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Autore: Marzio C    02/12/2014    1 recensioni
Eccomi di nuovo a tediarvi con una ff. Questa volta è stata scritta a 4 mani con la mia amica Valentina. Nella conclusione della sesta stagione Sarah era incinta di qualche settimana, di conseguenza nel cap. 1 di questa ultima stagione, composta da 12 capitoli (meno male direte voi) lei, la nostra splendida eroina, finalmente partorirà. Diciamo che il filo conduttore per 11 capitoli sarà la nuova arrivata in casa Bartowski fino ad arrivare al cap 12 alquanto surreale che la coautrice Valentina ha firmato "obtorto collo". Colgo l'occasione per ringraziare, in anticipo, tutti gli amici che visiteranno la ff pregandoli di lasciare un commento. Sono sicuro che l'ultimo capitolo non sarà di vostro gradimento per cui mi assumo tutta la responsabilità Valentina è innocente.
Ciao e buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                    Capitolo 6
 
 
 
 
 
Dovevano solo decidere come e da dove raggiungere il villaggio di Kashuar,
se attraversare il deserto e le montagne partendo da Kabul o passare direttamente dal Pakistan, la via più breve. Forse la seconda ipotesi era la più corretta.
 
Cole, diventato “M” il capo dell’MI6, si unì a loro. Con lui c’era un gruppo di Commando inglesi specialisti in guerriglia. Stanare i rapitori di Sam e degli altri ostaggi, senza che questi li uccidessero per rappresaglia, non sarebbe stata un’impresa facile.
 
Purtroppo non avevano la certezza che lei fosse ancora in vita, era un macigno che gravava sui loro cuori e sulle loro menti. Speravano che questa mancanza di notizie fosse una tattica psicologica dei guerriglieri, silenzio per dei mesi, poi rivendicazione e filmati dei prigionieri.
 
Stavano per salire a bordo del Hercules C-130 della RAF, in partenza dall’aeroporto militare inglese di Holbeach, quando il telefono di Chuck si mise a squillare:
 
“Pronto, ciao George dimmi tutto. Cosa? Assolutamente no! non se ne parla neppur lontanamente, ne tu ne Zach lascerete il paese per venirci ad aiutare.
 
Siamo già in ottima compagnia, voi dovete rimanere a W. con le vostre mogli ed i vostri figli. Non costringetemi a smuovere le alte sfere per farvi bloccare, per farlo potrei anche arrivare al punto di farvi arrestare, non sto scherzando. Statevene fuori. Adesso ti saluto un bacio a tutti voi. Ricordate che vi vogliamo un mare di bene”.
 
George guardo Zack e disse “Niente da fare, dobbiamo rimanere inchiodati qui. Vediamo di contattare il comando militare in Afghanistan, almeno che li supportino dando loro tutto l’appoggio possibile”.
 
“ Ora telefono a zio John vediamo cosa ne pensa, farò intervenire anche lui”
 
“Zio John, ho bisogno di parlarti ma non al telefono. Possiamo vederci fra mezz’ora nel posto che sai tu? Grazie mille, a fra poco”
 
“Sul rumoroso aereo Sarah stava discutendo con Chuck, esternava tutte le sue paure: “Amore e se mi accorgessi di essere per te un peso, un ulteriore problema? Se mi rendessi conto di non avere più le capacità di un agente sul campo”?
 
Non finì la frase che Chuck partì con una sventola a mano aperta verso il suo viso, lei parò e fulmineamente  contrattaccò. Anche il marito parò il suo colpo e le bloccò le braccia. “ Tesoro hai visto? I tuoi riflessi incondizionati sono da ragazzina, se non avessi usato l’intersect mi avresti dato una tranvata da ricordarmela per i prossimi 10 anni.
 
Sarah accennò ad un sorriso e si rannicchiò fra le sue braccia, voleva indietro la sua “bambina” la voleva sana e salva. Lentamente la tigre sopita si stava risvegliando, letale più che mai.
 
Gli uomini del commando inglese li guardarono allibiti, poi compresero e tornarono alle loro incombenze.
 
Zach in attesa di Casey, seduto su una panchina, sorseggiava un caffè. Lo vide arrivare, decise di andargli incontro.
 
“Buongiorno zio, credo che mamma e papà fra qualche giorno si troveranno sommersi dal guano, per questo ho bisogno dei tuoi consigli e del tuo aiuto”.
 
“Zach, so tutto, è un operazione ultra segreta.
 
 Ho parlato ieri sera con i tuoi genitori. Meno male che siamo in un luogo all’aperto in caso contrario per sicurezza non avrei potuto parlartene.
 
Per ragioni di cui non sto ad enunciare sono coinvolti anche i servizi segreti britannici, lo stesso “M” sarà sul campo con loro.
 
Per ora voi dovete  limitarvi a fare lavoro di intelligence, controllate le foto dei satelliti ed i filmati dei droni, bisogna scoprire dove tengono i prigionieri. La situazione cambia di ora in ora per cui, piani a lungo termine non si possono fare. Aspettiamo gli sviluppi e le indicazioni dei tuoi.
 
Avvisa anche George di non allertare il comando di Kabul, forse non attraverseranno il suolo afghano, quindi assoluta segretezza e silenzio su tutti i fronti”.
 
“Va bene zio John, avviso subito George”.  Si salutarono, ognuno andò per la propria strada. Occhi indiscreti seguirono con estremo interesse l’accaduto. Una giornalista televisiva aveva per caso assistito alla scena, non aveva potuto sentire quello che i due si erano detti …ma… forse qualcosa di grosso bolliva in pentola.
 
La notte, a quelle altezze, era fredda. Nessun fuoco per riscaldarsi, erano ancora troppo allo scoperto per rischiare di essere individuati, la strada era ancora lunga.
 
Sdraiati nei loro sacchi a pelo termici Chuck e Sarah guardavano il cielo.  
Il buio totale e l’aria rarefatta centuplicavano lo scintillio delle stelle, uno spettacolo mozzafiato. Chuck girò il viso baciò le labbra di Sarah e le sussurrò :”Andrà tutto bene, amore mio cerca di dormire un po’, domani sarà una giornata dura”.
 
Erano tutti a cena a casa di George, l’atmosfera non era delle più allegre, Vonnie preoccupatissima per i suoi cari discuteva col fratello, dava dei testoni ai suoi genitori che non avevano voluto alcun aiuto. Anche il marito e Zach stavano perdendo la pazienza, lei non voleva capire che l’unico mezzo per aiutarli era quello di svolgere al meglio il lavoro di intelligence.
 
Accesero la televisione, mentre cercavano, per i bambini, un programma di cartoni animati si soffermarono su un notiziario della WCBS. La giornalista Margareth Bradbury accennò ad una notizia: “Il direttore della Sicurezza Nazionale ed il vicedirettore dell’Intelligence a colloquio in un parco cittadino. Cosa sta succedendo?” Seguivano varie ipotesi e la promessa di indagare a fondo.
 
Gelo totale, squillò il telefono sulla linea sicura, era Casey. Il colloquio durò pochissimo, presero accordi sul da farsi. 
 
Il sole si stava levando. Lentamente illuminava quelle desolate montagne. Il belare delle capre selvatiche accompagnava la loro silenziosa marcia di avvicinamento al villaggio.
 
Stavano percorrendo sentieri che si inoltravano in piccoli canyon che li riparavano da eventuali avvistamenti non graditi.
 
Comunicavano a gesti perché tra quelle anguste e scoscese pareti  anche il più piccolo suono veniva amplificato e propagato a distanza di chilometri.  
 
Il sole ormai era già alto, avevano camminato per parecchie ore. Trovarono una caverna che faceva il caso loro, entrarono per riposarsi e per rifocillarsi.
Chuck estrasse dal suo zaino una stecca di cioccolato fondente, sapeva che sua moglie ne era golosa.
 
 “Sarah se mi dai un bacio te ne do metà”
 
“ Chuck ma ti sembra il momento?”
 
“Tesoro oggi sono vivo domani non lo so.  Sono triste e preoccupato come te però un bacio non te lo negherei mai”
 
“Hai ragione amore mio, perdonami.  Facciamo così,tu mi dai tutta la stecca ed io te ne darò tre”.
 
Un sorriso comparve sulle labbra di tutti i componenti del commando. Un po’ di ilarità rallegrò i loro cuori.
 
 
 
                                  Continua….
 
 
                                                           Marzio C. e Valentina B.
 

   
 
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