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Autore: KatjeTheDreamHunter    04/12/2014    1 recensioni
Non esiste ne Paradiso ne Inferno, solo l'Apeiron, luogo infinito dove le anime dei defunti attendono la possibilità di reincarnarsi. Eleanor è l'anima di un cosiddetto "angelo caduto", destinata a rimanere confinata lì per l'eternità, ma presto il suo mondo verrà sconvoto dall'arrivo di un nuovo spirito, quello di un ragazzo umano.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Fermai la spada a mezz'aria e rimasi immobile. Nessun umano era mai entrato dalla Porta Gialla, quella era riservata per angeli e altre creature eterne come me... come aveva potuto un essere così fragile arrivare fino a lì? 

-Qual' è la cosa che sai fare meglio?- i Sorveglianti ripeterono meccanicamente le parole rituali. Erano programmati per fare quello, per loro non faceva alcuna differenza chi fosse l'anima che avevano di fronte.

-io...- Il ragazzo si guardò intorno confuso. Si voltò, e mi vide. I suoi occhi scuri si agganciarono ai miei, lanciandomi una disperata richiesta di aiuto.

-Qual' è la cosa che sai fare meglio?- ripeterono incalzanti i Sorveglianti. Lui aprì la bocca per rispondere. Quelle parole avrebbero determinato il resto della sua esistenza, ma lui non poteva rendersene conto. Per un'anima umana come lui, fare la scelta sbagliata avrebbe potuto voler dire cadere nell'Oblio.

-Non dire combattere!!- gli urlai d'istinto, noncurante dei due Sorveglianti che si erano girati di scatto verso di me.

-Non..- dolore. Le parole mi morirono in gola mentre la lama della mia avversaria mi trapassava.

-Mai abbassare la guardia- sogghignò lei, estraendo rapida l'arma dal mio cranio. Mi veva colpita sotto al mento, trapassandomi da parte a parte la testa. Il dolore era lancinante e incontrollabile, così forte da farmi cadere a terra mentre il sangue schizzava copioso dalla ferita. Abbandonai la presa sull'elsa di Lacrima che cadde al suolo tintinnando. Erano passati così tanti anni dall'ultima volta che avevo perso un duello che non ricordavo più il sapore della morte; il gusto amaro della sconfitta unito a quello metallico del mio stesso sangue mi inondava, eliminando ogni sensazione che non fosse dolore.

Fu una questione di pochi secondi. Sbattei le palpebre, e la ferita si era già rimarginata, il dolore svanito. Mi rialzai rapida. Gli occhi del ragazzo erano rimasti incollati a me tutto il tempo, mentre sul suo volto si leggeva un'espressione di terrore.

-Bastarda...- tossii, raccogliendo la mia spada da terra. -L'inconto è finito. Sparisci prima che ti spedisca nell'Oblio-

Lei mi sorrise, fece un mezzo inchino di sfida e si allontanò rapida. Sospirai, preparandomi al peggio. Parlare con le nuove anime era proibito, e interrompere i proprio doveri pure. Sentii la presenza imponente dei sorveglianti alle mie spalle. Mi voltai verso di loro. Rinfoderai Lacrima: combattere contro due Sorveglianti non aveva senso. Chiusi gli occhi e attesi la mia punizione. Il primo colpo arrivò sul mio fianco sinistro, seguito rapido da un secondo dritto al petto. Sputai sangue senza fiato, cadendo in ginocchio. Non mi presi nemmeno la briga di rialzarmi, mi limitai a attendere i colpi successivi.

-No! fermatevi!- spalancai gli occhi. Quello stupido ragazzino... stava correndo contro i Sorveglianti. Ma che gli saltava in testa?!

Una delle due guardie lo colpì con il braccio scagliandolo lontano senza nemmeno guardarlo, quasi non fosse nulla più che un altro fastidioso insetto da schiacciare.

"no..." l'avrebbero ucciso se non avessi fatto qualcosa.

-Ehy bastardi, è me che dovete punire!- Urlai. Rapida, sguainai la spada e mozzai di netto il braccio del Sorvegliante che l'aveva colpito. Questi si girò di scatto, sferrandomi un pugno nello stomaco che mi fece cadere di nuovo a terra. Ripresero a colpirmi con più violenza dandomi giusto il tempo di rigenerarmi per poi ferirmi di nuovo. Mi abbandonai al dolore, smettendo di opporre resistenza. Non so per quanto andarono avanti, ma mi sembrò che la tortura non dovesse più aver fine. Invece ad un certo punto si bloccarono di scatto, e senza aprire bocca tornarono alle loro postazioni. Agonizzante, rimasi distesa per terra per qualche minuto. Le ferite inflitte dai Sorveglianti si rimarginavano molto più lentamente del normale, ma nessuno ne conosceva il motivo. Alcuni dicevano che fosse perchè i Sorveglianti venissero dall'oblio, altri sostenevano che i loro corpi fossero fatti dell'essenza della morte stessa, ma nessuno sapeva la verità. Mi rialzai a fatica e barcollando raggiunsi il  ragazzo, ancora appoggiato all'albero contro il quale era stato scagliato. Crollai a terra vicino a lui.

-...stupido- mormorai con il poco fiato che avevo in gola. -Stai bene?-

Mi guardò con aria spaventata -s..si, sto bene.-

-Per fortuna...- tirai un respiro di sollievo, permettendomi di sorridere. -Come ti chiami ragazzo?-

-Frank-

-Frank..- ripetei fra me e me. Mi alzai in piedi e gli tesi una mano.

-Benvenuto nell'Apeiron, Frank-

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Piccolo Spazio Personale

Dai che un minimo di senso inizia a averlo (forse). Scherzi a parte, Finalmente ne prossimo capitolo sarà fatta luce su tutto ciò che era oscuro in questi primi e brevi paragrafi. Bhè non proprio tutto o non mi rimarrebbe proprio più nulla da raccontare dopo. In ogni caso, aggiornerò domani quindi ahimè dovrete pazientare quale ora... ore nelle quali potete sentirvi liberi di inviarmi recensioni o commenti o qualsiasi altra cosa insomma.
E ora non mi ripeto più e vi lascio, a domani per il prossimo capitolo

-Katje

   
 
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