Di
nuovo qui con una fan fiction... so di
essere mancata tutta l’estate ma è stata questione
di “mancanza di Internet”...
comunque... questa idea mi è venuta in mente in
un’afosa giornata di Maggio
(precisamente il 30) e da allora mi tormenta! Non riesco a trovare
degli
sviluppi decenti! Quindi i consigli sono graditi!
Spero
vi piaccia...
1.
Addio
Washington
DC 4:00 ora locale
Appartamento
dell’agente Ziva David
-
Perché mi avete chiamata?- chiese Ziva.
L’avevano
convocata all’ambasciata israeliana dicendole che era per una
cosa importante.
Quindi
era SICURAMENTE per una cosa importante...
Si
sedette di fronte alla scrivania dell’uomo che
l’aveva convocata e lo guardò
negli occhi...
-
E’ accaduto un imprevisto... signorina David...- le rispose
il tipo.
Non
lo aveva mai visto...
Anche
se era seduto pareva piuttosto alto, era abbastanza robusto e aveva un
viso
rubicondo contornato da capelli biondi lunghi sino alle spalle...
Doveva
avere una quarantina d’anni...
-
Ma non si allarmi...- aggiunse lui facendo un sorriso.
-
Lei chi è?- domandò la ragazza prima che potesse
continuare.
Lui
si gonfiò il petto orgoglioso...
- Sono
il nuovo rappresentante dell’Israele in questo paese...-
Ziva
lo guardò storto.
-
Va bene... cosa volete stavolta?- chiese fingendosi annoiata e
poggiando i
piedi sulla scrivania dell’uomo.
-
Come le ho già detto... è successo un
imprevisto...- rispose quello guadando
storto le gambe della donna comodamente poggiate sul tavolo.
Ziva
si fece sospettosa.
Ritirò
le gambe dal tavolo e si mise seduta bene...
-
Che genere d’imprevisto?-
Ziva
si svegliò di soprassalto.
Era
nel suo letto, naturalmente.
Si
stiracchiò pigramente tra le lenzuola,
si girò su un fianco e guardò la sveglia che
stava poggiata sul comodino di
fianco al letto: le quattro e mezzo.
Doveva
aver dormito si e no un’ora...
Si
sdraiò nuovamente e fissò il soffitto...
Era
stanchissima...
Ma
nonostante la stanchezza aveva bisogno
di qualcosa per scaricare i nervi...
Aspetto
che gli occhi si abituassero alla
penombra, poi si alzò, indossò i vestiti per
correre che aveva preparato la
sera precedente, afferrò il cappello arancione
dall’attaccapanni di Roy e uscì
di casa.
Fuori
l’aria era sferzata da una pioggia
battente e violenta.
Non
c’era nessuno in giro...
Sia
a causa dell’ora, sia a causa del mal
tempo...
Cominciò
a correre e in breve si ritrovò
completamente zuppa...
La
strada era tutta sua...
Il
mondo era tutto suo...
Ma
sapeva che quella sensazione sarebbe
presto finita e che sarebbe dovuta presto tornare alla
realtà...
Dopo
aver percorso qualche chilometro al
massimo della velocità che le sue gambe permettevano,
assaporò la sensazione di
quelle gocce sulla pelle...
Nel
suo paese era raro che piovesse e ogni
volta che succedeva era un evento di cui gioire...
Ricordava
che da bambina passava ore intere
in quel modo...
Sotto
la pioggia per sentire le gocce che
le cadevano sulle guance...
Fino
a che sua madre non le ordinava di
rientrare in casa...
Rimase
là per un tempo indefinito nella vana
speranza di lasciarsi alle spalle i suoi pensieri.
Washington
DC 9:30 ora locale
Quartier
generale dell’NCIS
Le
porte dell’ascensore si aprirono con il
consueto “din”...
Un
rumore ormai ben noto a tutti gli agenti
della squadra di Gibbs...
-
Buongiorno Pivello!- disse Tony uscendo
dall’ascensore.
Stava
cercando invano di asciugare la sua
cravatta strizzandola...
McGee
alzò il capo dal computer e lo fissò
in modo strano.
Ma
lui non se ne preoccupò...
Probabilmente
aveva passato anche lui una
cattiva serata...
O
forse odiava la pioggia che da quella
mattina tempestava sulla città...
Lui
la odiava...
Non
appena che aveva messo il muso fuori
dalla porta di casa si era messo a piovere più forte
facendolo bagnare dalla
testa ai piedi...
Poi
però, non appena era entrato i
macchina, la pioggia era stata magicamente sostituita da un sole
accecante...
Decise
che per quel momento era meglio
lasciarlo in pace...
In
fondo... MOLTO in fondo... non era poi
così cattivo...
E
poi... dopo la sera precedente non si
sentiva in vena di fare il deficiente...
Non
era riuscito ad addormentarsi...
Un
brutto presentimento lo aveva
accompagnato per tutta la notte sino a quella mattina...
Decise
di non pensarci...
Posò
le proprie cose sulla scrivania e, sperando
di ricevere un’accoglienza più calorosa, volse lo
sguardo verso quella di Ziva,
posta proprio di fronte alla sua...
-
Buongiorno Ziv... che stai facendo?!?-
disse allarmato notando che stava raccogliendo le proprie cose e che le
stava
mettendo in uno scatolone in tutta fretta.
Lei
non rispose.
E
nemmeno si girò...
Lui
si avvicinò un po’.
-
Pulizie di primavera? Oppure vogliamo
fare un bel viaggetto?- le domandò sornione.
Ancora
una volta non ricevette una
risposta, così le si avvicinò di più e
le chiese sottovoce e con
preoccupazione:
-
Ehi... è successo qualcosa?-
Lei
si fermò un attimo, si girò verso di
lui e lo guardò con gli occhi gonfi a causa del pianto della
sera prima e del
poco riposo.
-
Va tutto bene... stai tranquillo...-
-
Non mi pare proprio...- commentò il
ragazzo.
Si
fissarono per un lungo istante.
Tutti
e due decisi a non abbassare lo
sguardo per primo...
Di
solito riuscivano a capirsi con una
semplice occhiata...
Ma
questa volta Tony non riuscì a capire
cosa turbasse gli occhi profondi e scuri della collega...
Stava
per insistere, ma in quel momento
arrivò Gibbs che, naturalmente, gli rifilò uno
scappellotto...
-
Alla buonora DiNozzo...- disse arrabbiato
poi si rivolse a Ziva cambiando tono e diventando più dolce
- il Direttore mi
ha riferito tutto... mi dispiace...-
Lei
gli sorrise e poi riprese a trafficare
con lo scatolone.
Tony
fissò arrabbiato prima Gibbs poi
Ziva...
-
Com’è questa storia?!? Tutti sanno cosa
sta succedendo tranne me?!?- si voltò infuriato verso McGee
- Pivello! Dimmi
subito che cosa sta succedendo!-
-
Beh... credo di non essere la persona
adatta per dirtelo...- fece lui mortificato.
Era
per quello che gli aveva rivolto quello
sguardo quando era arrivato...
-
Siamo una squadra o no? Dovremmo dirci
tutto...- ringhiò ancora più arrabbiato.
Ma
non potè continuare perché Ziva si
girò
esasperata e gli gridò:
-
Me ne torno al Mossad! L’ho detto! Sei
contento ora?!?-
Il
ragazzo rimase piuttosto spiazzato.
-
E’... è uno scherzo vero?- chiese
incredulo.
Ci
fu un silenzio imbarazzante.
Poi
Tony riprese a rivolgersi a Ziva.
-
Ma poi torni vero? E’ solo per poco...
vero?-
Lei
lo guardò con aria supplichevole.
-
Per favore non farmi domande a causa delle
quali sarei obbligata a mentirti...-
E
così dicendo si avvicinò a Gibbs, lo
abbracciò...
-
Sei sicura della tua scelta?- le chiese
il capo.
Lei
fece un mezzo sorriso.
-
Non è una mia scelta Gibbs... credimi...-
Poi
andò verso McGee e abbracciò anche lui.
Arrivata
davanti a Tony lo fissò e negli
occhi...
La
maggior parte delle volte loro si
capivano con uno sguardo... ma questa volta Tony non riuscì
a decifrare i
sentimenti che si combattevano tra di loro in quelli di Ziva...
Lei
si alzò sulle punte e lo baciò sulla
guancia.
Poi
prese lo scatolone e senza un’altra
parola salì sull’ascensore.
DiNozzo
rimase immobile per circa tre minuti,
cercando di far sbollire la rabbia...
Ma
non ci riuscì...
Così
andò di corsa nell’ufficio del Direttore.
Non
si curò neanche di Cinthya che gli
gridava che non poteva entrare senza permesso.
-
Ciao Tony...- fece calma il direttore
vedendolo entrare come una furia.
-
Cos’è questa storia Jenny?!?- gridò lui
senza perdere tempo.
-
Non lo so...-
-
Che significa che “non lo sai”?!?-
-
Non lo so DiNozzo! Il Mossad ieri mi ha
chiamata dicendomi che l’agente David sarebbe dovuta tornare
in patria per
motivi top secret... so solo questo! Ziva si è rifiutata di
parlare con me...-
Tony
non seppe ribattere, si passò
nervosamente una mano tra i capelli.
-
Se ti può interessare l’aereo di Ziva
parte da qui tra due ore...- lo informò la donna.
-
Grazie Direttore...- rispose DiNozzo digrignando
i denti e così dicendo uscì dalla stanza
sbattendo la porta.
Washington
DC 11:30 ora locale
Quartier
generale dell’NCIS
Ziva
era dentro quella che il Direttore
aveva definito la “sala d’aspetto”.
Mancavano
pochi minuti alla partenza.
Aveva
fatto tutto: preparato le valigie,
salutato tutti, detto addio a Tony...
La
rabbia che aveva visto nei suoi occhi
l’avrebbe tormenta per parecchie notti... ne era sicura...
Non
gli aveva mai visto perdere il
controllo così tanto...
Ma
ormai non doveva più preoccuparsi di
lui...
Non
l’avrebbe più rivisto...
-
Ziva!!!- gridò qualcuno catturando la sua
attenzione.
Si
girò verso il punto da cui proveniva la
voce.
Era
Tony.
Beh...
forse si sbagliava...
-
Pensavo proprio a te sai... parli
dell’angelo...- fece con estrema calma come se non stesse
succedendo nulla.
-
Del diavolo... perché te ne stai
andando?-
Lei
ebbe la tentazione di svelargli tutto
ma abbassò il capo per evitare il suo sguardo indagatore,
raccolse la forza necessaria
per fare quello che stava per fare e quando tornò a
fissarlo...
Il
volto della ragazza si fece duro e
rispose:
-
Queste sono notizie top secret del
Mossad...-
Tony
la guardò stranito.
-
Non ti vedevo più così da più di due
anni... che diavolo è successo Ziva?-
-
Non posso dirtelo Tony! Vorrei ma non
posso!- disse tornando per un momento a essere se stessa.
-
E così per scusarti te ne vai senza dare
spiegazioni... ricordi cosa mi avevi promesso quella volta a casa tua?-
Lei
annuì e abbassò lo sguardo mortificata...
Gli
aveva promesso che non lo avrebbe mai
abbandonato...
Calò
il silenzio tra di loro e in quel
momento il pilota si affacciò dalla porta e disse a Ziva che
potevano partire.
-
Ti capisco se non mi perdoni...-
-
Tu mi capisci?!? Ho vissuto degli interi
mesi della mia vita sotto copertura, non potendo dire a Jeanne chi ero
in
realtà... ho visto la donna che amavo morire sotto i miei
occhi per colpa di
quel bastardo di Ari... e mia madre lasciarmi da solo quando avevo solo
dodici
anni! E ora per completare l’opera te ne vai pure tu! Come
puoi capirmi?!?-
Ziva
sorrise.
-
Che hai da sorridere ora?!?-
-
Mi fai ridere... sei un imbecille... io capisco
benissimo cosa provi e cosa hai provato... anche io ho avuto una vita
difficile, anche io sono stata tradita, anche io ho visto morire
davanti ai
miei occhi le persone care! Credi sia facile o bello essere la figlia
di un Vicedirettore
del Mossad? Non c’è nessun privilegio a parte
quello di partecipare alle
missioni militari più pericolose... essere sempre messi alla
prova... stare per
anni sotto copertura per il proprio Paese...- fece una pausa e lo
fissò
intensamente negli occhi - e
di non
potersi innamorare di chi si vuole...-
-
E nonostante questo vuoi tornare da
loro?!? Io non ti capisco! Non ti capirò mai!-
-
Non pretendo che tu mi capisca...- e
dicendo così gli voltò le spalle.
Non
poteva finire così...
Tony
raccolse tutto il coraggio e il poco
buon senso che aveva e le disse:
-
Ti prego... non andartene anche tu...-
Quello
era troppo...
Ziva
si voltò e gli buttò le braccia la
collo stringendolo forte...
Non
doveva andare così...
Non
doveva assolutamente andare così!
Non
era nei suoi piani...
Sentire
che finalmente qualcuno si
preoccupava per lei la rendeva felice ma triste allo stesso tempo...
Sapeva
che non si sarebbero più rivisti e
quella era la cosa che faceva più male...
Dovette
fare appello a tutta la sua forza
di volontà per staccarsi dall’abbraccio di Tony...
Un
po’ per il proprio orgoglio...
Un
po’ perché se fosse rimasta con lui un
minuto in più era sicura che non sarebbe riuscita ad
abbandonarlo...
Mettendo
però a rischio la sua vita...
E
questo lei non poteva permetterlo
assolutamente...
Così
si incamminò verso la porta.
Arrivata
alla soglia mise una mano sullo
stipite e si girò verso di lui.
-
Addio Tony...-
E,
dopo averlo guardato negli occhi per
l’ultima volta, sparì.
Lo
so... è un po’ strana come fan
fiction... nei prossimi capitoli forse svelerò il motivo
dell’improvvisa
partenza della nostra Ziva...
(lo
so che ti mancherà Tony... ma è per
finta... nd elisa93)(non è vero! infatti... skfksdkjtgks nd
Tony) *elisa93
prende suo marito e gli tappa la bocca* (stava per dire cose che non
doveva
questo imbecille... spoiler incredibili... come devo fare con lui? Nd
elisa93)(dallo a me no? Nd eLiSeTtA)(ah ciao... scusa ma tu non hai
già due
mariti e un numero indefinito di amanti? Nd elisa93)(uno in
più uno in meno...
dammi Tony così risolvo i tuoi problemi... nd
eLiSeTtA)(aiuto... nd Tony) * eLiSeTtA tira per un braccio
Tony e lo
stesso fa elisa93, alla fine elisa93 lo molla e eLiSeTtA cade a terra
con un
trauma cranico*
(ho
vinto! Nd elisa93)(no! nd Vera02)(che
significa “no”? e tu che ci fai qui?!? Nd
elisa93)(anche io mi voglio
divertire... ciao! Nd Vera02 che si porta via
Tony)(noooooooooooooooooooo!!! Nd
elisa93)
E
ora vi saluto! Ciao!
Un
bacio la vostra
elisa93