Ciao!
Ci rincontriamo... i miei fedeli
lettori... mi siete mancati sapete?
Sono
contenta che la fic sia piaciuta a
così tante persone!!
alexis_92,
Emily Doyle, piccoligiganti:
grazie! Mi fa piacere che vi piaccia e che l’abbiate messa
tra i preferiti!!
Ligths:
allora… gibbs dice mi dispiace
perché ha provato a farla rimanere con tutte le sue forze ma
non ci è riuscito,
e ziva abbraccia tutti perché sa di non poterli
più rivedere e perché è
estremamente sconvolta (il perché lo scoprirai in questo
capitolo)… comunque a
parte questo sono contenta che abbia
la
tua approvazione
eLiSeTtA
e Vera02: no comment…
2.
Il Vicedirettore David
Tel
Aviv 20:30 ora locale
Aeroporto
“Ben Gurion”
- Che
genere di imprevisto?-
L’uomo
cercò di non fissarla negli occhi...
-
Beh... c’è stato un attentato...-
-
Questo non mi sconvolge più di tanto... succede tutti i
giorni in Israele...-
disse lei scettica.
-
Era un attentato per un importante membro del Mossad...-
Ziva
parve capire quello che l’uomo stava cercando di dirle...
E
se era quello che pensava lei non andava bene per niente...
-
Mio padre è morto?- chiese temendo la risposta.
-
No... signorina David...- la informò quello cercando di
rassicurala.
Lei
tirò un sospiro di sollievo...
- Ma
è in coma da un mese...- aggiunse il biondo.
La
ragazza si abbandonò completamente sulla sedia... le
mancavano le energie...
-
Signorina David... lei prima di partire per l’America era un
importante
ufficiale del Mossad e il Consiglio è giunto alla
conclusione che tocchi a lei
prendere il posto di suo padre come Vicedirettore, e se non
permanentemente,
almeno il tempo che si riprenda...-
- E
se non accettassi di andare?- chiese la ragazza.
In
effetti era quello che aveva intenzione di fare...
-
Dovremmo prendere dei provvedimenti... e lei sa fin troppo bene che
genere di
provvedimenti prende il Mossad... potrebbero persino essere coinvolti
dei
civili...-
Il
pensiero di Ziva andò subito a Tony...
-
Io non vado a letto con Anthony DiNozzo... che sia chiaro! Ne mai ci
sono
stata! L’ho già chiarito al suo predecessore!
Quindi non lo dovete ne toccare
ne immischiare negli affari del Mossad!!!-
Quello
sorrise sornione...
- A
giudicare dalla sua reazione giurerei il contrario... comunque... vi
prometto
che se lei parte di sua spontanea volontà non gli torceremo
nemmeno un
capello!-
- E
lo dovete proteggere! Se qualche nemico del Mossad scoprisse che
è il migliore
amico del Vicedirettore Ziva David...- non riuscì a
completare la frase.
Se
qualcuno lo avesse scoperto la pena migliore per lui sarebbe stata la
morte...
Non
voleva pensare a cosa gli avrebbero potuto fare...
-
Ve lo prometto... Anthony DiNozzo da stasera è sotto la
protezione del Mossad!-
Passarono
ancora un paio di minuti di silenzio...
-
Ora posso andare? O devo sapere qualcos’altro?- chiese Ziva
con voce tremante.
-
Certo... può andare... veda di partire il prima possibile
Vicedirettore David!-
Il
viaggio verso casa somigliò ad un sogno...
Da
cui si svegliò una volta arrivata a casa...
Era
il nuovo Vicedirettore del Mossad...
Stava
per abbandonare i suoi compagni e amici...
Stava
per abbandonare Tony...
-
Agente David...- la svegliò il pilota.
-
Cosa c’è?- chiese lei con la bocca
impastata.
-
Siamo arrivati...-
Lei
sorrise, poi si alzò e andò verso
l’uscita dell’aereo.
Immediatamente
davanti a lei si
materializzò il consulente di suo padre: Yossi Begin.
-
Shalom Ziva!- la salutò.
-
Shalom Yossi...- rispose con poco calore
la ragazza: non le era mai piaciuto quell’uomo.
Era
un tipo poco più alto di lei con dei
ridicoli baffetti rossicci, i capelli castani, e due occhi grigi che
trasmettevano un innata furbizia...
No,
non le piaceva quel tipo...
-
Mi dispiace molto per tuo padre...- le
disse mentre si avvicinavano a un auto, che, probabilmente, la doveva
scortare
da qualche parte.
-
Anche a me... portatemi da lui per
favore...-
-
Va bene... Hai sentito tu? Forza! Portaci
alla clinica dove è ricoverato il Vicedirettore David!-
gridò l’uomo
all’autista.
Quello
annuì e mise in moto.
-
Ti sei divertita in America?- le domandò
Yossi.
-
Si, molto... almeno finché non mi avete
obbligata a tornare qui minacciando di fare del male al mio amico!-
-
Sai che tuo padre non approverebbe se lo
sapesse...-
-
Sapesse cosa?!? Io e Tony siamo solo
amici! Hai capito Yossi?!? Amici!-
-
Hai ordinato di farlo proteggere e di
tenerlo fuori dagli affari del Mossad in cambio di venire qui... se non
è
successo nulla tra di voi è comunque chiaro che tu sei
innamorata di lui...-
-
Non è vero...- si affrettò a ribattere,
ma poi aggiunse:
-
E poi? Se anche fosse?-
-
Sai che io ti voglio bene come a una
figlia, che voglio solo il tuo bene e che ti capisco...- Ziva ebbe una
fitta al
cuore come poteva capirla lui se non la capiva neanche Tony? - Ma gli
altri
potrebbero prendere male il fatto che tu ti sia innamorata di un uomo
che non è
ebreo, e soprattutto che è americano... comunque sia lo
proteggeremo Ziva... te
lo prometto!-
-
Lo spero per te...- disse lei
lanciandogli un sguardo assassino, poi aggiunse ridendo sotto i baffi:
-
E comunque da oggi voglio essere chiamata
Vicedirettore David o Signora David! Hai capito?-
-
Certo signora...- fece Yossi digrignando
i denti.
Ziva
sorrise compiaciuta.
-
Così va decisamente meglio...-
Washington
13:30 ora locale
Quartier
generale NCIS
-
Tony non ti sembra di aver esagerato?- gli
chiese McGee.
Lui
non rispose.
Era
seduto alla sua scrivania e tentava
annoiato di fare canestro nel cestino della spazzatura...
Non
aveva fatto altro per tutto il
giorno...
-
Non l’aveva detto a nessuno che voleva
partire, no?- continuò McGee - Quindi non riesco a capire
perché te la stia
prendendo tanto a cuore... come se ti avesse nascosto qualcosa...
l’ha fatto
con tutti! Eppure io non sono arrabbiato con lei! Perché do
che avrà sicuramente
avuto le sue buone ragioni!-
Tony
smise di lanciare palline e lo fissò
serio.
-
Pivello?-
-
Si?-
-
Vuoi stare zitto?!? Tu non puoi
capire...-
Tim
rimase sconvolto da questa affermazione
di Tony.
Pareva
veramente turbato dalla partenza della
collega...
Non
era se stesso...
-
Sono due le spiegazioni per il tuo
comportamento Tony...- cominciò il Pivello.
-
McGee! Dacci un taglio e lascialo in
pace!- lo interruppe Gibbs arrivando all’improvviso come
sempre - Abbiamo un
caso! Un marinaio è stato trovato morto a Baltimora... Tony
e Ziv...- si bloccò
un attimo rendendosi conto del madornale errore che era costato una
fitta al
cuore di tutti - Tony tu prendi il furgone... McGee tu rimani qui e
attendi
istruzioni...-
Poi
Gibbs seguì Tony nell’ascensore.
Non
appena furono entrambi dentro lo
bloccò.
Gibbs
rimase in silenzio non disse una
parola...
Si
limitò a fissare Tony intensamente...
-
Sto bene capo...- disse lui.
-
So quanto eri legato a Ziva... e il
direttore mi ha riferito che nel periodo del mio ritiro vi eravate
molto
uniti...-
-
Non abbiamo infranto la regola numero
dodici se volevi arrivare a questo...- ribattè secco il
ragazzo.
Jethro
sorrise.
-
Ma LEI ha infranto una delle tue
regole...- continuò Tony fissandolo negli occhi azzurri.
-
Davvero?-
-
Si... “Mai abbandonare il proprio
patner”...- e così dicendo Tony rimise in moto
l’apparecchio.
Gibbs
lo bloccò di nuovo.
-
Ti sto per fare una domanda DiNozzo, ma
non da capo, da amico, e tu mi dovrai rispondere da tale... ti sei
innamorato
di lei?-
Tony
non rispose e abbassò lo sguardo.
-
Va bene... ho capito...- e così dicendo,
Jethro, riavviò l’ascensore.
Tel
Aviv 20:50 ora locale
Autostrada
-
Manca ancora molto?- chiese Ziva.
Erano
da circa mezz’ora in auto e sebbene
fosse passato poco tempo lei si stava già annoiando...
Si
era imposta di non comunicare con Yossi per
tutto il tragitto...
Non
sapeva ancora se si poteva fidare di
lui...
E
quindi preferiva dargli il minor numero
possibile d’informazioni su di se...
-
No signora... siamo quasi arrivati... è
una clinica vicino Gannot...-
-
Si, ne ho sentito parlare... e se è
questa allora mancano cinque minuti per arrivare giusto?-
-
Certo Vicedirettore... mi stupisce come
sempre con le sue sorprendenti abilità...- rispose Yossi con
un sorriso
viscido.
“Che
lecca culo...” pensò Ziva guardando
fuori dal finestrino.
Le
era mancato tantissimo quel panorama...
Niente
a che vedere con i grattacieli a cui
si era dovuta abituare...
Sebbene
fosse un paese straziato dalla
guerra era lo stesso bellissimo e selvaggio...
A
distoglierla dai suoi pensieri fu Yossi.
-
Vicedirettore... siamo arrivati...-
Tel
Aviv 20:57 ora locale
Clinica
“Meyudim”
Suo
padre si trovava nella camera più
grande e lussuosa della clinica naturalmente.
A
guardia della sua camera c’erano due
guardie che si davano il cambio ogni due ore...
Se
qualcuno non autorizzato avesse provato
a entrare nella camera senza permesso avrebbe sicuramente fatto una
orribile
fine.
D’altronde
era l’unico modo per proteggerlo
visto che lui aveva la parte destra del corpo quasi completamente
bruciata, ed
erano le macchine alle quali era attaccato che lo mantenevano in vita.
Anche
se non avevano mai avuto un buon
rapporto, a Ziva mise tristezza vederlo in quelle condizioni...
-
Sono morte delle persone nell’attentato?-
-
Si i cinque uomini che gli facevano da
scorta e l’autista... nessun sopravvissuto a parte lui...-
-
Tu dove eri nel frattempo?- domandò la
ragazza sospettosa.
-
A sbrigare delle cose in ufficio...
appena ho sentito la notizia mi sono subito catapultato qua...-
Sentiva
che c’era qualcosa che le aveva
tenuto nascosto...
Ma
forse era solo paranoia... in fondo
Yossi e suo padre si conoscevano praticamente da sempre...
perché mai avrebbe
dovuto tradirlo?
Decise
di mettere da parte i suoi
sospetti...
Almeno
per quel momento...
-
E’ così da un mese?- chiese a Yossi.
-
Si... non ha accennato a un risveglio...-
-
I medici cosa dicono?-
-
Non dicono...-
-
Che significa “non dicono”?!?-
-
Significa che loro non sanno se tuo padre
si riprenderà!-
Il
mondo parve crollare sulle spalle di
Ziva...
Se
non si fosse ripreso sarebbe stata
costretta a rimanere Vicedirettore a vita...
La
situazione era peggiore di quanto
pensasse...
-
Vuoi che ti lasci sola con lui?- le
domandò il segretario.
-
Si... no... va bene...-
L’uomo
uscì dalla stanza e lei si sedette
senza fiato sulla sedia accanto al letto...
Pareva
che suo padre dormisse...
Si
avvicinò di più a lui e gli strinse la
mano buona...
Poi
si sedette accanto a lui osservando la
stanza...
Era
davvero grande...
E
poi le poltroncine erano davvero
comode...
Osservò
anche che qualcuno aveva lasciato
dei fiori sul comodino...
Immaginò
fosse stato Yossi...
Poi
la porta si aprì e davanti a lei
comparve una ragazza di circa sedici anni con un bicchiere
d’acqua in mano...
A
prima vista le era sembrata Tali...
Si
diede della stupida...
Tali
era morta tanti anni prima... non
poteva essere lei...
Eppure
in quella ragazza c’era qualcosa di
familiare...
-
Ciao... ehm... tu chi sei?- le domandò la
ragazzina imbarazzata e osservando insistentemente la mano di Ziva
poggiata su
quella dell’uomo.
Lei
si affrettò a ritirarla...
-
Sono Ziva David... sua figlia...- rispose
accennando al padre - Tu chi sei invece?-
-
Mi chiamo Sara David... e anche sono io
sua figlia...-
O_o
Si...
stavolta ho superato me stessa in
quanto a sorprese...
Ziva
ha una sorella e non lo sapeva... se
suo padre non crepa da solo credo che lo ucciderà lei... non
pare un tipo molto
propenso alle riunioni di famiglia a sorpresa...
E
cosa farà il nostro Tony ora che la sua
“patner”
se ne è andata?
Ok
ragazzi vi saluto... hola!
Un
bacio la vostra
elisa93