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Autore: DeadlyNadder 92    03/12/2014    4 recensioni
Prima di una serie, la storia racconta una nuova avventura che vedrà i giovani vichinghi, ormai adulti, alle prese con le situazioni più comuni. Dai fraintendimenti famigliari sino al nascere di nuove famiglie, dalle scoperte del proprio io, alla presa di coscienza su chi si è realmente, sull'emotività di un cuore innamorato.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Lo so, lo so....
E' questo che mi tormenta....
Se Moccicoso non mi chiedesse mai di sposarlo?
Io che farei? 
Insomma, non che Gambedipesce sia appetibile; anzi, il gesto di oggi mi ha riscaldato il cuore e mi ha strappato un sorriso sincero, per non dire che mi ha donato..... particolare euforia..."

"Bruta, non avrai mica una cotta per Gambedipesce?"

"SCHERZI?
IO AMO MOCCICOSO!"

"Ah-Ah.
E io in realtà sono un Terribile Terrore Canterino travestito da Astrid."

"Who davvero?
Mi canti qualcosa?
Mi mordi cosi posso diventare anch'io un Terrore Canterino? 
Tiiiiiiiii preeeeeeeeeeeeego!"

"Bruta, ti prego. Siamo serie!
Dimmi; cosa provi per Moccicoso? E per Gambedipesce?"

Bruta tacque un attimo.
Era strano doversi mettere a nudo dinnanzi alla migliore amica. Fece un profondo sospiro e si portò la mano al petto stringendo delicatamente la stoffa.

"Io Moccicoso lo amo.
Mi piace tutto di lui. 
Mi piace come cammina. Come parla. Come ride. Come scherza. Come dissimula il suo animo sensibile e/o le lacrime mentendo che sia polvere. Come fa lo strafottente e anche come fa il grosso. Com'è romantico, come fa finta che sia insensibile invece ha un animo delicato e dolce. Di come fa il cretino pur cosciente che cretino non è. 
Mi piace il suo modo di stringermi a lui, di come mi bacia e di come mi guarda. Mi fa sentire bellissima......"

Astrid stette a sentirla, aveva ben capito che quella per Gambedipesce era solamente un sentimento molto accentuato di amicizia. 

"E di Gambedipesce?"

"Di lui cosa mi piace?
La sua intelligenza. E la sua dedizione al lavoro...."

"E.... E nient'altro?"

"Il modo in cui cerca costantemente di farsi notare.
E' cosi dolce quando lo fa."

"Bruta, non capisco una cosa."

"Cosa, Astrid?"

"Ti senti quando parli?"

"Nhhh.... deduco di si, perché?"

"Perché questa è una Bruta totalmente diversa da quella che mostri al pubblico.
Tu sei una ragazza intelligente, non sei affatto una testa di legno! 
Perché lo fai? Perché ti mostri per quello che non sei?"

"Io.....
Non lo so. Mi risulta più facile e divertente essere la me stessa pazza e spericolata che essere la me con un bel linguaggio e un lessico forbito.
Quello lo lascio uscire solo quando ho la febbre e sono inconscia di quel che sto facendo."

"Ma oggi, all'Arena, quando ho esposto la mia idea della Corsa dei Draghi hai fatto uscire quella parte....
Bruta, amica mia....."

Sussurrò Astrid alzandosi dal cornicione per avvicinarsi alla ragazza che guardava a terra con aria dispiaciuta e a disagio. Le mani si erano portate sulle ginocchia, ora erano strette a pugno  il suo respiro era irregolare. Aveva cosi tanta paura di alzare gli occhi e incontrare il suo sguardo che preferì star a fissare la punta degli stivali che altro. 
La vichinga prese le sue mani tra le sue, le strinse e cercò lo sguardo della ragazza.

".....Tu non hai bisogno di fare la spericolata per nasconderti.
Tu sei perfetta cosi come sei. Sei una bellissima ragazza intelligente e spiritosa, non necessiti di fare tutto quello...."

"Ma a me piace....
Mi aiuta a  superare ogni problema e ogni timore che mi si prospetta davanti.... Moccicoso sa che sono cosi e anche tu lo sai.... Mi basta questo."

"Anche l'altri devono saperlo...."

"NO!
TI PREGO NO! NON FARLO! TI SCONGIURO! NON DIRE AGLI ALTRI CHE SONO COSI! IO VIVO BENE NELLA MIA PERSONALITA'. LA MIA MALATTIA D'ADRENALINA MI DA LA SCOSSA GIUSTA PER AFFRONTARE LA VITA, COSI COME PER TE IL COMBATTIMENTO!"

Astrid annui, non poteva imporre qualcosa all'amica solo perché lei lo riteneva giusto per i suoi canoni.
Strinse ulteriormente le sue mani, nella voce di Bruta c'era davvero scritto lo spavento e la paura. Non l'aveva mai sentita cosi a disagio, eccetto quando si ritrovò davanti a Scauldy.

"Puoi stare tranquilla, non lo dirò a nessuno. Promesso.
E ora dimmi, perché sei cosi in difficoltà a decidere sulla tua vita con Moccicoso?"

Bruta sospirò.
Le sembrava più stare dallo psicologo che da un'amica. Alzò gli occhi. Sorrise dolcemente e si lasciò privare da ogni abito e protezione attorno alla sua anima e coscienza.

"Da una parte vorrei conservare la mia verginità per la prima notte di nozze, per mantenere fede alla tradizione.
Dall'altra non appena Moccicoso mi stringe a lui e mi bacia, vorrei letteralmente strappargli i vestiti da dosso e mangiarmelo di baci."

[Che orrore.... Moccicoso nudo, brrr.... vorrei vomitare alla sola idea.]

Pensò Astrid che si sforzava di non mostrare quell'espressione inorridita. 

"Bruta, io.... 
Io non sono nessuno per dirti quel che devi fare, tanto meno importi quel che secondo me è giusto da fare.
Siamo due entità diverse, abbiamo modi di pensare diversi. Tu, Testa Bruta, cosa vuoi fare? 
Chiudi gli occhi, fai un profondo respiro e sgombera la mente. La risposta verrà da se."

"Ma ho paura.
Come posso trovare una soluzione se io stessa non so che fare?
Non è illogica come cosa?"

Astrid rimase in silenzio a pensare. Anche lei si era trovata in una situazione simile e, senza l'aiuto di qualcuno aveva trovato una soluzione che rendeva fede anche alla sua persona. Ma c'era voluti anni prima di arrivarci. 
La bionda strinse la mano della sua amica, si alzò di scatto e la trascinò sul letto dove la fece sedere con un tonfo.

"Anch'io ero nella tua stessa situazione e alla fine ho capito."

"Uhn, a cosa sei arrivata?"

"Anche se desidero avere un rapporto più intimo con Hiccup, manterrò giuramento alla tradizione. 
Siamo ragazze vichinghe, lo sai com'è la storia...."

"Io so solamente che ci è vietato avere rapporti sessuali prima del matrimonio."

Disse chiaramente la giovane dalle trecce dorate, prima di sospirare profondamente. Provare non costava nulla, no?

"Sai, dietro a questa regola c'è una tradizione alquanto meschina verso il nostro sesso."

Rispose Astrid che si voltò tirando fuori dal comodino un grosso libro rivestito di pelle nera.
L'adagiò sulle gambe e lo aprì, andando a leggere la prima frase del capitolo.

"-C’era un’ottima ragione per quest’insistenza sulla castità femminile: una fanciulla non sposata costituiva un oggetto di scambio per mezzo del suo prezzo da sposa, nonché l’aggancio per interessanti alleanze.-
Comprendi Bruta?
Se fossimo state nel tempo dei genitori dei genitori dei nostri genitori, noi saremo state una 'moneta di valuta'."

Bruta stentò a credere a quelle parole dette dall'amica. Cosi afferrò il libro e l'alzo fissandolo intensamente.
   
 
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