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Autore: Miss_MaD    04/12/2014    3 recensioni
- Ti va di uscire? Birra e biliardo, termine entro le sei massimo.
Nessuno di noi due sapeva cosa sarebbe successo dopo. Quel dopo che ci portò ad essere uniti.
AVVISO:
In questi capitoli il narratore esterno è d' obbligo, per rendere partecipe il lettore delle emozioni dei personaggi,emozioni che non vengono percepite dagli altri.
(Continuo della storia "cambio vita,cambio giornata" )
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo una settimana il comportamento di Giulia divenne strano: era sempre più spesso irascibile.
Un giorno,dopo pranzo,corse in bagno e vomitò. Dalla porta Simone  provava a parlarle. Quando uscì dal bagno la sgridò:
<< Sei capace di non infilarti qualcosa in gola per vomitare? >>
<< Sai cosa,ciccio? Se non ti piace quello che faccio quella è la porta e quello dell'altro giorno potrebbe essere stato solo quello che era... E ora fuori! Vai! >>
E Simone uscì.
Giulia, per qualche strana ragione conservava ancora il Clearblue che aveva comprato per sua sorella la prima volta che era andata a letto con il suo ragazzo e aveva paura di essere incinta.
Aveva addosso una brutta sensazione e fece il test. 
Il risultato doveva apparire dopo tre minuti,ma dopo uno solo, eccolo lì,nero su bianco.
Giulia tirò un urlo.
Era incinta.
Una fata incinta? E quando mai? 
Posò il test sul mobile in ingresso insieme a un biglietto per Simo:
"Sappi che ti amo".
Solo questo.


<< Giulia,ci sei? Senti,mi dispiace,io... >>
L' eco della sua voce riecheggiò nella casa deserta. Posò le chiavi e vide il test positivo.
<< Cazzo,Giulia! >>
Simone pensò che avesse compiuto qualche gesto insano,che stesse tentando il suicidio,ma lei non c' era. Né in casa né,per fortuna, sull' asfalto fuori.
In salotto vide tutti i vestiti stropicciati sul pavimento ma lei non c' era. 


<< Chiedo udienza a Voi, Regina. Mi sento in dovere di comunicarvi una novità che penso possa essere un problema. Ho bisogno di un consiglio,Maestà. >>
<< Dimmi cara >>
<< Ecco... Ci sarebbe un problema... >> Giulia aveva la voce acuta dall' ansia, quasi non riusciva a parlare.
<< Io ho...Ehm... Sono stata insieme ad un ragazzo e … >>
<< Giulia ? >> La voce della Regina Madre era dolce e premurosa.
<< Si? >>
<< Sei incinta? >>
<< M... Maestà,come... >>
<< Giulia, hai il sorriso delle donne che portano in grembo qualcuno; è facile accorgersene. >>
<< Il fatto è che sono...Preoccupata. >>
<< Perché,cara? >>
<< Ecco,Maestà, io sono una fata e lui un umano,insomma... Voi... Io... Sono... Preoccupata per le altre fate,Maestà ! >>
<< Mia cara fatina. Sei giovane e non devi spaventarti. Hai affidato la tua vita a quel giovane, e penso che difficilmente infrangerà la promessa fatta. >>
<< Si,ma se accadesse? >>
<< Giulia,non preoccuparti. Il Fato saprà fare il suo dovere... >>
Le due rimasero a chiacchierare per ore. La Regina, chiamata anche Fata Madrina per la sua dolcezza, tranquillizzò la ragazza che, dopo il lungo colloquio volle tornare nel giardino della sua infanzia. 
Nel mondo fatato, lo spoglio  e secco cortile nel quale era abituata a giocare da piccola a casa degli zii adottivi, si era trasformato in  un giardino enorme con un roseto e tre filari di viti che producevano uva gustosa e succulenta. In fondo al grande giardino, dopo la maestosa fontana in marmo, vi erano  due querce secolari alle quali era agganciata un' ampia amaca di vimini di salice, elastici e comodi, con sopra un enorme cuscino di edera, che l' aveva resa ancora più morbida. 
Era proprio su quest' amaca che Giulia sonnecchiava o leggeva o pensava nei pomeriggi autunnali.
E ora eccola, a diciannove anni compiuti, a sfiorarsi la pancia che presto sarebbe cresciuta.
<< Chissà perché le donne, anche se il piccolo è ancora invisibile, appena sanno di aspettare un bambino, iniziano a toccarsi la pancia? >> disse sorridendo agli alberi che li stavano proteggendo con le loro ampie fronde. 
Guardava le Margherite e i Denti di Cane e i piccoli Occhi della Madonna stendersi sotto di lei e farla pensare...
Giunto il crepuscolo decise che forse poteva tornare. Le ore erano diverse dal Mondo Umano, dove ve ne erano 24, mentre lì addirittura 28. Il crepuscolo del Mondo Fatato in quello umano corrispondeva alle undici di sera. Simone si scaldava le mani con una tazza di tè e si alzò quando si sentì toccare da dietro.
<< Giulia! Giulia ti ho cercata dappertutto! Dov'eri? >>
<< Ero a casa... >>
Nonostante fosse curioso,Simone non fece domande : sapeva cosa voleva dire. Più volte,anni prima, Giulia gli diceva questa frase quando  voleva stare da sola. 
 Era felice che non l' avesse abbandonato.
L' abbracciò a lungo. Poi ,sempre con il braccio sulle sue spalle,le toccò il ventre ancora quasi piatto.
La guardò negli occhi. 
<< Allora è vero? >>
A Giulia brillarono gli occhi:
<< Si! >> esclamò.
<< Allora alla mia fata... e alla piccola fatina... o fat...come cacchio si dice? >>
<< Hahaha!.. Si dice fata lo stesso,non cambia. >>
Simone prese un altro bicchiere e una brocca di tè verde,il preferito di Giulia e brindarono con quello alla notizia. 
“Tin”- il bicchiere tintinno e due labbra al sapore di cannella si unirono a due labbra al sapore di tè.
<< Sappi che ti amo. >> disse Giulia tra un bacio e l' altro e, chissà perché si misero a ridere come bambini.

E le risate avvolsero il nero di quella notte così limpida e gioiosa.

Pensavano che davvero la città avesse aspettato solo loro per vivere,ma a quel mucchio di gente là fuori non importava.

++ SpAzIo AuToRe ++
Ciao a tutti! Mi scuso per l' immenso ritardo ma ho avuto svariati problemi con i computer e non potevo pubblicare un capitolo tanto lungo con il cellulare. 
Niente da aggiungere, spero di pubblicare presto il prossimo capitolo che è già in lavorazione ;) 
Alla prossima,allora, ciaoo! 
MissD99
   
 
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