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Autore: Zayle    05/12/2014    7 recensioni
"Des" bisbigliò lui rigirando la sigaretta tra le dita "il tuo nome, mi sono sempre chiesto cosa significhi."
Lei lo guardò mentre spegneva la sigaretta con un sorriso tirato.
"Daisy è l'equivalente di Margherita. E' il nome di mia nonna. Ha origini italiane e voleva che mi chiamassi come lei."
"Ah il fiore!" esclamò lui sorridendole "Ti sta bene"
"Cosa intendi?" chiese lei confusa.
"Perchè sei bella, come i fiori. Forse anche di più" disse alzandosi e lasciandola lì con i suoi pensieri.
Daisy. Zayn. Voglia di vivere. Voglia di amare, paura di farlo. Paura di perdere ancora.
Un segreto che cambierà la sua vita per sempre.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le sei del mattino e Daisy era già in piedi. Aveva provato ad addormentarsi ma non c’era riuscita, aveva passato la notte in bianco a pensare e ripensare a quello che era successo qualche giorno prima.
Non aveva smesso di farlo sin dal momento in cui lei e Zayn si erano separati il pomeriggio della domenica, avevano dormito abbracciati e la luce del sole all’orizzonte che entrava dalla finestra gli aveva permesso di osservare lo spettacolo dell’alba.
La luce del sole si espandeva colorando il cielo di tutte le sfumature di arancione che illuminavano anche il mare increspato dal vento. Erano rimasti nel letto tutta la mattina, nessuno dei due aveva sentito il bisogno di fumare o di fare qualcosa di diverso di stare insieme. Si erano scambiati altri baci, dolci e innocenti e quando era arrivata l’ora di andare, Zayn aveva messo su il broncio perché non voleva separarsi da lei che, nonostante non lo dimostrasse, era dispiaciuta quanto lui di dover lasciare quello spicchio di felicità.
Quando poi Zayn l’aveva riaccompagnata a casa, lei era rimasta seduta sull’ultimo gradino del portico finchè lui non se n’era andato.
Lui l’aveva chiamata più tardi, quella sera ed erano rimasti a parlare per un paio d’ore fino a quando Zayn era andato a letto, lei però non era riuscita a chiudere occhio e aveva divorato un romanzo trovato nella libreria della nonna.
La sveglia suonò e Daisy fu riportata alla realtà.
Andò in bagno dove guardandosi allo specchio notò gli occhi cerchiati di nero che, dopo essersi lavata, coprì con del correttore. Si aggiustò i capelli, si vestì e dopo aver salutato sua nonna uscì di casa per andare a scuola. Era nervosa perché non sapeva cosa sarebbe successo con Zayn, non riusciva ad immaginare che significato avesse avuto quella sera insieme, se il bacio che le aveva dato per lui non contasse nulla.  Aveva imparato a non aspettarsi niente dalle persone, ma quel ragazzo le stava ormai facendo mettere in dubbio qualsiasi cosa.  Si riavviò i capelli e fece un profondo respiro prima di girare l’angolo e ritrovarsi nel vicolo.
Mike era appoggiato con le spalle al muro e fumava una sigaretta buttando fuori il fumo in piccoli cerchi e parlava di una ragazza, Jessie, a Luke e Ashley che però erano distratti, probabilmente troppo assonnati per intraprendere una conversazione di buon mattino.
Quando Ashley la vide le andò incontro e la abbracciò, gesto strano e insolito. Daisy notò che i suoi occhi erano luminosi, inizialmente pensò che fosse sotto l’effetto di qualche sostanza, ma in seguito notò che sorrideva come mai le aveva visto fare prima d’ora.
 
“Ash che succede?” chiese Daisy confusa.
 
“Io e Luke...” esitò la ragazza “io e Luke stiamo insieme”  continuò sorridendo.
Daisy era rimasta a bocca aperta, non aspettandosi una simile notizia, meravigliandosi che Luke avesse deciso di prendere questo impegno con lei.
Stava per dire qualcosa ma i suoi occhi guardarono sopra la spalla di Ashley e videro Zayn che appena arrivato nel vicolo si avvicinava velocemente a lei. Le mani di premettero lui sul viso di lei mentre camminava e la faceva appoggiare contro il muro per poi baciarla con trasporto accarezzandole il viso. Daisy si sentì sopraffatta, posò le mani sulla vita di Zayn e le sembrò che tutto ruotasse intorno a loro, si dimenticò di Mike, di Ashley e Luke, di quello che stava per dire e si concentrò solo sulle labbra di Zayn, così morbide, familiari e calde. Il cuore le palpitava e gli occhi  le bruciavano, sentiva le lacrime salire, lei che non piangeva mai. Aveva cercato di immaginare quello che sarebbe successo, ma non avrebbe mai potuto pensare a quello che stava realmente accadendo. Le sue paure riguardo a Zayn erano infondate, qualsiasi cosa lei provasse per lui, era sicura, che lui provasse lo stesso per lei.
Pian piano il bacio rallentò finchè, entrambi senza fiato, si separarono. Daisy appoggiò la fronte sul petto di Zayn coperto da un giubbino di pelle mentre lui le baciava la fronte.
 
“Allora è tutto vero” sussurrò lei con voce tremante cercando di trattenere le lacrime.
 
“Non c’è mai stato niente di più vero di me e te insieme” rispose Zayn prendendole il viso con entrambe le mani per poi lasciare un leggero bacio sulle labbra.
 
Daisy notò che Zayn indossava un berretto di lana, nero come il giubbino e i pantaloni, che gli nascondeva i capelli e lasciavano il viso libero. Si sorprese a pensare a quanto fosse bello. Sarebbe rimasta a guardarlo tutti i giorni e tutte le notti e nonostante ciò sapeva che non sarebbe stato abbastanza.
Il rumore della campanella la riportò alla realtà scoppiando la bolla dentro la quale lei e Zayn si erano chiusi. Quando si sciolse dall’abbraccio nel quale Zayn l’aveva stretta notò che gli altri li guardavano chiaramente con espressione confusa e allo stesso tempo divertita.
 
“Lo sapevo che sarebbe finita così” disse Mike ridendo. Zayn guardò Mike e sorrise e Daisy si rese conto di come quei due ragazzi fossero legati e di come si conoscessero a fondo.
 
“Io vado… ho trigonometria” affermò Zayn prendendo lo zaino che aveva lanciato per terra appena arrivato.
 
“Anche io ho trigonometria ora” disse Daisy, entusiasta di non doversi separare subito da lui. Solitamente non frequentava le lezioni, ma da quando Zayn era arrivato non trovava divertente stare nel vicolo se lui non c’era, quindi aveva deciso che seguire qualche materia non sarebbe guastato a nessuno.
“Voi che fate?” domandò dopo a Mike, Luke e Ashley.
Mike rispose con un cenno della mano facendole capire che sarebbe rimasto nel vicolo mentre gli altri due erano troppo impegnati a baciarsi, quindi non risposero.
Daisy guardò Zayn alzando le spalle, poi lui si avvicinò e dopo averle messo un braccio introno alle spalle iniziò a camminare verso la classe.
 
 
 
Qualche ora dopo Daisy si trovava in casa sua da sola perché sua nonna era uscita per fare compere. Era nella sua camera intenta a scaricare sul suo portatile alcune foto scattate le settimane precedenti, teneva la musica bassa e molte volte si trovava a osservare le foto per parecchi minuti. Mentre le scorreva, una foto di Zayn comparve sullo schermo, l’aveva scattata la mattina precedente, lui si era appena svegliato aveva i capelli scompigliati e l’espressione assonnata, era senza maglietta e la coperta che gli arrivava fino a mezzo busto lasciava scoperti i tatuaggi sul suo petto. Si perse nei suoi occhi che guardavano in direzione dell’obbiettivo.
Il suono del campanello la face sussultare e Daisy si chiese subito chi fosse. Guardò l’orologio e pensò che sua nonna era uscita da troppo poco tempo per essere già di ritorno.
Un pensiero le balenò in mente e le si gelò il sangue. Non può essere lui pensò cercando di fermare la mani tremanti e cercando di capire come avrebbe dovuto comportarsi nella situazione in cui si trovava. Fece un profondo respiro e scese freneticamente le scale, era terrorizzata e sperava che non stesse accadendo proprio a lei.
 
“Chi è?” chiese da dietro la porta, ma nessuno rispose. Con la mano sudata afferrò la maniglia e la girò aprendo la porta.
Zayn era davanti a lei con i capelli sconvolti e un enorme sorriso, lei appena lo vide fece un respiro eliminando così tutta la paura poi lo abbraccio forte.
 
“Oh mio… sei tu, solo tu”  gli disse ancora leggermente  agitata.
 
“Chi credevi che fosse?” chiese Zayn retoricamente dandole un dolce bacio sulle labbra. Daisy al contatto si rilassò completamente lasciando scivolare via l’ansia che aveva accumulato.
 
“Che ci fai qui?” chiese Daisy  facendo entrare Zayn in casa per poi appoggiarsi con la schiena al muro.
 
“Sono venuto qui perché voglio portarti ad una festa” rispose lui guardandosi intorno e scorgendo la libreria alla fine del corridoio.
 
“Che festa? E’ lunedì!” esclamò Daisy pensando che la stesse prendendo in giro.
 
“Un amico di Mike ha le chiavi della piscina della scuola e hanno organizzato una festa lì con fiumi di alcool e tanti ragazzi della scuola. Ci vieni con me?” le chiese guardandola diritta negli occhi.
 
“Come faccio a dirti di no se me lo chiedi in questo modo?” disse lei ridendo.
 
“Allora vai sopra a metterti il costume e andiamo” disse lui e lei annuì.
 
 
Quando arrivarono nell’edificio che ospitava la piscina le luci erano spente, la stanza era illuminata solo dalle illuminazioni presenti nell’acqua che proiettavano sui muri  forme distorte sui toni dell’azzurro. Erano presenti gli studenti del terzo e del quarto anno, tutti con un bottiglia di birra in mano che si agitavano al suono della musica proveniente da uno stereo portatile. Daisy si girò per guardare Zayn che si spogliava lasciando i suoi vestiti in un angolo per poi buttarsi con una capriola in acqua.
Daisy buttò la testa all’indietro in una sonora risata. Cosa le aveva fatto quel ragazzo? Forse era questo quello che aveva sempre aspettato. Lei e Zayn come nelle storie in cui si legge nei libri, quell’amore che ti cambia, che ti rende felice, che ti da la voglia di vivere. Daisy che tutte queste cose le aveva perse, ora le aveva ritrovate grazie a lui. Decise di seguirlo, togliendosi i vestiti rimanendo con il costume, si avvicinò e si sedette sul bordo della piscina dove lui si era tuffato, ora lo stava guardando con i capelli bagnati e le gocce di acqua che cadevano bagnandogli il viso, era assolutamente perfetto.
Poteva tanta bellezza appartenere ad una sola persona?
 
“Vieni da me” disse lui prendendole i fianchi e tirandola in acqua. Daisy rabbrividì per il contatto con l’acqua fredda ma poi si immerse bagnandosi i capelli e quando salì in superficie si appoggiò alla parete della piscina. Daisy  allungò la mano per prendere la sua avvicinandolo a se, Zayn appoggiò la fronte sulla sua, entrambi si guardavano con desiderio e amore. Lui le teneva le mani strette sui fianchi mentre lei sentiva un calore invaderle il petto.
 
“Cosa siamo io e te?” chiese lui lentamente.
 
“Tutto quello che vuoi” disse lei
 
“Io e te siamo noi” rispose lui e Daisy annuì. Il cuore le martellava nel petto, il suo respiro affannato come se avesse corso per chilometri e chilometri. “Noi” le ripeteva la sua mente, cercando di realizzare quello che stava succedendo.
 
“Lo siamo sempre stati” continuò Zayn interrompendo i suoi pensieri. Si avvicinò di più a lei e la baciò premendola contro la parete. Fece scivolare la lingua sulle sue labbra che lei dischiuse e le loro lingue si incontrarono nel migliore dei baci che si fossero dati.
 
“Oooowh”
 
Un grido li fece sussultare e appena entrambi si voltarono vennero sommersi dagli schizzi che il tuffo di Mike aveva provocato.
Entrambi risero e poi nuotarono verso Mike che intanto aveva preso da un ragazzo due bottiglie di birra.
 
“Vi consumerete le labbra a vicenda” disse Mike ridendo per poi dare una bottiglia a Zayn.
 
“Alla salute” dissero insieme e entrambi svuotarono le bottiglie.
 
 
 
Erano le otto quando Daisy, seduta nell’automobile con Zayn imboccava il vialetto d’ingresso di casa sua. Le strade silenziose erano illuminate dai lampioni e dai finestrini abbassati entrava un vento caldo per niente adatto alla stagione.
 
“Arrivati” disse Zayn tirando il freno a mano.
Daisy guardò davanti a se e vide che le luci dentro casa erano accese e la sagoma di sua nonna si muoveva avanti e indietro per la cucina.
Una macchina grigia parcheggiata all’ingresso della casa attirò la sua attenzione e un groppo le salì in gola. Se il pomeriggio poteva avere dei dubbi, ora ne era estremamente sicura, lui era arrivato, l’aveva avvertita che sarebbe venuto e che voleva vederla; l’aveva telefonata due giorni prima non pensava che sarebbe arrivato così presto.
Tutto stava andando per il meglio, non voleva che la sua vita fosse rovinata di nuovo, non aveva bisogno di lui, lui non era niente per lei.
 
“Ehi stai bene? Vuoi che ti accompagni dentro?” chiese Zayn preoccupato. Non era il momento di parlargliene, non dopo quello che era accaduto in piscina.
 
“Non c’è bisogno” disse allungandosi verso di lui e lasciandogli un bacio sulle labbra.
“A domani” continuò, si morse il labbro mentre scendeva dall’auto e si avviava alla porta di casa. Non voleva lasciarlo, con lui si sentiva al sicuro, protetta e fuori pericolo. Senza di lui si sentiva scoperta, sola.
Aveva paura, fece un profondo respiro e infilò le chiavi nella serratura e aprì la porta. Sua nonna si catapultò in corridoio con in volto un’espressione sconvolta, chiara conferma delle sue supposizioni. Daisy annuì a Margherita ed entrò in cucina nascondendo le mani tremanti nelle tasche della felpa.
 
“Ciao fiorellino” tuonò una voce roca. Daisy guardò l’uomo davanti a se: la pancia sporgente, i capelli scuri, il viso rotondo, gli occhi coperti da un paio di occhiali scuri, inutili per quell’ora del giorno. Cerco di trattenersi dal vomitare. Avrebbe voluto urlare, prenderlo a pugni ma si limitò a fare un passo avanti e sospirare.
 
“Ciao papà”.




Angolo autrice.

Salve  a tutti.
Premetto che questo capitolo mi fa abbastanza schifo, ma voleva aggiornare prima che voi mi deste per dispersa.
Ho avuto dei problemi a casa, mia nonna ha subito un intervento parecchio delicato e poi sono stata letteralmente di compiti.
Per quanto riguarda il capitolo, non avevo molte idee perchè questo serve più che altro a passare nella parte intensa della storia. 
Come vedete Zayn e Daisy ora stanno insieme ma è arrivato il padre di lei. Lascio intendere a voi quel 'ma'.
Ora mi dileguo.
Sew volete seguitemi su twitter sono: @remplaceable
Un bacio, alla prossima e scusatemi se il capitolo fa cagare.

Zayle xx
  
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