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Autore: Kathys    03/11/2008    4 recensioni
[Estratto del Capitolo I]
"Non mi muovo,
sebbene mi accorgo che non accenni a fermarti.
Mi sento sempre più debole,
per la mancanza di sangue.
Quel sangue di cui ti stai nutrendo."
[Estratto del Capitolo XII]
"Una piccola lacrima scese piano sulla mia guancia,
mentre il ricordo di ciò che era stato
tornava a lenire il mio cuore...
«Su. Andiamo.» disse secca, una voce alle mie spalle.
Riaprii gli occhi,
asciugandomi la lacrima solitaria che era scesa.
Basta soffrire.
Basta tormentarsi.
In quel momento,
mentre varcavo la soglia del mio destino,
chiusi a chiave il mio cuore.
E gettai la chiave nelle fauci del demonio,
i Volturi."
_____________________________________________________________________
Quella che è stata la mia Prima One-shot e poi s'è trasformata in una Long-fic.
Dopo più di venti capitoli continua ad esser seguita come al primo:
Grazie Ragazze
Un Bacio.
Ary
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutte, Ragazze!

Credevate di esservi sbarazzate di me, vero?
Ghgh, non è così facile liberarsi di me e dei miei scleri giornalieri!

Vi ringrazio Infinitamente per ognuna delle dediche che mi avete scritto!
Siete dei Tesori!

Ora tocca a me rispondervi ^^


AlBiCoCCaCiDa

Allora siamo in due ad esser Sadiche xD.
Anche io non aspettavo che la morte di quell'esserina ù.ù
In questo cappy risponderò alla tua domanda!
Alla Prossima baci!

imiMiaotwilight4e

Oh, come sono ONORATA!
Ti sei sorbita ben 18 Capitoli tutto d'un fiatooo *-*
Grazie Grazie Grazie!
Alla proxima allora! Fammi sapere e grazie. Baci

Sharry

*-* Teshioraaaa
Non ce l'ho con teee
ù.ù sono Semplicemente Sadica.
Cercherò di NON sparire *-* Promessooooo
TiVibBì anche Io! Baciii

Hanairoh

ù.ù è l'ultima volta che leggi il capitolo in anteprima, MOSTRICIATTOLA xD
Dai, spero che questo ti piaccia ù.ù
E che non mi uccidi per i prox.
Tvb Baci



CAPITOLO XIX: Condizioni & Intrusi


- Pov Bella -



Percorsi a piedi, o per meglio dire di corsa, il breve tratto che mi separava dalla porta dell'inferno.
Procedevo a velocità abbastanza sostenuta, voltandomi di tanto in tanto per controllare di non esser inseguita.


A tratti percepivo un fruscio diverso da quello della mia mantella, ma non ci diedi peso.

Solo una volta, mi fermai.
Ero all'imbocco del tombino che mi separava dalle fogne.

Perchè sto tornando?
Mi ero chiesta, all'improvviso. Strinsi i denti, tentando di ricacciare indietro le lacrime che già premevano agli angoli dei miei occhi.
Perchè non scappavo e tornavo da Edward?
Mi voltai indietro, pronta a voltare la mia destinazione. Eppure mi bloccai, quando dalla memoria mi ritornò l'immagine della mia piccola.
Mel. Mia figlia.
Un ringhio cupo e animalesco mi sfuggì dalle labbra.
Ora dovevo pensare prima a lei.

Dovevo farla arrivare da Edward. Liberarla.

Saltai nel tombino che precedeva il corridoio per entrare nella torre, e percorsi l'ultimo tratto di strada.

Giunta di fronte al portone, posai la mano sul ligneo dinnanzi al mio volto. Presi un profondo respiro, entrando nell'anticamera.

«Buonasera mia cara. Nuova? » mi chiese subito la nuova segretaria. Aveva i capelli d'un rossiccio spento, e un sorriso falso dipinto sulle labbra. Come le altre, era obbediente ed ottima nel suo campo.
Ed aveva anche un ottimo profumo.

Scossi lievemente il capo, inspirando con tranquillità il suo aroma. Mi colpì come una cannonata, ed annegai nel piacere dissetante che mi dava, ma non l'attaccai.

« No, sono al servizio da mesi ormai. Sono Isabella. Solo Isabella. » replicai gelida, prima di sorpassarla e dirigermi verso i corridoi che conducevano alla mia stanza.

Avevo smesso da mesi di chiamarmi Bella. Pochi avevano il diritto di appellarmi così. E tra questi, una sola viveva in quel palazzo.

Mi diressi decisa verso la scala che conduceva alla mia stanza.
Ma una voce mi bloccò.

« Oh, Isabella cara. Che piacere vederti! Già di ritorno? ».
Era una voce allegra e magnifica. Che a me suonava in modo orribile, come lo stridio del gesso su una lavagna.

Eccitata, il termine adatto.
Il suo giocattolo era tornato.

Mi voltai, guardandolo negli occhi.
« Lieta di rivederti, Aro. Dovevo proprio parlarti. ».
Strinsi le labbra impercettibilmente, mentre lui mi guardava con palese meraviglia per la mia intraprendenza. Erano mesi che non mostravo così tanta decisione. Annuì, ansioso.

« Morta. » replicai tranquilla. Tentai di non mostrare alcun tipo di emozioni, e l'unica che trasparì fu l'odio verso questa. « Jane e l'altro mio compagno sono morti durante la missione. Il neonato non era così indifeso. » mentii con noncuranza, sputando l'ultima parola come se fosse stato l'aggettivo affibbiato da Jane al vampiro.

La meraviglia nello sguardo di Aro si spense leggermente, mentre la mano destra s'alzava ad incontrare la mia parallela al busto.
« Posso controllare? » mi chiese, tranquillo.

Rabbrividii, per la paura di ciò che avrebbe potuto scoprire, ma gli porsi comunque la mano.

Attraverso i miei ricordi, vide ciò che avevo fatto. La mia meccanica e spietata opera sul corpo di Jane, il mio colloquio con Cristopher e la mia richiesta.

Eppure, quando mi lasciò, la sua espressione mi stupì.

« Ah Ah Ah.. Molto divertente». Stava ridendo. Ridendo del fatto che avevo ucciso la sua pupilla e del fatto ch'io gli avessi mentito.
« Mia cara... » replicò, alla mia espressione sorpresa « Ti sei appena meritata una promozione. Era da tempo che aspettavo che tu uccidessi Jane, per sostituirla al mio fianco con te. Appena avevo scoperto i tuoi poteri sensazionali avevo deciso di farti divenire capo della mia guardia. »

Sorrise, compiaciuto, mentre la mia espressione assumeva una vaga tonalità disgustata.
Che razza di mostro era?

« Inoltre hai risolto il problema "Gianna", con la tua richiesta a Cristopher. »

Problema Gianna?
Cosa significava? Non doveva ingannare la mia famiglia per farli stare al sicuro?

« Mmh? » mormorai stupefatta, ed Aro mi rispose subito alla miriade di domande nate nella testa.
« La tua cara Alice ha scoperto tutto e l'ha spifferato alla tua famiglia. » rispose annoiato « poi l'ha uccisa. »

Per la seconda volta rabbrividii, ma ora per un motivo diverso. La paura non era per me, ma per loro.
Ogni mio sentimento era sempre stato per loro.
« Quindi...? » chiesi, in preda al panico.
Quale sarebbe stata la risposta del Volturi a quella rappresaglia?
« Quindi nulla. Cristopher li saprà tenere a bada, grazie a te. »
Inspirai profondamente, grata della mia richiesta al ragazzo.
I miei occhi lampeggiarono come dardi nella notte, neri e aggressivi dalla sete, mentre la domanda che avevo elaborato durante il mio ritorno prendeva vita sulle mie labbra.

« Diventerò capo della tua guardia. Ma a due condizioni. ».
Lui attese. Perfettamente immobile.
« La prima è che dovrete togliere ogni vigilanza sulla mia famiglia, e non dovrete mai torcere un capello a nessuno di loro. ».
Tacqui, aspettando un cenno affermativo. Il cenno che non tardò ad arrivare.
« Poi voglio Melanie fuori di qui. Le troverò io un posto dove andare. E mi devi permettere di accompagnarla. » feci una pausa, ma spontanea nacque dalle mie labbra l'ultima parte «Te ne prego».

Lui riflettè più tempo su questa mia richiesta rispetto che alla prima. Perfettamente immobile, come una statua del Pantheon greco, strinse impercettibilmente le palpebre.
Con una velocità che mi avrebbe impressionata quando ero umana, mi afferrò il braccio.
Con la coda dell'occhio vidi alcuni vampiri, guardie, stare pronte ad attaccare se avessi reagito. Ma io, inspiegabilmente alle loro aspettative, non mi mossi.
Sapevo cosa voleva fare, e sapevo anche di non aver nulla da nascondere
Dopo pochi istanti, dopo avermi letto nella mente le mie intenzioni, mi lasciò, perplesso.

« Dici la verità. » sbottò sorpreso, guardandomi con quegli occhi rossi come le fiamme dell'inferno.
Strinse le labbra in una smorfia impressionata, per poi replicare senza mezzi termini.
« E secondo te, il tuo Edward ti lascerebbe tornare da noi? E' assolutamente fuori discussione. ».

Sospirai. Sapevo benissimo che Edward mi avrebbe trattenuto a se come un gioiello prezioso. Eppure sapevo anche di dover in qualche modo permettere a lui e a Melanie di farsi una loro vita.
Alzai la mano destra. Non vi fu bisogno di parlare, mentre sfioravo il braccio di Aro e gli trasmettevo i dettagli del mio piano.
Un piano doloroso, ma necessario.

Si sorprese. Anzi, sorprendersi è dir poco. Ma acconsentì senza aggiungere altro.
« Permesso accordatovi. » mormorò.



-Pov Edward-



Chiusi gli occhi, mentre Jasper ed Emmett facevano sparire il corpo di quell'essere falso che avevo stretto per sbaglio tra le braccia. Quel corpo falso che avevo baciato e al quale avevo sussurrato false parole d'amore.
Bella, amore mio, dove sei?
Strinsi i denti, lasciando che un ruggito animalesco mi sfuggisse dalle labbra. Esme ed Alice, le più vicine, rabbrividirono spaventate.
Mi voltai alla finestra, lasciando che il dolore, la nostalgia, avessero il sopravvento su di me. Mi sedetti, senza alcun riguardo, al posto di Gianna, mentre la mia mente vagava libera e senza freni per la foresta.
Rivolevo Bella.
Rivolevo quell'angelo dal destino dannato che mi aveva rapito il cuore e se l'era tenuto. Rivolevo quell'anima ch'io stesso avevo dannato per il suo amore. Rivolevo mia moglie.

"Dovrebbe essere questa."
Un pensiero infranse il placido scorrer dei ricordi del mio Amore, di mia moglie.
Era un qualcuno che s'avvicinava sempre più alla nostra casa, cercandone una ben precisa, a quello che sentivo.
Inspirai vigorosamente, cogliendo la scia di quell'essere.

Un Vampiro.
Un Volturo.
Un Nemico.

Scattai in piedi, ignorando del tutto le parole di Alice o di Carlisle, al mio fianco.
In quel momento c'era solo la bestia. La bestia e il suo nemico.
Aprii la finestra, saltando con grazia felina giù nel cortile di casa mia. M'acquattai, in posizione d'attacco, ed aspettai. Aspettai quel vampiro, un neonato a giudicar dagli occhi accesi come il fuoco, ed aspettai che mi giungesse dinnanzi al volto. I capelli sbarazzini, neri come la pece, e quel volto che avevo già visto una volta mi colpirono. Piegai il capo di lato, cercando di ricordare dove l'avessi già incontrato. Ma la mia memoria, che era sempre stata così duratura, aveva dimenticato chi fosse quel ragazzino che mi stava dinnanzi. Non ricordandomelo, dedussi ch'era un Volturo. Uno sporco Volturo che avevo visto solo in un ricordo di Aro, o di qualcun altro della sua guardia. Balzai in avanti, all'unisono con il ragazzo, e il nostro scontro risuonò cupo e minaccioso per la foresta. Iniziai ad attaccarlo con ferocia, ma ero accecato dal dolore e dalla furia. Lottavo come un neonato. E così, mentre tentavo un affondo sulla destra, lui riusciva a ribattere sulla sinistra. Per ben due volte lo colpii, così forte da farlo sbattere contro una pianta. Ma quando fu lui a colpirmi, finii direttamente contro il muro est della casa, facendolo scricchiolare.
«F-E-R-M... » tentò di dire, allora, ma non lo lasciai parlare e risaltai in avanti, ghermendolo sulla destra.
Non appena riuscii ad afferrarlo per il braccio, una voce mi fece fermare.

«Edward Anthony Masen Cullen, ferma immediatamente quella mano! ».
La voce di un folletto, inferocito a quanto pareva, mi urlò di fermarmi, ed io, non so perché, lo feci.

Alice avanzò a passo di danza per il giardino, frapponendosi tra me e il ragazzo.
Fu a questo che si rivolse.

«Cristopher, esatto?»


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Di seguito Riporto, qualora v’interessasse darvi un’occhiata, le mie altre fan fiction:

 

 

 

-         La fine di Ogni Cosa...

-         La pace...

-         Ti dico Grazie...

-         La Promessa...

-         Di cosa hai Paura? «-- NEW

-         GoodBye My LoveFriend «-- NEW

-         I Must Hold! «-- NEW «-- PARTECIPA AD UN CONCORSO.

 

   
 
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