Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: eringad    02/11/2008    3 recensioni
Sarebbe bello se ci insegnassero cos'è l'amore. Se esistesse un libro che contenesse tutti i segreti di quest'ultimo.
Ebbene io vi racconto una storia che svela gli intriganti e passionali risvolti di una storia, anzi più di una: saranno ben cinque.
Piccole e compatte leggi, talvolta comiche talvolta emozionanti.
A voi il giudizio!
[kankuxino][naruxhina][nejixten][shikaxtema][sasuxsaku][accenni di kibaxino]
Secondo paragrafo:
1. NarutoxHinata
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kankuro, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Articolo 1: Dichiarazione d'Amore: il Bacio

7. Sguardo negli occhi…Baciami

Era successo. Di nuovo.
La Povera Hinata era di nuovo davanti a me in lacrime, seduta sul mio letto tra me e Kankuro. Era come un maledetto deja-vù, solo che l’ultima volta non c’era Kankuro.

“Oh Hinata! Fossi in te a questo punto smetterei di illudermi e lo manderei a stendere!”

Hinata aveva ricevuto nuovamente una delusione da parte di Naruto, alle mie parole alzò gli occhi verso di me di nuovo sul punto di scoppiare a singhiozzare. Io deglutii un secondo spaventata, mi avrebbe allagato la casa se avesse continuato così.

“Ma…ma io…Ino-chan…a me lui piace veramente…”

Io sospirai arresa. Era impossibile far desistere la piccola Hyuuga dal suo amore non corrisposto. Il mio fidanzato, vedendomi in difficoltà probabilmente, guardò l’ospite insicuro provando a chiedere spiegazioni.

“Hinata-chan, senti, visto che sono arrivato dopo e non so la storia, mi vuoi spiegare che ti ha fatto quel baka di Naruto per farti stare così?”

“B bhè…Ka Kankuro-san…è è co cominciato la sco scorsa settimana qua quando…”

*~*~*~*~*~*

Tutto era cominciato la settimana prima quando durante una missione con il suo team e naturalmente il ninja stupido e biondo, Naruto Uzumaki.
Era una missione piuttosto complicata, conclusa con la liberazione di un villaggio al confine con il Paese dell’Erba da dei criminali.
Per ringraziarli del loro lavoro gli abitanti di quel paesino oltre alla somma pagata avevano indetto una festa per i loro eroi.
Naturalmente avevano accettato con piacere, e la sera della festa c’era come un’aria magica e carica di sentimenti.
Le lanterne tutte sparse per la città, le lucciole che illuminavano anche i luoghi più bui, la musica, le cibarie e gli alcolici per tutti.

E proprio in un luogo piuttosto buio se ne stava Hinata, seduta sull’erba a osservare le lucciole danzare attorno a lei avvolta nel suo splendido kimono.
E lì poco lontano da lei se ne stava il biondo.
Era venuto a chiamarla per raggiungere gli altri, il cuore di Hinata fece un balzo quando lo vide dietro le lucciole, vestito bene, con il kimono arancio, rivolgersi sorridente verso di lei.

“Hinata! Raggiungiamo gli altri! Ci sono tazze e tazze di ramen gratis!”

Corse verso di lei felice pensando solo al suo amato cibo. La ragazza cercò di alzarsi impacciata e imbarazzata.
Loro due erano soli, attorniati dalle lucciole in quella sera magica e speciale. Lui si fermò un momento prima di raggiungerla e raccolse qualcosa da terra.
Sorrise furbesco e portò le mani dietro la schiena avvicinandosi alla mora ancora seduta in terra che osservava le sue mosse.
Si accovacciò accanto a lei e da dietro la schiena tirò fuori uno splendido giglio. Le portò una mano sulla testa sfiorandole piano i capelli setosi raccolti e sistemando tra quelli il fiore candido.
Lei lo guardò rapita nei suoi occhi. Il ragazzo fece scivolare piano la mano tra i suoi capelli e sul suo volto continuando a immergersi in quegli occhi chiarissimi che lo osservavano.
Hinata era molto imbarazzata e sentiva appena lo sfiorare della mano del ragazzo attraverso la sua pelle calda e rossa. Si morse appena un labbro in attesa, forse questa era la volta buona pensava.
I loro sguardi intrecciati, il cuore che batteva forte, l’imbarazzo e la tensione, i loro volti vicini.

“Hinata? Allora? Vogliamo andare o restiamo qui tutta la sera? Se ci sbrighiamo prendiamo almeno 20 tazze di ramen gratis!”

Lui avrebbe dovuto scrivere un libro: 300 modi per rovinare un momento magico. E di sicuro li avrebbe trovati tutti. Hinata sospirò affranta e delusa e si alzò aiutata dal giovane per poi raggiungere gli altri.

*~*~*~*~*~*

La mora finì il racconto con le lacrime agli occhi, Kankuro seriamente a disagio le batté piano una mano sulla spalla per confortarla.

“Bhè, scusa se parlo così duramente, ma dovresti gettare la spugna, si vede che Naruto non prova molto interesse per te.”

Alle parole del ragazzo Hinata fu gettata nello sconforto e cominciò nuovamente a singhiozzare. Io sospirai esasperata passandomi una mano sugli occhi.

“Ok! Ok ora basta! Grazie Kankuro hai fatto un pessimo lavoro ma apprezzo il tuo sforzo. Hinata, ora basta piangere!”

Kankuro fece una faccia che non avrei potuto guardare ancora a lungo, i suoi occhi fiammeggianti per la mia acida risposta mi trapassavano, Hinata invece mi guardava con litri e litri di lacrime pendenti dagli occhi.

“Oh Hinata ti prego non guardarmi così…”

Ripetei mentalmente ‘che disastro’ un paio di volte prima di riguardare la situazione disastrosa ormai stanziata da mezz’ora in camera mia. Hinata sospirò affranta stringendo il cuscino a sé.

“Ino-chan…dammi un consiglio ti prego…”

Alzai gli occhi verso la ragazza ripercorrendo mentalmente tutte le possibilità per farla uscire dalla situazione depressiva. Mandarlo a quel paese, no, baciarlo lei, assolutamente no! Pensai ancora per qualche minuto e rialzai gli occhi verso di lei illuminata.

“Hinata…dovresti prenderti una pausa da lui. Si sta trasformando in una specie di droga per te, quindi il mio consiglio è: continua a vederlo ma smettila di illuderti!”

Dissi convinta mentre lei rifletteva sul mio consiglio e lo considerava buono. Si alzò sentendosi leggermente meglio ringraziò con un leggero inchino e uscì svelta dalla porta correndo a casa probabilmente.
Io restai lì in ginocchio senza il coraggio di guardare il mio partner, sentivo il suo sguardo furioso su di me.

“Ok, scusa ho sbagliato, era una battuta di cattivo gusto.”

“In realtà non lo pensi. È solo che non vuoi litigare vero?”

“Ehm…non voglio litigare e penso sia stato sbagliato come ti ho risposto, hai fatto del tuo meglio ma, non penso sia il tuo forte dare consigli.”

“Ecco vedi come sei! Questo proprio non mi va giù di te! Io penso, io non penso! Ma cavolo ascolti mai quello che penso io?!”

“Senti se hai voglia di litigare allora non dare la colpa a me! Ma si può sapere che ti prende?!”

“…nulla lascia stare…”

Rimasi in silenzio guardandolo mentre si alzava dal letto, si metteva le scarpe e usciva dalla finestra quasi scappando.
Merda…merda…merda…merda!!!
Presi il cuscino e lo strinsi forte a me cominciando a piangere, non c’era bisogno di dire ‘Non voglio litigare’, stavamo già litigando.
Passai la giornata chiusa in casa pensando a ogni minimo comportamento sbagliato che avevo avuto, pensando ad ogni minimo sbaglio compiuto, al suo sguardo furioso di quando se n’era andato tormentandomi.
Ma perché ogni volta che sembrava che tutto filasse liscio doveva succedere qualcosa che guastasse tutto?
Perché non ne facevo mai una giusta?!

*~*~*~*~*~*

Il giorno dopo non si era fatto minimamente vedere, e io ero rimasta nella mia stanza, a serrande chiuse senza far entrare un minimo di luce, la confezione di gelato ormai sciolta sul comodino.
Ero distrutta, era la prima volta che litigavamo così.
Continuavo a pensare cosa sarebbe successo, se non avessimo fatto pace probabilmente saremmo stati in queste condizioni per mesi prima di rivederci.
Pensavo una cosa che nella mia fase depressiva non andrebbe espressa mai, nemmeno in forma mentale…
Mi avrebbe lasciato?

Quattordici ore dopo, io ero ancora nel letto, gli occhi completamente rossi. Erano le due di notte, ormai avevo perso la speranza, non sarebbe venuto e nemmeno sarebbe venuto il giorno dopo, mi rigirai nel letto e chiusi gli occhi finalmente dopo sedici ore, abbracciata al mio cuscino come fosse lui.

“…no…pri…”

Venni destata dopo due ore da parole confuse e oscure che parevano gridate da dietro le serrande chiuse e dal bussare insistente a quelle.

“Ino apri! Ti prego sono io bimba! Aprimi ti prego!”

Mi rialzai barcollante mezza nuda e con un mal di testa incredibile arrivando per miracolo alla finestra, trafficai per un po’ sentendo la finestra che si stava spaccando sotto i colpi del mio ragazzo.
Aprii la finestra ricevendo in pieno volto un colpo di Kankuro che nella foga del bussare non aveva fatto caso alle mie azioni.
Caddi in terra tenendomi la fronte dolorante mentre l’altro scendeva preoccupato chinandosi su di me.

“Scusami! Mi dispiace tantissimo! Tutto bene? Ti sei fatta male?”

“Ma è possibile che devi sempre svegliarmi con un pugno?”

“Mi dispiace! Veramente!”

“No scusami tu…”

“E per cosa? Senti, ho sbagliato. Mi dispiace sono molto stressato è…è colpa mia, tra noi non c’è nulla che non va e…e tu sei splendida ed è una cosa difficile da spiegare.”

“Kankuro, non adesso ok? Aiutami ad alzarmi.”

“Oh si certo! Non è un problema! Aspetta che accendo la luce!”

“No no no no no no no no! Cavolo!”

Accese la luce della mia stanza guardandomi, fece una faccia scioccata avvicinandosi e prendendomi in braccio. Sembrava sul punto di scoppiare a ridere.

“Smettila…so di essere in uno stato pietoso e non è divertente.”

“No affatto, sei molto bella…”

Arrossii totalmente nascondendo la faccia nel cuscino e rigirandomi. Sentii la sua mano accarezzarmi la schiena e il ventre mentre rideva piano. Si chinò su di me baciandomi la base del collo con delicatezza, sentii alcuni brividi attraversarmi la schiena mentre continuava sempre delicatamente.
Dovevo assolutamente mettere un freno o la situazione sarebbe degenerata.

“Ka Kankuro…stavi dicendo prima? Qual è il problema di cui dovevi parlarmi?!”

Lo allontanai ponendo un grande spazio tra noi, o meglio, un grande cuscino. Sembrò che gli avessi fatto bere una tazza molto grande e soprattutto molto piena di olio di ricino.

“Senti, non…è imbarazzante ok?”

“Imbarazzante quanto? Insomma, non deve mica essere così grave, cosa riguarda?”

“Noi. Ino da quanto stiamo insieme?”

“Più…più o meno cinque mesi, ventisei giorni e cinque ore…ma chi le conta più? Eh eh…”

“Cinque mesi, ventisei giorni…Ino, so che è difficile da capire per te ma io…io sono un uomo cavolo! E come uomo ho bisogni e voleri da uomo!”

“Co cosa intendi? Insomma, vorresti dirmi che…che vorresti andare avanti con il rapporto?”

“Bhè se a te non dispiace…penso di si.”

“E tutte le storie che facevi a tua sorella riguardo al…al…hai capito no?”

“Che centra? Quello è il mio dovere di fratello protettivo…Ino, io voglio fare l’amore con te.”

Ero paonazza, abbassai lo sguardo ripercorrendo tutti i pro e i contro di questa proposta. Guardai gli occhi in attesa del mio fidanzato e sospirai.

“Kankuro…mi dispiace ma…non mi sento pronta…”

Lui sospirò e mi sorrise. Reazione inaspettata, non capivo, lo avevo appena deluso e lui mi sorrideva.

“Per me va bene. Non voglio forzarti, aspetterò non è un problema, volevo solo renderti partecipe del mio desiderio.”

Sospirai, quel suo desiderio mi aveva sconvolto. Io non avevo mai pensato a quello con lui. Mi rannicchiai sul letto e battei una mano sul letto vicino a me.

“Coraggio vieni qui Kanky-chan…dormiamo insieme le due ore e mezza che rimangono prima che mio padre piombi in questa stanza e ti stacchi la testa.”

Glielo dissi ridendo e lui accettò con un sorriso sulle labbra, appena si stese gli sorrisi e gli presi la mano. Era sempre lui a far sorridere me, e io non riuscivo a fare nulla per lui.
Perché rimaneva ancora con me?
Perché lui riusciva a darmi molte cose che io chiedevo mentre io non riuscivo a dargli nulla che lui mi chiedeva?
Lo guardai un attimo e sorrisi. Mi chinai su di lui e lo baciai velocemente, mi rialzai sorridente e lo guardai negli occhi stendendomi sopra di lui.
Quella sera non dormimmo affatto, ma nemmeno arrivammo al dolce del nostro rapporto.
Fu una notte da non dimenticare, stupenda, piena di scoperte. Per la prima volta tolsi io il trucco dal viso di Kankuro e per la prima volta riuscii a dormire senza pigiama vicino a lui.

Perché alla fine, questo è il succo di un rapporto, si tratta solo di un gioco di compromessi. Io non potevo dargli tutto ciò che voleva e nemmeno lui.

Però sembrava che quella notte avesse soddisfatto ‘moralmente’ entrambi.

*~*~*~*~*~*

*Colpo di tosse per richiamare l’attenzione* Ehm…scusate il ritardo nell’aggiornare ma penso che per me come per tutti sia stata una settimana di lotta dura (ABBASSO LA GELMINI!!!)
In quanto al capitolo vi posso assicurare che se richiesto metterò rating giallo, perché purtroppo è un po’…ehm si un po’ sconcio l’argomento! La coppia pian piano si evolve grazie a compromessi, ma dopotutto l’amore non è forse fatto di compromessi tra le parti per mantenere la pace?
Ne approfitto per pubblicizzare la NaruHina scritta di mio pugno e appena pubblicata sotto il nome di “Wating at the Bus Stop”, scritta al solo scopo di tranquillizzare le persone che leggeranno il capitolo e quindi in procinto di scannarmi per aver reso Naruto così idiota!!!
Passando al resto, ringrazio tutti coloro che hanno letto il capitolo e i miei scleri! *_*

Per TemariCross: °_° *me rimasta di sasso* wow, certo che noi li cerchiamo con il la iernino i peggiori esseri esistenti per amarli e onorarli e poi per farci dare il colpo di grazia >_>”” In ogni caso, grazie per aver letto e commentato!!! *-* Prossimo capitolo, visto che tu tieni le coppie, direttamente sul rapporto di amicizia tra Shika e Ino, dedicato a te! :D Bye bye
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: eringad