- MAI!! Lily, io non ti parlerò mai più! Guarda, la mia bambola era così bella e tu me l’hai rotta, sei cattiva!-
- Tunia, non volevo, volevo solo pettinarla, mi è sfuggita dalle mani!-
- Tu tocchi sempre le mie cose, perché sono più belle delle tue, ed è per questo che me le rompi!-
- Non è vero! Sono le mie cose ad essere più belle delle tue!!-
- Sei una bugiarda!-
Sperando di riuscire a calmarle, si era avviata nel salone, dove le aveva trovate entrambe in lacrime, una con la povera bambola rotta in braccio, e l’altra rannicchiata sul tappeto vicino al suo libro.
- Mamma, mamma! Lily è cattiva, mi ha rotto la bambola!-
- Ma mamma, non l’ho fatto apposta, mi è scivolata!-
- E invece si che l’hai fatto apposta, e adesso guarda cosa faccio!!-
- Bambine, adesso basta, è Natale, in teoria in questo periodo si è tutti più buoni; non mi sembra proprio il caso di litigare, poi stasera vengono i nonni e gli zii, volete mica che vi trovino tutte scompigliate? Su, Tunia, vieni con me, facciamo i biscotti alla cannella; e tu, Lily, hai voglia di andare con papà a fare una passeggiata? Non fa tanto freddo, e sai che a lui piace stare in tua compagnia…-
Arrivata ormai la sera, Lily aspettava gli ospiti seduta sul divano, già pronta per la cena; aveva il suo vestito preferito addosso, un fiocco tra i capelli e un’espressione serena, e ripensava a quanto era stato bello passare il pomeriggio con il suo papà. Solo il caminetto acceso e le lucine dell’Albero di Natale illuminavano la stanza, e lei si ritrovò a desiderare che pure Tunia potesse star seduta accanto a lei in quel momento, a godersi quella pace. Ma Tunia era ancora arrabbiata con lei, lo sapeva; pensierosa, scese dal divano e si chinò a prendere la bambola rotta, che era stata abbandonata sul tappeto quel pomeriggio. La fissò e desiderò fortemente di essere in grado di riuscire a ripararla con la colla, per fare una sorpresa alla sorella; ma, mentre la fissava, all’improvviso la bambola emanò una luce bianca, e quando questa sparì il braccio rotto era tornato a posto!
Lily non riusciva a capacitarsene; era felice, perché questo voleva dire che Tunia l’avrebbe perdonata, ma non capiva da dove poteva provenire quella luce! Ma, in quel momento, Petunia entrò nella stanza sbattendo la porta, e guardò la sorella con espressione inorridita:- Ti ho vista fare quella luce bianca! Sei un mostro, solo i mostri fanno queste cose! E io non voglio una sorella mostro!-
- Ma Tunia, è comparsa da sola!-
- Non è vero, l’hai fatta tu! Sei un mostro, e io adesso lo dirò a tutti, mamma e papà si vergogneranno di te!-
Ma Lily, per la prima volta, non la rincorse, provando a farsi perdonare. Si sedette di nuovo sul divano, e una luce bianca comparve un’altra volta, mentre provava a rimettere a posto il libro strappato; vedendo che anche questo era tornato ad essere come nuovo, sorrise, e disse ad alta voce: -Io non sono un mostro, io sono speciale. E mamma e papà saranno orgogliosi di me.-
Anni dopo, il mattino della Vigilia di Natale, Lily bussò alla porta di casa della sorella.
Vide un movimento da dietro le tendine, ma nessuno venne ad aprirle.
Allora sospirò, e lasciò un cestino sui gradini; dentro c’era una bambola identica a quella che le aveva portate al litigio tanti anni prima, un sacchetto di cioccolatini e un biglietto, su cui si poteva leggere: “Ti voglio bene e te ne ho sempre voluto. Spero che un giorno avrai voglia di rivedermi.”
Mentre girava le spalle alla porta, però, sentì una finestra aprirsi, e la voce di un uomo dire:- Petunia, chi è quella signora che ti somiglia? E’ forse tua sorella?-, e la voce di una donna rispondere:- Io non ho sorelle, Vernon. Chiudi la finestra, per favore, entra aria fredda.-