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Autore: Cailan Blake    06/12/2014    3 recensioni
[Storia ad OC] [Iscrizioni chiuse]
Sull'isola di Aglaia sta per tenersi un evento atteso da tutti con trepidazione, ma quest'anno non procederà tutto liscio come in passato, poiché il destino ha sempre qualche sorpresa in serbo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Le semifinali (II)

La situazione nella base periferica del Team Erebos non era come il comandante dell’edificio se l’era aspettata.
Certo, avevano messo in conto che avrebbero tentato di liberare i loro prigionieri, ma non si sarebbero mai aspettati un attacco tanto presto e con un tempo simile.
Doveva assolutamente riprendere in mano la situazione, o ne avrebbe dovuto rispondere ai suoi superiori.
Ed al solo pensiero un brivido gelido gli correva lungo la schiena.
Desideroso di risolvere il problema, attivò la comunicazione via radio con gli uomini nella struttura, e diede gli ordini.
“A tutte le unità, siamo sotto attacco. Le squadre dalla uno alla tre si dirigano verso l’ingresso principale per bloccare gli assalitori, la quattro e la cinque, invece, si radunino nei pressi della zona di detenzione.”
Una volta dati gli ordini, si diresse a sua volta verso l’ingresso principale, convinto che difficilmente gli assalitori sarebbero riusciti a sconfiggere tutto il personale della struttura.
 
All’arena di Palladia l’euforia del pubblico per il match precedente non si era ancora spenta quando Iral e Dante fecero il loro ingresso sul terreno di scontro, entrambi ben decisi a dare il massimo nello scontro che sarebbe seguito di lì a poco.
Annalisa, che teneva d’occhio la zona est insieme a Mark, sta osservando il giovane di Forestopoli, sperando che vincesse, nonostante non avesse niente contro Iral.
La giovane di Kalos, invece, aveva la mente parzialmente rivolta ai suoi compagni impegnati nella missione di salvataggio, ed in particolare a Jason, che l’aveva colpita da subito.
Tuttavia non poté indugiare più a lungo su simili pensieri, poiché era arrivata al centro dell’arena e doveva stringere la mano all’avversario, come augurio di un match corretto.
Dopo aver fatto ciò, senza proferire parola, i due sfidanti si diressero verso le loro rispettive posizioni, e attesero il via libera da parte dell’arbitro.
“Si dia inizio al match tra Iral Handor e Dante Ferris, valido per la partecipazione alla finale della Neikos Tykes, il primo concorrente che riuscirà a sconfiggere tutti i Pokémon dell’avversario vincerà l’incontro.”
I due partecipanti si osservarono a vicenda per qualche secondo, poi, come di comune accordo, mandarono in campo le loro prime scelte.
“Avvolgila nell’oscurità, Tanatos.”
“Iniziamo con una vittoria, Absol.”
Il Pokémon Catastrofe della diciannovenne ed il Gengar dell’avversario fecero la loro comparsa in campo, quest’ultimo con un ghigno molto divertito, e si squadrarono, in attesa di un ordine da parte dei loro allenatori.
“Tanatos, vai con Ipnosi.”
“Absol, chiudi gli occhi e difenditi con Bora”
Il Pokémon Ombra provò ad addormentare l’avversario, ma quest’ultimo eseguì rapido l’ordine della sua allenatrice e, con gli occhi chiusi, scagliò una potente folata di vento gelido he prese in pieno il suo assalitore, infliggendogli discreti danni e costringendolo ad allontanarsi.
Dante, vedendo ciò, rifletté sulle possibili strategie da adottare in quell’occasione e, alla fine, decise che era meglio cambiare Pokémon, per non rischiare una sconfitta inutile.
“Tanatos, ritorna. Tocca a te, Ares.”
“Absol, meglio se ti ritiri, per ora. Pensaci tu, Greninja.”
La scimmia infuocata e la rana ninja fecero la lor comparsa sul terreno di scontro, mostrando caratteri differenti come i loro tipi. Infatti il Pokémon della giovane osservava con calma esemplare l’avversario che urlava e si agitava furioso, in attesa dell’ordine d’attacco.
“Ares, chiudiamo velocemente lo scontro, vai con Pugnorapido.”
“Contrattacca con Extrasenso.”
Il Pokémon Fiamma di Dante scattò rapidamente verso l’avversario e riuscì a colpirlo con un pugno, infliggendogli però pochi danni, prima di venir bloccato da una morsa psichica e scagliato indietro di vari metri.
Nel vedere che l’avversario aveva subito un discreto quantitativo di danni, Iral, senza rilassarsi, si concesse un leggero sorriso, felice che lo scontro prendesse una buona piega per lei.
D’altro avviso, invece, era Dante, il quale si era leggermente innervosito per l’accaduto e voleva riequilibrare subito la situazione.
“Megacalcio, ora.”
“Vai con Acqualame.”
Greninja fu lesto nell’ubbidire alla sua allenatrice, e scagliò degli shuriken acquatici contro l’avversario in avvicinamento, il quale riuscì ad evitarli grazie alla sua grande agilità e a portarsi a ridosso del suo bersaglio, per poi colpirlo con un calcio devastante, che gli fece fare un balzò all’indietro di una decina di metri, danneggiandolo.
Iral, vedendo ciò, capì che non poteva permettersi di sottovalutare l’avversario, perciò valutò attentamente la sua prossima mossa, prima di dare un ordine allo starter di Kalos.
“Greninja, vai con Extrasenso.”
“Ares usa Ruotafuoco.”
La velocità del Pokémon fiamma fu impressionante e quando il suo avversario lo colpì non riuscì a fermarlo totalmente, ma poté rallentare la potenza dell’attacco, riducendo così il danno subito ed evitando la sconfitta.
“Finiscilo con Acqualame.”
“Lanciafiamme.”
Il Pokémon Ninja evitò la fiammata dell’avversario con un rapido scarto laterale, per poi colpirlo in pieno con cinque grandi shuriken acquatici, che lo mandarono definitivamente k.o.
Dante, osservando ciò, si ritenne comunque soddisfatto, visto che Greninja era comunque vicino ad esaurire le forze, e si apprestò a sostituire il suo Pokémon.
“Ares, ritorna. Finisci l’avversario Mercurio.”
Un maestoso esemplare di Salamence fece la sua comparsa sul terreno di scontro, sottolineando la sua presenza con un possente ruggito, per poi mettersi ad osservare l’avversario.
“Greninja, puoi sconfiggerlo, vai con Extrasenso.”
“Mercurio, Dragospiro.”
L’attacco del tipo Drago Volante fu talmente rapido e potente che, con grande sgomento d’Iral, il Pokémon Rana fu sconfitto ancor prima di poter fare la sua mossa, venendo sbalzato indietro di parecchi metri rispetto alla sua posizione iniziale.
Iral, leggermente atterrita dalla scena, fece rientrare lo starter di Kalos nella Pokéball, riflettendo attentamente su chi mandare contro un tale avversario.
 
Ichi non riusciva a credere a ciò che stava succedendo.
Il ragazzo di Fractalopoli, insieme a Seth, Samantha e Josh, stava supportando Cailan nell’attacco frontale, per evitare che i loro avversari riprendessero il controllo della situazione, e ci stavano riuscendo abbastanza bene.
Quando aveva visto arrivare una trentina di persona, accompagnate dai loro Pokémon, intenzionate a fermarli, pensò che sarebbe finita male, visto che erano in netta inferiorità numerica.
“Gliscor, rallentali con Terremoto.”
Anche Seth si era accorto dei nemici in arrivo e, senza esitare un attimo, aveva reagito nel modo migliore per guadagnare tempo.
Gli effetti della mossa del Pokémon Scorpidente furono esattamente quelli sperati dal giovane, visto che la maggior parte degli avversari, sorpresa dall’improvviso movimento del terreno, cadde a terra, coinvolgendo, in alcuni casi, quelli dietro di loro.
“Mentre si rialzano, mandate in campo altri Pokémon, o non riusciremo a contenerli.”
Il ventunenne, dopo aver detto ciò, si affrettò a dare l’esempio mandando in campo il suo Luxray in aiuto del tipo Terra Volante.
Ichi, invece, oltre a Kingdra, già in campo, decise di schierare Cerberus, il suo fidato Houndoom.
Samantha, visto che gli spazi chiusi non erano adatti per Zephyr, la sua Altaria, optò per Rose e Blaze, rispettivamente Roserade e Typhlosion.
Infine Josh, senza porsi troppi problemi, scelse Gengar e Scizor, entrambi felici di combattere un po’.
I quattro allenatori diedero velocemente degli ordini ai Pokémon appena schierati, riuscendo così a creare uno sbarramento utile a impedire loro di essere sopraffatti dagli avversari in arrivo.
“MegaSwampert, Gallade, attaccate ora.”
Anche Cailan si era accorto dei nuovi arrivati, e aveva mandato in campo il suo Gallade a supportare la megaevoluzione di Hoenn.
Vedendo il modo in cui il tipo Acqua Terra sbalzava i nemici con la sua grande forza fisica e li lasciava finire al suo compagno, Ichi pensò nuovamente che, se avessero continuato in quel modo, e l’avrebbero fatta, e continuò a dare ordini ai suoi due Pokémon, ostacolando abilmente i nemici.
 
Iral stava osservò il PoKèmon avversario per alcuni lunghi istanti, per poi sospirare, e afferrare una sua Pokéball con decisione.
“Ho bisogno del tuo aiuto, Aggron.”
Sul campo di battaglia fece la sua comparsa il Pokémon Corazza della giovane di Kalos, che si mise subito in posizione di combattimento, attendendo una mossa da parte dell’avversario, che teneva d’occhio con attenzione.
“Mercurio vai con Lanciafiamme”
“Dobbiamo portarlo a terra, vai con Abbattimento.”
Il tipo Acciaio Roccia prese attentamente la mira, per poi lanciare con precisione chirurgica una roccia contro l’ala destra dell’avversario, costringendolo ad atterrare ed impedendogli di portare a termine il suo attacco.
Poi, senza attendere un ordine da parte della sua allenatrice, si diresse verso il Salamence di Dante e gli diede un possente colpo con la coda corazzata circondata da un’aura violetta, sbalzandolo indietro di vari metri e infliggendogli molti danni.
“Mercurio, non arrenderti, vai con Lanciafiamme.”
“Aggron, non fermarti, vai con un altro Codadrago.”
La combinazione di tipi del Pokémon d’Iral gli permise di resistere abbastanza bene alle fiamme del tipo Drago Volante e di avvicinarsi tanto da permettergli di colpirlo un’ultima volta, mandandolo così k.o.
Dante, nel vedere la scena, sbuffò leggermente, poi fece rientrare il suo Pokémon nella sfera e, senza esitare un solo istante, scelse con chi sostituirlo.”
“Pensaci tu a vincere, Iaera.”
In campo fece la sua comparsa la Gyarados cromatica di Dante, facendo notare la sua presenza con un possente ruggito, prima di fissare il suo sguardo infuriato sull’avversario.
Iral, osservando il nuovo ostacolo che si frapponeva fra lei e la finale, capì che Aggron non ce l’avrebbe fatta a sconfiggerla, almeno non in quella forma, e perciò decise di premere il pulsante situato sul bracciale che portava al polso sinistro e farlo megaevolvere.
Una volta che il processo fu completato, la giovane dai capelli color cioccolato diede un ordine al suo Pokémon, sperando che la fortuna lo aiutasse.
“MegaAggron, vai con Abbattimento.”
“Colpiscilo con Idrondata, Iaera.”
La Pokémon Atroce circondò la sua coda di un’aura azzurrina e colpì con forza l’avversario, che nel frattempo si era posizionato in modo da ricevere l’attacco sulla schiena, dove la corazza era più resistente, minimizzando così i danni subiti.
Poi, quando l’attacco si fu esaurito, prese una roccia e, come prima contro Salamence, la scagliò contro l’avversaria, colpendola in pieno e infliggendole danni consistenti.
Iral fu contenta del fatto che il suo Pokémon fosse riuscito in quella mossa, ma non poté non notare i vari graffi sulla sua solida corazza, oltre che una leggera stanchezza nei suoi movimenti, segno che, stava raggiungendo il limite.
“MegaAggron, un ultimo sforzo, vai con Codadrago.”
“Iaera, contrastalo con Idrondata.”
L’impatto fra le due code fu talmente potente da crepare il terreno sotto ai due contendenti, entrambi totalmente concentrati nello scontro, ben sapendo che la minima distrazione avrebbe potuto costare loro la sconfitta.
Alla fine a cedere fu MegaAggron, non per mancanza di volontà, ma perché gli scontri precedenti lo avevano portato allo sfinimento, impedendogli di resistere più a lungo e facendolo finire k.o. per il potente colpo dell’avversaria.
Dante, vedendo la scena, si concesse un sorriso, ben sapendo di aver eliminato uno dei membri più pericolosi del team avversario, mentre Iral si lasciò andare un sospiro, prima di far rientrare il Pokémon nella sua sfera.
“Hai fatto del tuo meglio, Aggron, riposati. Finisci tu l’avversaria, Luxray.”
Ad affrontare la Pokémon Atroce al posto del colosso d’acciaio e roccia fece la sua comparsa il leone elettrico, sprizzando qualche scintilla dal voluminoso pelo e attendendo un ordine da parte della giovane di Kalos.
“Luxray, puoi sconfiggerlo, vai con Scarica.”
“Evitalo e colpisci con Geloraggio.”
Il Pokémon Occhiluce, sentendo l’ordine della sua allenatrice, lanciò un ruggito e scagliò nell’area attorno alla quale si trovava un potente bagliore elettrico, coprendo una zona talmente ampia da impedire all’avversaria di evitare l’attacco e, a causa della sua duplice debolezza al tipo Elettro, farla finire k.o.
Seth non si scompose minimamente davanti all’accaduto, anche perché sapeva che difficilmente la sua Gyarados cromatica ce l’avrebbe fatta, visto il duro combattimento affrontato poc’anzi, perciò fece rientrare subito il gigantesco tipo acqua volante nella sfera e, dopo appena un istante, si preparò a mandare in campo il suo sostituto.
“Mostragli chi comanda, Freyja.”
A quanto pare il giovane di Forestopoli aveva deciso di combattere la velocità con la velocità, visto che aveva mandato in campo la sua Blaziken, una Pokémon dalle molteplici abilità offensive.
“Freyja, vai con Centripugno.”
“Fagli perdere la concentrazione con Scarica.”
Per fortuna d’Iral il tipo Elettro riuscì a colpire l’avversaria, interrompendo così la potente mossa ed evitando di subire un gran numero di danni.
Tuttavia il colpo non fu un grande problema per la Blaziken di Dante, che si rimise subito in posizione di combattimento, pronta a ricominciare lo scontro.
Iral, notando ciò, corrugò la fronte, capendo che la sfida sarebbe stata più dura del previsto, e iniziando a valutare possibili strategie per ottenere la vittoria.
Il giovane di Forestopoli, invece, sorrise davanti allo spirito combattivo della sua Pokémon e, senza esitare minimamente, fece la sua mossa.
“Questo è l’atteggiamento giusto, Freyja, vai con Calciardente.”
“Luxray, resisti ed usa Tossina.”
La giovane dai capelli color cioccolato aveva dato l’ordine giusto al suo Pokémon, visto che l’avversaria si mosse con tale velocità da rendere molto difficile schivare il calcio infuocato che sferrò contro il suo bersaglio, il quale espresse il dolore con un leggero ringhio, prima di scagliare una sfera violacea contenente liquami tossici addosso a lei, che venne iperavvelenata.
La Pokémon Vampe, presa alla sprovvista, si allontanò dall’avversario con un balzo all’indietro e si rimise in posizione di guardia, pronta a ricevere qualunque altro attacco o, in alternativa, un ordine da parte del suo allenatore.
Iral, invece, era preoccupata per il leone elettrico, visto che aveva subito molti danni dall’attacco precedente, perciò penso ad una tattica per dargli maggiore capacità evasiva.
“Luxray, solleva un polverone attorno a te utilizzando Scarica.”
Una serie di scintille elettriche si diffusero tutte attorno al Pokémon Occhiluce, che eseguì prontamente l’ordine della sua allenatrice e le diresse contro il terreno che lo circondava, riuscendo così a sollevare una coltre di polvere che lo teneva celato alla vista degli avversari.
“Non basterà certo questo a fermarci. Freyja, avvicinati il più possibile e poi, non appena individui l’avversario, vai con Incendio.”
Il tipo Fuoco Lotta fece come gli era stato comandato e si avvicinò al polverone, rimanendo in atteggiamento difensivo e scrutandolo con attenzione. All’improvviso due luccichii rossi, che potevano benissimo essere causati dal riflesso degli occhi dell’avversario, attirò la sua attenzione e scrutando in quel punto vide la sagoma a quattro zampe dell’avversario, abbastanza vicino a giudicare dalle dimensioni.
Senza perdere un solo istante, anche perché incalzata dal veleno che aumentava di efficacia all’interno del suo corpo, la starter di Hoenn scagliò contro l’avversario la mossa eccelsa di tipo fuoco, Incendio, in modo rapido e preciso, imprimendole una potenza tale da dissipare la polvere e permettere a lei e al suo allenatore di vedere l’avversario verso cui era diretto l’attacco.
Era Arcanine.
Dante, a quella vista, rimase stupito, per poi capire che i luccichii rossi visti non erano un riflesso della luce negli occhi del tipo elettro dell’avversaria, ma erano causati dai raggi delle Pokéball durante il cambio.
Poi, quando l’abilità Fuocardore dell’avversario assorbì tutta la potenza della mossa eccelsa, potenziando gli attacchi fuoco di Arcanine, allo stupore si sostituì la coscienza delle attuali probabilità di vittoria, ed imprecò a bassa voce.
“Ottimo lavoro, Arcanine, ora approfittiamo del fatto che deve recuperare le forze, usa Extrarapido, poi Fulmindenti.”
Il Pokémon Leggenda, sentito l’ordine della sua allenatrice, si scagliò a velocità supersonica contro l’avversaria, colpendola con una forza spaventosa, prima di sferrarle un mosso con le zanne circondate da minuscole scintille e infliggerle un immenso quantitativo di danni che, sommato agli effetti di Tossina, la fecero finire k.o.
Dante, vedendo ciò, si costrinse a calmarsi e a pensare con lucidità, sapendo che poteva ancora vincere. Perciò, con estrema calma, prese fece rientrare la Blaziken nella sfera e, dopo aver indugiato qualche istante, ne prese un’altra.
“Hai combattuto bene Freyja, ti rifarai la prossima volta. Scendi nuovamente in campo, Tanatos.”
Il Pokémon Ombra fece il suo ritorno sul terreno di scontro, con l’onnipresente ghigno stampato sul viso, pronto a combattere al massimo delle sue potenzialità.
“Tanatos, vai con Ipnosi.”
“Evitalo con Extrarapido, poi usalo per colpire.”
Grazie alla mossa supersonica il leone infuocato riuscì ad evitare di farsi addormentare dall’avversario poi, seguendo gli ordini della sua allenatrice, si scagliò contro l’avversario, attraversandolo a causa dell’efficacia nulla della mossa, e finendogli alle spalle.
“Ora Sgranocchio.”
Il tipo Spettro Veleno non fece in tempo a girarsi verso l’avversario, che questi già l’aveva morso su un fianco con le possenti zanne, la cui presa inflisse al Pokémon danni consistenti, che si sommarono a quelli ottenuti dall’attacco Bora di Absol ad inizio match, prima di scagliarlo lontano, molto vicino alla sconfitta.
Dante, notando la stanchezza del suo Pokémon, iniziò a pensare ad un modo per contrastare l’avversario, e decise di provare con un attacco diretto.
“Tanatos, vai con Palla Ombra.”
“Arcanine, come prima.”
Non ci fu nulla da fare, il Pokémon leggenda evitò senza problemi la sfera d’emozioni negative, per poi sferrare un ultimo morso all’avversario e, alla fine, mandarlo k.o.
Il giovane di Forestopoli, fermamente deciso a combattere fino alla fine, fece rientrare Gengar nella sfera, per poi mandare in campo il suo ultimo Pokémon rimasto.
“Sei la mia ultima speranza di vittoria, vai Anubi.”
Il Lucario fece la sua comparsa in campo con espressione seria e movimenti agili e decisi, segno che era un avversario ben allenato e difficile d’affrontare.
Tuttavia, nel vedere l’avversario scendere in campo, Iral fece un sorriso, anche perché aspettava quel momento, e, con calma, attese l’ordine del suo avversario, prima di dare il suo.
“Anubi, mostragli la tua forza, vai con Forzasfera.”
“Arcanine, fino ad ora sei stato magnifico, è giunto il momento di mostrare il tuo potere, usa Lanciafiamme.”
La sfera d’aura lanciata dal tipo Lotta Acciaio si diresse verso il suo avversario senza esitazione, pronta a colpirlo con forza e precisione, almeno fino a quando il Pokémon leggenda non aprì le fauci e scatenò il suo attacco.
Fuocardore, assorbendo Incendio, aveva portato la potenza di Lanciafiamme molto vicina a quella della mossa eccelsa, e ciò si capì dal fiume infuocato che il Pokémon scagliò contro la sfera d’aura, che fu distrutta subito, e contro il suo avversario che, a causa anche della debolezza del suo tipo a quello fuoco, finì k.o. all’istante.
L’arbitro, dopo aver aspettato qualche secondo per sicurezza, alzò la bandiera e annunciare l’esito dell’incontro.
“Dante Ferris non ha più Pokémon in grado di combattere, la vittoria va a Iral Handor, che accede per la finale.”
La folla dello stadio esplose in un boato, segno che aveva apprezzato molto l’incontro ed il suo esito. In mezzo a quel tripudio di grida e urla, i due sfidanti si avvicinarono al centro dell’arena e si fecero i complimenti tra di loro per il match appena sostenuto, per poi dirigersi entrambi verso l’infermeria, rivolgendo i loro pensieri agli amici impegnati nella missione di soccorso.
 
Intanto al bar dell’arena si erano radunati gli altri partecipanti rimasti in città, che discutevano dei loro progressi nella sorveglianza dell’edificio. E la prima a parlare fu Maris, arrivata lì dall’infermeria con Sean, dopo aver curato i loro Pokémon.
“Non siamo riusciti a scoprire niente?”
La castana di Austropoli fece scorrere lo sguardo sui presenti, in attesa di una risposta.
Neiral era leggermente in dispare, addossato ad un muro ed ascoltava la discussione senza avere la minima intenzione di parlare.
Aiko ed Annalisa si scambiarono un occhiata dispiaciuta, anche loro tendenti al silenzio.
Mark fece un sorriso come a dire "io non so niente" ed iniziò a guardarsi intorno, nella speranza di un aiuto.
Lucas e Josh scossero semplicemente la testa, dispiaciuti per l’accaduto, anche se sapevano che non era colpa loro.
Sean attendeva una risposta con le braccia incrociate davanti al petto, visto anche se aveva già capito quale sarebbe stata.
Fu Arya a rispondere, facendosi portavoce del resto del gruppo.
“Niente da fare, abbiamo controllato tutta l’arena ma, oggi, non abbiamo notato niente di strano.”
“Forse quest’organizzazione avrà già concluso i suoi preparativi all’arena e non ha motivo di venirci qui nuovamente.”
“Potresti aver ragione, Sean, ciò significa che siamo con le mani legate. Non ci resta che sperare che gli altri scoprano qualcosa durante il salvataggio.”
Le parole di Lucas fecero scendere uno strano silenzio sui membri del gruppo, che decisero tacitamente di aspettare Iral e Dante prima di continuare a discutere da qualche altra parte, e rivolsero i loro pensieri agli amici impegnati nella pericolosa missione.
 
Tutti i Campioni e i Capipalestra pensarono che dovessero esserci problemi gravi alla base, visto che il comandante della struttura si era recato lì insieme ad una ventina di reclute, tutte con un Pokémon già fuori dalla sfera.
Una decina erano state lasciate a pattugliare il corridoio davanti alla porta blindata, mentre le altre, insieme al comandante, erano all’interno dello stanzone, e sorvegliavano con attenzione i loro prigionieri, così da dissuaderli dal tentare colpi di testa inopportuni.
La zona rimase in relativo silenzio per un po’ di tempo, con i rumori del temporale e, a volte, degli scontri che si sentivano in lontananza. Poi, all’improvviso, i rumori iniziarono a sentirsi anche da fuori la porta blindata, segno che gli intrusi erano giunti fin lì.
“Fermi, non provate ad aprire quella porta, degli intrusi se ne occuperà la squadra quattro.”
Le parole del comandante furono sottolineate dal suo Seismitoad, che si guardò minacciosamente intorno.
Dopo qualche minuto il frastuono all’esterno fu sostituito da un silenzio e, poi, da delle guida d’esultanza, che indussero il capo a mettersi in contatto radio con gli uomini all’esterno.
“Squadra quattro, mi sentite, cosa sono queste grida?”
“Signore, siamo riusciti a fermare gli intrusi e li abbiamo neutralizzati. Per fortuna la squadra tre aveva ritardato nel raggiungere l’ingresso e ha deciso di dirigersi qui, cogliendoli alle spalle mentre noi li tenevamo occupati. Cosa dobbiamo fare dei prigionieri?”
“Attendete fuori, adesso apriremo le porte e li rinchiuderemo qui dentro, insieme agli altri.”
Tra gli esponenti delle varie regioni si diffuse un certo sgomento nel sentire le parole del comandante che, senza esitare, ordinò di aprire la porta.
Nel corridoio vi erano cinque reclute, due maschi e tre donne, che tenevano d’occhio altrettanti giovani, composti questi da quattro maschi e una donna mentre attorno a loro vi erano molte reclute prive di sensi, segno che il combattimento, seppur breve, era stato duro.
I cinque intrusi furono condotti prontamente all’interno e uno di loro fu portato davanti al comandante dal caposquadra della quattro.
Camilla, vedendo bene il giovane portato davanti al comandante, perse un battito al cuore, era suo cugino Cailan, con il viso sanguinante ed un occhio nero, segno della sua tenace resistenza.
“E così voi cinque sareste quelli che ci hanno causato tanti problemi nell’ultima ora. Devo dire che mi aspettavo qualcosa di più, visto che siete riusciti a penetrare qui dentro, ma probabilmente vi ho sopravvalutati nel pensare che poteste sconfiggere un’intera base da soli. Hai qualcosa da dire prima che decida cosa fare di te?”
Il giovane Blake alzò lo sguardo, fissando i suoi occhi verde scuro in quelli celesti del suo interlocutore, prima di rispondere.
“Il problema non è quanti sono i nemici, ma dove sono.”
Detto ciò si liberò le mani dalle corde, lasciate allentate di proposito e sferrò un pugno sul naso al suo interlocutore, mandandolo a terra e scatenando l’attacco dei suoi compagni.
Al Seismitoad ci Pensò il suo Gallade, rimasto in attesa fuori dalla porta, con un rapido e preciso Fendifoglia che lo mandò al tappeto, mentre i Pokémon dei suoi compagni sconfissero gli altri velocemente grazie all’effetto sorpresa.
L’idea di Ayatsuri aveva funzionato. L’albino si era infiltrato di nascosto nella base insieme a Jason, Axia, Naomi e Sakura, sfruttando l’abilità di Zoroark per passare inosservati. Quando erano giunti davanti al punto dove si trovavano i prigionieri, gli avversari erano già arrivati, perciò avevano messo k.o. le reclute all’esterno e si erano fermati davanti alla porta, cercando un modo per entrare.
L’arrivo del gruppo d’incursione era stato provvidenziale, visto che aveva permesso d’inscenare quella piccola recita e portare a compimento la cosa senza danni collaterali, tanto più che Zoroark fece sparire l’illusione delle ferite creata sui volti dei prigionieri per rendere più credibile la cosa.
Axia, osservando che non vi erano più avversari lì dentro, fece un sorriso compiaciuto, per poi avvicinarsi all’albino, mentre Jason fece il gesto del pollice alzato verso gli, ormai, ex-prigionieri.
Questi ultimi erano sbalorditi dall’intraprendenza di quei giovani e rimasero senza parole per qualche secondo, fino a quando Walter non si lasciò andare ad una risata divertita, pensando che difficilmente avrebbe finito di stupirsi in quel mondo.
Camilla, invece, fece un sospiro di sollievo e si diresse verso il cugino, abbracciandolo fortemente.
“Oh, Cailan, vederti ridotto in quello stato mi ha fatto sentire tremendamente in colpa, soprattutto perché era successo per colpa mia.”
“Andiamo, Camilla, sai che non avrei mai potuto lasciare un membro della famiglia in pericolo, è più forte di me.”
Il giovane dell’Isola Cannella disse queste parole leggermente rosso in viso per la situazione, rossore che fu acuito dalle risate dei suoi amici dietro di lui, a cui si aggiunsero i Campioni e i Capipalestra, che smaltirono in quel modo la tensione accumulata dal momento della cattura.
 
 
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Angolo dell’Autore
Salve a tutti, finalmente rieccomi con un nuovo capitolo della storia. Più o meno sono riuscito a pubblicare in meno tempo, anche se di poco, ma purtroppo non ho potuto farlo prima, spero che il capitolo valga la vostra attesa e di riuscire ad aggiornare in tempi più brevi, anche se non posso assicurare niente.
Voglio fare un ringraziamento a tutti coloro che recensiscono, seguono o, anche solo, leggono la storia.
Alla prossima.
Cailan Blake
  
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