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Autore: OcchidiNiall    03/12/2014    4 recensioni
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Mentre stava allungando la mano per prendere la maglia scappò un suo sorrisetto ed un suo
commentino piuttosto idiota. “Tranquilla, non ti stupro mica.”
Scossi la testa tenendo gli occhi strizzati.
“Allora, hai fatto?” domandai io cercando di girarmi.
“Aspetta, diamine, perchè non levate tutti questi sgabelli che avete qu...” non riuscì a finire
neanche la frase che immediatamente si aggrappò a me, provocando la nostra caduta.
Sussultai per il dolore. “Scusami. Ti sei fatta male?”
“Si, avere il tuo peso sopra non è una bella roba, ora alzati.”
“Se magari mi dai il tempo.” sorrise malizioso.
Stavo facendo fatica a respirare, i nostri visi erano ad un centimetro di distanza e per di piu' lui
era sopra di me, quella posizione era davvero molto imbarazzante, non potevo crederci.
Ero rossa fin sopra i capelli.
“A-alzati, dai.” imprecai io.
Mi guardò dritto negli occhi.
Occhi azzurri vs Occhi color ghiaccio.
Cercai piu' volte di sfuggire al suo sguardo, ma non fu cosa. Mi persi nei suoi occhi, facendo anche
la parte dell'idiota.
“Posso chiederti una cosa?” mi domandò fissandomi ancora.
“S-si..” sbiascicai.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note d'autrice
Ragazze vi scrivo qui sopra d'ora in poi.
Come state? Spero bene.
Dopo tanto ce l'ho fatta a pubblicare, scusate se sono lenta ma ho avuto da fare...
Beh, io ora scappo.
Lasciate qualche recensione per capire se il capitolo vi è piaciuto.
Baci, Chiara x





Chapter twenty-one

Ma cos'era? La giornata del “Facciamo innervosire tutti Giulia”?
No perchè, prima il cinque, poi Payne che non faceva altro che darmi attenzioni, facendomi irritare e ora, chi ci si metteva? Anche Corinne, che era tornata dal suo lungo viaggio verso la direzione Fanculandia.
“Corinne” incalzai, stringendomi forte a Liam, “lui è mio. Non farti trovare vicino o finirà male, sei avvertita” le rivolsi un sorriso falsissimo, per poi trascinarmi il castano via.
“I libri...” esordì, sorridendo.
“Cosa?”
“Dovevo prendere i libri dal mio armadietto, genio” mi diede un buffetto sulla guancia, ridendo e tornando indietro “tranquilla, sono solo TUO!” gridò le ultime parole, come per farle sentire a tutto il corridoio, o magari a tutta la scuola.
Sorrisi ebete d'innanzi a quella scena, anche se alcune volte ero acida con lui lo amavo davvero tanto, ed ero così felice che finalmente, dopo tutto ciò che avevo dovuto passare le cose si erano svolte per il meglio. Giornata di merda a parte, mi trovavo davvero bene con il mio Liam, era una persona così dolce ma anche così dannatamente divertente e sexy. Non ti stancava mai, proprio perchè non era monotono. Mi sentivo davvero fortunata, la mia vita era migliore grazie a lui. Poi ora che avevo chiarito anche tutti i litigi con Chiara, mi sentivo ancora meglio, era bello poterle parlare senza bisticciare o ancora, finire alle parolacce. A dire la verità, mi dispiaceva davvero tanto per Niall e la bionda, la sera prima si baciavano e la mattina dopo non si cagavano. Uh, per bacco! Ho fatto una rima.
Oh ma andiamo, ma chi sono? Tonio Cartonio? Quello della Melevisione?
Ma che sto blaterando?
Risi di me stessa e mi incamminai verso la mensa, dove feci il mio ingresso con il ragazzo più bello della scuola: Liam.
“Ehi, ci sono anche io!” esclamò Harry, abbracciandomi.
“Che fine avevi fatto?” domandò Liam, togliendomi di dosso il braccio che il riccio aveva gentilmente posato sulla mia spalla, segno che era geloso.
“Ve l'avevo detto. Ho avuto da fare con mio padre...sai, casini famigliari” disse, sedendosi poi su di una sedia, “è bello potervi rivedere”
Sorrisi e gli feci l'occhiolino, “dove sono gli altri?”
“Eccoli” mi fece notare, sbracciandosi per farsi vedere dalle quattro figure che man mano, si stavano avvicinando.



Chiara's pov

Il fatto che mi dava enormemente fastidio era che quell'idiota girava ancora attorno al MIO Niall. Ok, non eravamo fidanzati, anzi a dire il vero neanch'io sapevo cos'eravamo, però cazzo, non poteva fare così.
Dopo aver “mangiato” – sì perchè Niall ingerì tutto il mio cibo, lasciandomi solo degli spicchi di mela, che ahimè, dovetti nascondere per non farglieli mangiare –, mi alzai dalla sedia e mi dileguai, per tornare a casa.
Volevo rimanere un po' sola, anzi, forse sarei andata nel retro della scuola, almeno lì avrei trovato un po' di pace prima di tornare a casa.
“Ehi” mi fermò, guardandosi attorno.
Mi girai, riconoscendo subito la voce, era Niall.
“Che vuoi?” chiesi scocciata, ma allo stesso tempo con voce piatta, fredda.
“Guarda che qui non c'è nessuno, puoi smettere di fare l'acida” disse, sorridendomi maliziosamente per poi avvicinarsi.
Indietreggiai di un passo, finendo contro il muro gelido, “allontanati, sono seria”
Lui sbuffò, alzando gli occhi al cielo, “cosa c'è ora?”
“Cosa c'è? Perchè te ne sei andato con quella lì?”
“Quella lì, chi?” fece il finto tonto, ridendo di me e delle mie evidenti scenate di gelosia.
“La rossa! Niall, non ridere, sono seria!” esclamai, sbuffando anch'io, e facendo scendere le braccia lungo i miei fianchi.
“Ah perchè, tu sei libera di salire in moto con Louis ed io non sono libero di andarmene con quella rossa super sexy?”
Lo faceva apposta, ne ero sicura, voleva farmi perdere la pazienza, voleva vedere fino a dove arrivava la mia gelosia perchè se ne era accorto che morivo per lui. Ogni qualvolta mi parlava, ogni qualvolta mi baciava o toccava, io ero sotto il suo fottutissimo controllo.
“Super...sexy?!” scossi il capo, lanciandogli uno schiaffo ben assestato in viso, “vaffanculo, và”
E detto ciò, me ne andai, lasciandolo solo in quelle quattro mura, a riflettere su ciò che aveva appena detto.
Fanculo.

Zayn's pov

Il ritorno di Harry aveva scatenato in me un'autentica voglia di divertirmi. Ero sempre stato legato al riccio, poiché in un certo senso, era come me, casinista e sciupafemmine.
Ok, era vero, ogni tanto ce ne approfittavamo della situazione ma se si scavava infondo, noi avevamo un animo nobile, dolce.
Quella lì era solo una copertura che avevamo per non farci trattare come degli stupidi. Gli unici che ancora non avevano trovato l'anima gemella eravamo noi due, compreso Louis che secondo me però, si era preso una cotta per mia sorella, anche se non l'avrebbe mai ammesso. Sorrisi e mi avviai verso casa del riccio, per uscire un po' e magari conoscere qualche ragazza.
“Salve Anne” salutai, entrando e gridando un “Harry”
La mamma del mio migliore amico ridacchiò, “Zayn, non gridare...c'è Gemma che sta facendo i compiti”
Mi scusai e proseguii di sopra, aprendo la porta della camera e trovandomi il riccio nudo, “non riesco a trovare le mie mutande portafortuna” incalzò, girandosi verso di me con tutti i gioielli di famiglia al vento, “AH! Ti prego Hazza, girati!” mi coprii, ridendo di lui.
“Oh, scusa” e andò in bagno, a mettersi degli slip rossi.
“Cos'è questa storia della mutanda portafortuna?” chiesi, evidentemente sorpreso, non mi aveva mai accennato a questa cosa.
“Oh...beh...in realtà è una mutanda che metto quando usciamo, Zayn” disse serio, il che mi fece ancora più ridere.
“E non prendermi in giro!” continuò, “tutte le conquiste le ho fatte con indosso quelle mutande, e ora non le trovo più!” si lamentò, saltellando come un bambino a cui avevano rubato le caramelle.
“Calmo riccio, vorrei aiutarti a trovarle ma sinceramente ho paura di mettere le mani dove non dovrei...cioè, non voglio trovare preservativi bucati o magari, usati. Sarebbe...orribile!”
“Zayn...quelle cose le butto” mi fece notare, ridendo e spintonandomi.
“E' una balla, ne sono sicuro” dissi, sedendomi sopra la sua scrivania per vederlo impazzire alla ricerca delle sue fottute mutande.


Chiara's pov

Nessuno era in casa, ad eccezione di me, del biondo, e della Palvin. Oh perfetto, ora facevo anche il terzo incomodo. Sospirai e alzai il volume della musica, che nel frattempo stava riproducendo la voce di Ed Sheeran, sulle note di Runaway. Adoravo quella canzone, mi riusciva a trasmettere sia tranquillità che carica. L'ascoltavo sempre, o prima di un'interrogazione, oppure semplicemente quando ero nervosa. Scesi di sotto e sperai di non trovarli ad amoreggiare, anche perchè in tal caso, avrei vomitato sul parquet. Aprii il frigo ed estrassi del thè al limone freddo, quasi ghiacciato. Presi un bicchiere dal mobiletto soprastante e lo versai, bevendone un sorso pieno.
“Qui qualcuno ha molta sete, mh” mi fece notare la ragazza, sorridendomi.
Roteai gli occhi al cielo e la scansai, per tornarmene di sopra, quando all'improvviso mi venne una stupenda idea.
Tornai in cucina e presi dell'acqua, per poi versarla nel bicchiere dove prima c'era il thè. Avanzai verso di lei e gliela versai addosso, sospirando poi un freddo e finto “ops...”
Lei si girò interdetta, innervosita, “ma che cazzo fai?!” mi gridò contro, ma la voglia di riderle in faccia prese il sopravvento, tant'è che si arrabbiò da morire.
“Ti giuro che io ti uccido, stronza!” esclamò, venendomi incontro.
(S)Fortunatamente intervenne il biondo, separandoci immediatamente, “che fate?!”
“Quella lì! Quella stronza mi ha rovesciato l'acqua addosso!”
Niall mi guardò e sorrise, per poi rivolgerle di nuovo lo sguardo “ah...beh, vedila in questo modo...ti sei rinfrescata”
“Vado a farmi una VERA doccia” disse infuriata, trucidandomi con il solo sguardo.
Appena la rossa andò via, Niall mi venne di nuovo incontro, intrappolandomi tra lui e la cucina, “perchè l'hai fatto? Ti avverto, se non mi rispondi non mi muoverò di qua”
“Mi dà sui nervi, tutto qua” ammisi semplice, senza scendere nei particolari.
“Oh su, non ci credo. Sii sincera” sussurrò, quasi ad un palmo dalle mie labbra.
“Sono gelosa” dissi, per poi fiondarmi sulle sue labbra per baciarlo con foga, con ardore. Mi erano mancate così tanto che facevo fatica a credere che ora erano di nuovo mie. Quel sapore che emanavano, quella morbidezza che solo le sue labbra avevano. Mi faceva impazzire totalmente. Chiese il permesso per entrare e dopo un po', fece incontrare la sua lingua con la mia, per dare inizio a quel bacio che bramavamo già da troppo tempo.
“Niall...”
“Mh?” mi disse.
“Credo di essermi innamorata...” ammisi senza troppi giri di parole.
“E di chi?” mi chiese, ancora sulle mie labbra.
“Di te” conclusi, fissandolo negli occhi.
  
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