Serie TV > Army Wives - Conflitti del cuore
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Autore: SchellingeMatty89    04/12/2014    2 recensioni
Dopo la chiusura inaspettata della serie, che ha lasciato molte questioni in sospeso, abbiamo deciso di risolverle noi in un certo senso.
Quindi ecco cosa sarebbe successo, secondo noi, nell' ottava stagione...
Schelling e Matty89
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella era la notte più lunga della loro vita. Avevano cercato Emmalin insieme alla polizia, ma non erano riusciti a trovarla. Gli uomini di guardia al cancello avevano confermato che era uscita da Fort Marshall per una destinazione ancora ignota. Avevano fatto i turni e l'avevano cercata per ore, ma stavano perdendo la speranza: nessuno l'aveva vista o aveva notato la macchina con cui si era allontanata: Gloria e Holly erano rimaste all'Hump Bar e mostravano la foto della ragazza a tutti i nuovi avventori; Denise aveva allertato l'ospedale della base, dove avevano promesso di chiamarla se si fosse presentata Emmalin, e insieme a Roland faceva il giro degli altri ospedali, pregando che la ragazza non fosse nei guai; Maggie, Jackie e Latasha si erano recate a Charleston e percorrevano le vie più frequentate della città, sperando di trovarla o di imbattersi in qualcuno che l'avesse vista; Frank, Pat e gli altri militari si erano recati anche loro in città e battevano strade meno sicure e poco frequentate per scongiurare il peggio; Michael e Kat erano rimasti in casa e il primo telefonava a tutti gli amici della figlia, chiedendo se si fosse fatta viva con qualcuno di loro. Roxy, che era rimasta a casa da sola con i bambini, aveva già chiamato Pamela: l'amica aveva promesso di salire sul primo volo per Charleston e di arrivare a Fort Marshall il prima possibile.
Era terribilmente agitata: non poteva pensare che Emmalin fosse sola e sconvolta chissà dove, senza che nessuno potesse trovarla e aiutarla.
Lo squillo improvviso del telefono la fece sobbalzare. Si precipitò a rispondere, sperando che dall'altro capo ci fosse una buona notizia.
"Pronto?".
"Roxy, sono Denise. Io e Roland abbiamo fatto il giro degli ospedali, ma niente... nessuna traccia di lei".
Roxy sospirò di sollievo e disse: "Meglio così, no? Almeno sappiamo che non è ferita...".
"Sì, ma non sappiamo ancora dov'è... notizie delle altre?".
"Michael ha chiamato tutti gli amici di Emmalin, ma non ha saputo nulla: non è andata da nessuno di loro".
"E Pamela?".
"Su un aereo che attererà tra qualche ora".
"Bene. Se sai qualcosa...".
"Ti chiamerò, Denise. Tranquilla".
"A dopo, Roxy".
"Aspetta!", la richiamò la bionda, folgorata da un pensiero improvviso.
"Cosa c'è?".
"Qualcuno è andato a vedere se Emmalin è nel luogo dove abbiamo sparso le ceneri di Claudia Joy?".
"No, non credo... aspetta che chiedo a Roland".
Roxy li sentì parlottare, finché Denise non confermò che a nessuno era venuto in mente di cercare lì.
"Andateci, è l'unico posto che vi rimane da controllare", li esortò la bionda.
Dopo essersi salutate, entrambe riattaccarono. Denise e Roland si diressero verso il fiume dove avevano tenuto la commemorazione di Claudia Joy, Roxy invece si metteva in contatto con gli altri dando loro indicazioni su dove dirigersi.
Denise e Roland avevano lasciato la macchina nello stesso punto in cui qualche mese prima l'avevano lasciata per partecipare alla dispersione delle ceneri di Claudia Joy; ma entrambi decisero di non rivangare quei ricordi e concentrarsi piuttosto su Emmalin, che aveva la precedenza. La trovarono nel luogo in cui avevano letto tutti insieme la lettera che la loro amica aveva scritto per tutti loro.
"Emmalin! Emmalin, per fortuna ti abbiamo trovata!".
La strinsero in un abbraccio e la ragazza si lasciò stringere.
"Ci hai fatto preoccupare! Non farlo mai più!", esclamò Roland, visibilmente sollevato.
"Mi dispiace", mormorò Emmalin.
"Andiamo a casa, dai".
"Non voglio tornare a casa! Non riesco neanche a guardare in faccia mio padre!".
"Emmalin, sono sicura che...", iniziò Denise con voce dolce e rassicurante.
Ma la ragazza troncò bruscamente il discorso, dicendo di essere stanca e chiedendo il permesso di poter dormire a casa Sherwood. L'infermiera scambiò uno sguardo con l'uomo, che annuì.
"Va bene, chiamerò tuo padre e lo informerò che dormirai da me".

Il mattino dopo casa Sherwood fu letteralmente subissata di telefonate: Michael, Jackie, Maggie, Holly, Gloria, Latasha, persino Hector chiamarono per sapere se Emmalin stava bene. Denise rispondeva con pazienza e rassicurava tutti. Michael fu il più difficile da gestire: voleva precipitarsi per raggiungere la figlia, ma Frank lo convinse che non era il caso e il generale Holden dovette rassegnarsi ad aspettare.
Nel frattempo era arrivata anche Pamela dalla California per aiutare Emmalin e gli amici: non sopportava di stare lontano da quella che era a tutti gli effetti la sua famiglia in un momento difficile come quello. Il suo arrivo fu accolto con gioia e il vecchio gruppo si riunì di prima mattina a casa di Denise per parlare con Emmalin.
"Emmalin, so cosa è successo l'altra notte- esordì la rossa con tatto-. Vogliamo sapere come ti senti".
"Non lo so neanch'io... ho appena scoperto che mio padre ha una relazione con un'altra donna! Non è facile...".
"Lo sappiamo- intervenne Roxy-. Per questo siamo qui".
"Non dovrebbe considerarsi un tradimento?", chiese Emmalin angosciata.
"No, Emmalin, ascolta... so per certo che tuo padre amerà tua madre per sempre, perché è l'amore della sua vita. Lo so, perché Claudia Joy era tutto per lui. Ma lei non c'è più e sono sicura che vorrebbe vederlo felice", spiegò Denise con dolcezza.
"E voi credete che sia felice con il colonnello Young?".
"Sì, lo è- disse Roland con un lieve accenno di sorriso-. Per quanto questa relazione ti turbi, devi considerare quanto sia difficile per tuo padre: non voleva farti né deluderti in qualche modo né mancare di rispetto alla memoria di Claudia Joy".
"Sappiamo che per te è difficile, ma devi parlare con tuo padre: chiarire le cose con lui farà stare meglio entrambi. Era preoccupato per te".
"Almeno chiamalo... potrai stare qui per tutto il tempo che vuoi, ma chiamalo...".
L'opera di convincimento fu lenta e paziente, ma i quattro riuscirono a strappare alla ragazza la promessa di chiarire con il padre.
Quando Emmalin andò a riposare, il gruppo si trattenne nel salone degli Sherwood.
"Vedo che non vi annoiate mai qui...", commentò Pamela ridendo.
"Non ci facciamo mancare nulla", ribatté Roland a tono.
"Sono contenta che questa situazione si sia risolta", sospirò Denise, passandosi una mano tra i capelli.
"Anch'io... ero così in pensiero per Emmalin! Tutto quello che potevo fare era stare a casa con il telefono in mano e ricevere telefonate: è molto frustrante, sapete?", aggiunse Roxy con un sospiro esageratamente esasperato, che riuniva in sé la paura e la frustrazione provate nella notte appena trascorsa.
"L'unica cosa che conta è che Emmalin sia sana e salva. Vi confesso che non mi dispiace essere qui: è un ritorno ai vecchi tempi".
Tutti concordarono con Pamela.
"Dobbiamo riunirci più spesso, vederci una volta l'anno è poco".
"Che ne dite di ritrovarci a Fort Marshall ogni sei mesi o anche di meno?", propose Denise.
"Io ci sto!".
"Anch'io!".
"Contate pure su di me!".
Il gruppetto di vecchi amici passò la mattinata chiacchierando e scherzando, come se il tempo non fosse trascorso: nonostante la distanza erano più uniti che mai.

   
 
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