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Autore: epouvantail    04/12/2014    1 recensioni
Tutto è iniziato quando portai in casa mia quel maledetto pentacolo.
Sono sempre stato scettico su cose del genere, ora quella maledetta stella rovesciata non vuole lassciarmi in pace. Sembra quasi stregata. Quasi.
Non riesco a sbarazzarmene.
Potrei sotterrarlo, disfare i fili che lo compongono, legarlo ad una pietra em gettarlo in fondo al mare, ma ogni volta lo ritroverei sempre appeso a quel dannaton chiodo sopra il mio letto. Sporco di sangue. Ed ogni volta mi ritrovo sempre con una ferita diversa.
Temo che si sia creato una sorta di legame, che mi porterà alla morte.
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Tutto è iniziato quando portai in casa mia quel maledetto pentacolo.
Sono sempre stato scettico su cose del genere, ora quella maledetta stella rovesciata non vuole lasciarmi in pace. Sembra quasi stregata. Quasi.
Non riesco a sbarazzarmene.
Potrei sotterrarlo, disfare i fili che lo compongono, legarlo ad una pietra e gettarlo in fondo al mare, ma ogni volta lo ritroverei sempre appeso a quel dannato chiodo sopra il mio letto. Sporco di sangue. Ed ogni volta mi ritrovo sempre con una ferita diversa.
Temo che si sia creato una sorta di legame, che mi porterà alla morte.
Mi sta portando lentamente all'esasperazione, e l'idea di distruggerlo in qualche modo mi tenta in modo assiduo da ormai alcuni giorni.
Cosa potrebbe andare storto? Non ho nulla da perdere.
Tranne la vita.                                         
Inizio a cercare per casa qualcosa di efficace da poter utilizzare per sbarazzarmi di quella stella composta da lacci e intrisa di malvagità.
Non trovo nulla, solo forbici e fogli di carta inutili.
Continuo a cercare. Solo inutili utensili domestici.
Inizio a perdere la speranza. Ma scorgo qualcosa che potrebbe davvero aiutarmi: acqua santa.
Quasi tremo per la felicità e sicurezza che mi trasmette quel liquido anti demonio.
Per prima cosa, bagno indice e medio e recito una preghiera.
Prendo un rosario e, all'interno della coroncina, posiziono il pentacolo.
Afferro l'acqua santa e la verso tutta addosso al pentacolo.
Inizio a diventare timoroso.
Il pentacolo inizia a vibrare, diventando sempre più veloce con lo scorrere dei secondi.
Quattro secondi. Cinque. Sei. E aumentano le vibrazioni.
Dieci.
E improvvisamente si ferma. E salta la corrente.
L'unico rumore che riesco ad udire in quell'assordante silenzio è il battito del mio cuore in tachicardia, mentre l'oscurità azzera ogni decibel prodotto da ogni singolo battito.
Ora solo silenzio e buio.
Maledetta acluofobia.
Una persona inizia ad avere una fobia nei confronti di qualcosa quando viene traumatizzata da quel qualcosa.
Noi ci ridiamo e scherziamo sull'argomento, ma esiste ogni fobia immaginabile. L'acarofobia è la paura del prurito; l'amatofobia è l'avversione verso la polvere; la cardiofobia è la paura del cuore; mentre l'epistemofobia è la paura della conoscenza.
E poi la mia preferita: la  counterfobia.
Un individuo counterfobico è alla continua ricerca di situazioni che lo spaventano. Immaginate uno che soffre sia di counterfobia che di zeus fobia, la paura di Dio: è alla ricerca di Dio perché ne è terribilmente terrorizzato.
Io invece sono acluofobico, ho paura del buio. Quando sono al buio, è come se tutta quell'ombra mi schiacciasse; mi da l'impressione che ci sia sempre qualcosa o qualcuno nascosto tra le ombre, pronto a sgozzarmi. La totale assenza di luce mi fa uscire matto, mi trasforma in un essere più debole e insicuro. Una persona debole.
Cerco di distrarmi pensando ad altro, ma il buio inghiotte ogni pensiero, rendendomi schiavo di esso.
La temperatura si è abbassata di almeno venti gradi.
Vorrei capire perché pensiamo che le apparizioni del diavolo siano un putiferio di fiamme e lava. Tutto sommato, il diavolo non vive mica in un vulcano, o nell'entroterra. Mi sono sempre immaginato Satana come qualcosa di gelido, da gelare ogni cosa all'istante. Gocce di rugiada e interi fiumi di ghiaccio solo con la presenza del diavolo nei dintorni. Proprio come in questo istante.
Le lacrime si gelano sul mio viso, provocandomi un dolore assurdo.
Tento di fermare le lacrime, mentre inizia ad aleggiare uno strano odore di bruciato per la stanza.
Lentamente mi muovo verso la finestra per aprirla.
Tento di girare la gelida maniglia in ottone.
Resta chiusa.
Tento e ritento, ma nulla. Chiusa, quasi incollata.
Mi sento osservato.
Sfilo le scarpe dai piedi e le tiro contro il vetro, e non succede nulla. Restano perfettamente intatte, come se fosse infrangibile.
Una risma di fogli sulla mia scrivania prende fuoco.
E sempre più velocemente la fiamma si espande sugli altri fogli.
Generalmente un foglio ha un tempo di combustione relativamente basso. In massimo dieci secondi diventa cenere.
Ma quella fiamma continuava ad ardere e ad espandersi, come se qualcosa la alimentasse.
Ora fa incredibilmente caldo, a causa di questa sorta di incendio.
Il fumo ormai si è espanso per tutta la casa ormai. O muoio a causa del fuoco, o per il fumo.
I vestiti lentamente si consumano a causa della vicinanza alle fiamme. Frettolosamente mi spoglio e li lancio sul fuoco. Ormai sono andati.
Sono completamente nudo.
Le lacrime che mi solcavano il viso ormai sono evaporate.
Fisso le fiamme, e noto qualcosa: due occhi neri che mi fissano.
Nonostante la temperatura altissima, quella visione mi gela completamente.
Lentamente provo ad indietreggiare, ma il fuoco sembra avanzare ad ogni mio passo.
Man mano che fisso quei due occhi, iniziano a diventare sempre più nitidi i lineamenti di un corpo stranamente simile al mio.
Ora si vede tutto quanto. E quella sagoma in mezzo alle fiamme sono io.
Rabbrividisco, e il tempo di un battito di ciglia che mi ritrovo in mezzo a quel putiferio di fiamme.
Urlo a squarciagola per il dolore che mi causa le fiamme mentre lentamente mi consuma e brucia pelle e carne. Lentamente, sparisco tra le fiamme.
Dopo ogni respiro che esalo, vedo una cortina di nebbia bianca che viene risucchiata e intrappolata dal pentacolo: è la mia anima.
In una frazione di secondo, il cervello proietta le immagini di tutta la mia vita fino a quel momento, fino a quel pentacolo,  tutto il resto è buio.
Mentre mi lascio andare tra le braccia della morte, l'ultima cosa che ricordo di aver visto è una specie di gabbia di fili che mi tiene intrappolato: il pentacolo.
 
 
 
Spazio autore:
Finalmente sono riuscito a finire e pubblicare 'sto racconto, che mi ha tenuto impegnato per un bel po'!
In ogni caso, mi sento soddisfatto del risultato del risultato finale, e il prossimo racconto sarà diverso dai primi due, e anche più corto.
Spero abbiate apprezzato e, in tal caso, recensite con una bella bandierina verde, che non fa mai male hahahaha.
Alla prossima!
   
 
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