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Autore: katyjolinar    04/12/2014    1 recensioni
Una questione delicata porterà Astrid a chiedere aiuto a Hiccup per risolverla, perché tra amici ci si aiuta, sempre, ma tra migliori amici si farebbe tutto
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era venerdì mattina.
Un caldo venerdì mattina di fine estate, ma non uno qualunque, poiché quel giorno si sarebbe fatta festa, dato che il secondo in comando dell'Accademia, Astrid Hofferson, si sarebbe sposata proprio quel pomeriggio con un berkiano che ancora voleva mantenere l'anonimato.
Moccicoso si svegliò, quando la piena luce dell'alba gli colpì la faccia. Il giorno precedente aveva fatto baldoria, approfittando del fatto che Hiccup aveva dato due giorni liberi alla squadra.
Certo, sapeva che anche quella giornata sarebbe stata all'insegna della baldoria, vista la cerimonia che li aspettava, ma che gli importava? A lui piacevano le feste, gli piaceva mangiare, bere, divertirsi con gli amici, e quei giorni aveva avuto l'occasione di farlo.
Il giorno prima, infatti, né Hiccup, né Astrid si erano fatti vedere in giro, e lui ne aveva approfittato per prendere un po' dell'idromele messo da parte per il matrimonio, assieme a un po' di cibo, e organizzare una festicciola all'Arena, solo lui e i suoi amici. Alla fine, un po' alticcio, era tornato a casa, insieme agli altri e, in un impeto di romanticismo, aveva invitato Testa Bruta a fare una passeggiata. Lei aveva accettato e, per un po', avevano camminato per le strade di Berk, fino a casa Jorgenson, dove si erano fermati, guardandosi in silenzio.
E poi... non sapeva come, non sapeva perché, ma l'aveva baciata, e poi l'aveva invitata a entrare in casa.
Testa Bruta aveva accettato, e insieme erano andati nella camera del ragazzo, si erano seduti sul letto e avevano ripreso a baciarsi.
E, nel giro di dieci minuti, erano già andati oltre.
Moccicoso aprì gli occhi, guardando di fronte a sé. Teta Bruta dormiva, con la testa sul cuscino, vicino al volto del moro, e una mano sulla sua muscolosa spalla, quasi avesse paura di lasciarlo andare.
Il ragazzo fu sorpreso da un pensiero che gli passò veloce per la mente: era bella. Molto bella. E la sera prima, mentre danzavano insieme, stesi su quel letto, lo era ancora di più.
La trovava addirittura più bella di Astrid, dietro alla quale aveva corso finché non aveva visto che stava facendo sul serio con Hiccup.
Sul serio si faceva per dire: stavano insieme, ma di certo non si sarebbero sposati: era abbastanza sicuro che il pretendente misterioso non fosse suo cugino, quindi, presumibilmente, il giorno prima non si era fatto vedere in giro per prepararsi psicologicamente al fatto che la sua donna sarebbe andata a un altro, a un ignoto pretendente che lo aveva battuto sul tempo.
Guardò di nuovo Bruta e sorrise. Lei era sua, e se voleva mantenerla tale avrebbe fatto bene a chiederne la mano a suo fratello, unico componente maschio della sua famiglia e, quindi, l'unico che poteva concederla. Almeno lui, a differenza di Hiccup, avrebbe sposato la donna giusta.
La ragazza si mosse. Si stava svegliando. Moccicoso si avvicinò e le posò un bacio leggero sulla guancia, poi scese sul collo, e giù fino alla pancia; a quel punto la giovane fu completamente sveglia e lo allontanò in malo modo.
"Ehi!" esclamò il ragazzo "Ma che..."
"Non potevi proprio aspettare che mi sveglissi, stupido idiota?!" disse Testa Bruta, alzandosi e cercando i suoi vestiti.
"E dai, principessa!" la implorò Moccicoso "Volevo farti avere una sveglia piacevole!"
"Mpf... Piuttosto vestiti." borbottò la ragazza "Tra un po' dobbiamo andare a preparare per la festa."
Il ragazzo sospirò e si rivestì, non prima di averle rubato un ultimo bacio. Mentre riordinava sentì bussare alla porta, quindi andò ad aprire.
Si trovò di fronte Hiccup, in uno stato pietoso: i capelli erano più scompigliati del solito, i vestiti disordinati e stropicciati e, cosa che lo fece allarmare di più, lui che si radeva tutti i giorni aveva la barba lunga almeno dal giorno prima. In mano teneva una zucca bottiglia che, dall'odore, doveva essere parte della scorta di idromele, e sembrava non riuscire a reggersi in piedi.
Il giovane cadde in avanti e il cugino lo prese al volo. Da quando aveva cominciato a bere? Hiccup non era il tipo da ubriacarsi, quindi era successo qualcosa. Lo fece sedere sulla panca della cucina e gli tolse la zucca dalla mano, mentre Testa Bruta li raggiungeva e li guardava interrogativa.
"Ehi, cugino, che ti prende?" domandò, dandogli una leggera sberla sulla guancia, per fargli riprendere lucidità.
"Non posso farlo..." sussurrò il giovane, poggiando le braccia sul tavolo e adagiandovi sopra la testa, stancamente.
"Cosa? È successo qualcosa?" insistette Moccicoso.
"Mi ha chiesto di accompagnarla all'altare..." spiegò Hiccup, senza tirare su la testa.
"Chi? Astrid?" domandò Bruta, sedendosi accanto a lui.
"E chi, se no?" borbottò il ragazzo "Non posso farlo... non posso accompagnarla a sposare un altro... non dopo quello che è successo... non posso..."
"Ma... Hiccup..." disse il moro "Perché hai accettato di farlo, allora?"
"Non lo so, io... io la amo..." confessò il giovane, tirando finalmente su la testa.
"Sei in un bel guaio, allora." sospirò Moccicoso "Cosa vuoi fare?"
Il ragazzo si girò di scatto, afferrando la camicia del cugino, che vide la disperazione dipinta nei suoi occhi.
"Vai tu al posto mio." lo implorò "Io non posso... non credo neanche che mi presenterò alla cerimonia... ti prego, fallo tu, cugino. Accompagnala all'altare al mio posto."
"Ehm... d... d'accordo..." balbettò il moro, preso alla sprovvista.
"Grazie, amico mio!" esclamò Hiccup, alzandosi in piedi per abbracciarlo ma, di fatto, cadendogli addosso.
"Ehm... prego..." rispose l'altro, a disagio, mentre lo accompagnava alla porta "Ora che dici di farti una bella dormita? E stai lontano dell'idromele, per piacere."
Il giovane non rispose e si aggrappò a Sdentato, che lo aspettava fuori, salendoci in groppa per farsi portare a casa. Moccicoso lo guardò allontanarsi, poi tornò dentro, guardando Bruta, che sospirò e alzò gli occhi al cielo.
"Sarà una giornata lunga." borbottò "Andiamo, ci sono un sacco di cose da fare."
La mattina passò veloce, tra i preparativi della festa. Hiccup e Sdentato erano scomparsi nel nulla, e Moccicoso era preoccupato per suo cugino.
Quando venne il momento, si presentò a casa Hofferson. La zia di Astrid gli aprì e lo accompagnò dalla nipote. Il ragazzo si fermò sulla porta della stanza e fissò, incantato, la giovane sposa. Era incantevole, con quel vestito che le valorizzava le forme, i capelli sciolti, la fascia dorata in testa e il candido velo che le scendeva sulle spalle.
"Wow! Sei uno schianto, ragazza!" esclamò, avvicinandosi.
La ragazza si girò, sorpresa, con un velo di delusione negli occhi.
"Dov'è Hiccup?" domandò.
"Ehm... lui..." balbettò, imbarazzato, Moccicoso.
"Non ha voluto farlo, vero?" completò lei, abbassando lo sguardo.
"Lui... lui mi ha chiesto di prendere il suo posto, sempre se tu vuoi..." propose il moro, a disagio.
Astrid sospirò, demoralizzata, poi si indicò, da capo a piedi.
"Allora sto bene? Dici che piacerò al mio sposo?" chiese.
"Te l'ho già detto, sei uno schianto!" ripeté il giovane "Ehm... per curiosità... il tuo sposo..."
"Lo odio! Non voglio parlarne!" esclamò la ragazza, portandosi le mani al volto "È brutto, zoppo... non mi piace! lo odio!"
"Va bene... non ti preoccupare, ora andiamo, coraggio..." la rassicurò Moccicoso, porgendole il braccio, che lei afferrò tremante, poi, insieme, si diressero alla sala grande, per la cerimonia.
Tutto il paese era riunito per l'evento. Qualcuno guardava Astrid che camminava al centro, sotto braccio a Moccicoso, altri, invece, cercavano di cogliere l'identità del misterioso sposo, che era in piedi vicino a Stoick, con addosso un mantello di pelle di yak e il cappuccio calato sulla testa, e nascondeva il suo volto e la corporatura. Persino i piedi erano nascosti.
Moccicoso lo fissò a lungo, mentre si avvicinava con la bionda sotto braccio, cercando di capire chi fosse, ma ancora non aveva idee, a pochi passi da lui.
Finalmente erano vicini. Astrid lasciò il braccio del moro e si avvicinò allo sposo, che si voltò verso di lei, con il viso ancora in ombra. La ragazza cambiò, improvvisamente, espressione: da tesa e impaurita divenne dolce, divertita e serena, Quindi allungò le mani al cappuccio dello sposo e glielo tolse, con delicatezza.
Tutti trattennero il fiato: ogni singolo abitante di Berk era ansioso di vedere il volto dell'uomo che avrebbe impalmato la giovane vichinga, e a Moccicoso quasi venne un colpo, quando riconobbe il volto si suo cugino.
"Tu?! No! Non è possibile!" esclamò.
"Perché no?" domandò Hiccup, sorridendo e baciando la mano della ragazza "La amo, e ho chiesto la sua mano due mesi fa, quindi ora la sposo."
"Ma allora eri tu? Ci hai preso in giro tutto il tempo!" continuò l'altro, puntandogli il dito contro.
"Non preoccuparti, Moccicoso. Gli ho già dato quel che si merita." rispose Astrid, guardando Hiccup negli occhi "Comunque l'idea di chiedere a te di accompagnarmi all'altare è stata mia."
"Io ho solo fatto finta di essere sbronzo, il resto è un piano suo." ammise Hiccup.
Moccicoso stava per replicare, ma Stoick si schiarì la voce: c'era un matrimonio da celebrare, e non si poteva attendere oltre.
Tutti i sistemarono ai loro posti e la cerimonia poté essere celebrata, finalmente.
Subito dopo ci fu un rinfresco. I due sposi restarono seduti al loro tavolo, mano nella mano, sorridendosi in continuazione.
"Li abbiamo sorpresi tutti, milady." sussurrò Hiccup all'orecchio della moglie, dopo un po'.
"Sei stato tu a sorprendere me." ammise Astrid, posandogli un bacio sulle labbra "Tu, che mi hai presa prima che potesse farlo qualcun altro."
"Non potevo non farlo. O lo facevo io, o finivi nelle grinfie di mio cugino." rispose il giovane, ricambiando il bacio e stringendola.
In quel momento Moccicoso si avvicinò, guardandoli.
"Siete riusciti proprio a farmela, voi due!" esclamò "Ora non potrò più corteggiare Astrid..."
"Sbaglio o quella che era a casa tua stamattina era Testa Bruta?" intervenne Hiccup "Non dirmi che il prossimo sei tu!"
Moccicoso divenne rosso e balbettò qualcosa di incomprensibile, poi Astrid si alzò e gli stampò un bacio sulla guancia.
"Su, non fare così." gli disse "Se non fosse stato per le tue insistenti avances io non avrei mai sposato tuo cugino, né aspetterei un figlio da lui, ora."
Il moro la fissò, sorpreso, poi guardò Hiccup, che fece spallucce.
"Eh, sì, stiamo bruciando le tappe." disse, poi prese la moglie per mano "Ora scusaci, ma abbiamo da consumare il nostro matrimonio."
La portò in casa, senza mollarla, e salirono nel soppalco, diventata la loro stanza matrimoniale. Quando furono arrivati, Hiccup tolse, lentamente, il velo e la fascia dorata dalla testa della moglie e la baciò, trascinandola verso il letto, conscio che ormai non stavano più infrangendo alcuna regola, e Astrid sarebbe stata sua per sempre.
   
 
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