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Autore: standintherain    02/12/2014    0 recensioni
Harry è un ingenuo ragazzino di 16 anni cresciuto nella comunità amish, per tutta la sua vita non ha fatto molto altro che pregare e lavorare, ma ha sempre fantasticato sul mondo al di fuori della bolla in cui è stato cresciuto, e ora, per la prima volta in vita sua sta per scoprirlo, in una delle città più particolari al mondo: Londra
Louis, ha alle spalle una vita famigliare difficile, un aspetto che intimorirebbe chiunque e una personalità piuttosto cinica. Si è trasferito a Londra in cerca di fortuna, ma le cose non sono andate esattamente come si aspettava e tutto quello che ha rimediato sono uno scopa-amico e un lavoro schifoso.
Le loro storie si intrecceranno indelebilmente
AU / Amish!Harry + Punk!Louis / Larry + accenni Zouis / Note: Omofobia, Alcolismo, Violenza
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Note introduttive:
Penso che bene o male tutti abbiate sentito parlare degli amish attraverso il programma Breaking Amish di Real Time, ma per chi non ne avesse sentito parlare o non ricordasse bene vi spiego brevemente: Gli amish sono una comunità di persone molto religiose che rifiutano l’elettricità e tutte le cose moderne, vivono in comunità isolate, indossano i vestiti tipici del 1700/1800, non guidano la macchina, portano i capelli/barba molto lunga, non frequentano la scuola pubblica e non vanno negli ospedali (tranne nei casi gravi), in pratica vivono come si faceva nel 1800. Comunque sia, in molte comunità si pratica il Rumspringa che è un periodo in cui i ragazzi Amish possono sperimentare le cose del mondo normale e se vogliono allontanarsi proprio dalla comunità per qualche mese, alla fine di questo periodo decidono se ritornare nella comunità e diventare amish al 100% o andarsene. Se ne avete voglia vi consiglio di leggere la pagina di wikipedia sugli amish che spiega tutto meglio e più dettagliatamente: http://it.wikipedia.org/wiki/Amish
PS: Non scrivo da secoli, e non so cosa ne sia venuto fuori, quindi fatemi sapere cosa ne pensate, a me non soddisfa molto ma era una bella idea quindi ci ho provato!

 
Vestiti sporchi accantonati su una vecchia sedia, bottiglie vuote ai piedi del letto sfatto ormai da mesi e preservativi usati sul pavimento sporco: la stanza di Louis sembrava ormai una contorta metafora per descrivere la sua vita, o almeno quello che restava di essa.

Dopo 18 anni di continue lamentele e commenti da parte di sua madre sul fatto che Doncaster non fosse un buon posto per tingersi capelli più rossi del sangue di una ragazzina al terzo giorno di ciclo mestruale, avere una ferramenta in faccia e soprattutto per essere frocio, Louis aveva deciso, con non troppo dispiacere, di trasferirsi a Londra.

Purtroppo come qualsiasi altro diciottenne, troppo preso dalla frenesia di allontanarsi da una cittadina che gli andava stretta, si era dimenticato di fare due conti prima di preparare i bagagli ed era finito a dividere quello che lui amava definire ‘una merdosa topaia’ nella periferia londinese con il suo scopa-amico/compagno di canne, Zayn Malik e a lavorare nel negozio di un tatuatore abusivo per 500 misere sterline al mese.

Inizialmente, l’idea di fare tatuaggi lo attirava particolarmente, e poco gli importava del fatto che le condizioni igieniche di quello studio fossero inferiori a quelle di un treno indiano o che il proprietario del negozio non avesse la licenza di tatuatore e che probabilmente non sarebbe riuscito a colorare decentemente neanche uno di quei disegni che si trovano dentro gli album per bambini. Tuttavia, dopo poche settimane si era reso conto che la maggior parte del lavoro che gli toccava consisteva in ridicoli segni dell’infinito o cuoricini per ragazzine palesemente minorenni che volevano fare le trasgressive davanti alle loro amiche più cretine e oche di loro o di qualche scritta in giapponese per il primo coglione di turno che la cosa più orientale che aveva mai visto era il sushi avariato del ristorante sotto casa sua.

Tutto questo lo aveva portato ad assimilare una filosofia piuttosto pessimista, non che in passato fosse stato esattamente la persona più ottimista del mondo, comunque il suo metodo per gestire tutti i nuovi casini che erano piombati nella sua vita recentemente consisteva nell’aspettarsi sempre il peggio da tutto e tutti. Così, amava pensare Louis, nel caso che le cose fossero andate bene o anche solo decentemente per lui sarebbero state grandiose dato che si aspettava solo altre puttanate, e se come sempre fossero andate di merda non sarebbe stata certo una sorpresa. Non che Louis avesse comunque molto da aspettarsi, le sue giornate si svolgevano più o meno tutte nello stesso modo: si alzava dal letto e si sentiva come se fosse appena stato investito da un camion, si faceva la doccia, bestemmiando costantemente per il getto troppo freddo, si recava a lavoro, se così poteva essere definito scarabocchiare disegni coglioni sulla pelle di persone ancora più coglione, si cacciava giù per la gola qualsiasi schifezza anche solo lontanamente commestibile, tornava a casa, si faceva una canna con Zayn, si scopava Zayn, si faceva un’altra canna con Zayn. Ed infine, si rintanava con Zayn nel locale più squallido di tutta Londra: Il Babylon. Zayn definiva il Babylon come ‘l’opzione migliore per tutti i froci londinesi che non hanno una lira ma vogliono comunque farsi un scopata e bere fino a vomitare anche l’anima’ e Louis concordava in pieno.

Tuttavia l’attività preferita di Louis era cercare di rimettere insieme i pezzi della serata precedente. I Flashback sfuocati popolavano la sua mente, ma tutto quello che di solito ricordava chiaramente era una qualsiasi bocca calda intorno al suo cazzo e successivamente l’immagine di  Zayn che gli teneva i capelli mentre buttava fuori qualsiasi cosa ci fosse nel suo stomaco.
Questa era bene o male ciò che era diventata la vita di Louis Tomlinson da circa un anno: una spirale che, come la metà dei suoi vestiti, era intrisa di sperma e alcol.
 
Harry Styles era sempre stato il tipico ragazzo della porta accanto. Anche se la parola ‘’accanto’’ non era esattamente appropriata dato che gli Amish abitavano in abitazioni separate, tutte una piuttosto lontana dalle altre. E specialmente la loro di casa, doveva essere bella grande dato che Harry era il primo di sei figli. Harry non era di certo il migliore dei figli di Anne e Des Styles, chiunque conoscesse la famiglia sapeva che Gemma Styles, era probabilmente la ragazza più bella e intelligente della comunità, nonché una delle più dedicate che si vedessero in giro da molto tempo.

Harry, essendo il fratello maggiore, aveva per molto tempo cercato di eguagliare sua sorella, tuttavia da qualche anno ci aveva ormai definitivamente rinunciato, limitandosi a fare semplicemente quello che un qualsiasi amish degno di essere definito tale dovrebbe fare: pregare, lavorare e rispettare le regole della comunità.

Così a 14 anni, dopo aver terminato la scuola amish, Harry ha iniziato a lavorare insieme a suo padre, il suo impiego consisteva principalmente nel trattare la terra. Ed Harry lo faceva con impegno e dedizione, ma pur sapendo di essere stato fortunato ad essere nato in una famiglia piena di amore e cure non aveva mai smesso di fantasticare su come fosse il mondo al di fuori della bolla in cui era cresciuto.

E questo, spesso lo portava domandarsi se questa fosse davvero la vita adatta a lui. Il sogno dei ragazzi e delle ragazze amish era quello di costruirsi una famiglia, ma il suo di sogno, era vedere il mondo esterno.

Harry del mondo esterno, non sapeva proprio nulla, probabilmente pensava ancora che la terra fosse quadrata, ma da quello che dicevano quei pochi fortunati che avevano lavorato fuori dalla comunità era davvero una figata.

Perciò, quando Harry ha compiuto 16 anni ed era iniziato il periodo del Rumspringa, aveva detto ai suoi genitori che voleva sperimentare questo tipo di vita e dopo raccomandazioni, ansie e preghiere da parte dei loro genitori Harry Styles e i suoi migliori amici: Liam Payne e Niall Horan avevano finalmente ottenuto il periodo di andare a stare a Londra per qualche mese, a casa della sorella di Niall, che aveva lasciato la comunità ormai da qualche anno.

Così Harry, Liam e Niall se ne stavano sul vialetto di casa dell’ultimo dei tre, ciascuno con in mano una valigetta, in cui una persona normale non sarebbe riuscita ad infilare manco le mutande, ma che a loro bastava e avanzava per le poche e –davvero indispensabili- cose che possedevano.

Il viaggio per arrivare da Holmes Chapel a Londra sarebbe durato poco più di 3 ore di macchina. Harry le macchine le aveva viste solo passare sulla strada vicino a casa sua, e francamente lo inquietavano parecchio. Il solo pensiero di stare seduto dentro quella che lui definiva ‘una scatola dura che va troppo veloce’ per tutto quel tempo gli faceva venire la nausea. Ma ormai quel che fatto è fatto e di certo non voleva tornare indietro.

Così quando Hilary, la sorella di Niall, è arrivata dopo averla salutata calorosamente, si sono tutti e tre stretti sul sedile posteriore. La prima cosa che è passata per la testa ad Harry era che la macchina era definitivamente molto più comoda del carretto e dopo qualche minuto di viaggio si è accorto che non era effettivamente così male come pensava, ma non gli andava particolarmente di unirsi ai commenti sconvolti di Niall e Liam su qualsiasi cosa vedessero o pensassero di aver visto dato che, più di una volta, avevano scambiato un cane per un cervo, ma infondo, come tutti gli amish, non erano esattamente le persone più acculturate del mondo.

Harry, semplicemente si è goduto il primo viaggio della sua vita, continuando a fare pensieri e supposizioni su quello che sarebbe successo una volta arrivati a Londra.

E di fatto, Harry era proprio così: un ragazzino con un sorriso caldo, un gran cuore e un sacco di idee che gli fluttuavano per la testa, idee che per troppo tempo aveva dovuto rinchiudere sul fondo della sua mente, e che, era sicuro prima o poi lo avrebbero fatto impazzire.


 
  
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