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Autore: Neon5    05/12/2014    2 recensioni
La vita ad Annabel non aveva fatto altro che mostrarle prove insormontabili, che avevano inciso profondamente e danneggiato la sua psiche e la sua salute; tuttavia il suo passato non era nient'altro che l'inizio di una serie di sfortunati eventi.
E tuttavia si ricordava ancora di due fratelli, che aveva conosciuto in un remoto passato e che in qualche modo avevano influenzato la donna che era diventata oggi.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corazòn, Donquijote Doflamingo, Donquijote Family, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Approdo

 

La gente comune la prima cosa che fa appena sveglia è andare in bagno, vestirsi, prepararsi la colazione, mangiare e uscire. La prima cosa che feci io invece appena mi svegliai quella mattina fu rimettere rovinosamente, feci appena in tempo a raggiungere il bagno al piano di sotto.

Christa, la nostra navigatrice ben dieci anni più grande di me, udì i versi soffocati che emettevo mentre ero riversa a terra, e fuori dalla porta mi chiese se andasse tutto bene; dato che non riuscivo a parlare battei tre colpi sulla porta, i quali indicavano un sì.

Beh sì, come stavo dicendo prima la gente normale dopo tale sforzo fisico come minimo avrebbe un capogiro o almeno cercherebbe qualcosa su cui appoggiarsi, io invece guardai la finestra alla mia sinistra. Dalla luce che entrava capii che era giorno inoltrato, al che mi alzai di scatto dalla posizione a carponi sulla quale ero sistemata ormai da una buona mezz'ora, aprii la porta e urlai con tutto il fiato che avevo in gola perché cazzo non mi avessero svegliata prima.

« Andate al diavolo, tutte quante nessuna esclusa. C'è troppa luce là fuori a quest'ora, volete capirlo o no? Dobbiamo agire nell'ombra, quante volte ve lo devo dire, maledizione! Perché diavolo vi avrei procurato a tutte i visori notturni eh, per usarli di giorno?! »

« Annabel ora calmati, sei stata male questi ultimi giorni, abbiamo deciso unanimemente di non svegliarti per il tuo bene» si giustificò Ines, «Christa dice che siamo alla distanza giusta dalla costa per poter avvistare le navi nemiche al porto ».

« È vero », replicò Christa, « a questa distanza siamo in grado di avvistare tutte le navi che sono attraccate al porto, ma loro non possono vedere noi; come avevo previsto la nebbia oggi avrebbe giocato a nostro favore » disse soddisfatta, sistemandosi una ciocca dei suoi lunghi capelli corvini dietro l'orecchio. « Le navi attraccate sono tutte navi commerciali, sono solo dei scaricatori di porto non ci sono né pirati né marines ».

« Bene, significa che questa zona almeno al momento è sicura, ma sono certa che sono in agguato nascosti da qualche parte, non abbassiamo la guardia neanche per un attimo. Devo forse ricordarvi che per due settimane intere abbiamo avuto alle costole un capitano della Marina con ben tre navi » aggiunsi, « hanno continuato ad inseguirci da Miles Town, e il fatto che siano scomparsi all'improvviso in quest'ultima settimana non è un buon segno, stanno tramando qualcosa, ne sono sicura »conclusi, sedendomi a tavola.

« Annabel, magari hanno avuto paura di noi, non credi? In fin dei conti gliele abbiamo suonate di santa ragione » disse Miriam, mostrando fieramente i pugni, « avrò rotto le costole ad almeno una dozzina di uomini in quell'asta, quei maledetti bastardi se lo sono meritati! Così imparano ad avere timore delle guerriere Kuja! Ci penseranno due volte prima di rapire di nuovo una di noi! »

La piccola Arianna stava lì, seduta in un angolino in silenzio, e quando Miriam pronunciò la parola rapimento rabbrividì visibilmente; erano passate già tre settimane da quando l'avevamo portata via da quell'inferno, ma era ancora turbata, e io non volevo farle ricordare quel dramma.

« Ad ogni modo, sapete bene perché siamo qui oggi, dobbiamo trovare il tesoro del capitano Marlow che è nascosto in questo arcipelago ormai da trent'anni; questa mappa che ho trovato miracolosamente nascosta dietro la tela di un quadro che era all'asta ci condurrà dritte nel posto giusto. Tutte le isole sono collegate tra loro da gallerie sotterranee, senza questa mappa sarebbe praticamente impossibile riuscire a trovare l'uscita ». E alla faccia di quel vecchio ubriacone tirchio del capitano Marlow, le cronache dell'epoca riportavano la notizia che il tesoro che aveva lasciato prima di morire era davvero una gran fortuna, tre miliardi di berry o qualcosa di simile, se me lo fossi lasciata scappare sarei davvero stata una stupida, soprattutto perché avevo avuto la fortuna di ritrovarmi casualmente tra le mani tutte le istruzioni su come trovarlo.

                                                      


« Come facciamo a sapere che quella mappa è davvero autentica » mi fece subito notare Miriam, che aveva preso a toccarsi nervosamente le trecce, « potrebbe essere un falso o una trappola della Marina! »

Ma io sapevo esattamente cosa rispondere. « La mappa è autentica, è scritta con un inchiostro speciale e si può leggere solo con una luce sottostante, ma la cosa che mi dà la certezza assoluta è questa nota scritta in fondo a destra, c'è scritto “Wishy”. Ora forse voi non lo sapete, ma il capitano Marlow iniziò il suo percorso da pirata proprio rubando un enorme carico di Wisky dalla città in cui viveva, che usò per incendiare tutte le navi della Marina attraccate al porto, in assenza di polveri esplosive. Fu da allora che i suoi uomini lo soprannominarono "Wisky", soprannome che con il passare degli anni fu dimenticato. Chiunque abbia scritto questa mappa sa cosa dice » conclusi, soddisfatta. Le ragazze mi guardarono perplesse all'inizio, ma poi si misero ad esultare e a congratularsi per la mia arguzia.

« Annabel tu pensi troppo, ma adesso ti preparo una super colazione-pranzo per rimetterti in forze! » propose Ines, la nostra cara cuoca dai capelli rossi, che cucinava benissimo e picchiava duro peggio di un lottatore di boxe, proposta che non rifiutai visto che avevo una fame allucinante.

Dopo pranzo discutemmo accuratamente i dettagli del piano; la nave sarebbe rimasta nascosta nella nebbia per tutto il tempo necessario per percorrere le gallerie sotterranee, trovare la nave di Marlow, ricoprirla con il rivestimento per farle attraversare parte del fondale marino fino alla nostra nave e infine da lì avremmo potuto tranquillamente scaricare tutto il bottino sulla nostra imbarcazione. Beh sì, piano geniale, però c'era ancora un fattore da analizzare, ovvero passare inosservate su quel gruppo di isole.

« Miriam, per te va bene rivestire la nave là sotto, dico bene? Ci saranno Christa, Ines e Isabel a farti luce se ne avessi bisogno » dissi, anche se sapevo già che Miriam era un meccanico eccellente, e che anche con una scarsa illuminazione avrebbe comunque fatto un lavoro perfetto. Ma Miriam mi guardò sospettosa, aveva intuito che nella mia descrizione non mi ero inclusa.

« Ma perché Annabel, tu che intenzioni hai, dove vuoi andare? Vuoi davvero fare da esca là fuori come hai detto prima, ma è una follia! » replicò evidentemente contrariata. Le ragazze presero tutte a fissarmi con uno sguardo interrogativo, mettendomi a disagio. Volevano farmi il terzo grado o cosa?!

« Ehm ecco io... No, non faccio da esca! Vado solo a farmi un giro per i locali, mi affitto una camera e resto là fino a quando voi non... muovete le chiappe da là sotto. Beh sì, se mi attacca qualche marine o qualche pirata mi divertirò un po' … Ah! Ma voi sapete perché questo arcipelago è così importante? La sua economia è basata principalmente sul commercio di dolciumi, in particolare miele e cioccolato, scommetto che se porto su qualche provvista di queste meravigliose delizie Ines ne sarà entusiasta eh eh...eh ».

In verità le stavo prendendo in giro, facevo davvero da esca, perché non potevano combattere contemporaneamente marines, pirati e possibili cacciatori di taglie; l'unico modo per farle passare inosservate fino al castello di Kohin nelle cui fondamenta si trovava il passaggio segreto per le gallerie era attirare l'attenzione su di me e creare casino. Ecco, quest'ultima conseguenza non mi dispiaceva affatto, anzi, mi eccitava.

Isabel, che fino a quel momento era stata in silenzio così come la piccola Arianna, intervenne, e apparentemente scossa disse: « Annabel devi stare attenta, quando eravamo a Miles Town ho sentito dei pirati che parlavano fra loro terrorizzati, nominavano un tale, un giovane comandante della Marina che ha catturato ben cinquanta pirati in soli due giorni! Molti di loro avevano taglie anche da venti milioni, ma questo tizio pare che sia davvero in gamba: si dice che sia passato dal grado di Tenente a quello di Comandante nell'arco di un solo anno! E se ci stesse seguendo? Magari ha già previsto che la nostra prossima meta sarebbe proprio stata l'arcipelago! »

« Ok Isabel, non preoccuparti e fammi fare un paio di precisazioni: voglio ricordarti che io ho una taglia di cento milioni e modestamente quei “piratuncoli” con una taglia da venti me li mangio a colazione. Beh sì, riguardo quel Comandante... o è così fottutamente bravo come dicono o è solo un raccomandato, come la maggior parte dei suoi colleghi del resto. Se vorrà farsi avanti non sarò di certo io a scappare, piuttosto com'è che si chiama? »

La mia battuta stavolta non le aveva fatte ridere, erano tutte seriamente preoccupate per me era evidente, Isabel poi non si ricordava neanche come diavolo si chiamasse questo maledetto tizio che le stava preoccupando così tanto.
Si erano già fatte le diciotto e il sole stava tramontando, noi cinque avremmo raggiunto l'isola a nuoto e la piccola Arianna sarebbe rimasta sulla nave al sicuro, da dove ci avrebbe avvertite di possibili problemi.

Fu così che raggiunsi la costa a nuoto e dopo essermi asciugata per bene iniziai ad ammirare il paesaggio che mi si presentò davanti: insegne luminose, centri commerciali, parchi divertimento, casette costruite a schiera e costeggiate da lunghe distese di vegetazione...

Accidenti, era un posto da favola quello, una specie di città dei balocchi, avrei davvero tanto voluto vederlo di giorno quel posto. Per non contare il fatto che da qualche parte doveva esserci la fabbrica di cioccolato e quella della produzione del miele, alla faccia di Big Mom... E già, quella culona ha sempre avuto il palato raffinato, non mi stupiva il fatto che quella fosse una delle isole preferite dall'Imperatrice. Ma la cosa bella e che giocava a nostro vantaggio era che al momento della nostra incursione sull'isola quella balena sovrappeso di un migliaio di chili l'Imperatrice si trovava nel Nuovo Mondo, impegnata in una guerra bella pesante, a tal punto da lasciare scoperte dai suoi uomini le isole che più aveva a cuore. Dai, non sarei mai stata così stupida da mettermi contro Big Mom a viso aperto, se volevo fregarla dovevo almeno farlo di spalle e quella era l'occasione ideale, del resto i suoi uomini per trent'anni non erano stati capaci di trovare quel tesoro in tutto l'arcipelago!

Ma non avevo tempo per ammirare ciò che mi stava intorno, né per pensare a Big Mom, dovevo solo accertarmi della situazione e dei possibili nemici nelle vicinanze, trovare una taverna e dare il via alle altre per l'incursione. Il castello di Kohin si trovava su un'isola ormai abbandonata da tempo, nelle zona ad ovest dell'arcipelago, io ero approdata ad est, ero abbastanza lontana e niente poteva andare storto.

  
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