Capitolo
26- “La
prima dichiarazione”
"Se fosse
successo a me, probabilmente avrei fatto la stessa cosa. Capisco
perché mi
ritenga responsabile, ma non può coinvolgere degli innocenti
solo per
vendicarsi."
-Noriko...
-Cosa vuoi
ancora?!-esclamò la studentessa del terzo anno, continuando
a tenere la testa
bassa. Si sentiva umiliata e non voleva incrociare lo sguardo della
rivale.
-Dato che ho
vinto, lascerai in pace Zane e smetterai di mettere in giro quelle voci
sul suo
conto. Lui non è un oggetto e tu non hai alcun diritto di
trattarlo in quel
modo.
-Perché mai
dovrei farlo?!
-Perché non è
questo quello che vuoi veramente...
-Cosa ne sai
tu?!-esclamò alzando il volto verso la matricola.
Yomi non si
scompose più di tanto e rispose:
-Perché se
avessi davvero voluto vendicarti facendo del male a Zane, avresti fatto
cose
ben peggiori...
-E cosa ne sai
tu?!
-Perché tu non
sei un mostro...
Noriko si alzò
in piedi di scatto e afferrò l'altra ragazza per il colletto.
-Tu non sai
proprio niente!-urlò, poi, sempre più arrabbiata.
-Invece lo so
benissimo!
La
rappresentante le tirò un pugno, in preda all'ira, facendo
cadere Yomi di
schiena.
-Sei una
bastarda egoista!-esclamò, salendole poi sopra e
afferrandola di nuovo per la
divisa.
-Non sono poi
così diversa da te...
-Taci!-urlò,
sferrando un pugno al terreno. La matricola la fissò un po'
sorpresa; si
aspettava di essere colpita, invece, l'altra ragazza aveva
volontariamente
scelto di mancarla e colpire la lastra di cemento della banchina.
I tre Obelisk,
nel frattempo, si erano avvicinati di corsa alle due studentesse,
preoccupati
che la situazione potesse degenerare in una rissa e che una delle due
potesse
farsi male sul serio.
-Yomi...-mormorò
il Kaiser, mentre guardava la ragazza stesa in terra. Yusuke lo stava
trattenendo per un braccio per impedirgli di intervenire. L'Obelisk dai
capelli
verdi sapeva che la cosa migliore era rimanere in disparte ed aspettare
che se
la sbrigassero da sole. Il problema era tra Noriko e Yomi e non sarebbe
servito
a nulla se uno di loro fosse intervenuto. Meno che mai se a farlo fosse
stato
Zane.
-Non è
giusto...-mormorò la rappresentante, con la voce rotta dal
pianto.
-...
-È tutta colpa
tua...
-Noriko...
-Perchè gli hai
permesso di frequentarti? Shun non è in grado di difendersi!
Tu che sei stata
sua compagna di classe per ben tre anni dovresti saperlo...
Perché non l'hai
allontanato come hai fatto con tutti quanti?-fece Noriko, con il volto
rigato
dalle lacrime. Stava piangendo di fronte alla persona che odiava e che
aveva
cercato di ferire in tutti i modi possibili. Per un attimo aveva messo
da parte
l'orgoglio.
Yomi le prese la
mano e le fece lasciare la sua divisa.
-Non ho scuse
per quello che è successo... Hai ragione ad avercela con me,
ma questo non ti
autorizza a prendertela anche con i miei amici.
-Come fai a
continuare a vivere come se niente fosse? Non hai un briciolo di
umanità?!
-Non posso dire
nient'altro se non che mi dispiace e che non è mai stata mia
intenzione che
succedesse...
-Non è vero!
-Invece è così!
Non sono stata io a ridurlo in quelle condizioni! La mia unica colpa
è non
esserci stata quando è stato aggredito... E poi, non avrei
mai dovuto lasciare
che si avvicinasse a me.
-Ti odio! È
colpa tua se mio fratello è in coma!
-In coma?-chiese
Atticus, portandosi una mano sulla bocca dalla sorpresa.
-Già...-mormorò
la studentessa del primo anno.
-È colpa tua!
Sei solo un mostro! Dovresti solo-
-Adesso
smettila!-esclamò Yomi, facendo ammutolire l'altra.-Tu credi
di essere
migliore, ma alla fine ti sei comportata nello stesso modo dei tizi che
hanno
aggredito tuo fratello! Non sei diversa da loro!
-Non è vero!
-Pensi davvero
di essere migliore di loro?! Solo perché dovevi vendicare
tuo fratello?! Pensi
che sia una motivazione sufficiente a giustificare il tuo
comportamento?!
-...
-La verità è che
sei uguale alle persone che hanno picchiato tuo fratello! E, che ti
piaccia o
meno, sei uguale anche a me...
-Non osare
paragonarmi a te!
Yomi la guardò
per diversi secondi, poi distolse lo sguardo e mormorò:
-Siamo più
simili di quello che puoi pensare. In quel periodo duellavo solo per
scaricare
la mia rabbia. Fare del male agli altri era il mio modo per
vendicarmi...
Trovavo ingiusto che, proprio a me, non potesse essere permesso
duellare. Amavo
duellare più di qualsiasi altra cosa e Shun lo aveva capito.
Lui era uno dei
pochi ad aver realmente capito quanto soffrissi... Per questo motivo,
invece di
allontanarsi da me per paura, aveva iniziato a rivolgermi la parola in
classe.
Era l'unico che lo facesse... Mi chiedeva gli appunti, mi prestava i
suoi
quaderni e voleva sempre pranzare insieme a me. Io glielo permettevo; a
dire la
verità non mi dava fastidio e mi faceva piacere, sebbene non
glielo avessi mai
detto. Mi piaceva l'idea che qualcuno si interessasse a me, anche se
solo per
poche ore. Mi sentivo meno sola... Però ho sempre cercato di
non coinvolgerlo
in ciò che facevo dopo la scuola, perché sapevo
che, se qualcuno fosse venuto a
conoscenza del fatto che Shun fosse un mio amico, avrebbe potuto fargli
del
male ed io non volevo
coinvolgerlo in
situazioni pericolose, nelle quali non si sarebbe potuto difendere.
-...
-Io sapevo bene
che lui non era in grado di fare del male nemmeno ad una mosca,
figuriamoci
difendersi da una decina di teppisti. Sarei dovuta essere
più attenta...
-Sei una
bugiarda...-mormorò Noriko, a bassa voce.
-Ho fatto del
mio meglio, ma se non avessi iniziato a fare giochi pericolosi, lui non
sarebbe
finito in ospedale. Per quanto abbia cercato di fare attenzione,
qualcuno deve
averci visto insieme e deve aver pensato che fossimo amici... Lo hanno
aggredito e l'hanno pestato per bene; io ho saputo ciò che
era successo solo il
giorno dopo, a scuola. Mi sono pure presa qualche cazzotto per quella
storia...
-Ti hanno
picchiata?-fece Atticus.
-Noriko non è la
prima che mi ritiene responsabile per ciò che è
successo a suo fratello. Shun è
un bel ragazzo, gentile e disponibile con tutti; era molto popolare a
scuola ed
aveva tantissime ammiratrici e ammiratori. Era amato da tutti, sia
maschi, sia
femmine. Era anche molto bravo nello sport, tanto che era diventato il
capitano
della squadra di basket già al secondo anno. È
una di quelle persone che hanno
tantissimi pregi e che sono ammirati da tutti. Il suo unico difetto
è il fatto
che non riuscisse a chiudere un occhio di fronte ad un sopruso. Non so
cosa lo
abbia spinto a trovarsi in quella situazione, a mezzanotte inoltrata e
in un
capannone abbandonato, ma conoscendolo sono sicura che stesse cercando
di
aiutare qualcuno. Quando a scuola si sparse la voce di ciò
che era successo, la
colpa ricadde su di me, dato che ero l'unica che poteva essere stata
coinvolta
in una disputa tra gang o in una resa di conti.
-Stai dicendo
che i tuoi compagni di scuola erano a conoscenza di quello che
facevi?-chiese
Zane, non nascondendo la sua sorpresa.
-Quando inizi ad
arrivare in classe coperta di ferite e cerotti, le voci iniziano a
girare velocemente...
Probabilmente, qualcuno mi ha
pure vista... I professori non hanno mai detto nulla, visto che ero
comunque
l'alunna migliore di tutta la scuola. Ciò che facevo dopo le
lezioni non era
affar loro, finché continuavo ad ottenere ottimi risultati
nello studio e nello
sport. I miei compagni la pensavano diversamente e, se non fosse per il
fatto
che avevano paura di me, sarei diventata sicuramente una vittima di
bullismo,
come successe alle elementari. Comunque, qualche giorno dopo
l'incidente di
Shun, alcuni suoi compagni di squadra mi presero a pugni, dietro ai
campi da
tennis, continuando ad accusarmi di ciò che era successo.
Avevano ragione, in
parte. Ma non ero di certo stata io a volerlo. Per quanto fossi
violenta, non
avrei mai fatto del male a qualcuno che non era nemmeno in grado di
difendersi.
-È per questo
motivo che hai smesso con i duelli clandestini?-continuò
l'Obelisk dai capelli
blu.
-Non volevo che
qualcun'altro si facesse male, o peggio...
-Perché non eri
con lui?! Perché non l'hai protetto?! Ti vanti tanto di
essere un'ottima
duellante e poi non riesci a proteggere nemmeno chi ti sta intorno! Se
tu
avessi fatto qualcosa, lui non sarebbe in quelle
condizioni!-esclamò Noriko.
-Come ho già
detto, io non c'ero... E non so cosa ci facesse là...
-Io ti odio!
-Io no!-fece
Yomi.
Noriko spalancò
gli occhi, sorpresa. Non se lo aspettava. Dopo tutto quello che aveva
combinato
in quei due giorni, essere odiata dalla rivale era il minimo. Almeno
questo era
quello che pensava la rappresentante del dormitorio femminile.
-Come fai a non
odiarmi?-mormorò, poi, sottovoce.
-Perché se io ti
odiassi e cercassi di vendicarmi non si finirebbe più. Una
di noi deve fare un
passo avanti e lasciar perdere. L'odio e la vendetta non portano mai a
niente
di buono. Se io non mi fossi vendicata su quei duellanti, loro non si
sarebbero
vendicati su Shun e tu non ti saresti vendicata su Zane. Come vedi,
cercare di
vendicarsi non porta mai niente di buono... Tu hai quasi perso tuo
fratello e
la tua lucidità; io ho quasi perso un amico e la mia vita...
In tutta questa
storia non c'è niente di buono, perciò mettiamo
da parte i nostri attriti e
cerchiamo di andare avanti.
La ragazza del
terzo anno la fissò per diversi minuti, poi si
asciugò gli occhi con il dorso
della mano sinistra e si alzò come se niente fosse.
-Fai come ti
pare, ma io ti odierò per sempre! È colpa tua se
mio fratello è ancora in
ospedale. Però...
-Però?-chiese la
matricola, mettendosi a sedere e fissando la rivale nel volto.
-Lasciamo
perdere!-disse l'altra, voltandosi e dandole le spalle.
-Come sarebbe a
dire "lasciamo perdere"?-fece Yomi, mettendo il broncio.
-Non
preoccuparti; d'ora in poi non cercherò più di
vendicarmi. E per quanto
riguarda Zane, è libero di fare ciò che gli
pare...
-Grazie...
Noriko non si
voltò e non rispose.
-Sono sicura che
tuo fratello si sveglierà presto!-continuò Yomi,
sorridendo.
-Ovviamente! Mio
fratello è forte, cosa credi! E quando si
sveglierà, faresti bene ad andarlo a
trovare, capito?!
Detto questo,
Noriko si scostò una ciocca di capelli con la mano e si
diresse verso il
dormitorio femminile, lasciando i quattro studenti da soli sulla
banchina del
porto.
-Sei stata
brava…-fece Zane, avvicinandosi verso l’amica di
qualche passo e porgendole la
mano per aiutarla ad alzarsi.
-Ne
dubitavi?-chiese a sua volta la matricola, afferrandogli la mano ed
alzandosi
in piedi.
-Certo che no...
-...
-Ad essere
sincero, non credevo che potessi reagire in quel modo. Non credevo che
tu
potessi essere così razionale. Hai fatto la scelta
più giusta...
-Non credo che
ci sia tanto di cui andare fieri...
-Perché?
-Il motivo per
cui non riesco ad odiarla è che mi sento ancora responsabile
per ciò che è
successo a Shun. Anche se continuo a ripetermi che non è
colpa mia, non riesco
a crederci del tutto...
-Yomi...
-Non avrei mai
dovuto permettergli di frequentarmi. È stato uno sbaglio!
"Se non gli
avessi permesso di diventare mio amico, tutto questo non sarebbe
successo! La
colpa è mia... È solo mia! Non faccio altro che
ferire i miei amici, qualsiasi
cosa faccia..."
Yomi era
talmente concentrata sui suoi pensieri da non rendersi conto che stesse
continuando a stringere la mano dell'amico.
-Non dovresti
continuare a rimuginare su quello che è successo. Se lui non
fosse diventato
tuo amico, probabilmente non sarebbe finito in ospedale.
Però... Se lui non
fosse diventato tuo amico, tu saresti qui? E saresti la ragazza di oggi?
-Zane...
-Quello che
voglio dire è che senza quell'esperienza tu non saresti una
persona migliore. È
solo grazie a quello che è successo se tu sei la ragazza di
oggi...
Yomi abbozzò un
sorriso, poi disse:
-Comunque mi
dispiace che tu abbia passato dei brutti momenti per colpa mia...
-Mi hai mostrato
un bellissimo duello, perciò siamo pari.
-Se lo dici
tu...
-Yomi! Sono così
contento che si sia risolto tutto!-esclamò Atticus,
intromettendosi e saltando
al collo dell'amica.
-Atticus,
lasciami!
-No, non voglio!
Dopo una storia così strappalacrime, ci vuole un
bell'abbraccio di gruppo!
Anche se vedo che voi due vi state dando da fare per conto
vostro...-continuò
l'altro, indicando poi i due amici che continuavano a tenersi per mano.
Non
appena il Kaiser e la matricola se ne accorsero, arrossirono e si
separarono.
-Non me n'ero
accorta...-mormorò Yomi.
-Ma dai, non
avete alcun bisogno di arrossire! In fondo, voi-
Atticus non riuscì
a terminare la frase, perché Yusuke intervenne, tirandogli un leggerò
cazzotto in testa e facendogli
chiudere il becco.
-Adesso basta
Atticus! Piuttosto è meglio tornare al dormitorio... Inizia
ad essere tardi e
domani abbiamo lezione.
-D'accordo, come
vuoi...-mormorò il dongiovanni, massaggiandomi la testa. Poi
si voltò verso gli
altri due amici e fece:
-Venite anche
voi due?
-Perché non
dovremmo? In fondo, non dobbiamo fare niente qui, no?-gli rispose Zane,
avviandosi verso il dormitorio dell'elite, seguito da Yomi.
Atticus li
osservò per qualche secondo, poi si volse verso Yusuke e
bisbigliò:
-Ma secondo te
ha intenzione di dichiararsi?
-Non ne ho idea,
ma non sono cose che ti riguardano... Dovresti fare molta attenzione a
cosa
dici! Zane non sa che ne abbiamo parlato con Yomi e non deve
assolutamente
saperlo!
-Pensi che si
arrabbierebbe?
-Bè, è molto
probabile... Gli avevo promesso che non ne avrei fatto parola con
nessuno, ma
per come si sono messe le cose non ho avuto molta scelta.
-Accidenti! Ma
perché devono essere così testoni tra tutti e
due! È palese che siano
innamorati l'uno dell'altra... E non posso fare niente per farli
mettere
insieme! Io che sono il "Maestro dell'Amore"! Che vergogna!
-Potresti
iniziare a non mettere naso negli affari degli altri?
-Sono solo
preoccupato!
-Ti ho già
spiegato che è un problema che devono risolvere tra di
loro...
-E se
organizzassimo un duello-
-Atticus!
-Ok, ho
capito... Non mi intrometto più! Lo giuro!
Detto questo, i
due amici si affrettarono a raggiungere i due amici che si trovavano
diversi
metri più avanti.
***
-Che giornata!
Con tutto quello che è successo, è normale essere
stanche... Forse è meglio
fare una doccia e andare a letto!
Si alzò, si
spogliò, prese l'asciugamano e si diresse in bagno.
Aprì l'acqua della doccia,
aspettò che si scaldasse ed entrò dentro.
Era sotto
l'acqua da poco meno di dieci minuti, quando, all'improvviso, le venne
in mente
il tentativo di Zane di baciarla. La matricola arrossì
violentemente e non per
l'acqua calda e si coprì la bocca con la mano.
"Cosa mi è
venuto in mente?!"
Nella sua mente
continuava ad affacciarsi il volto dell'amico e continuava a sentire la
sua
mano sulla guancia.
-Idiota! Perché
mi deve venire in mente una cosa simile?! Devo smettere di
pensarci!-esclamò
appoggiandosi alla parete della cabina-doccia con entrambe le mani.
"Chissà
cosa gli è preso all'improvviso... E perchè non
mi sono opposta? Volevo davvero
essere baciata? Accidenti, non ci capisco più nulla!"
-Basta Yomi!
Smettila di pensare a quel cretino!-fece la ragazza, scuotendo la
testa, come
per cercare di mandare via l'immagine dell'Obelisk.
"Stupido
Zane..."
Finì velocemente
di lavarsi e di asciugarsi e si vestì velocemente. Dopo
essersi messa una
maglietta a mezze maniche ed un paio di pantaloncini, si
buttò a peso morto sul
letto del castano, intenzionata a farsi una bella dormita.
"Adesso che
questa storia è finita, mi dovrò trasferire di
nuovo in camera mia. Non ha
senso che rimanga qui e che continui ad infastidire i ragazzi. Sono
contenta
che sia andato tutto per il meglio! Però..."
-Perché diavolo
ha cercato di baciarmi?! Razza di idiota! Adesso come farò a
fare finta di
niente?! È imbarazzante!-esclamò affondando la
faccia nel cuscino.-Lo odio...
Rimase qualche
secondo così, a faccia in giù sul cuscino,
cercando di dimenticare ciò
che era successo.
"Meglio
dormirci su..." pensò, mettendosi a sedere sul letto.
Si era quasi
decisa ad andare a dormire, quando qualcuno bussò alla porta
della stanza. Si
avvicinò alla porta quasi scocciata e la aprì.
Con sua grande sorpresa si trovò
di fronte proprio Zane. Era senza la giacca della divisa ed aveva i
capelli
umidi, come se avesse appena finito di fare la doccia.
"Zane?! Che
diavolo ci fa qui?! E perché proprio adesso?! Cosa faccio?!
Non ce la faccio a
guardarlo senza arrossire!"
Lo fissò per
qualche secondo, poi arrossì e, senza dargli nemmeno il
tempo di dire qualcosa,
gli chiuse di getto la porta in faccia, lasciandolo senza parole.
-Yomi...-fece
l'altro, con il solito tono pacato.
-Cosa
vuoi?!-esclamò l'altra innervosita, appoggiando la schiena
alla porta della
stanza.
-Posso parlarti
un attimo?
-Proprio adesso?
Scusa ma sono stanca!
-Per favore, è
importante.
-No!
Zane sospirò,
poi appoggiò una mano al legno e mormorò:
-Ti prego...
La matricola
rimase qualche secondo in silenzio, poi aprì la porta e fece:
-Va bene, entra
pure...
L'Obelisk annuì
ed entrò nella stanza.
I due si
sedettero sul letto e rimasero diversi minuti in un silenzio
imbarazzante. Yomi
continuava ad osservarlo con la coda dell'occhio, curiosa per
ciò di cui voleva
parlarle ed in ansia per il fatto di trovarsi insieme a lui, in camera
di
Atticus.
“Perché non dice
niente?! Non ce la faccio a guardarlo senza arrossire!"
-Yomi...
-Cosa
c'è?-esclamò l'altra, agitandosi.
-Sei
nervosa?-chiese l'altro, sorpreso.
-Mi sembra
ovvio! Pensi che mi sia dimenticata di-
La ragazza si
morse la lingua. L'ultima cosa che voleva era dirgli che non si era
dimenticata
di ciò che era successo quel giorno. Non voleva che lo
sapesse, perciò preferì
interrompere il discorso a metà.
-Dimenticata di
cosa?
-Niente, lascia
perdere!-si affrettò a rispondere la studentessa. Il Kaiser
la fissò per
qualche secondo, poi distolse lo sguardo e fece:
-Yomi, io… Ci
sono delle cose che voglio dirti.
-E cosa?-chiese
l'altra, cercando di non incrociare lo sguardo dell'altro.
-Io… Io mi sono
innamorato di te… Tu mi piaci, davvero. Per me sei molto
più importante di
un'amica! Molto di più...
-Razza di
idiota! Non dirlo nemmeno per scherzo!-esclamò l'altra, in
preda all’imbarazzo,
tirandogli il cuscino in faccia.
-Sono
serio...-commentò l'Obelisk, mentre metteva da parte l'arma
impropria che gli
era arrivata dritta in faccia.
-Sei
imbarazzante! Credi che mi sia dimenticata di quello che hai cercato di
fare
oggi?! Hai tentato di baciarmi!
-Mi dispiace...
Non avrei mai dovuto farlo, lo so!
-Potevi pensarci
prima!
-Scommetto che
mi odi... Sono un disastro; non faccio che farti arrabbiare.
-Sei un idiota!
Che motivo avevi di dichiararti?
-Ho pensato che
sarebbe stato più corretto da parte mia mettere in chiaro i
miei sentimenti.
Sapevo che mi avresti rifiutato, ma volevo dirtelo lo stesso.
"Zane...
Razza di scemo! Come se potessi odiarlo per così
poco…"
-Adesso torno in
camera mia... Non voglio disturbarti oltre e non voglio che tu resti
alzata per
troppo tempo. Sei stanca e devi dormire...
Detto questo, il
ragazzo si alzò dal letto e fece per fare qualche passo,
quando Yomi lo bloccò,
cingendolo con le braccia all'altezza dei fianchi.
-Yomi?
-Io ti odio! Sei
un testone, sempre calmo e impassibile e non riesco mai a capire cosa
ti passi
per la testa. Sei insopportabile e mi fai arrabbiare. Mi schiaffeggi e
neanche
ti scusi. Però… Alla fine non riesco ad odiarti
sul serio e non credo che ci
riuscirò mai! Tu sei l’unica persona con cui mi
trovo veramente bene, sei
l’unico che riesca a calmarmi quando sono arrabbiata e sei
l’unico di cui mi
fidi ciecamente. Io ci tengo a te! Ci tengo sul serio... Non sono mai
stata
arrabbiata con te per il fatto che mi hai quasi baciata; sono solo
confusa. Non
riuscivo a capire cosa mi passasse per la testa e non capivo cosa
provassi
realmente. E non riesco a capirlo nemmeno ora...
L’Obelisk
arrossì fino alla punta delle orecchie, poi si
portò una mano sulla bocca, come
a voler nascondere il rossore. Poi, dopo qualche secondo di silenzio,
prese
dolcemente entrambe le mani della matricola e si voltò per
guardarla.
-Sei un
idiota…-mormorò la studentessa, abbassando lo
sguardo.
-Anche
tu...-disse l'altro, appoggiando la sua fronte su quella della ragazza.
Detto questo,
intrecciò le sue dite con quelle della Obelisk e la spinse
di schiena sul
letto, facendo leva con il peso del suo corpo e sovrastandola. Yomi
arrossì, ma
non oppose resistenza. La distanza tra i due si ridusse,
finché il naso del ragazzo
non arrivò a sfiorare quello della studentessa. Ormai erano
a pochi millimetri
l’uno dall’altra. La studentessa chiuse gli occhi,
intimorita per ciò che stava
per succedere. Sentì
le labbra
dell'altro posarsi sulle sue e la sua lingua farsi strada nella sua
bocca. Zane
fece scivolare le dita tra i lunghi capelli castani della ragazza,
mentre con
l'altra mano le
sfiorava il volto. La
studentessa poteva sentire chiaramente il tocco delicato e insicuro
dell’altro
sulla propria pelle. Dopo diversi secondi, che ai due sembrarono ore,
l'Obelisk
si scostò dalla ragazza,
arrossendo.
-Ti voglio
bene...-mormorò poi, baciandole la fronte e facendola
arrossire di nuovo.
-Bè, io ti odio!