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Autore: BrokenArrows    05/12/2014    2 recensioni
Immaginate due sorelle a Mystic Falls, ignare di cosa le aspetta. Cosa riserverà loro il futuro? Intrighi, lotte, amori e speranze... I due Salvatore tornano in città, sconvolgendo le loro vite.
Nuove storie e sentimenti a Mystic Falls.
Fanfic scritta a 4 mani.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Damon, non posso più andare avanti così- sbottò Jacqueline, in preda ad un attacco d’ansia.
-Eh?-
La coppia stava attirando tutti gli sguardi del Mystic Grill su di sé. La ragazza abbassò la voce.
-Mi riferisco alla faccenda di Stefan. Non so più cosa inventarmi per tenerlo occupato. Inoltre mia sorella ha detto che ieri sera hanno litigato perché lui la vuole portare a caccia-
-Oh poveri coniglietti, dovranno cominciare a temere anche Alexandra- commentò sarcastico.
-Sai bene che lei non vuole attenersi a quella dieta. E per questo devo sorbirmi le prediche e le lamentele di Stefan. Dobbiamo risolvere questa situazione- esclamò decisa.
-Allora l’unica cosa da fare è dirglielo- disse come se fossa la soluzione più ovvia -Senti, io ora ho appuntamento con Alexandra al bosco e Stefan sarà qui a momenti. Non staremo via tanto, te lo prometto- salutò la ragazza con un bacio e poi se ne andò, lasciando Jacqueline pensierosa.
 
-Cattive notizie- Caroline si affiancò a Damon, non appena uscì dal Grill.
-Blondie, hai un pessimo tempismo- continuò a camminare senza darle retta. Si guardò intorno sperando di non incontrare il fratello.
-Che hai?- domandò infastidita del comportamento del ragazzo.
-Spero di non farmi vedere da Stefan, sto andando a caccia con la sua dolce metà- la informò, accelerando il passo.
-Ancora?!- anche se Damon stava chiaramente cercando di seminarla, non ci riusciva -Dovreste dirglielo, sai che se lo scopre da solo si infurierà a morte con te, Jacque e Alexa. Ad ogni modo non sono qui per questi drammi, ho cose più importanti a cui pensare-
-E perché vieni da me?- chiese scocciato.
-Perché mia madre e il sindaco stanno nascondendo un sacco di cose alla città e al Consiglio. Mi sembrava giusto che tu lo venissi a sapere-
Damon si fermò di colpo -Cosa stai dicendo?-
Caroline entrò in modalità informatrice logorroica -Mia madre la settimana scorsa mi ha dato questa- tirò fuori dalla tasca la collana.
-Orrenda- commentò il ragazzo.
-O no? Comunque non è questo il punto. Prima di darmela mi ha detto che sono ricominciate a sparire persone e gli omicidi, come era accaduto un paio di mesi fa. Ok, forse cinque mesi fa. Cavolo quanto passa il tempo...-
-Il succo del discorso, Caroline Forbes- la riprese non appena vide che si era persa nei suoi pensieri.
-Questa collana contiene verbena- disse ritornando seria -Inoltre l’altra sera ho sentito mia madre e quella di Tyler parlare al telefono. Discutevano riguardo ad un piano per mettere a termine le uccisioni. Parlavano di verbena, paletti di legno e altro, ma non ho capito più di tanto. Credo parlassero in codice- rabbrividì, ma non di freddo.
-Merda!- esclamò, beccandosi delle occhiatacce dai passanti -Cercherò di occuparmene io ma...-
-Ehi Caroline, Damon- salutò una voce maschile che sembrava essere quella di...
-Stefan, ehi- la bionda si girò, trovando dietro di sé il più giovane dei Salvatore.
-Come mai queste facce preoccupate?- chiese, vedendo Damon con lo sguardo corrucciato.
-Niente, fratellino. Ora devo andare, devo occuparmi di una cosa- fece per andarsene, ma una frase detta da Stefan lo allarmò.
-Wow, tu e Alexandra scegliete le stesse frasi?-
-Forse cerchiamo tutti e due di evitarti- sorrise sardonico e se ne andò.
I due lo guardarono allontanarsi di fretta tra le poche persone che in quel freddo inverno avevano deciso di uscire.
-Lascialo stare, non sa quello che dice- cercò di consolarlo, vedendo il suo sguardo avvilito -Altri problemi con Alexandra?-
Sospirò -Abbiamo discusso... il solito-
-Vedrai, non appena si sarà adeguata al suo nuovo stato tornerà tutto come prima-
-Grazie Care, ma ora devo vedermi con Jacqueline al Grill per... non so perché mi ha chiesto di incontrarci a dire il vero- e anche lui se ne andò.
 
 
Alexandra scese dall’auto di Damon.
-Cinque minuti, mi do una pulita veloce e poi raggiungiamo gli altri al Grill- informò, entrando in casa Salvatore.
Sentì delle voci provenire dal salotto. Stupita lo raggiunse e vide Stefan e Jacqueline, seduti sul divano a parlare.
-Dove sei stata?- le chiese Stefan non appena la vide.
Alexandra scambiò uno sguardo con la sorella. Erano rimaste d’accordo che se ci fossero stati imprevisti, le avrebbe mandato un messaggio.
-Non dovevate essere al Grill?- rispose la bionda con un’altra domanda.
-C’era troppa gente e Stefan voleva stare tranquillo. Non ho potuto avvisarti prima- disse, facendole intendere che era stata una decisione repentina.
-Dove sei stata, Alexandra?- chiese questa volta con tono minaccioso.
Mentre lei stava cercando una risposta plausibile, Damon entrò -Dove lo metto il cadavere?- chiese sapendo esattamente della presenza del fratello minore all’interno della casa -Oops-
Stefan rabbrividì e fulminò con gli occhi i due interessati -Spiegatemi cosa sta succedendo-
Damon uscì con una risatina -Tranquillo, Stef. Non ho nessun cadavere nel bagagliaio. Pare che la tua ragazza preferisca determinati tipi di nutrimento e, data la tua riluttanza, con l’aiuto della qui presente Jacqueline, mi ha chiesto soccorso. E chi sono io per negare aiuto a una fanciulla in difficoltà?-
Prima che Stefan potesse dire qualunque cosa, Alexandra si scusò. Lo guardò negli occhi trovandovi amarezza e disapprovazione -Sono andata a caccia con lui perché non potevo chiedere a te. Non volevo dirtelo perché so che non avresti approvato, mi dispiace Stefan-
-Le tue scuse ormai sono inutili. Mi hai ferito, di nuovo- sospirò, stanco delle problematiche con la ragazza.
Alexa fu colpita da quella frase -Non mi sembra il caso di ritirare in ballo la questione-
-Se tu non fossi andata a letto con Klaus probabilmente ora non saremmo qui. Dunque sì, è il caso di ritirare in ballo la questione- rispose, freddo.
Jacqueline non poté sopportare quella risposta -Ti rendi conto di quanto stronzo sembri se dici così?-
-Ha ragione, Stefan- intervenne Damon -Hai perfino superato me con quest'affermazione-
-Smettila con queste battute di pessimo gusto. Ora come ora sono estremamente incazzato. Avermi tenuto all'oscuro di ciò che stavate facendo, quello è da stronzi!-
-Non te l'abbiamo detto perché sapevamo che saresti stato contrario- disse Jacque, giustificando le loro azioni.
Stefan le si avvicinò con fare minaccioso -Sono stanco di essere escluso dalle decisioni a causa della mia dieta. Sono stanco che mi giudichiate per questo e che pensiate che non sia in grado di capire la situazione. Ma soprattutto, mi preoccupa il fatto che la mia ragazza sia andata a caccia con mio fratello, perché tutti sappiamo com'è fatto e non voglio riviere la stessa esperienza di Katherine-
I presenti sbiancarono.
-Stai insinuando che io sono come lei?- domandò Alexandra con un filo di voce.
-Questa è la cazzata più grande che sia mai uscita dalla tua bocca, Stefan- commentò Damon -Lo sai che ucciderla è stata una benedizione per me e ricreare la situazione non è affatto nelle mie priorità!-
-Questo è davvero troppo, Stefan! Sono stata io a chiedergli di aiutare Alexa perché mi fido. Quindi se vuoi prendertela con qualcuno, quel qualcuno sono io!- Jacque sbottò, avvicinandosi a Stefan.
Lui la guardò in modo ostile, cominciava ad innervosirsi  -Perché dovete sempre mettervi in mezzo alla nostra relazione?-  la prese per il braccio, facendole pressione.
Damon scattò in avanti -Lasciala andare- disse, pronunciando quelle parole a pochi centimetri dal volto del fratello -Ti ho detto di lasciarla andare-
Non appena Stefan lasciò la presa su Jacqueline, diede un pugno a Damon, il quale volò dall’altra parte della stanza, a poca distanza da Alexa.
-Stefan!- La bionda scattò in avanti ma la sorella la prese, prima che potesse avvicinarsi a lui. Una volta rialzatosi, Damon si gettò sul fratello, le mani intorno al collo del minore, che riuscì subito a liberarsi dalla presa scaraventandolo nuovamente a terra. Si guardarono negli occhi, carichi d’odio.
-La tua ragazza è venuta da me, Stefan. Ti sei chiesto perché?- Damon lo stava provocando nuovamente, c’era una nota di fierezza nella sua voce. Evocando nuovamente il passato non fece altro che far infuriare il fratello minore -Sfogati con me, fratellino- provò a tirargli un pugno, ma Stefan riuscì a pararlo prendendolo per il polso. Lo scaraventò nuovamente, questa volta più velocemente.
-Devo ammetterlo- Damon riemerse tra i resti della libreria -Non sei male a fare a botte, però mi sono stancato di subire- si avvinò al fratello con un paletto in mano e glielo conficcò nel fianco sinistro -Come ci si sente, eh?-
-Sei logorroico- disse piegandosi in due dal dolore, cominciando a tossire.
-Forse la tua dieta animale non basta, forse hai bisogno di qualcosa di più forte. Oh... ma dimenticavo, qualcuno qui è intollerante al sangue umano, ups- inclinò il paletto in direzione del cuore, facendolo sussultare -Non puoi decidere cosa vuole lei, è una sua scelta-
-Basta adesso, Damon- sussurrò Jacqueline raggiungendoli. Un secondo prima li stava guardando terrorizzata da lontano. Tolse dal fianco di Stefan il paletto. I due si stavano ancora fissando, però ora i loro sguardi non erano più carichi d’odio, o almeno non lo erano quanto prima.
Jacqueline si guardò intorno, cercando qualcosa. O meglio, qualcuno -Oh dio, dov’è finita Alexandra?-
Allarmati, tesero l’orecchio -Non è in casa- disse Damon.
-Lasciate fare a me, ho idea di dove possa essere- la informò Stefan. E ancora con la maglia sporca di sangue uscì di casa, lasciando i due a pulire ciò che rimaneva del litigio.


 
Caroline e Bonnie erano al Mystic Grill quella sera. Stavano parlando del più e del meno davanti ad una tazza di the caldo, per Bonnie, e di Scotch per la bionda.
-Sembra che le cose si siano calmate, no?- chiese Care, cambiando improvvisamente discorso.
-Se ti riferisci a Klaus... beh, sì. Dopotutto ha ottenuto ciò che voleva- Bonnie bevve un sorso di the, per poi riprendere il discorso -Se invece ti riferisci a Stefan e Alexandra la vedo dura-
-Anch’io. È solo questione di tempo prima che scopra la sua dieta- la bionda alzò gli occhi al cielo -Strano, ho sempre pensato che non sarebbero stati loro ad avere problemi-
-In che senso?- domandò, non capendo dove l’amica volesse andare a parare.
-Stefan e Alexandra sono persone relativamente tranquille, ma da quando sono insieme è successo il delirio, prima il tradimento, Stefan squartatore, ora la dieta di Alexa. È da parte della coppia Damon-Jacqueline che  mi aspettavo più complicazioni-
-Damon era uno stronzo e Jacque è riuscita a calmarlo, tutto qui- concluse Bonnie, alzando lo sguardo. I suoi occhi furono catturati da una persona in particolare appena entrata dalla porta d’ingresso -Klaus- sussurrò.
-E cosa c’entra lui?- chiese Caroline, confusa.
-Dietro di te- sussurrò, come se l’Antico non potesse sentire.
La bionda non riuscì a girarsi che si trovò il vampiro seduto al suo fianco -Buonasera ragazze- salutò, con il suo impeccabile accento inglese.
-Cosa vuoi da noi?- Bonnie si beccò un’occhiataccia dall’interessato.
-Quanta scortesia, mie lady- alzò la mano, schioccando il dito. La cameriera arrivò subito -Tre Bourbon per me e le mie amiche, offro io-
La ragazza se ne andò via, per ritornare poco dopo con tre bicchieri carichi di alcool. Li posò sul tavolino e tornò dietro il bancone. Klaus bevve un sorso, nel più totale silenzio. Sia Bonnie che Caroline sembravano paralizzate, non avrebbero bevuto nulla offerto da quella specie di mostro. Si guardavano negli occhi cercando di comunicare telepaticamente, ma ogni tentativo era invano.
-Mostrate ancora così tanto rancore verso di me? Suvvia, beviamoci su e dimentichiamo ciò che è accaduto- indicò i bicchieri e sospirò.
-Con quale faccia ti presenti a Mystic Falls. Rovini giusto un paio di vite incasinandole più di prima, vai a letto con una delle nostre migliori amiche e poi spegni i sentimenti del suo ex, trasformandolo in un dannato squartatore? Per non parlare degli umani innocenti che uccidi da quando sei arrivato qua. E per farti perdonare vieni qua, offrendoci da bere, per dimenticare quello che hai combinato? Seriamente?- la bionda era infuriata, gli avrebbe strappato la testa a morsi se ne avesse avuto la forza.
-Aggressiva come poche, Caroline Forbes- Klaus sorrise, bevendo un altro sorso dal suo bicchiere -Lo ammetto, ho combinato un po’ di casini ma ora è tutto sistemato, nulla da dire. Inoltre non dimentichiamoci del fatto che vi ho aiutato nella battaglia contro i licantropi, senza di me non ce l’avreste fatta-
La bionda lo guardò spazientita -Al grande Klaus, dunque- alzò il bicchiere per brindare, per poi versarne il contenuto a terra, mantenendo lo sguardo fisso su di lui.
Il ragazzo si avvicinò pericolosamente a Caroline -Comunque, da quando sono arrivato qui non ho mai ucciso umani innocenti se proprio vogliamo essere precisi. Almeno non a Mystic Falls- specificò, usando un tono di voce che la fece rabbrividire.
-Allora come spieghi gli ultimi “attacchi di animali”?- domandò simulando le virgolette.
-Di cosa stai parlando, Care?- Bonnie non sapeva cosa stava succedendo, la ragazza non aveva avuto occasione di parlarne con lei.
-Sembra che gli attacchi che avvennero a inizio anno scolastico non siano del tutto terminati. Mia madre ha deciso di tenere un profilo basso per gli ultimi omicidi avvenuti. Il numero di vittime era cessato per un periodo, ma nelle ultime settimane hanno ripreso. Quindi questi pseudo attacchi non sono del tutto cessati. Il che mi porta a pensare alla presenza di un vampiro che si nutre, senza pietà, di persone- e tornò a guardare Klaus, per lei il primo sospettato.
-Ti ho già detto che non sono stato io- precisò nuovamente, con voce calma -O i vostri amichetti non sanno gestire la fame, o è arrivato un nuovo vampiro in città-
-Non può ess...- Bonnie s’interruppe, sentendo i cellulari suo e di Caroline vibrare contemporaneamente. Sbloccarono velocemente lo schermo ed entrambe lessero il messaggio.
Stefan l’ha scoperto e Alexa è scappata, dobbiamo trovarla.
Venite a casa di Damon, ora.
                               -  Jacqueline

-Problemi?- chiese Klaus, vedendo le facce preoccupate delle ragazze.
-Niente che possa interessarti- le due si alzarono dal tavolo per poi uscire dal locale, lasciandolo solo a guastarsi il suo Bourbon.
 
 -Dove cavolo è andata?- si chiese Stefan, per la millesima volta. Aveva ispezionato l’intera città: la scuola, il Grill, la biblioteca, casa sua. Ma da nessuna parte c’era traccia di Alexandra.
-È sparita da tre ore, non può essere andata così lontano- si disse Jacqueline, in ansia per lei.
-E perché non la stiamo cercando fuori?- il ragazzo tirò un pugno a ciò che rimaneva della libreria in soggiorno, facendo sussultare Jacqueline.
-Bonnie sarà qui a momenti, farà un incantesimo di localizzazione, almeno sapremo di preciso dove se n’è andata- Damon entrò nella stanza, tranquillo, non capiva l’agitazione dei due. Alexandra era poco più che una ragazzina diciassettenne, non se ne sarebbe stata via per molto tempo.
Pochi minuti e Bonnie e Caroline si presentarono a casa Salvatore, anche loro allarmate dalla situazione. Sembravano sorprese di vedere Stefan lì.
-La troveremo, tranquillo- disse la bionda, non appena lo vide.
Il ragazzo annuì, voltandosi poi verso Bonnie -Sei pronta?-
Si distribuirono a cerchio intorno ad un tavolino dove era stata disposta una mappa di Mystic Falls e alcune candele. La strega prese la mano di Jacqueline e con un coltello fece uscire delle gocce di sangue che caddero sulla mappa. Chiuse gli occhi e si concentrò. Non appena pronunciò l’incantesimo l’intensità delle fiamme delle candele crebbe e la macchia di sangue divenne più densa cominciando a vagare per la mappa fino a fermarsi su un punto preciso. Non ci volle molto per identificare il luogo.
-La chiesa di fianco al cimitero- sussurrò Bonnie, mentre l’atmosfera nella stanza ritornava normale.
Jacqueline si diede della stupida -Avrei dovuto capirlo. Nostra padre ci portava tutte le domeniche, ricordandoci quanto erano importanti la famiglia e i suoi antenati. Alexa non se lo ricorda, ma nostra madre ce lo racconta spesso di quando ci portavano là-
Calò un momento di silenzio nella stanza -Aspettatemi qui, voglio andare da solo-
Tutti obbedirono all’ordine di Stefan. Nessuno voleva più intromettersi nella loro relazione, in caso contrario avrebbero causato ulteriori problemi. Speravano solo che, una volta ritornati dal cimitero, non ci sarebbero state più complicazioni sia per i due che per tutti loro.
 
Una vasta coltre di nebbia circondava il cimitero e la vecchia chiesa, rendendo l’atmosfera inquietante. Camminò per un po’ cercando la ragazza e tendendo l’udito per sentirla. La trovò poco dopo, seduta davanti ad una tomba di un suo antenato, probabilmente. Impassibile, non fece alcun segno anche dopo che il ragazzo arrivò lì.
Stefan si sedette a fianco, senza proferire alcuna parola.
Alexandra sospirò, senza sapere cosa dire. Lo guardò assaporando la sua bellezza e perfezione -Non so più cosa fare-
-Nemmeno io- il ragazzo guardava fisso davanti a sé, il volto privo di qualsiasi espressione.
-Forse dovremo solo farla finita- non aveva mai pensato a quella terribile opzione, aveva sempre pensato a loro due insieme per sempre -o forse no-
Stefan fece finta di non sentirla -Con tutti i posti perché hai scelto proprio questo?- chiese.
Lei fece spallucce, non c’era una risposta precisa a quella domanda -Non lo so, qui si sta tranquilli. Stavo pensando di andarmene, ma poi sei arrivato tu- spostò nuovamente lo sguardo, questa volta davanti a sé, sulla tomba -Stephan Van Der Wegen è mio nonno. Non l’ho mai visto o incontrato, non so nemmeno che tipo di persona fosse. Dopotutto è così anche per mio padre, però a differenza del nonno, lui mi manca anche se non lo conosco-
Il ragazzo continuò ad ascoltare, senza interrompere il discorso -Da una parte mi piacerebbe ritrovarlo, ma dall’altra penso che forse è meglio così. E se poi si rivelasse una delusione? Non sopporterei l’idea e l’odierei a morte- fece una pausa, pensando bene alle parole da utilizzare -E io sono una delusione per te. Continuo a ferirti, pensando di fare la cosa migliore, ma tutto quello che ottengo è odio nei tuoi confronti e questo non lo sopporto. Non ti lascerò mai perché ti amo e sono troppo egoista per lasciarti andare. Ma se tu volessi farlo, ti capisco-
Il ragazzo la guardò, scuotendo la testa -Non ti lascerò Alexa, non sarò io a porre fine alla nostra relazione. Tutto ciò che voglio da te è sincerità. Mi dispiace di aver perso le staffe in quel modo- prese il volto della ragazza, lo avvicinò al suo e le diede un bacio -Ora torniamo a casa, gli altri sono preoccupati per te- la prese in braccio e s’incamminò per i boschi di Mystic Falls.
 
 
 
Nel prossimo capitolo...
-Ragazzi- proruppe Bonnie -Sta arrivando qualcuno-
-Chi?- domandò Alexandra guardando nella direzione da dove stavano arrivando gli sconosciuti.
  
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