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Autore: somethingtobelieve    01/12/2014    2 recensioni
uno sfigato che non si fida di nessuno, insicuro, timido e fragile ma allo stesso tempo forte e con carattere da vendere che sbuca fuori nei momenti giusti e un figo di quelli più famosi della scuola circondato da ragazze con un passato oscuro alle spalle, entrambi sembrano ciò che non sono e impareranno ad accettare il comportamento degli altri (soprattutto l'uno quello dell'altro) a non giudicare a prima vista, ad aprirsi con gli altri a crescere, cambieranno e si sbloccheranno dai loro preoblemi e dalle loro insicurezze e si conosceranno pian piano più affondo... AVVISO YAOI se non gradite il genere siete pregati di non leggere, i commenti contrari (offensivi) a questo genere saranno ignorati.
prima fanfiction. siate gentiiiili :3
questa storia contiene anche argomentazioni come il bullismo e il rapporto con se stessi di insicurezza e di fiducia. e l rapporto con gli altri ovvio. spero vi piaccia :)
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Bella di Ghiaccio e La bestia di Cuore
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Hai il mio numero. Hai il mio numero. Il mio numero. Numero, numero....numero.
Ma che vuol dire?

Lo devo chiamare?
No mi sono già detto che non voglio assolutamente andare avanti a messaggini, l''ho capito che è stupido e non è il modo giusto per legare, se devo scusarmi poi... no devo fargli capire quanto ci tengo.
Ma come? Non so nemmeno come iniziare.
Certo Alex non era abituato al doversi scusare, i vip della scuola in genere non chiedono scusa, sono gli altri che leccano i piedi a loro, e così si lasciano idolatrare. Beh non l'aveva scelto lui questo, ma ormai c'era finito in mezzo e, in fondo, non gli dispiaceva affatto, essere una specie di idolo, ammirato da tutti, insomma di avere una certa importanza per qualcuno. Col passare del tempo però, è finito col montarsi la testa, perfino a prendersela con i più “deboli” senza nemmeno rendersene conto.
Ma ora era finalmente certo di una cosa. Deciso nel suo intento, forse come non lo era mai stato in vita sua e in parte non capiva perché questo interesse improvviso.
Beh...era per lui.
Lui, non è una creatura da offendere, ma da proteggere, è esile, delicato è un piccoletto in confronto a lui. È biondo e ha due grandi occhi color nocciola, tremendamente teneri e voleva vederli sorridere un po' di più, invece del solito vuoto sconcertante.


Doveva scoprire i suoi interessi.
Facile, è la prima cosa che si fa sempre nelle amicizie, trovare punti in comune.
Così iniziò a chiedersi che tipo di persona fosse, se fosse uno a cui piace leggere i libri o un fanatico dei videogiochi. Non sapeva quasi nulla di lui, poteva persino essere uno di quelli che preferiscono i documentari alle serie tv.
Ma chiedersi chi fosse e cosa gli potesse piacere era inutile, doveva agire. E darsi una mossa anche.

Si alza dal letto di scatto, come se la nuvoletta dei pensieri sopra la sua testa, fosse scoppiata così, tutto d'un botto. Si va a lavare i denti, si cambia velocemente ed esce.
- Ma scusami, mi son dimenticato di dirtelo, esco con Daniele e dei suoi amici, sono in ritardo, scappo -
- ah! Potevi avvisarmi prima...va bene tieniti il cellulare vicino e non te lo scordare -
Come se avessi due anni che lo lascio sulle altalene magari.
- no Ma, ti chiamo quando sto per tornare ok? -
Bisogna sempre rassicurarle anche se non farò nulla di ciò che ho detto, ovviamente.
- va beene ciao e fai attenzione! -
- certo mamma, ciaoo -

Chiude la porta e subito col cellulare in mano è pronto a fare una chiamata.

- ohi,Ciao Dani senti, sai il piccoletto della nostra classe? Il biondino, no? Sapresti mica dove abita?-
-S-si ho presente...ma perché lo vuoi sapere?-
-Mah…. perché c'è questa ragazza che mi tormenta, è tipo fissata sai gli piace Andrea da due anni, ma dice che non è ancora riuscita a rivolgergli la parola.-
-Ah. Che tipa! È lei che t'ha chiesto dove abita? Ma chi è questa??-
-Non credo tu la conosca perché... è di seconda -
-Ah pensa te! Beh ma come si chiama? Magari ci ho parlato una volta o potrei averla vista chissà....ma è bona?-
- Ma che ne so, non abbiamo mica gli stessi gusti...-
- Eddai che amico che sei! Mi basta sapere se ha le tette non chiedo molto! E il nome, così la cerco su facebook. -
- Ah ma guarda che non so mica il cognome, mi ha solo detto che si chiama Anna...e comunque è magra e ce le ha piccole.-
Devo essere sbrigativo non voglio arrivare ad arrampicarmi sugli specchi per inventare cavolate.
- Ah beh hem... fa nulla allora...ah vuoi l'indirizzo di Andrea? Mmm-
Non ho nemmeno pensato al fatto che potrebbe non saperlo e sono arrivato completamente impreparato. Beh però erano in classe insieme dalla prima penso che prima o poi l'abbia saputo no? O è troppo “asociale” per invitare amici a casa sua?Come al solito faccio tutto d'impulso.
-mmm...Ma perché ti interessa tanto?-
Deficiente non puoi rispondermi e basta?
Perché mi interessa tanto dici? Eh vorrei saperlo anch'io...
-Mah perché... perché... ecco...c'è una sua amica che è ….abbastanza gnocca...e in pratica pensavo di...-
- Ah beh ragazze questo spiga tutto -
- Già eh...che stavo dicendo? Ah si...ecco pensavo di giocarmela con un favore per un favore: io dico a lei che le darò informazioni sul ragazzo che piace alla sua amica solo se...beh sai cosa intendo -
- Ma ceeerto! Tu gli dici dove abita solo se anche lei farà qualcosa per te!! Ecco il nostro Alex sempre all'attacco! Che genio haha -
Ma che diamine sto dicendo??? Si menomale che te la ridi te! Così sembro un viscido opportunista. Questa telefonata deve finire, sto esaurendo le minchiate a disposizione.
- Beh allora? Questo indirizzo te lo ricordi? -
- Sei fortunato che lo sappia! Mi è capitato di prendere il pulman con lui qualche volta, o meglio l'ho visto sul pullman, ma forse lui non ha visto me, comunque non ci siamo salutati; però l'ho seguito con gli occhi e ho visto che prendeva le chiavi appena sceso, credo abiti proprio attaccato a una delle fermate del 65, aspetta che ci penso...però è strano che voglia sapere dove abita, non trovi? Cos'è una stalker?-
È più strano il fatto che interessi a me e comunque non c'è nulla di male a fare una visitina” pensa tra se e se sogghignando.
- Bho va a capire le ragazze parlano in continuazione e fanno pettegolezzi continuamente. Ti sbrighi! Dai che stavo parlando con quella, non posso stare tre ore in chiamata -
- Oops hai ragione sorry ecco, mi è venuto in mente! lo sfigatello abita in via **** in uno di quei palazzi che si trovano lì di fronte alla fermata, il resto fallo fare a lei, che tu devi pensare a sta tipa, e lei come si chiama? -
- Eh certo la prossima volta Daniele! Non sono così scemo lu..*coff* lei è mia -

Furbo eh? Al solito fa il bravo racconta-storie il nostro Alex.

Così ottiene magicamente l'indirizzo di casa di Andrea.
Fa sempre tutto di testa quello stronzetto. E se ci sono i genitori in casa? Cosa dovrebbe fare, presentarsi così come “sono un amico e mi sono auto-invitato, ah no, non fate caso alla mia faccia scassata, non sono un brutto ceffo che si cerca le risse!”
Qualcosa aveva in mente, e la testa di Alex è un mistero per chiunque. L'unica cosa certa è che ha tendenze ossessive da stalker. Ma Alex è un'amante passionale, è nella sua natura in parte.

Così, l'ingegno si fa forte e come al solito se ne inventa una delle sue.


-Ciao, Andrea dov'è? È lì? -
- Si...- la madre si allontana dalla cornetta del citofono -Andrea, c'è un bambino che ti vuole!! – abbassa i toni e toglie la mano dal citofono avvicinando ora la bocca per parlare al “bambino” - adesso arriva, come ti chiami tesoro? -
- M-Mario, sono un suo amico -
- ok Mario, sta arrivando, eccolo -
Andrea si avvicina alla madre stranito, perché non conosce nessun bambino di nome Mario, per quanto comune sia il nome.
- Si? Chi è? -
- Per favore aiutami, la palla da calcio è sulla siepe, è rimasta incastrata, non ci arrivo da solo, su! Andrea scendi! -
- ma io non...-
- Andreaa per favore dammi una mano io non ci posso arrivare!!-
decide così di scendere, vista l'insistenza irritante, e chi vede proprio sotto casa sua, davanti al portone?
Ebbene sì. Alex.
Quante volte abbiamo visto quegli scherzi telefonici dove perfino degli adulti, imitano le voci dei marmocchi e la gente ci casca? Beh era una specie di un altro dei suoi scherzi ben riusciti.
- hey ma tu che...-
- hey ciao, scusa ma non sapevo come fare, non mi và di chiederti scusa per messaggio, preferisco parlare faccia a faccia, e così sono venuto a trovarti! Non è meglio? -
- A trovarmi? In realtà dovresti almeno ricevere un invito o avvisarmi prima, a questo ti doveva servire il mio numero! E comunque piombare sotto casa mia e fingere di essere...Mario! Non significa affatto “venire a trovarmi”!! – Andrea è evidentemente alterato e scandisce ad alta voce tutto ciò che ha da dire riguardo questo “auto-invito improvviso”.
- ah. Beh non ci avevo pensato... ma non è molto meglio così? A sorpresa? -
Il biondino trova la risposta tremendamente stupida e il tutto talmente assurdo che la sua prima reazione, oltre all'esibire una faccia annoiata riferita alle ridicole parole di Alex, è quella di voltarsi indietro e tornarsene su, visto che non ha motivi per restare.
Ma al gentile richiamo del rosso, cambia idea e decide di ascoltarlo, viste le sue buone intenzioni e lo sforzo nel tentativo di farsi ascoltare, per supplicargli il perdono.
- no aspetta! Mi avevi detto che mi avresti permesso di porgerti le mie scuse! -
- beh... dimmi. - risponde freddo come al solito, quando invece, il suo cuore un po' si sta sciogliendo.
- ecco, ascolta bene e ti spiego ciò che devi fare...-

L'ennesima ideona di Alex convince Andrea a mentire ai suoi genitori, dicendo che sarebbe uscito col fratello del bambino che ha citofonato, un suo amico che non vede dalle medie, che sarebbero stati un po' in giro per il paese e se faceva troppo freddo sarebbero stati a casa dell'amico a giocare ai videogiochi, giusto per rassicurarli. E infatti ci credono e lo lasciano uscire liberamente.

-ok, ma fai attenzione -
- ok! Vado a prendere il giubotto e scendo subito, mi sta aspettando – Andrea che è meno bravo nel mentire se la fila via il prima possibile senza pensare ad altro.
- E non fare tardi, sai che la mamma non sta bene, non farla preoccupare...anzi se torni prima che si sveglia è meglio, così non devo stare nemmeno a spiegargli che sei uscito. Ho sempre paura che si preoccupi -
- Si, lo so... -
- Bene. Si è messa a dormire da poco quindi se torni tra due orette sarebbe l'ideale...due ore e mezza non di più. -
- Va bene ciao a dopo allora e non chiamo così la suoneria non dà fastidio...-
- Al solito. -

Ed ecco come il nostro Andrea si ritrova in un cafè a bere cioccolata calda offerta da quello strampalato di Alex per scusarsi.
Aveva calcolato tutto: per non farlo aspettare fuori, Andrea sarebbe corso a mettersi solo il giubotto e facendo tutto di fretta non avrebbe pensato a prendere anche il portafoglio così che il rosso sarebbe riuscito a pagare tutto ciò che il biondino desiderava al cafè senza problemi.
Il locale non è proprio vicinissimo, ma è il più vicino che conosce Alex.

Andrea.
Non è male, è un posto tranquillo, c'è poca gente e si sente quel leggero brusio che di certo è più piacevole del silenzio che ora si sta facendo avanti fra noi due.
All'entrata c'è il piano bar e qualche poltroncina con i tavoli, alternate a degli sgabelli alti, appostati accanto a un lungo e unico ripiano attaccato alla vetrina; al piano di sopra dove siamo seduti noi invece è una saletta abbastanza piccola e intima con delle poltroncine basse molto comode, che fanno sentire subito a proprio agio, data la vicinanza al pavimento è facile stare praticamente spaparanzati e assumere pose poco aggraziate, ma per vari motivi, manteniamo entrambi un certo distacco e questo ci porta a stare seduti composti l'uno di fronte all'altro.
Osservo che su ogni tavolo stranamente, ci sono solo i piattini con lo zucchero e non i tovaglioli molto più necessari.
I toni delle pareti e del mobilio in generale sono spenti ma caldi, è tutto marrone e grigio scuro, in un posto come questo c'è d'aspettarsi musica da ascensore, invece trasmettono la radio, ma a basso volume, qua e là appesi ci sono dei quadri che illustrano ricette, ingredienti e c'è ne uno carino che mostra la provenienza e varie informazioni sul caffè.
Insomma tutto di questo posto sa di casa ed è molto, molto accogliente, mi sorprende che uno come Alex conosca un posto del genere, ancor più se scoprissi che è abituale per lui venire qua.

Mi guardo intorno, incerto. Non sò se parlare per primo o aspettare e prolungare questo silenzio imbarazzante, infondo non sono io che devo scusarmi. Forse anche lui non sa come iniziare. Beh questo posto è carinissimo, tanto vale che mi metta a mio agio, mi sono fatto trascinare fin qui, e mi ha pure pagato la cioccolata calda e ora sto aspettando le sue scuse, non ho motivo per restare così rigido e impaurito.
- hem...ci vieni spesso qui? - ha il viso rivolto al suo fianco, senza guardare nulla, dev'essere in sovrappensiero. Mentre tiene con entrambe le mani il caffè americano, si gira, volge lo sguardo verso il basso e poggia il bicchiere di carta sul tavolo. Ora che si è girato vedo il suo viso ancora rovinato dalla rissa e mi fa venire un colpo al cuore. Dovrei essere davvero molto orgoglioso per non accettare le sue scuse e non sentirmi male per il casino che abbiamo fatto entrambi.
- spesso non direi, ma lo conosco bene, diciamo – ora volge il suo sguardo a me, mentre beve un sorso di caffè; forzandosi a guardare verso l'alto gli si aggrotta la fronte, ma io riesco solo a vedere quell'espressione da cane bastonato che mi fa male e allo stesso tempo una tenerezza micidiale. Sei un assassino, è come se continuassi a calpestarmi il cuore anche adesso mentre fai quel faccino tenero, anzi, perché mi fai quest'effetto? Perché mi guardi così??
- ah... beh grazie per la cioccolata – devo ammettere a me stesso che ho le farfalle nello stomaco. Mi sento male? Sarà la cioccolata? Mamma dice sempre che non fa bene...
- figurati, è il minimo che potessi fare...anzi – la sua voce. È così bella. È bassa, è calda, è dolce. Si sente che ci sta male. Ti prego facciamola finita, va bene così hai fatto un errore... tu..
- Mi... mi dispiace. Non so come sia successo, cioè, non voglio giustificarmi, io, non avevo capito...quanto tu stessi male, insomma quanto io...- adesso mi sta mettendo in imbarazzo, c'è gente qui e se sentisse uno come lui, grande grosso, figo e....rosso, scusarsi in questo modo? Oddio non ci voglio pensare vedi di fare in fretta...
- Giuro che volevo scusarmi per bene insomma, non so che fare, io sono seriamente dispiaciuto, sai io non sono così, non sono...aggressivo e non me la prendo così con le persone, sarà difficile da credere, ma davvero non trovo per niente che sia stato giusto quello che ti ho fatto, ti chiedo scusa per tutto, per i dispetti nei corridoi e in bagno e poi, cazzo non...- sussurra e china la testa avvicinandosi alla faccia di Andrea guardandolo negli occhi – non volevo prenderti a pugni, è stato un incidente, ero tutta una furia, vedi – adesso scazzato si butta con la schiena contro lo schienale tenendosi una mano dietro al collo – vedi non ci ho più visto e mi sono montato terribilmente ma – adesso basta, è ora che ti dai una pausa.
Così Andrea decide di interromperlo.
- Hey hey, va bene...ok sono sicuro che le tue scuse siano sincere, davvero... e come fa male a te...fa male anche a me. Credimi. Nemmeno io volevo sbottare così, credi sia una femminuccia che non sopporta nulla? Cioè intendo, che ho esagerato, nemmeno io pensavo di arrivare...a certi livelli -
Mi guarda incredulo e in parte contento di non dover continuare con le sue scuse, per le quali sta evidentemente facendo fatica ad esprimersi.
- wow...o-ok, beh -
- beh abbiamo sbagliato tutti e due, pace fatta. - non mi piacciono i sentimentalismi. O meglio non sarei riuscito a dire nulla guardandolo dritto in faccia perciò riesco ad essere freddo guardando da un'altra parte, per poi zittirmi con la cioccolata calda. Sono il solito codardo, lo so.
-sicuro che non sei arrabbiato? -
- no, non lo sono. Posso sembrarlo ma...io sono così -
-mh... ok...-
tiro un sospiro di sollievo, tengo la tazza della cioccolata vicina alla bocca e ci soffio un po' su. Approfittando del fatto che lui tenga il suo sguardo rivolto da un'altra parte, lo guardo mentre lui non se ne accorge. Lo fisso, finendo per esaminarlo, com'è già capitato, anche in classe alle volte. La sua mascella è davvero...beh è meglio della mia. Scendo con gli occhi fino al collo, devo ammettere che è un punto a cui faccio fatica a resistere e pian piano senza accorgermene finisco sul pomo d adamo. Ben pronunciato cazzo. Questo ragazzo ha un profilo perfetto.
Si rigira verso di me e mi scopre mentre lo stavo guardando, diamine devo fare attenzione! Porto il mio sguardo verso il basso imbarazzato, ma lui continua a fissarmi quasi incuriosito. Non riesco a reggere la tensione! Perché mi guarda?

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Alex.
Mi chiedo se sono veramente riuscito a farmi perdonare o se è solo quello che voglio credere, quasi per mettermi l'anima in pace. E pure il modo in cui mi ha risposto...è anche questa una mia impressione, o non sembrava molto convinto?
Ho combinato proprio un bel casino...chissà che gli gira per la testa...forse dopo essere piombato a casa sua e averlo portato qua, dopo le scuse quasi forzate...forse così mi odia solo di più.
Cazzo non ne faccio una giusta! Da quando ho incontrato questo ragazzo, ho scoperto una parte di me così pasticciona, incasinata e...impulsiva. Ecco non che non lo sia mai stato, ma.. con lui...lui...
Hey però...il biondino non è male...se riesce a mettermi la testa sottosopra in un attimo...e poi è...così.....
Mi riprendo dai miei pensieri e mi rendo conto che senza nemmeno accorgermene lo stavo fissando dritto dritto in faccia, e lui pare imbarazzato...chissà da quanto ero rimasto così impalato...che idiota...
A pensarci bene sembra più piccolo della sua età, in più è mingherlino ma...Oh andiamo! Ma a cosa sto pensando!? No, fin'ora ho solo provato dispiacere e tenerezza per lui, non posso vederlo all'improvviso come un...beh non è colpa mia se fa così il duro con me! Anche implorarlo sembra non sia mai abbastanza e non lascia mai un'emozione celata. È un ragazzo di ghiaccio. E questo mi fa pensare al suo dolore, e a quello che gli ho provocato io. Mi fa penare così tanto... e poi questo suo silenzio... è inevitabile che mi faccia pensare. Vorrei sapere cosa lo ha ridotto ad avere questo carattere così diffidente. Un po' e come se mi facesse pena ma vorrei anche proteggerlo. O almeno dirgli che non c'è nulla d'avere paura.
Paura...di me.
Vorrei potergli far cambiare idea. Anzi, voglio farlo a tutti i costi. Io non sono una cattiva persona. Non sono mica una brutta bestia da cui stare lontano. Non voglio che abbia questa impressione di me. Davvero, so di avere di buono da offrire.
È incredibile come fino a un po' di giorni fa, mi sembrava solo uno sfigato, con il quale vantarmi davanti ai miei amici per i dispetti che gli facevo. E adesso quel faccino d'angelo,mi ha messo in disordine la vita perché devo mostrargli il vero Alex, non quello delle dicerie e della reputazione. Non quello a scuola, che si fa il figo per le attenzioni e lo stronzo per i dispetti e con le ragazze.


Andrea avrebbe presto conosciuto il vero Alex, per com'è fatto. Con le sue paure, i suoi pensieri e i suoi sentimenti. E per i problemi, che anche lui come tutti, ha nella sua vita. Chissà perchè aveva scelto e trovato la persona a cui aprirsi e confidarsi... ma stiamo andando troppo avanti nella storia dei nostri Andrea e Alex che hanno appena cominciato a conoscersi o almeno a parlarsi senza astio!









Ciaoooo cari ragazzi!!! hehe mi siete mancatiiiiiiiiiiii > <
come va?? hehe a me bene direi :P non potete capire come sono eccitata di aver pubblicato questo capitolo, che ora dandogli una rilettura a distanza di un po di tempo (+ aggiunta e correzioni) mi piace da matti!! spero davvero possa andare avani bene, sò che ci sono dei colossi qua su efp ( come la mia amica ELISAKU andate a leggere perfavore sopratutto se vi piacciono i larry o così...so che è abbastanza inutile dirlo qua che non ho di certo milioni di lettori da poterglieli passare :_D hehe in più ho sinceramente paura che dopo che avrete letto un suo capitolo, manderete la mia storia al diavolo é_é eh-eh) ma il mio scopo non è certo quello di competere :) voglio solo...come dire...comunicare e esprimermi e diffondere la mia storia xD così che altre persone magari con problemi sia che riguardino il bullismo, l'omosessualità o il non riuscire ad accettare e amare se stessi, possano convincersi che tutto può cambiare, tutti possiamo farlo, che si cazzo quella medaglia si gira eccome quindi le cose non andranno sempre male come può capitare eccetera eccetera eccetera... Se sarò riuscita a convincere almeno un po' un'anima di questa storia sarò infinitamente contenta perchè vuol dire che sono riuscita nel mio intento.
ora la smetto di parlare che mi dilungo sempre troppo! comunque sono anche stra orgogliosa del cazzo di titolo che mi è venuto in mente scrivendo la storia.
CEH MA CAZZO GUARDATELO! QUEL TITOLO È FANTASTICO!!! HAAAAH <3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
come se nella mia vita non avessi mai inventato niente e questa fosse la cosa più sbalorditiva uscita dalla mia tasta .__. ha-aaaah
bene sto diventando sempre più svampita capitolo per capitolo, vi avverto XDDDD
vi amo tantissimo ragazzi :D
solo se recensite ovvio u.u e se seguite la mia storia.
no scherzo se gli date un'opportunità leggendola vi amo già comunque perchè è qualcosa che ho scritto io e non avete idea di quanto ci abbia messo per arrivare a fare una cosa del genere, ovvero pubblicare "le mie cose" ( cose che vengono da ME) su internet ad un mare di sconosciuti xD
beh.CIAOOOOOOOOOOOOO ( finalmente se n'è andata oh!)
lasciate una recensione per farmi sapere del capitolo o anche tutto quello che vi passa per la testa :)
se vi siete convinti con LA BELLA DI GHIACCIO E LA BESTIA DI CUORE ( cazzo che titolo gente *^*) potreste anche cliccare la stellina e seguire la mia storia o metterla tra i preferiti :D
un bacione e buonissima giornata a tutti voiiiiiiiiiiiiiiiiii xDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD yeeeey hahahaha ciao ;P
  
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