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Autore: eLiSeTtA    28/10/2008    11 recensioni
Dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per staccarsi dall’abbraccio di Tony...
Un po’ per il proprio orgoglio...
Un po’ perché se fosse rimasta con lui un minuto in più era sicura che non sarebbe riuscita ad abbandonarlo...
Mettendo però a rischio la sua vita...
E questo lei non poteva permetterlo assolutamente...
Così si incamminò verso la porta.
Arrivata alla soglia mise una mano sullo stipite e si girò verso di lui.
- Addio Tony...- E, dopo averlo guardato negli occhi per l’ultima volta, sparì.
ff di elisa_93, a parere di eLiSeTtA uno dei suoi migliori lavori... sta a voi decidere, oh carissimi lettori!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Di nuovo qui con una fan fiction... so di essere mancata tutta l’estate ma è stata questione di “mancanza di Internet”... comunque... questa idea mi è venuta in mente in un’afosa giornata di Maggio (precisamente il 30) e da allora mi tormenta! Non riesco a trovare degli sviluppi decenti! Quindi i consigli sono graditi!

Spero vi piaccia...

 

 

 

 

1. Addio

 

 

 

 

 

Washington DC 4:00 ora locale

Appartamento dell’agente Ziva David

 

- Perché mi avete chiamata?- chiese Ziva.

L’avevano convocata all’ambasciata israeliana dicendole che era per una cosa importante.

Quindi era SICURAMENTE per una cosa importante...

Si sedette di fronte alla scrivania dell’uomo che l’aveva convocata e lo guardò negli occhi...

- E’ accaduto un imprevisto... signorina David...- le rispose il tipo.

Non lo aveva mai visto...

Anche se era seduto pareva piuttosto alto, era abbastanza robusto e aveva un viso rubicondo contornato da capelli biondi lunghi sino alle spalle...

Doveva avere una quarantina d’anni...

- Ma non si allarmi...- aggiunse lui facendo un sorriso.

- Lei chi è?- domandò la ragazza prima che potesse continuare.

Lui si gonfiò il petto orgoglioso...

- Sono il nuovo rappresentante dell’Israele in questo paese...-

Ziva lo guardò storto.

- Va bene... cosa volete stavolta?- chiese fingendosi annoiata e poggiando i piedi sulla scrivania dell’uomo.

- Come le ho già detto... è successo un imprevisto...- rispose quello guadando storto le gambe della donna comodamente poggiate sul tavolo.

Ziva si fece sospettosa.

Ritirò le gambe dal tavolo e si mise seduta bene...

- Che genere d’imprevisto?-

 

Ziva si svegliò di soprassalto.

Era nel suo letto, naturalmente.

Si stiracchiò pigramente tra le lenzuola, si girò su un fianco e guardò la sveglia che stava poggiata sul comodino di fianco al letto: le quattro e mezzo.

Doveva aver dormito si e no un’ora...

Si sdraiò nuovamente e fissò il soffitto...

Era stanchissima...

Ma nonostante la stanchezza aveva bisogno di qualcosa per scaricare i nervi...

Aspetto che gli occhi si abituassero alla penombra, poi si alzò, indossò i vestiti per correre che aveva preparato la sera precedente, afferrò il cappello arancione dall’attaccapanni di Roy e uscì di casa.

Fuori l’aria era sferzata da una pioggia battente e violenta.

Non c’era nessuno in giro...

Sia a causa dell’ora, sia a causa del mal tempo...

Cominciò a correre e in breve si ritrovò completamente zuppa...

La strada era tutta sua...

Il mondo era tutto suo...

Ma sapeva che quella sensazione sarebbe presto finita e che sarebbe dovuta presto tornare alla realtà...

Dopo aver percorso qualche chilometro al massimo della velocità che le sue gambe permettevano, assaporò la sensazione di quelle gocce sulla pelle...

Nel suo paese era raro che piovesse e ogni volta che succedeva era un evento di cui gioire...

Ricordava che da bambina passava ore intere in quel modo...

Sotto la pioggia per sentire le gocce che le cadevano sulle guance...

Fino a che sua madre non le ordinava di rientrare in casa...

Rimase là per un tempo indefinito nella vana speranza di lasciarsi alle spalle i suoi pensieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Washington DC 9:30 ora locale

Quartier generale dell’NCIS

 

Le porte dell’ascensore si aprirono con il consueto “din”...

Un rumore ormai ben noto a tutti gli agenti della squadra di Gibbs...

- Buongiorno Pivello!- disse Tony uscendo dall’ascensore.

Stava cercando invano di asciugare la sua cravatta strizzandola...

McGee alzò il capo dal computer e lo fissò in modo strano.

Ma lui non se ne preoccupò...

Probabilmente aveva passato anche lui una cattiva serata...

O forse odiava la pioggia che da quella mattina tempestava sulla città...

Lui la odiava...

Non appena che aveva messo il muso fuori dalla porta di casa si era messo a piovere più forte facendolo bagnare dalla testa ai piedi...

Poi però, non appena era entrato i macchina, la pioggia era stata magicamente sostituita da un sole accecante...

Decise che per quel momento era meglio lasciarlo in pace...

In fondo... MOLTO in fondo... non era poi così cattivo...

E poi... dopo la sera precedente non si sentiva in vena di fare il deficiente...

Non era riuscito ad addormentarsi...

Un brutto presentimento lo aveva accompagnato per tutta la notte sino a quella mattina...

Decise di non pensarci...

Posò le proprie cose sulla scrivania e, sperando di ricevere un’accoglienza più calorosa, volse lo sguardo verso quella di Ziva, posta proprio di fronte alla sua...

- Buongiorno Ziv... che stai facendo?!?- disse allarmato notando che stava raccogliendo le proprie cose e che le stava mettendo in uno scatolone in tutta fretta.

Lei non rispose.

E nemmeno si girò...

Lui si avvicinò un po’.

- Pulizie di primavera? Oppure vogliamo fare un bel viaggetto?- le domandò sornione.

Ancora una volta non ricevette una risposta, così le si avvicinò di più e le chiese sottovoce e con preoccupazione:

- Ehi... è successo qualcosa?-

Lei si fermò un attimo, si girò verso di lui e lo guardò con gli occhi gonfi a causa del pianto della sera prima e del poco riposo.

- Va tutto bene... stai tranquillo...-

- Non mi pare proprio...- commentò il ragazzo.

Si fissarono per un lungo istante.

Tutti e due decisi a non abbassare lo sguardo per primo...

Di solito riuscivano a capirsi con una semplice occhiata...

Ma questa volta Tony non riuscì a capire cosa turbasse gli occhi profondi e scuri della collega...

Stava per insistere, ma in quel momento arrivò Gibbs che, naturalmente, gli rifilò uno scappellotto...

- Alla buonora DiNozzo...- disse arrabbiato poi si rivolse a Ziva cambiando tono e diventando più dolce - il Direttore mi ha riferito tutto... mi dispiace...-

Lei gli sorrise e poi riprese a trafficare con lo scatolone.

Tony fissò arrabbiato prima Gibbs poi Ziva...

- Com’è questa storia?!? Tutti sanno cosa sta succedendo tranne me?!?- si voltò infuriato verso McGee - Pivello! Dimmi subito che cosa sta succedendo!-

- Beh... credo di non essere la persona adatta per dirtelo...- fece lui mortificato.

Era per quello che gli aveva rivolto quello sguardo quando era arrivato...

- Siamo una squadra o no? Dovremmo dirci tutto...- ringhiò ancora più arrabbiato.

Ma non potè continuare perché Ziva si girò esasperata e gli gridò:

- Me ne torno al Mossad! L’ho detto! Sei contento ora?!?-

Il ragazzo rimase piuttosto spiazzato.

- E’... è uno scherzo vero?- chiese incredulo.

Ci fu un silenzio imbarazzante.

Poi Tony riprese a rivolgersi a Ziva.

- Ma poi torni vero? E’ solo per poco... vero?-

Lei lo guardò con aria supplichevole.

- Per favore non farmi domande a causa delle quali sarei obbligata a mentirti...-

E così dicendo si avvicinò a Gibbs, lo abbracciò...

- Sei sicura della tua scelta?- le chiese il capo.

Lei fece un mezzo sorriso.

- Non è una mia scelta Gibbs... credimi...-

Poi andò verso McGee e abbracciò anche lui.

Arrivata davanti a Tony lo fissò e negli occhi...

La maggior parte delle volte loro si capivano con uno sguardo... ma questa volta Tony non riuscì a decifrare i sentimenti che si combattevano tra di loro in quelli di Ziva...

Lei si alzò sulle punte e lo baciò sulla guancia.

Poi prese lo scatolone e senza un’altra parola salì sull’ascensore.

DiNozzo rimase immobile per circa tre minuti, cercando di far sbollire la rabbia...

Ma non ci riuscì...

Così andò di corsa nell’ufficio del Direttore.

Non si curò neanche di Cinthya che gli gridava che non poteva entrare senza permesso.

- Ciao Tony...- fece calma il direttore vedendolo entrare come una furia.

- Cos’è questa storia Jenny?!?- gridò lui senza perdere tempo.

- Non lo so...-

- Che significa che “non lo sai”?!?-

- Non lo so DiNozzo! Il Mossad ieri mi ha chiamata dicendomi che l’agente David sarebbe dovuta tornare in patria per motivi top secret... so solo questo! Ziva si è rifiutata di parlare con me...-

Tony non seppe ribattere, si passò nervosamente una mano tra i capelli.

- Se ti può interessare l’aereo di Ziva parte da qui tra due ore...- lo informò la donna.

- Grazie Direttore...- rispose DiNozzo digrignando i denti e così dicendo uscì dalla stanza sbattendo la porta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Washington DC 11:30 ora locale

Quartier generale dell’NCIS

 

Ziva era dentro quella che il Direttore aveva definito la “sala d’aspetto”.

Mancavano pochi minuti alla partenza.

Aveva fatto tutto: preparato le valigie, salutato tutti, detto addio a Tony...

La rabbia che aveva visto nei suoi occhi l’avrebbe tormenta per parecchie notti... ne era sicura...

Non gli aveva mai visto perdere il controllo così tanto...

Ma ormai non doveva più preoccuparsi di lui...

Non l’avrebbe più rivisto...

- Ziva!!!- gridò qualcuno catturando la sua attenzione.

Si girò verso il punto da cui proveniva la voce.

Era Tony.

Beh... forse si sbagliava...

- Pensavo proprio a te sai... parli dell’angelo...- fece con estrema calma come se non stesse succedendo nulla.

- Del diavolo... perché te ne stai andando?-

Lei ebbe la tentazione di svelargli tutto ma abbassò il capo per evitare il suo sguardo indagatore, raccolse la forza necessaria per fare quello che stava per fare e quando tornò a fissarlo...

Il volto della ragazza si fece duro e rispose:

- Queste sono notizie top secret del Mossad...-

Tony la guardò stranito.

- Non ti vedevo più così da più di due anni... che diavolo è successo Ziva?-

- Non posso dirtelo Tony! Vorrei ma non posso!- disse tornando per un momento a essere se stessa.

- E così per scusarti te ne vai senza dare spiegazioni... ricordi cosa mi avevi promesso quella volta a casa tua?-

Lei annuì e abbassò lo sguardo mortificata...

Gli aveva promesso che non lo avrebbe mai abbandonato...

Calò il silenzio tra di loro e in quel momento il pilota si affacciò dalla porta e disse a Ziva che potevano partire.

- Ti capisco se non mi perdoni...-

- Tu mi capisci?!? Ho vissuto degli interi mesi della mia vita sotto copertura, non potendo dire a Jeanne chi ero in realtà... ho visto la donna che amavo morire sotto i miei occhi per colpa di quel bastardo di Ari... e mia madre lasciarmi da solo quando avevo solo dodici anni! E ora per completare l’opera te ne vai pure tu! Come puoi capirmi?!?-

Ziva sorrise.

- Che hai da sorridere ora?!?-

- Mi fai ridere... sei un imbecille... io capisco benissimo cosa provi e cosa hai provato... anche io ho avuto una vita difficile, anche io sono stata tradita, anche io ho visto morire davanti ai miei occhi le persone care! Credi sia facile o bello essere la figlia di un Vicedirettore del Mossad? Non c’è nessun privilegio a parte quello di partecipare alle missioni militari più pericolose... essere sempre messi alla prova... stare per anni sotto copertura per il proprio Paese...- fece una pausa e lo fissò intensamente negli occhi -  e di non potersi innamorare di chi si vuole...-

- E nonostante questo vuoi tornare da loro?!? Io non ti capisco! Non ti capirò mai!-

- Non pretendo che tu mi capisca...- e dicendo così gli voltò le spalle.

Non poteva finire così...

Tony raccolse tutto il coraggio e il poco buon senso che aveva e le disse:

- Ti prego... non andartene anche tu...-

Quello era troppo...

Ziva si voltò e gli buttò le braccia la collo stringendolo forte...

Non doveva andare così...

Non doveva assolutamente andare così!

Non era nei suoi piani...

Sentire che finalmente qualcuno si preoccupava per lei la rendeva felice ma triste allo stesso tempo...

Sapeva che non si sarebbero più rivisti e quella era la cosa che faceva più male...

Dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per staccarsi dall’abbraccio di Tony...

Un po’ per il proprio orgoglio...

Un po’ perché se fosse rimasta con lui un minuto in più era sicura che non sarebbe riuscita ad abbandonarlo...

Mettendo però a rischio la sua vita...

E questo lei non poteva permetterlo assolutamente...

Così si incamminò verso la porta.

Arrivata alla soglia mise una mano sullo stipite e si girò verso di lui.

- Addio Tony...-

E, dopo averlo guardato negli occhi per l’ultima volta, sparì.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so... è un po’ strana come fan fiction... nei prossimi capitoli forse svelerò il motivo dell’improvvisa partenza della nostra Ziva...

(lo so che ti mancherà Tony... ma è per finta... nd elisa93)(non è vero! infatti... skfksdkjtgks nd Tony) *elisa93 prende suo marito e gli tappa la bocca* (stava per dire cose che non doveva questo imbecille... spoiler incredibili... come devo fare con lui? Nd elisa93)(dallo a me no? Nd eLiSeTtA)(ah ciao... scusa ma tu non hai già due mariti e un numero indefinito di amanti? Nd elisa93)(uno in più uno in meno... dammi Tony così risolvo i tuoi problemi... nd  eLiSeTtA)(aiuto... nd Tony) * eLiSeTtA tira per un braccio Tony e lo stesso fa elisa93, alla fine elisa93 lo molla e eLiSeTtA cade a terra con un trauma cranico*

(ho vinto! Nd elisa93)(no! nd Vera02)(che significa “no”? e tu che ci fai qui?!? Nd elisa93)(anche io mi voglio divertire... ciao! Nd Vera02 che si porta via Tony)(noooooooooooooooooooo!!! Nd elisa93)

E ora vi saluto! Ciao!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un bacio la vostra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

elisa93

  
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