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Autore: katyjolinar    01/12/2014    2 recensioni
Una questione delicata porterà Astrid a chiedere aiuto a Hiccup per risolverla, perché tra amici ci si aiuta, sempre, ma tra migliori amici si farebbe tutto
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente, Astrid venne svegliata dal sole albeggiante che filtrava dalla finestra.
Non aprì subito gli occhi, si sentiva assonnata e stanca, d'altronde la notte precedente si era addormentata tardi, inoltre quello che era successo le aveva fatto bruciare un sacco di energie.
Senza muoversi, si concentrò su ciò che la circondava.
Una delle mani di Hiccup era posata sul suo fianco, all'altezza del torace; era calda, piacevole, ma allo stesso tempo le dava una sensazione di protezione.
Il respiro del ragazzo era regolare e profondo, segno che era ancora immerso nel mondo dei sogni. Astrid aprì, finalmente, gli occhi, per guardarlo. Erano molto vicini, e Hiccup, effettivamente, ancora dormiva, con un'espressione serena e rilassata dipinta in volto.
Astrid lo osservò meglio. I capelli castani erano scompigliati, e alcune ciocche gli ricadevano sulla fronte; una fila di folte ciglia scure evidenziava il taglio degli occhi, chiusi, che lei sapeva essere di colore verde, e che aveva fissato a lungo, la notte prima, mentre erano uniti in quella danza antica.
Lo sguardo si abbassò sulla linea del naso, poi sulle labbra, incorniciate da un sottile velo di barba. Quelle labbra che aveva baciato a lungo, che avevano quell'inebriante sapore che si era scoperta adorare, un misto di frutta, idromele e muschio selvatico.
Ciò che aveva pensato la notte prima le tornò alla mente: Hiccup non era più un ragazzo, ma ormai un uomo. Un uomo adulto, con tutte le carte in regola! Astrid abbassò ancora lo sguardo, posandolo sul suo braccio incredibilmente muscoloso per la sua costituzione, poi sui pettorali e sugli addominali scolpiti da ore di lavoro alla bottega e altrettante di cavalcata in groppa a Sdentato, cosa che richiedeva un allenamento costante, poiché il Furia Buia, per la sua menomazione fisica, andava cavalcato diversamente dagli altri.
Ora che lo osservava meglio, senza tutti quei vestiti addosso, la giovane dovette ammettere che Hiccup era davvero un bel ragazzo, con un corpo da vero vichingo, seppur apparentemente più esile del resto dei loro compaesani. Un corpo che, la sera prima, l'aveva stretta con possessività, mista a protezione, mentre stavano facendo l'amore.
Avevano fatto l'amore.
Astrid si sentì mancare per un secondo. Si rese conto di quello che era successo: si era donata al suo migliore amico, che tra l'altro inizialmente non voleva, solo perché non voleva che l'uomo che avrebbe sposato di lì a due mesi, che, tra l'altro neanche sapeva chi fosse, pensasse che lei fosse una bugiarda, una persona di cui non ci si poteva fidare.
Senza svegliare l'amico si alzò, indossò la camicia da notte, abbandonata per terra la notte precedente, e scese in cucina, poi versò un po' d'acqua in un catino e si diede una lavata veloce.
Proprio mentre si stava lavando la faccia sentì un nodo alla gola, mentre un singhiozzo soffocato la sorprese, costringendola ad aggrapparsi ai bordi del catino, in preda a un improvviso pianto.
Restò a piangere, in silenzio, per qualche minuto, senza accorgersi che Hiccup si era svegliato e l'aveva raggiunta, osservandola preoccupato per un po' prima di prendere coraggio e attirare la sua attenzione posandole una mano sulla spalla.
Astrid si voltò, abbracciandolo e nascondendo la testa sul petto ancora nudo del giovane, cercando di calmare le lacrime, mentre lui la stringeva paziente.
"Oh, Hiccup..." sussurrò, tra un singhiozzo e l'altro "Mi... mi dispiace... io... io non dovevo chiederti..."
"Astrid, stai tranquilla, va tutto bene." cercò di rassicurarla il ragazzo.
"No, non va bene!" protestò Astrid "Avevi ragione, non dovevamo farlo... dovevo preservarmi per il mio futuro marito..."
Hiccup sospirò, allontanandosi leggermente da lei e facendole alzare la testa, per guardarla negli occhi.
"Ehi, non credo che a quello interessi se arrivi o meno vergine al matrimonio, se no non pensi che lo avrebbe messo nel contratto prematrimoniale?" disse, rassicurante, asciugandole le lacrime con un movimento leggero della mano "Non dico che non abbiamo sbagliato... sì, mi ci metto pure io, perché avrei dovuto insistere di più sul no... ma comunque ormai è fatta, non possiamo tornare indietro."
Astrid non rispose. Era ipnotizzata da quegli occhi color prato, così profondi che poteva perdersi a guardarli. Sacri Dei, se era bello! La personificazione del dio Odino sulla terra... Con movimenti lenti portò le mani sulla nuca di Hiccup, affondando le dita tra i suoi capelli, e lo fece abbassare su di lei, coinvolgendolo in un intenso bacio.
Chiuse gli occhi, mentre il ragazzo ricambiava, passandole le mani sulla schiena. Hiccup la strinse, baciandola a lungo e cercando di trasmetterle tutto l'amore che provava per lei.
Si rese conto, in quel momento, che avevano superato il punto di non ritorno: stavano insieme, seppur non proprio seriamente, avevano anche fatto l'amore, ma lei, entro due mesi si sarebbe sposata, e la separazione, il dover tornare amici come prima, sarebbe stata dolorosa, molto, per entrambi.
Ciò che era cominciato come un patto tra amici era loro sfuggito di mano, tutto per colpa di quel misterioso individuo che si era presentato a casa di Astrid, da quel che si sapeva, subito dopo che quella storia era cominciata, e aveva convinto sua zia a dargliela in sposa.
Hiccup ricordava il momento in cui la ragazza gli aveva dato la notizia: due giorni dopo che avevano cominciato a frequentarsi. Astrid era andata da lui e gli aveva detto che la recita non sarebbe durata ancora a lungo, perché sua zia aveva combinato, proprio il giorno prima, il suo matrimonio con un ragazzo di Berk, di cui non le aveva voluto svelare l'identità e le aveva solo assicurato che non era Moccicoso. Aveva anche detto che, fino al giorno delle nozze, avrebbe potuto godersi la vita e frequentare chi volesse, a patto che dal momento delle nozze avesse messo la testa a posto.
La ragazza era felice, e Hiccup era felice per lei, gli bastava questo.
Con riluttanza interruppero il bacio, guardandosi negli occhi. Il ragazzo sorrise, prendendole una delle mani e baciandola, poi, finalmente, si decise a parlare.
"Andiamo di sopra a vestirci." disse "Abbiamo un sacco di cose da fare, oggi."
Astrid annuì, poi si prepararono e uscirono, dedicandosi alle faccende quotidiane.
All'ora di pranzo, come sempre, i Cavalieri si trovarono tutti per pranzare alla Sala Grande.
Gambedipesce, Moccicoso, Testa di Tufo e Testa Bruta erano seduti attorno al loro tavolo, in attesa dell'arrivo del loro capo e della sua ragazza, e parlavano del più e del meno, andando però a finire in argomento con il fatto più chiacchierato del momento: il misterioso futuro sposo di Astrid.
"Dico sul serio." intervenne Gambedipesce "Chi è, secondo voi, quel misterioso sposo?"
"Lo ammetto." rispose Moccicoso, con la sua solita aria da sbruffone "Sono io! Ho convinto la signora Hofferson a concedermi la mano di sua nipote!"
"Ma se l'ultima volta che hai provato a chiederle la mano ti ha sbattuto la porta in faccia e bandito da casa sua con ordine restrittivo direttamente emanato da Capo Stoick!" esclamò Testa Bruta "Non può averti dato il permesso di sposare Astrid, ha detto che non te l'avrebbe mai concessa."
Moccicoso Brontolo qualcosa di incomprensibile, finendo il suo piatto di carne di yak con verdure, e non parlò più.
"E se fosse Hiccup?" insistette Testa di Tufo "È il suo attuale ragazzo, no?"
"No, impossibile." negò Gambedipesce "Ha detto di non saperne nulla di quella storia."
"Potrebbe aver mentito." disse Testa Bruta.
"Non Hiccup." continuò il corpulento biondo "Lo avete guardato negli occhi? Era sincero quando lo ha detto. Lui non è capace di mentire, non a quel livello, almeno."
"Beh, io non sono stato di certo." concluse Tufo.
"E nemmeno io." disse Gambedipesce "Quindi chi è questo tizio?"
"Ancora a parlare di questa storia?!" intervenne, finalmente, Hiccup, avvicinandosi al tavolo, tenendo per mano Astrid "Perché non aspettate il giorno del matrimonio? così lo scoprirete."
"Appunto." continuò la bionda "Di che vi preoccupate? Manca poco ormai."
"Sì, ma..." obiettò Gambedipesce, insistente "Voi due state insieme, ora, no? Che ne sarà della vostra relazione, dopo? È proibito avere amanti, per le donne sposate."
"Oh, dai, Gambedipesce!" lo interruppe la giovane, ridendo "Io e Hiccup ci stiamo solo divertendo un po', prima del mio gran giorno!"
"Ma, scusa, Astrid..." la interruppe Testa di Tufo "Ma a Hiccup allora davvero piacciono le ragazze?"
"Ancora con questa storia?!" esclamò Hiccup, ormai esasperato "A me piacciono le ragazze! E prima che me lo chiediate di nuovo, no! Non sono lo spasimante misterioso! Come ha già detto Astrid, ci stiamo divertendo solo un po' insieme, inoltre lei ne approfitta per ottenere qualche privilegio dall'essere stata con me."
"Anche stando con me poteva avere molti privilegi." si lamentò Moccicoso.
"Ottengo molti più privilegi dallo stare con il figlio del capotribù, Moccicoso." lo zittì Astrid, prima di rivolgersi a Hiccup e baciarlo in modo sensuale, davanti a tutti "Devo andare a farmi prendere le misure dell'abito da sposa. Con te ci vediamo stasera, tesoro."
"Ti aspetto, allora. A stasera." rispose lui, ricambiando il bacio e sorridendo sornione.
Astrid sorrise e si allontanò, lanciandogli un bacio al volo, tra i borbotii di protesta di Moccicoso.
   
 
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