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Autore: A_Dark_Fenner    02/11/2008    1 recensioni
26 one-shot, una per ogni lettera dell’alfabeto. Protagonisti i mitici personaggi del mio manga preferito! Tempi e luoghi differenti, anche inventati dalla mia mente lesa e criminale. Just enjoy it!!! #01 A for Alchemy
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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FMA: FullMetal Alphabet
#01

Personaggi: Edward Elric, Alphonse Elric, Trisha Elric, Van Hohenheim.
Ambientazione: Resembool,primavera 1903
Intro: “Mamma…Cos’è l’alchimia?”

                       
A for Alchemy


“Perché papà non viene con noi al fiume?”
“Deve studiare tesoro…Per diventare ancora più bravo con l’alchimia…”
“…”
“…”
“Mamma…Cos’è l’alchimia?”
Trisha si voltò verso il figlio più grande che camminava al suo fianco, stringendo un lembo di stoffa del suo vestito turchese. Edward la guardava con un’espressione di sincero interesse dipinta nei grandi occhi colore dell’oro ed attendeva una risposta.
“Bhe…Vediamo…L’alchimia è una cosa potente, che se viene usata da persone buone aiuta la gente, ma se viene usata nel modo sbagliato può fare molto male…”
“E’ come una magia?”
“Si, diciamo di si…Ma ora non pensarci, vai ad insegnare ad Alphonse come si nuota”

Quando si ha quattro anni essere curiosi è normale. Edward era un bambino normale ed in quanto tale, moriva dalla voglia di saperne di più su quest’alchimia.
Una sera, dopo che Trisha ebbe dato il bacio della buona notte a lui ed ad Alphonse, Ed sgattaiolò furtivo attraverso il piccolo corridoio che separava la camera dei due fratelli dallo studio del padre e, silenziosamente, si appostò dietro la spessa porta di legno semiaperta. All’interno della stanza scorse la schiena del padre, curva su pile di appunti e tomi giganteschi.
Edward si stava chiedendo cosa ci fosse di così magico nello stare col naso appiccicato a quei libroni, quando il padre si alzò dalla sedia e, curvatosi a terra, tracciò un cerchio con all’interno una composizione di triangoli simile ad una stella ad otto punte. Successivamente vi versò sopra della sabbia, poi poggiò le mani sul cerchio, che si illuminò all’istante, lasciando il piccolo Ed a bocca aperta. Quando la luce cessò, al posto della sabbia, in mezzo al cerchio, era apparso un calice che suo padre aveva appena preso in mano e riempito con del vino che aveva sul tavolo. Edward non riusciva a credere ai propri occhi: suo padre era una specie di mago! Doveva assolutamente dirlo a tutti! Corse in camera sua e di Alphonse e si fiondò sul letto del fratello.
“Al, Alphonse svegliati!!! Papà è un mago!!Papà è un mago!!”
“…Yawn…Cosa dici fratellone…? Lasciami dormire!”
“No, no! Devi venire a vedere!!”
Così Edward trascinò Alphonse (ancora mezzo addormentato) davanti allo studio del padre, dove entrambi si misero a sbirciare.
“Io non vedo niente di magico, fratellone…Ho sonno, torniamo a nanna?”
“Aspetta, Al…Guarda, guarda!!”
Ora Hohenheim aveva tracciato un altro cerchio, simile a quello di prima, ma questa volta vi aveva messo al centro un pennino che si era spezzato. Ripeté le stesse azioni della volta precedente, e quando la luce cessò il pennino era di nuovo intero.
Alphonse era sorpreso fino al midollo.
“Ma è…è…Una magia!!!”
“Cosa ti avevo detto?!”
Al era raggiante.
“Dobbiamo dirlo alla mamma e a Winry e alla zia Pinako!!!
“La mamma lo sa già! E’ lei che mi ha detto che papà è un alchimista!”
Alphonse guardò Edward interrogativo.
“E cos’è un alchimista?”
“Beh…Hai visto anche tu…E’ una specie di mago… E l’alchimia è una specie di magia…”
“Allora da grande voglio fare l’alchimista!”
“Ma la mamma ha detto anche che se l’alchimia la usa gente cattiva fa male alle persone…”
Al tacque un momento, riflettendo sulle parole del più grande.
“Noi non siamo cattivi, vero fratellone?”
Edward guardò Alphonse, serio, poi sorrise e gli scompigliò i capelli.
“No che non lo siamo!”
“Allora va tutto bene! Da grandi saremo alchimisti e aiuteremo tutti quanti!”
I due  bambini tornarono nella loro cameretta, felici e soddisfatti.
Non si erano accorti che Trisha si era svegliata a causa del loro parlottare e che aveva sentito tutto ciò che avevano detto.
Ora era appoggiata allo stipite della camera da letto dei due fratelli e li osservava dormire sereni con un mezzo sorriso sul volto.
“Li hai sentiti anche tu, vero Trisha?”
La donna si voltò, richiamata dalla voce del marito.
“Si”
“Forse sarebbe il caso di dire loro la verità sull’alchimia… Magari non è il caso che si facciano idee sbagliate…”
Trisha scosse dolcemente il capo.
“Non ce n’è bisogno, caro…Sono solo dei bambini…Lasciali sognare ancora un po’…”
“Come vuoi, Trisha…”
Dopo un momento di silenzio Trisha guardò il marito negli occhi.
“Tesoro…Se parlare con loro dell’alchimia vi farebbe passare più tempo insieme…”
Hohenheim si irrigidì un poco.
“Vedremo, Trisha…Io torno ancora un po’ nello studio…Non serve che mi aspetti sveglia…Buonanotte…”
Hohenheim diede un veloce bacio alla moglie, evitandone lo sguardo deluso, per poi tornare nella sua stanza.
Trisha guardò il marito sparire nel suo piccolo mondo separato. Poi sospirò, chiudendo la porta della camera di Ed e Al.
Nel sonno Edward sorrideva ed ogni tanto balbettava qualche frase sconnessa.
“…Mamma…Winry… Zia… Chiamate papà... Voglio fargli vedere…Come siamo bravi, io e Al…”

END

NOTA DELL’AUTRICE:Salve a tutti!! Io sono nuova di qui e questa è la frima fic che pubblico!! Fatemi sapere cosa ne pensate!!!!

KISSU e alla prossima
                                                 
                                                                                       ADF
   
 
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