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Autore: Dragonheart 95    05/12/2014    2 recensioni
Pensavate che Lezione di filosofia si concludesse così? Naaah! Ecco a voi il sequel della fic " Lezione di Filosofia: L'Amore secondo Dragonheart ", buona lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi riscesero le scale, ritrovandosi al pian terreno. Passarono nuovamente dal bancone dove si trovava Kikyo, che li guardava con aria ancor più dispiaciuta di prima, vedendo i loro volti, capendo che avevano avuto la notizia. Miroku incrociò il suo sguardo con quello dell’infermiera e all’improvviso un pensiero prese forma nella mente del codinato.
Miroku: Ragazzi, voi uscite pure, io devo chiedere una cosa.
Sango: A chi? A quell’infermiera? Giuro che se vai li e le chiedi un appuntamento ti mollo, all’istante aggiungo!!!
Sango gridò quell’ultima affermazione, attirando gli sguardi dei presenti nella sala. Non seppe perché lo fece, forse dopo quella brutta notizia, aveva paura che Miroku facesse uno dei suoi gesti da maniaco con altre ragazze, proprio in quel momento così delicato. Ciò basto a farle perdere le staffe in pochi secondi.
Miroku: Ma come ti viene in mente? Secondo te, in un momento del genere mi permetterai di fare il cascamorto? Pensi questo?
Sango vide scemare all’istante la sua rabbia, la quale venne sostituita dalla vergogna di aver pensato che lui, in un momento simile, facesse una cosa del genere. Altre lacrime uscirono dai suoi occhi.
Sango: Scusa, hai ragione. Perdonami.
Miroku la abbracciò.
Miroku: Non scusarti, in queste situazioni credo sia normale avere certe reazioni. Devi stare tranquilla, voglio solo chiedere alcune informazioni, non ci metterò molto.
Dettò ciò si staccò dalla ragazza e fece un cenno con il capo a Koga, che capì cosa voleva dire, annuendo poco dopo.
Koga: Su andiamo ragazze, aspettiamo fuori.
Detto ciò gli altri, tranne Miroku, uscirono. Il moro si avviò così al bancone.
Miroku: Mi scusi.
Kikyo: Dammi del tu, non essere così formale. Odio che qualcuno mi dia del lei.
Kikyo sorrise triste.
Miroku: D’accordo, come vuole, ehm vuoi. Vorrei sapere un po’ di cose.
Kikyo: Dimmi pure.
Miroku: Ecco, innanzitutto ho pensato ad una cosa. Dai volti del personale con cui abbiamo parlato, era evidente la tristezza per un qualcosa che era successo, ma non capivo cosa. Eri troppo triste quando ci hai detto che avevi litigato con il tuo ragazzo, non che non sia triste litigare, ma la tua tristezza era un qualcosa creato da un evento più grave. Poi la signora delle pulizie del terzo piano aveva assunto uno sguardo abbastanza malinconico e cupo quando abbiamo detto che cercavamo un nostro amico, il quale si era recato da Dragonheart. Dopo abbiamo appreso della notizia della sua morte e ho capito: voi eravate tristi per questo, non è vero?
Kikyo: Si, hai indovinato.
Miroku: Perché essere così tristi per la morte di qualcuno in ospedale? Certo, la morte di qualcuno è un evento tragico, ma non riesco a spiegarmi perchè in un ospedale, dove queste cose accadono, ma non ho mai visto il personale essere sconvolto, la morte di un paziente provoca tutto ciò?
Kikyo: Beh, posso spiegartelo subito, se hai la pazienza di sentire.
Miroku: Tranquilla, sono un tipo molto paziente.
Kikyo: bene allora, tutto è cominciato circa un anno fa …
 
 
( Flashback )
La porta dell’ospedale si aprì di scatto e alcuni paramedici scortavano una barella con un ragazzo sopra, svenuto. All’incirca doveva avere 18 anni, forse uno di più.
Paramedico: Infermiera, infermiera!
Kikyo, capendo che il paramedico si stava rivolgendo a lei, lasciò immediatamente la postazione dietro il bancone e si precipitò da loro.
Kikyo: Cosa è successo?
Disse lei, per poi afferrare la barella e scortarla insieme ai paramedici in una sala dove il ragazzo avrebbe ricevuto immediate cure.
Paramedico: Stamattina, verso mezzogiorno abbiamo ricevuto una chiamata dall’università Sounga, in cui ci dicevano che un ragazzo era svenuto in aula, toccandosi all’altezza del cuore.
Kikyo: All’altezza del cuore? Oh cielo, questo ragazzo ha avuto un infarto? Così giovane?
La velocità con cui la barella veniva trasportata aumentò, segno che dovevano muoversi al più presto.
Kikyo: Portiamolo nella sala infondo a destra. E andate a chiamare il dottor Tashio, non Inu, ma suo figlio maggiore, è l’unico medico libero attualmente. Fate presto!
Mentre lo diceva erano arrivati nella sala destinata. I paramedici lasciarono la sala, uno di loro andò a chiamare il dottore, mentre Kikyo controllava tutti i parametri e iniziava a prendere tutti i possibili accorgimenti.
Kikyo: Ragazzo, cosa ti sarà successo?
Dopo un lasso di tempo di circa 4 minuti arrivò il dottor Tashio, Sesshomaru Tashio.
Sesshomaru: Mi dica infermiera, cosa abbiamo qui?
Kikyo: Ragazzo svenuto, sui 18 anni circa. Hanno detto che ha perso conoscenza all’università toccandosi all’altezza del cuore.
Sesshomaru: Ha avuto un arresto cardiaco?
Kikyo: Non lo so, dottore è troppo giovane!
Sesshomaru: Chiuda la porta e muoviamoci, più tempo passa, più le cose potrebbero aggravarsi.
 
 
 
 
 
Miroku: Poi cosa è successo?
Kikyo: Bhè io e il dottore lo abbiamo visitato. Visitandolo scoprimmo che a livello di cuore non era tutto a posto. Inoltre non respirava.
Miroku: Che intende che a livello di cuore non era tutto a posto?
Kikyo: Che c’era qualcosa che non andava. Dopo essere intervenuti riuscimmo a farlo respirare di nuovo e poco a poco riprese conoscenza, così lo spostammo in una stanza al terzo piano. Però, prima di farlo, quando era ancora privo di conoscenza facemmo delle analisi su di lui e uno di quei nuovi test sul cuore con dei nuovi macchinari.
Miroku: ne ho sentito parlare, rivelano se ci sono malattie o malformazioni. Si pianta un ventosa speciale sul cuore che emette delle radiazioni non dannose che investono l’organo. Se nei risultati, sul foglio, esce una linea blu il paziente è sano, se è rossa …
Kikyo: … il paziente ha una malattia al cuore.
Miroku: Quella di Dragonheart era …
Kikyo: Puoi benissimo indovinarlo.
Miroku: Oh cielo. Ma questo non spiega, le vostre reazioni. Solo forse, la causa che l’ha portato alla morte.
Kikyo: Fammi continuare e capirai.
  
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