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Autore: Nazuhi    05/12/2014    1 recensioni
La storia si svolge un anno prima degli eventi della prima stagione di Yu-gi-oh! GX. La protagonista è una matricola con delle capacità fuori dal comune, una grande abilità nei duelli ed un pessimo carattere. Inizia tutto con l'incontro con i tre studenti migliori dell'Accademia, i quali riusciranno, con il tempo, a fare breccia nella corazza della giovane.
Fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura!
(Per evitare domande, lo scrivo qui. Alexis, Chazz, Jaden, Syrus e Bastion non ci sono ancora. Andavano ancora alle medie ^-^)
***
"Odiava la compagnia delle altre persone e soprattutto odiava l'ipocrisia. Non sopportava quelle persone che si fingevano amiche solo per il proprio tornaconto. Questo era uno dei motivi per cui non stringeva amicizia con nessuno.
Yomi, questo il suo nome, era sempre stata sola e la cosa non l'aveva mai turbata. Era stata una sua scelta, ed era certa che, finché doveva pensare solo a se stessa e ai propri interessi, niente le sarebbe andato storto. Il suo, probabilmente, era un modo di pensare molto egoistico, ma era così che aveva deciso di vivere ed era sicura che così avrebbe sempre fatto."
[Cap. 1]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Atticus Rhodes/Fubuki Tenjouin, Chumley Huffington/Hayato Maeda, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 26- “La prima dichiarazione

 

Yomi aveva spento il dueling disk e si era avvicinata alla rappresentante, che si trovava ancora accasciata in terra. Era riuscita a vincere e a superare il trauma della sconfitta e dell'umiliazione, ma continuava a sentirsi in colpa per quello che era successo. Sebbene non approvasse ciò che aveva cercato di fare Noriko, in qualche modo capiva benissimo cosa provasse e perché avesse deciso di agire in quel modo.
"Se fosse successo a me, probabilmente avrei fatto la stessa cosa. Capisco perché mi ritenga responsabile, ma non può coinvolgere degli innocenti solo per vendicarsi."
-Noriko...
-Cosa vuoi ancora?!-esclamò la studentessa del terzo anno, continuando a tenere la testa bassa. Si sentiva umiliata e non voleva incrociare lo sguardo della rivale.
-Dato che ho vinto, lascerai in pace Zane e smetterai di mettere in giro quelle voci sul suo conto. Lui non è un oggetto e tu non hai alcun diritto di trattarlo in quel modo.
-Perché mai dovrei farlo?!
-Perché non è questo quello che vuoi veramente...
-Cosa ne sai tu?!-esclamò alzando il volto verso la matricola.
Yomi non si scompose più di tanto e rispose:
-Perché se avessi davvero voluto vendicarti facendo del male a Zane, avresti fatto cose ben peggiori...
-E cosa ne sai tu?!
-Perché tu non sei un mostro...
Noriko si alzò in piedi di scatto e afferrò l'altra ragazza per il colletto.
-Tu non sai proprio niente!-urlò, poi, sempre più arrabbiata.
-Invece lo so benissimo!
La rappresentante le tirò un pugno, in preda all'ira, facendo cadere Yomi di schiena.
-Sei una bastarda egoista!-esclamò, salendole poi sopra e afferrandola di nuovo per la divisa.
-Non sono poi così diversa da te...
-Taci!-urlò, sferrando un pugno al terreno. La matricola la fissò un po' sorpresa; si aspettava di essere colpita, invece, l'altra ragazza aveva volontariamente scelto di mancarla e colpire la lastra di cemento della banchina.
I tre Obelisk, nel frattempo, si erano avvicinati di corsa alle due studentesse, preoccupati che la situazione potesse degenerare in una rissa e che una delle due potesse farsi male sul serio.
-Yomi...-mormorò il Kaiser, mentre guardava la ragazza stesa in terra. Yusuke lo stava trattenendo per un braccio per impedirgli di intervenire. L'Obelisk dai capelli verdi sapeva che la cosa migliore era rimanere in disparte ed aspettare che se la sbrigassero da sole. Il problema era tra Noriko e Yomi e non sarebbe servito a nulla se uno di loro fosse intervenuto. Meno che mai se a farlo fosse stato Zane.
-Non è giusto...-mormorò la rappresentante, con la voce rotta dal pianto.
-...
-È tutta colpa tua...
-Noriko...
-Perchè gli hai permesso di frequentarti? Shun non è in grado di difendersi! Tu che sei stata sua compagna di classe per ben tre anni dovresti saperlo... Perché non l'hai allontanato come hai fatto con tutti quanti?-fece Noriko, con il volto rigato dalle lacrime. Stava piangendo di fronte alla persona che odiava e che aveva cercato di ferire in tutti i modi possibili. Per un attimo aveva messo da parte l'orgoglio.
Yomi le prese la mano e le fece lasciare la sua divisa.
-Non ho scuse per quello che è successo... Hai ragione ad avercela con me, ma questo non ti autorizza a prendertela anche con i miei amici.
-Come fai a continuare a vivere come se niente fosse? Non hai un briciolo di umanità?!
-Non posso dire nient'altro se non che mi dispiace e che non è mai stata mia intenzione che succedesse...
-Non è vero!
-Invece è così! Non sono stata io a ridurlo in quelle condizioni! La mia unica colpa è non esserci stata quando è stato aggredito... E poi, non avrei mai dovuto lasciare che si avvicinasse a me.
-Ti odio! È colpa tua se mio fratello è in coma!
-In coma?-chiese Atticus, portandosi una mano sulla bocca dalla sorpresa.
-Già...-mormorò la studentessa del primo anno.
-È colpa tua! Sei solo un mostro! Dovresti solo-
-Adesso smettila!-esclamò Yomi, facendo ammutolire l'altra.-Tu credi di essere migliore, ma alla fine ti sei comportata nello stesso modo dei tizi che hanno aggredito tuo fratello! Non sei diversa da loro!
-Non è vero!
-Pensi davvero di essere migliore di loro?! Solo perché dovevi vendicare tuo fratello?! Pensi che sia una motivazione sufficiente a giustificare il tuo comportamento?!
-...
-La verità è che sei uguale alle persone che hanno picchiato tuo fratello! E, che ti piaccia o meno, sei uguale anche a me...
-Non osare paragonarmi a te!
Yomi la guardò per diversi secondi, poi distolse lo sguardo e mormorò:
-Siamo più simili di quello che puoi pensare. In quel periodo duellavo solo per scaricare la mia rabbia. Fare del male agli altri era il mio modo per vendicarmi... Trovavo ingiusto che, proprio a me, non potesse essere permesso duellare. Amavo duellare più di qualsiasi altra cosa e Shun lo aveva capito. Lui era uno dei pochi ad aver realmente capito quanto soffrissi... Per questo motivo, invece di allontanarsi da me per paura, aveva iniziato a rivolgermi la parola in classe. Era l'unico che lo facesse... Mi chiedeva gli appunti, mi prestava i suoi quaderni e voleva sempre pranzare insieme a me. Io glielo permettevo; a dire la verità non mi dava fastidio e mi faceva piacere, sebbene non glielo avessi mai detto. Mi piaceva l'idea che qualcuno si interessasse a me, anche se solo per poche ore. Mi sentivo meno sola... Però ho sempre cercato di non coinvolgerlo in ciò che facevo dopo la scuola, perché sapevo che, se qualcuno fosse venuto a conoscenza del fatto che Shun fosse un mio amico, avrebbe potuto fargli del male ed io non  volevo coinvolgerlo in situazioni pericolose, nelle quali non si sarebbe potuto difendere.
-...
-Io sapevo bene che lui non era in grado di fare del male nemmeno ad una mosca, figuriamoci difendersi da una decina di teppisti. Sarei dovuta essere più attenta...
-Sei una bugiarda...-mormorò Noriko, a bassa voce.
-Ho fatto del mio meglio, ma se non avessi iniziato a fare giochi pericolosi, lui non sarebbe finito in ospedale. Per quanto abbia cercato di fare attenzione, qualcuno deve averci visto insieme e deve aver pensato che fossimo amici... Lo hanno aggredito e l'hanno pestato per bene; io ho saputo ciò che era successo solo il giorno dopo, a scuola. Mi sono pure presa qualche cazzotto per quella storia...
-Ti hanno picchiata?-fece Atticus.
-Noriko non è la prima che mi ritiene responsabile per ciò che è successo a suo fratello. Shun è un bel ragazzo, gentile e disponibile con tutti; era molto popolare a scuola ed aveva tantissime ammiratrici e ammiratori. Era amato da tutti, sia maschi, sia femmine. Era anche molto bravo nello sport, tanto che era diventato il capitano della squadra di basket già al secondo anno. È una di quelle persone che hanno tantissimi pregi e che sono ammirati da tutti. Il suo unico difetto è il fatto che non riuscisse a chiudere un occhio di fronte ad un sopruso. Non so cosa lo abbia spinto a trovarsi in quella situazione, a mezzanotte inoltrata e in un capannone abbandonato, ma conoscendolo sono sicura che stesse cercando di aiutare qualcuno. Quando a scuola si sparse la voce di ciò che era successo, la colpa ricadde su di me, dato che ero l'unica che poteva essere stata coinvolta in una disputa tra gang o in una resa di conti.
-Stai dicendo che i tuoi compagni di scuola erano a conoscenza di quello che facevi?-chiese Zane, non nascondendo la sua sorpresa.
-Quando inizi ad arrivare in classe coperta di ferite e cerotti, le voci iniziano a girare  velocemente... Probabilmente, qualcuno mi ha pure vista... I professori non hanno mai detto nulla, visto che ero comunque l'alunna migliore di tutta la scuola. Ciò che facevo dopo le lezioni non era affar loro, finché continuavo ad ottenere ottimi risultati nello studio e nello sport. I miei compagni la pensavano diversamente e, se non fosse per il fatto che avevano paura di me, sarei diventata sicuramente una vittima di bullismo, come successe alle elementari. Comunque, qualche giorno dopo l'incidente di Shun, alcuni suoi compagni di squadra mi presero a pugni, dietro ai campi da tennis, continuando ad accusarmi di ciò che era successo. Avevano ragione, in parte. Ma non ero di certo stata io a volerlo. Per quanto fossi violenta, non avrei mai fatto del male a qualcuno che non era nemmeno in grado di difendersi.
-È per questo motivo che hai smesso con i duelli clandestini?-continuò l'Obelisk dai capelli blu.
-Non volevo che qualcun'altro si facesse male, o peggio...
-Perché non eri con lui?! Perché non l'hai protetto?! Ti vanti tanto di essere un'ottima duellante e poi non riesci a proteggere nemmeno chi ti sta intorno! Se tu avessi fatto qualcosa, lui non sarebbe in quelle condizioni!-esclamò Noriko.
-Come ho già detto, io non c'ero... E non so cosa ci facesse là...
-Io ti odio!
-Io no!-fece Yomi.
Noriko spalancò gli occhi, sorpresa. Non se lo aspettava. Dopo tutto quello che aveva combinato in quei due giorni, essere odiata dalla rivale era il minimo. Almeno questo era quello che pensava la rappresentante del dormitorio femminile.
-Come fai a non odiarmi?-mormorò, poi, sottovoce.
-Perché se io ti odiassi e cercassi di vendicarmi non si finirebbe più. Una di noi deve fare un passo avanti e lasciar perdere. L'odio e la vendetta non portano mai a niente di buono. Se io non mi fossi vendicata su quei duellanti, loro non si sarebbero vendicati su Shun e tu non ti saresti vendicata su Zane. Come vedi, cercare di vendicarsi non porta mai niente di buono... Tu hai quasi perso tuo fratello e la tua lucidità; io ho quasi perso un amico e la mia vita... In tutta questa storia non c'è niente di buono, perciò mettiamo da parte i nostri attriti e cerchiamo di andare avanti.
La ragazza del terzo anno la fissò per diversi minuti, poi si asciugò gli occhi con il dorso della mano sinistra e si alzò come se niente fosse.
-Fai come ti pare, ma io ti odierò per sempre! È colpa tua se mio fratello è ancora in ospedale. Però...
-Però?-chiese la matricola, mettendosi a sedere e fissando la rivale nel volto.
-Lasciamo perdere!-disse l'altra, voltandosi e dandole le spalle.
-Come sarebbe a dire "lasciamo perdere"?-fece Yomi, mettendo il broncio.
-Non preoccuparti; d'ora in poi non cercherò più di vendicarmi. E per quanto riguarda Zane, è libero di fare ciò che gli pare...
-Grazie...
Noriko non si voltò e non rispose.
-Sono sicura che tuo fratello si sveglierà presto!-continuò Yomi, sorridendo.
-Ovviamente! Mio fratello è forte, cosa credi! E quando si sveglierà, faresti bene ad andarlo a trovare, capito?!
Detto questo, Noriko si scostò una ciocca di capelli con la mano e si diresse verso il dormitorio femminile, lasciando i quattro studenti da soli sulla banchina del porto.
-Sei stata brava…-fece Zane, avvicinandosi verso l’amica di qualche passo e porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
-Ne dubitavi?-chiese a sua volta la matricola, afferrandogli la mano ed alzandosi in piedi.
-Certo che no...
-...
-Ad essere sincero, non credevo che potessi reagire in quel modo. Non credevo che tu potessi essere così razionale. Hai fatto la scelta più giusta...
-Non credo che ci sia tanto di cui andare fieri...
-Perché?
-Il motivo per cui non riesco ad odiarla è che mi sento ancora responsabile per ciò che è successo a Shun. Anche se continuo a ripetermi che non è colpa mia, non riesco a crederci del tutto...
-Yomi...
-Non avrei mai dovuto permettergli di frequentarmi. È stato uno sbaglio!
"Se non gli avessi permesso di diventare mio amico, tutto questo non sarebbe successo! La colpa è mia... È solo mia! Non faccio altro che ferire i miei amici, qualsiasi cosa faccia..."
Yomi era talmente concentrata sui suoi pensieri da non rendersi conto che stesse continuando a stringere la mano dell'amico.
-Non dovresti continuare a rimuginare su quello che è successo. Se lui non fosse diventato tuo amico, probabilmente non sarebbe finito in ospedale. Però... Se lui non fosse diventato tuo amico, tu saresti qui? E saresti la ragazza di oggi?
-Zane...
-Quello che voglio dire è che senza quell'esperienza tu non saresti una persona migliore. È solo grazie a quello che è successo se tu sei la ragazza di oggi...
Yomi abbozzò un sorriso, poi disse:
-Comunque mi dispiace che tu abbia passato dei brutti momenti per colpa mia...
-Mi hai mostrato un bellissimo duello, perciò siamo pari.
-Se lo dici tu...
-Yomi! Sono così contento che si sia risolto tutto!-esclamò Atticus, intromettendosi e saltando al collo dell'amica.
-Atticus, lasciami!
-No, non voglio! Dopo una storia così strappalacrime, ci vuole un bell'abbraccio di gruppo! Anche se vedo che voi due vi state dando da fare per conto vostro...-continuò l'altro, indicando poi i due amici che continuavano a tenersi per mano. Non appena il Kaiser e la matricola se ne accorsero, arrossirono e si separarono.
-Non me n'ero accorta...-mormorò Yomi.
-Ma dai, non avete alcun bisogno di arrossire! In fondo, voi-
Atticus non riuscì a terminare la frase, perché Yusuke intervenne, tirandogli un  leggerò cazzotto in testa e facendogli chiudere il becco.
-Adesso basta Atticus! Piuttosto è meglio tornare al dormitorio... Inizia ad essere tardi e domani abbiamo lezione.
-D'accordo, come vuoi...-mormorò il dongiovanni, massaggiandomi la testa. Poi si voltò verso gli altri due amici e fece:
-Venite anche voi due?
-Perché non dovremmo? In fondo, non dobbiamo fare niente qui, no?-gli rispose Zane, avviandosi verso il dormitorio dell'elite, seguito da Yomi.
Atticus li osservò per qualche secondo, poi si volse verso Yusuke e bisbigliò:
-Ma secondo te ha intenzione di dichiararsi?
-Non ne ho idea, ma non sono cose che ti riguardano... Dovresti fare molta attenzione a cosa dici! Zane non sa che ne abbiamo parlato con Yomi e non deve assolutamente saperlo!
-Pensi che si arrabbierebbe?
-Bè, è molto probabile... Gli avevo promesso che non ne avrei fatto parola con nessuno, ma per come si sono messe le cose non ho avuto molta scelta.
-Accidenti! Ma perché devono essere così testoni tra tutti e due! È palese che siano innamorati l'uno dell'altra... E non posso fare niente per farli mettere insieme! Io che sono il "Maestro dell'Amore"! Che vergogna!
-Potresti iniziare a non mettere naso negli affari degli altri?
-Sono solo preoccupato!
-Ti ho già spiegato che è un problema che devono risolvere tra di loro...
-E se organizzassimo un duello-
-Atticus!
-Ok, ho capito... Non mi intrometto più! Lo giuro!
Detto questo, i due amici si affrettarono a raggiungere i due amici che si trovavano diversi metri più avanti.
 

***

Yomi aveva salutato gli amici ed era entrata nella camera di Atticus. Si era tolta  la giacca della divisa e si era sdraiata sul letto, esausta. La giornata era stata movimentata e la ragazza era spossata. Si sarebbe fatta volentieri una dormita di una decina di ore, se avesse potuto.
-Che giornata! Con tutto quello che è successo, è normale essere stanche... Forse è meglio fare una doccia e andare a letto!
Si alzò, si spogliò, prese l'asciugamano e si diresse in bagno. Aprì l'acqua della doccia, aspettò che si scaldasse ed entrò dentro.
Era sotto l'acqua da poco meno di dieci minuti, quando, all'improvviso, le venne in mente il tentativo di Zane di baciarla. La matricola arrossì violentemente e non per l'acqua calda e si coprì la bocca con la mano.
"Cosa mi è venuto in mente?!"
Nella sua mente continuava ad affacciarsi il volto dell'amico e continuava a sentire la sua mano sulla guancia.
-Idiota! Perché mi deve venire in mente una cosa simile?! Devo smettere di pensarci!-esclamò appoggiandosi alla parete della cabina-doccia con entrambe le mani.
"Chissà cosa gli è preso all'improvviso... E perchè non mi sono opposta? Volevo davvero essere baciata? Accidenti, non ci capisco più nulla!"
-Basta Yomi! Smettila di pensare a quel cretino!-fece la ragazza, scuotendo la testa, come per cercare di mandare via l'immagine dell'Obelisk.
"Stupido Zane..."
Finì velocemente di lavarsi e di asciugarsi e si vestì velocemente. Dopo essersi messa una maglietta a mezze maniche ed un paio di pantaloncini, si buttò a peso morto sul letto del castano, intenzionata a farsi una bella dormita.
"Adesso che questa storia è finita, mi dovrò trasferire di nuovo in camera mia. Non ha senso che rimanga qui e che continui ad infastidire i ragazzi. Sono contenta che sia andato tutto per il meglio! Però..."
-Perché diavolo ha cercato di baciarmi?! Razza di idiota! Adesso come farò a fare finta di niente?! È imbarazzante!-esclamò affondando la faccia nel cuscino.-Lo odio...
Rimase qualche secondo così, a faccia in giù sul cuscino, cercando di dimenticare  ciò che era successo.
"Meglio dormirci su..." pensò, mettendosi a sedere sul letto.
Si era quasi decisa ad andare a dormire, quando qualcuno bussò alla porta della stanza. Si avvicinò alla porta quasi scocciata e la aprì. Con sua grande sorpresa si trovò di fronte proprio Zane. Era senza la giacca della divisa ed aveva i capelli umidi, come se avesse appena finito di fare la doccia.
"Zane?! Che diavolo ci fa qui?! E perché proprio adesso?! Cosa faccio?! Non ce la faccio a guardarlo senza arrossire!"
Lo fissò per qualche secondo, poi arrossì e, senza dargli nemmeno il tempo di dire qualcosa, gli chiuse di getto la porta in faccia, lasciandolo senza parole.
-Yomi...-fece l'altro, con il solito tono pacato.
-Cosa vuoi?!-esclamò l'altra innervosita, appoggiando la schiena alla porta della stanza.
-Posso parlarti un attimo?
-Proprio adesso? Scusa ma sono stanca!
-Per favore, è importante.
-No!
Zane sospirò, poi appoggiò una mano al legno e mormorò:
-Ti prego...
La matricola rimase qualche secondo in silenzio, poi aprì la porta e fece:
-Va bene, entra pure...
L'Obelisk annuì ed entrò nella stanza.
I due si sedettero sul letto e rimasero diversi minuti in un silenzio imbarazzante. Yomi continuava ad osservarlo con la coda dell'occhio, curiosa per ciò di cui voleva parlarle ed in ansia per il fatto di trovarsi insieme a lui, in camera di Atticus.
“Perché non dice niente?! Non ce la faccio a guardarlo senza arrossire!"
-Yomi...
-Cosa c'è?-esclamò l'altra, agitandosi.
-Sei nervosa?-chiese l'altro, sorpreso.
-Mi sembra ovvio! Pensi che mi sia dimenticata di-
La ragazza si morse la lingua. L'ultima cosa che voleva era dirgli che non si era dimenticata di ciò che era successo quel giorno. Non voleva che lo sapesse, perciò preferì interrompere il discorso a metà.
-Dimenticata di cosa?
-Niente, lascia perdere!-si affrettò a rispondere la studentessa. Il Kaiser la fissò per qualche secondo, poi distolse lo sguardo e fece:
-Yomi, io… Ci sono delle cose che voglio dirti.
-E cosa?-chiese l'altra, cercando di non incrociare lo sguardo dell'altro.
-Io… Io mi sono innamorato di te… Tu mi piaci, davvero. Per me sei molto più importante di un'amica! Molto di più...
-Razza di idiota! Non dirlo nemmeno per scherzo!-esclamò l'altra, in preda all’imbarazzo, tirandogli il cuscino in faccia.
-Sono serio...-commentò l'Obelisk, mentre metteva da parte l'arma impropria che gli era arrivata dritta in faccia.
-Sei imbarazzante! Credi che mi sia dimenticata di quello che hai cercato di fare oggi?! Hai tentato di baciarmi!
-Mi dispiace... Non avrei mai dovuto farlo, lo so!
-Potevi pensarci prima!
-Scommetto che mi odi... Sono un disastro; non faccio che farti arrabbiare.
-Sei un idiota! Che motivo avevi di dichiararti?
-Ho pensato che sarebbe stato più corretto da parte mia mettere in chiaro i miei sentimenti. Sapevo che mi avresti rifiutato, ma volevo dirtelo lo stesso.
"Zane... Razza di scemo! Come se potessi odiarlo per così poco…"
-Adesso torno in camera mia... Non voglio disturbarti oltre e non voglio che tu resti alzata per troppo tempo. Sei stanca e devi dormire...
Detto questo, il ragazzo si alzò dal letto e fece per fare qualche passo, quando Yomi lo bloccò, cingendolo con le braccia all'altezza dei fianchi.
-Yomi?
-Io ti odio! Sei un testone, sempre calmo e impassibile e non riesco mai a capire cosa ti passi per la testa. Sei insopportabile e mi fai arrabbiare. Mi schiaffeggi e neanche ti scusi. Però… Alla fine non riesco ad odiarti sul serio e non credo che ci riuscirò mai! Tu sei l’unica persona con cui mi trovo veramente bene, sei l’unico che riesca a calmarmi quando sono arrabbiata e sei l’unico di cui mi fidi ciecamente. Io ci tengo a te! Ci tengo sul serio... Non sono mai stata arrabbiata con te per il fatto che mi hai quasi baciata; sono solo confusa. Non riuscivo a capire cosa mi passasse per la testa e non capivo cosa provassi realmente. E non riesco a capirlo nemmeno ora...
L’Obelisk arrossì fino alla punta delle orecchie, poi si portò una mano sulla bocca, come a voler nascondere il rossore. Poi, dopo qualche secondo di silenzio, prese dolcemente entrambe le mani della matricola e si voltò per guardarla.
-Sei un idiota…-mormorò la studentessa, abbassando lo sguardo.
-Anche tu...-disse l'altro, appoggiando la sua fronte su quella della ragazza.
Detto questo, intrecciò le sue dite con quelle della Obelisk e la spinse di schiena sul letto, facendo leva con il peso del suo corpo e sovrastandola. Yomi arrossì, ma non oppose resistenza. La distanza tra i due si ridusse, finché il naso del ragazzo non arrivò a sfiorare quello della studentessa. Ormai erano a pochi millimetri l’uno dall’altra. La studentessa chiuse gli occhi, intimorita per ciò che stava per succedere.  Sentì le labbra dell'altro posarsi sulle sue e la sua lingua farsi strada nella sua bocca. Zane fece scivolare le dita tra i lunghi capelli castani della ragazza, mentre con l'altra  mano le sfiorava il volto. La studentessa poteva sentire chiaramente il tocco delicato e insicuro dell’altro sulla propria pelle. Dopo diversi secondi, che ai due sembrarono ore, l'Obelisk si scostò dalla  ragazza, arrossendo.
-Ti voglio bene...-mormorò poi, baciandole la fronte e facendola arrossire di nuovo.
-Bè, io ti odio!

  
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