylor e James Vega terzo s.p.e.t.t.r.o. umano, salutando anche le altre loro vecchie conoscenze.
« Voi?.. Qualcuno mi spiega? »
Koff, koff... tossì Dasha « Il Consiglio riteneva i grigi una minaccia e voleva qualcosa per affrontarli...così ha pensato bene di ricattarmi per quella faccenda obbligandomi ad accettare un incarico che avrei rifiutato, economicamente troppo rischioso. Senza contare che “qualcuno” si è accorto di quello che stavamo facendo e ci è venuto a far visita nonostante i nostri tentativi di tenere tutto nascosto. »
« Ok » - Disse John - « Ma voi due che ci fate qui? » Chiese ai due amici che non pensava di incontrare in quel posto.
« Dunque....il Consiglio...aveva paura…voleva una nave.. la moglie di Jacob si è unita al progetto e... » Iniziò a dire James
« Quello che James vuole dire.... Il Consiglio per essere certo che il progetto avesse buon esito ha prestato alla Noveria Corps alcuni dei suoi cervelli migliori, tra cui quello di mia moglie e ha mandato me e James per essere certi che Dasha non tentasse qualche scherzo. » Spiegò Jacob
« Certo, molto furbo da parte loro mandare due che ho già fregato in passato....il furto della SR3 ve lo ricordate?» Commentò la presidentessa.
« Un motivo in più per essere certi che non ci saremo lasciati corrompere da te. » Rispose Jacob
« Ehi stronza...quando vuoi sono disposto a saldare i conti. » Fu invece la risposta di James e volgendosi a Shepard « Scusa se non ti abbiamo detto niente, ma la segretezza era assoluta. »
« Già...ma ora penso che non abbia più importanza. » Osservò Jacob e alzò lo sguardo verso la volta ghiacciata che si innalzava per centinaia di metri.
Solo allora Shepard notò una gocciolina cadere, lui alzò la mano e diverse gocce la bagnarono
« Si sta sciogliendo! »
« Questo è parte del problema...la nave dei grigi ha conficcato la sua punta nel ghiaccio e lo sta sciogliendo a una velocità impressionante. In meno di un'ora sarà qui, se non troviamo un modo per fermarla. » Spiegò Dasha
« Possiamo portarla fuori di qui? » Chiese John
« No. »
« Perché? Avrete pensato a un modo per farla uscire spero? »
Dasha non raccolse la provocazione « Avremmo fatto crollare la volta con esplosioni misurate un po' alla volta. Ma adesso quella è la direzione da dove sta arrivando il nemico. »
« La nave è operativa? »
« Mmmhh...tecnicamente si... ma non posso garantire un'efficienza assoluta. » Specificò Dasha
« Mi serve solo che si muova e possa sparare qualche colpo. »
« Mores, Sunt...Venite qui! » Urlò Dasha nel comunicatore.
Un krogan e un volus risposero alla sua chiamata. « Dasha, non disturbarmi quando lavoro su questa meraviglia. » Borbottò Mores, krogan esperto in armi ed ex criminale. Aveva provato a far esplodere una colonia salarian, non condivideva la linea pacifica di Wrex. Per lui creare armi era forma d'arte, ideatore delle spade usate da Isabella, lavorava sulla corazzata con gioia impagabile.
« Spero che tu abbia una soluzione. » Commentò il piccolo volus, accanto all'enorme krogan. Esperto in informatica, usava la sua abilità per uccidere su commissione, prima di essere reclutato da Dasha. I due si sarebbero volentieri uccisi a vicenda, ma il sopravvissuto avrebbe dovuto spiegare al loro capo parecchie cose. Questo li spingeva a sopportarsi.
«Rispondete a qualsiasi sua domanda. Shepard questi sono Mores, responsabile per lo scafo e l'armamento e Sunt di tutta la parte informatica. »
« Shepard...un onore, penso...guarda...il piccolo Grunt...fai sempre il cane da guardia a Wrex cucciolo? » Lo provocò Mores.
Grunt mosse un passo avanti ringhiando minaccioso, Ashley lo fermò posandogli una mano sul petto.
« Evitiamo liti. » - Intervenne Jacob - « L'esperto dei motori sarà qui a momenti penso che rimarrai sorpreso? »
La sua previsione si rivelò esatta, l'esperto accompagnato dalla dottoressa Brynn Cole, moglie di Jacob, risultò essere Gabriella Daniels niente poco di meno in compagnia anche di suo marito Kenneth Donnelly.
« Gaby, Kenneth non posso dire di non essere sorpreso, ma mi racconterete poi, posso solo dire che non potevano trovare gente migliore. Brynn, Jacob mi aveva avvisato che era qui anche lei anche se nessuno mi ha ancora spiegato di cosa si è occupata. » Disse Shepard e spiegò cosa era intenzionato a fare.
« Loco, tu sei sempre più loco. » Disse James con un sorriso che dimostrava tutta la sua ammirazione per il suo vecchio comandante.
« Ah,ah,ah...sarà un grande debutto in scena per la mia più grande creazione e l'unico degno di lei. ...passare sui cadaveri dei nemici. » Commentò Mores a dir poco euforico.
Tutti si misero all'opera.
Quaranta minuti dopo i motori della gigantesca astronave si accesero mentre tutto il personale trovava posto all'interno di essa.
In plancia Shepard sedeva sulla sedia dell'ufficiale al comando, le altre postazioni erano occupate dai suoi vecchi amici e famigliari, da Dasha e dai suoi uomini. Dasha e Olivia erano alle postazioni di fuoco, ottime tiratrici sperava che questo potesse aiutare.
La nave si inclinò sul davanti, alzando la prua , rivolgendola contro la volta in ghiaccio sempre più sottile e attraverso la quale si distingueva una forma più scura.
« Probabilmente avremo solo un colpo. Siamo pronti? » A un cenno affermativo da parte di tutti gridò « Fuoco!»
La bocca da fuoco del cannone principale si arroventò assumendo un colore rosso fuoco poco prima di sparare.
*****
Laudat aveva trovato e seguito un condotto energetico, ma sentiva di non farcela più. Il freddo lo stava uccidendo più velocemente di qualsiasi ferita.
Un tremore fece cadere lui e i suoi due compagni di quel folle viaggio per la sopravvivenza. Guardando in direzione della nave nemica, la vide per un attimo sprofondare nel ghiaccio, poi ritornare a sollevarsi mentre il ghiaccio intorno ad essa andava in frantumi come colpito da un gigantesco martello.
A quello seguì una luce dal basso e un esplosione che avvolse la nave, costringendo tutti quanti a chiudere gli occhi per il bagliore accecante. Quando li riaprirono, la nave misteriosa giaceva nel ghiaccio, inservibile.
Lui non seppe da dove gli venne la forza per urlare, ma esultò ancora più forte quando vide il logo della Noveria Corps sulla gigantesca astronave che emergeva da sotto il ghiacciaio.
« Si,si,si!...Sapevo che siamo troppo cazzuti per farci battere...Bene...ora cerchiamo di farci notare per chiedere un passaggio fino a casa. »
*****
Shepard distrutta la nave nemica come prima cosa contatto la Normandy SR2 e SR3 per identificarsi e perché aveva bisogno di loro. Potevano aver fatto alzare in volo quel colosso ma pilotarlo fino a Caninea era un'altra questione, aveva bisogno di buoni piloti. Perché quella gigantesca nave aveva bisogno di due piloti per essere governata, essendo dotata di due timoni distinti. Raccolsero nel frattempo alcuni superstiti del fallito attacco terrestre.
Fortunatamente, entrambe la navi trovarono posto sul ponte di volo interno ancora vuoto.
Ilary e Jeff Joker Moreau, arrivati sul ponte della nave erano visibilmente stupiti. Si misero ai comandi sostituendo Jacob e Asiria, non senza qualche problema.
Se le loro navi erano fatte per essere veloci e scattati la Jotnar era l'esatto opposto. Joker sembrava esasperato dalla sua lentezza.
« Diavolo comandante...potrei farmi un sonnellino tra una manovra e l'altra. » Ironizzò Joker, ma in qualche modo la nave si mosse diretta a Caninea.
« Avrei una domanda? Sappiamo come non farci sorprendere da quel mech gigante questa volta? » chiese Asiria
« Colpo in arrivò da babordo! » Gridò Sunt. La nave tremò, lo scafo venne scalfito, ma non riportò altri dammi. Il colpo parve disperdersi al contatto con gli scudi e lo scafo della nave.
« No...e non penso sia più necessario. » Commentò Shepard.
Olivia e Dasha manovrarono i cannoni, puntandoli contro il mech. La  Jotnar era dotata di un armamento misto montando armi energetiche e altre riadattate ad usare munizioni con bossolo.
Dopo il cannone principale, i 4 cannoni elettromagnetici ai lati erano la sua arma più potente. Fecero fuoco simultaneamente. Un singolo proiettile pesava sette tonnellate e doveva essere corazzato per resistere alla mostruosa energia che l'avrebbe scaraventato contro il bersaglio.
Le deflagrazioni furono spettacolose. Il gigantesco mech venne scaraventato all'indietro e la sua poderosa massa di metallo si mosse ancora un poco sul terreno innevato
Urla di giubilo riempirono la plancia di comando.« Bene, gente. » - Commentò Shepard - « Ora sarà il caso che mi spieghiate l'intera storia, con tutti i particolari. »
« Potremo avere un problema. » Dichiarò Dasha. Areno le puntava una pistola alla nuca.
   
 
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