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Autore: Ginny W    02/11/2008    1 recensioni
Harry Potter è cambiato dalla fine della Seconda Guerra contro il Signore Oscuro, ha iniziato una nuova vita, cercando di dimenticare il suo passato... ci riuscirà? Un Harry Potter molto Slytherin e un Draco Malfoy molto... Malfoy!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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cap2

CAPITOLO QUINTO

 

Come era ormai di routine, Draco Malfoy si alzò dal letto di buon' ora, stiracchiandosi, per poi dirigersi in cucina a preparare la colazione.

Sceso in salotto, totalmente oscurato dagli infissi chiusi, si rese conto che la stanza puzzava - Draco ne era sicuro- come i piedi di un Troll: sorridendo scosse il capo, dirigendosi verso la finestra per far entrare luce ed aria nell'ambiente.

Non appena l'interno dell'abitazione fu inondato da una fioca luce mattutina, il ragazzo d'istinto si guardò intorno, cercando di capire da dove venisse quel tanfo.

Sul divano c'era infatti il suo inquilino che dormiva profondamente senza le scarpe, abbandonate sul pavimento, vestito solo di boxer.

"Ehi Sam, sveglia, devi accompagnarmi agli studi!" disse strattonandolo.

Il ragazzo, quasi come se non lo avesse sentito, mugugnò qualcosa e si rigirò sui grandi cuscini del divano, con il lenzuolo che andava a formare un cappio intorno al collo.

Dopo circa una decina di minuti, mentre Draco era elegantemente seduto sulla sedia della cucina intento a bersi il suo caffè, dal salotto arrivò un urlò e il rumore di un forte tonfo.

"Cazzo!" si sentì sbraitare.

Nel giro di un minuto entrò in cucina Sam che, ancora mezzo addormentato, stava cercando di liberarsi dal lenzuolo che lo soffocava.

"Fatto male?" chiese Draco, sorridendo sarcastico.

"Fottiti Draco! Dovresti ringraziarmi, piuttosto che star lì a sogghignare. E' tutta colpa tua: se tu non fossi qui, adesso non sarei costretto a dormire sul divano." Rispose piuttosto irritato, mentre Draco si concedeva una seconda tazza di caffè.

"Te l'ho detto: la mia è soltanto una sistemazione temporanea, così tu riavrai il tuo letto e la smetterai di frignare" rispose, di rimando, Draco.

"Non voglio che tu te ne vada, vorrei solo evitare di frantumarmi il cranio ogni mattina; alla fine dovresti tu dormire sul divano e non io!" gli rispose Sam, facendogli la linguaccia.

"Almeno potresti farmi un po' di spazio: in due, in un letto matrimoniale, ci entreremmo benissimo" aggiunse, sorridendo malizioso.

"E tu pensi seriamente che io possa mai dormire nel tuo stesso letto? Credi sul serio che riuscirei a dormire?" Chiese scettico, alzando il sopracciglio e uscendo dalla cucina per dirigersi in bagno a farsi una doccia.

"Non credo che riuscirei a lasciarti dormire in pace, dolcezza!" urlò di rimando Sam, tra una risata e l'altra.

"Sbrigati, devi accompagnarmi a lavoro, non ho intenzione di prendere un taxi!" disse sarcastico l'altro, per poi chiudersi in bagno.

Mentre l'acqua gli scivolava addosso, rilassando i muscoli, il biondo iniziò a rimuginare di quando, l'anno prima, avrebbe dato qualsiasi cosa per poter dormire nello stesso letto di Sam.

Draco, che aveva conosciuto il ragazzo due anni prima in un locale babbano, se ne era subito invaghito, non che volesse sposarselo, certo, ma di sicuro una scopata da fare con quel tizio, non gli sarebbe dispiaciuta poi così tanto.

Non si poteva negare, il fatto che Sam fosse un bel ragazzo: la pelle era di una carnagione scura, che unita a quella chiarissima del biondo andava a creare uno strano contrasto di colori; gli occhi del ragazzo, inoltre, erano di un colore particolare, un marrone scuro con una sfumatura color cioccolato. I capelli, infine, erano di un castano chiaro, tendente al biondo, portati naturalmente lunghi fino alle spalle e racchiusi in una coda bassa.

Subito dopo essersi conosciuti, erano diventati amanti e avevano intrapreso una relazione tutt'altro che normale. I due erano una di quelle coppie libere, in cui entrambi i partners potevano concedersi di frequentare altra gente.

All'inizio la situazione era facilmente sopportabile: i due di fatto si vedevano regolarmente, anche se non disdegnavano intrattenimenti extra.

Con il passare del tempo, però, Sam aveva cercato una relazione basata su qualcosa di più, che del semplice sesso. Draco, al contrario, non aveva mai desiderato più di quanto già non avesse, di conseguenza la loro relazione era andata pian piano peggiorando, per poi terminare, dopo poco tempo.

I due ragazzi erano rimasti in buoni rapporti, tanto che, quando Draco, quattro mesi prima si era presentato alla sua porta per chiedere ospitalità, Sam non gli aveva nemmeno dato il tempo materiale per spiegargli la situazione, che aveva già trasferito la sua roba in salotto, per lasciargli la sua camera.

Naturalmente, era capitato che dopo il suo trasferimento i due ragazzi si fossero rotolati nuovamente fra le lenzuola, ma Draco aveva ribadito più volte di non voler tornare insieme, e di quanto poco desiderasse una relazione stabile. Sam, accettando le sue decisioni, aveva oramai rinunciato anche solo a provarci con l'ex.

Draco rimuginò sul fatto che sul set fotografico avrebbe rivisto Potter e, all'improvviso, sentì il suo membro indurirsi, ironicamente pensò che andare a lavoro con un'erezione, non fosse certo il massimo.

Rivederlo dopo così tanti anni era stata di sicuro una sorpresa per Draco, che si ricordava di lui come di una ragazzo, poco più che maggiorenne, decisamente bruttino.

Constatò che il moretto era indiscutibilmente migliorato, dall'ultima volta che l'aveva visto. Adesso con quel suo carattere borioso ed arrogante, unito ad una bellezza misteriosa, poteva anche essere catalogato come: "ragazzo scopabile".

Con l'immagine di Potter nella testa prese il suo stesso membro fra le mani e, con movimenti lenti e calcolati, iniziò a muovere la mano su e giù, sempre più velocemente. Con la lingua prese a leccarsi il labbro inferiore, e lentamente lo mordicchiò.

Per l'ex Principe delle Serpi, non era certo né soddisfacente né consono,accontentare la sua libido da solo: avrebbe di gran lunga preferito che fosse qualcun altro a provvedere a quel compito, magari lo stesso Potter... non lo avrebbe mai ammesso con se stesso, ne tanto con il moretto.

Scacciando quel pensiero poco opportuno, continuò a masturbarsi, fino a quando con un sospiro soddisfatto venne, accasciandosi alla parete della doccia.

Appena rientrato nella stanza, avvolto in un accappatoio bianco, si sedette sul letto riflettendo su quanto era appena accaduto: si era dato piacere da solo pensando al suo nemico di sempre. D'istinto gemette, per poi dirigersi verso l'armadio.

Dieci minuti dopo, ormai pronto, scese in salotto, proprio quando Sam uscendo dal bagno, prendeva le chiavi della macchina.

"Pronto?" chiese, sorridente, aprendo la porta per far passare il biondo.

"Si, andiamo, si sta facendo tardi" rispose Draco, per poi baciare delicatamente le labbra del ragazzo ed uscire sul pianerottolo del palazzo, mentre Sam sorridendo, capì che l'amico non sarebbe mai cambiato.

 

******************************************************************

 

La macchina di Sam entrò nel parcheggio, davanti agli uffici fotografici, nel momento esatto in cui Harry scese dalla moto, sciogliendosi il casco.

"Buongiorno Malfoy" disse, non appena si fu avvicinato.

"Potter" salutò di rimando il biondo, scendendo dalla vettura.

"Che fai, non mi presenti il tuo amico?" chiese Harry, che nel frattempo si era sporto in avanti, allungando la mano verso Sam.

"Piacere, io sono Harry!" continuò, mentre, Sam ricambiava la stretta.

"Io sono Sam, il piacere è tutto mio!" rispose, come al solito, sorridente.

"Se avete finito con le presentazioni dovremmo proprio andare, non credi Potter?" si intromise Draco, notando lo strano scambio di sguardi dei due.

"Bene, allora, ci vediamo stasera dolcezza. Spero di rivederti, Harry." Sorrise, per poi entrare in macchina e partire.

"Dolcezza? Malfoy, non credevo che usassi questi nomignoli così smielati!" disse Harry, con una nota incredula nella voce.

"Perché non ti fai gli affari tuoi, eh Potter?" chiese Draco, un secondo prima che Harry scoppiasse a ridere.

"Fottiti Potter!" continuò il biondo, velocizzando il passo, staccandosi dall'altro di almeno un paio di metri.

Harry, dopo aver terminato di ridere, si accostò a Draco per poi entrare nell'edificio, dove trovarono Brian al bancone della segreteria intento a chiacchierare con la sua collaboratrice.

"Buongiorno ragazzi" disse il manager, controllando l'orologio.

"Com'è così di buon'ora oggi, Potter?" continuò, sorridente.

"Se vuoi, torno più tardi" gli rispose Harry, con un ghigno sadico che non prometteva niente di buono.

"No! Charlie è di là che vi aspetta. La vostra roba è stata messa tutta nei camerini, su al secondo piano" disse Brian, prendendo alcuni fogli.

"Bene, a dopo!" rispose Harry dirigendosi, con Draco alle calcagna, verso le cabine.

Dopo circa trenta minuti Draco uscì dal suo camerino, cambiato e truccato, avvolto in un accappatoio, pronto per il servizio fotografico.

Sul pianerottolo trovò Harry che, appoggiato al muro, lo stava aspettando.
Senza dire una parola i due ragazzi entrarono nella grande sala, occupata da una gran quantità di assistenti, truccatrici e fotografi.

Con un ghigno soddisfatto Harry guardò Draco che sembrava spaesato e, avvicinandosi al suo orecchio, gli sussurrò:

"Si comincia, dolcezza!"

 

 

 

  
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