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Autore: _Giuls17_    06/12/2014    1 recensioni
Strawberry deve affrontare la parte più difficile di una vita normale: la lontananza di Ghish. Ma tutto questo che cosa comporterà? Dovrà imparare a rialzarsi e combattere per ciò che ama, ma non sarà sola in questa nuova sfida, oltre alle Mew Mew, un nuovo amore e nuove arrivate non le renderanno facile questa sua transizione... Anche perchè il male non riposa mai, e Mew Berry lo ha capito a caro prezzo.
[Sequel: Le persone cambiano, anche chi è come lui]
C6:-Non posso rischiare di perderti una seconda volta.-
C7:-Si sta innamorando di un altro, vero?-
-Cosa te lo fa credere?-
C10:Sono di nuovo sola.
C11:“Cosa c’è?”
Non c’è la faccio più a vivere così.
C12:[...]-Anche se ferita posso spazzarti via con un dito.- sussurrò, sputando una piccola quantità di sangue.
C13: -Non intrometterti, questa è una cosa tra me e la mia ragazza!-
C15: […]ho visto come hai lottato contro Profondo Blu, ti ho visto quando ti sei spezzata.-
C17: -Ghish, tu hai un posto nel mio cuore che mai nessuno potrà toccare, ma devo chiederti una cosa.-
-Cosa?-
-Resti o no?-
La storia è stata revisionata e corretta
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Resti o no?
 

Terra Giugno 2014
 
Strawberry alzò gli occhi in alto e rimase ammaliata dalla bellezza del cielo.
Poche volte le era capitato di osservarlo come in quel momento, poche volte aveva ringraziato per tutto quello che le era stato dato.
Si coprì con una mano gli occhi per impedire che i raggi la bloccassero, ed un sorriso sincero le nacque sul viso: il cielo era sgombro dalla nuvole ed il sole illuminava tutto attorno a lei.
Quando abbassò lo sguardo notò le sue compagne fare lo stesso, rise piano, niente le era sembrato così bello nella sua breve vita, niente le era sembrato così giusto.
Osservò Pei stringere la mano a Lory, tutto sommato anche loro erano cresciuti durante quel percorso: l’alieno aveva imparato il significato dell’amore e che avrebbe fatto di tutto per lei.
Della Neofocena non aveva mai dubitato in effetti, sapeva che il suo cuore apparteneva a quell’alieno e che mai si sarebbe separata da lui.
Per loro la distanza non sarebbe mai stata un problema.
Lentamente spostò il suo sguardo su Tart e Paddy, si ostinava a considerarli piccoli ma ormai la sua amica stava entrando nel pieno dell’adolescenza come anche il piccolo degli Ikisatashi, e prima o poi anche la loro amicizia si sarebbe tramutata in amore, però a differenze di tutte loro, non avrebbero corso.
Tart aveva occhi solo per Paddy, e lei, nonostante il carattere esuberante, non poteva distaccarsi dall’alieno.
Ringo e Mina forse non avevano ancora trovato qualcuno con cui passare quel periodo della loro vita, ma forse per la nuova arrivata sarebbe bastato l’amore del fratello per colmare il vuoto che aveva nel cuore, mentre contava che l’Orichetto Blu si sarebbe messa in gioco per il suo futuro.
Improvvisamente l’ombra di una figura la colse all’improvviso ed osservò Kyle correre verso Pam, sollevarla in aria e baciarla davanti a tutti.
Distolse momentaneamente lo sguardo per concedergli la giusta privacy, ma non poté evitare di arrossire.
Il carattere di Pam non era cambiato con gli anni, nonostante fosse un abile combattente, ed una brava attrice, sul piano personale si era chiusa a riccio più di una volta, soprattutto con Kyle.
Il moro più di una volta aveva mostrato il giusto interesse verso la ragazza, soprattutto nell’ultimo periodo, ma lei lo aveva sempre respinto nei modi più gentile che potessero esistere, ma Strawberry era convinta che Kyle avesse sofferto più di quello che avesse dato a vedere.
E la conferma l’aveva avuta proprio adesso: l’aveva baciata davanti a tutti.
Il timido Kyle non si sarebbe mai comportato in quel modo se il cuore non gli avesse urlato di prendersi la sua donna e da un lato non poteva biasimarlo, tutti avevano diritto alla felicità.
Osservando il sorriso di Pam capì che l’amico aveva fatto la scelta giusta, quella donna doveva essere conquistata con un gesto romantico e lui c’era riuscito.
 
-Sono una bella coppia.-
-Berry.- disse, distogliendo lo sguardo da quel quadretto.
-Io ti devo ringraziare.- sussurrò, sorridendole e in quel momento la rossa si rese conto di quanto bella in realtà fosse la nuova Mew Mew.
I suoi capelli biondi ricadevano lunghi fino a metà schiena, gli occhi chiari le incorniciavano il viso come quel sorriso che le riscaldò il cuore.
-Per cosa?-
-Mi hai dato una seconda possibilità, in tutta la mia vita nessuno lo hai mai fatto.-
Strawberry rimase un attimo in silenzio cercando di assimilare le parole di quella strana ragazza.
-Devi sapere che io mi sono trasferita quasi due anni fa qua in Giappone, ma in realtà è come se fossi sempre rimasta a casa.
I miei genitori non mi hanno chiesto se per me andasse bene, non si sono preoccupati della solitudine che si stava impossessando del mio cuore e io col tempo sono cambiata.
In peggio.
Ho smesso di vedere la luce, ho smesso di credere in me stessa.
Quando sei uscita da quel limbo, mi è sembrato di vedere un angelo.- concluse con gli occhi estasiati.
-Un… Angelo?- ribadì, indecisa.
-Eri così bella, lasciamo stare il sangue, le ferite e il dolore, eri potente Strawberry, eri unica! Cazzo, eri tornata! Diciamo che ti ho sempre seguita sul telegiornale, non sei mai passata in osservata, e vederti a pochi passi da me mi ha un po’ illuminato la vita, solo che tutta la luce è scomparsa.
Ancora.
Ero di nuovo sola.-
-So cosa si prova.- disse, posandole una mano sulla spalla, -Quando sono entrata nel limbo ero consapevole del dolore che avrei procurato alle persone a me care, ma avevo il dovere di difendere l’umanità: anche a costo del mio cuore.
E mi sono sentita sola per la prima volta, non voglio ricordare…- abbassò brevemente lo sguardo per poi tornare a guardarla negli occhi, -Ho sentito il mio cuore cadere a pezzi, anche quando sono uscita dal limbo.
Tu volevi il mio potere, volevi un amore come il mio, ma io avrei scambiato la mia vita col primo passante pur di non soffrire più, avrei fatto di tutto per scacciare quel dolore che mi ha accompagnato per più di un anno.-
-Come hai fatto alla fine?-
-Ho imparato a conviverci.- asciugò alcune lacrime col polso, -Ho capito che non sarei mai tornata la ragazza di prima, non avrei mai potuto dimenticare tutto quello, così mi sono fatta coraggio ed ho deciso di accertarmi per quella che sono.
Non per quella che dovrei essere, e questo devi farlo anche tu, Berry.
Accetta te stessa, noi faremo così.-
Strawberry non riuscì a resistere e in poco tempo la strinse a se, non si era mai sentita simile alle sue amiche ma adesso sapeva perché quell’attacco fosse stato così micidiale, perché lei e Berry erano affini, simili, le loro anime potevano combaciare.
Sorrise contro la sua spalla, aveva fatto bene a perdonarla, non avrebbe capito quell’amara verità senza di lei.
-Grazie Straw.-
-Adesso però basta piani di vendetta, siamo amiche!-
-Per la pelle.- aggiunse la bionda, sciogliendo l’abbraccio.
 
-Strawberry.-
La voce di Ghish le provocò un breve brivido per la schiena, ma non si scompose, vide Berry allontanarsi e capì che era arrivato il momento di sistemare anche quel tassello della sua vita.
-Possiamo parlare?- chiese, aspettando che si convincesse.
-Sì, ma passeggiamo?- domandò a sua volta, dando le spalle al Caffè, voleva restare sola con quello che era stato il suo primo vero amore.
In poco tempo si ritrovarono a passeggiare su un sentiero tracciato dentro il parco, adiacente allo stabilmente, ma nessuno ebbe ancora il coraggio di parlare.
Strawberry dal canto suo si stava godendo il ritorno nel mondo che l’aveva accolta più di diciassette anni fa, stava guardando la sua casa.
-Devo chiederti scusa.-
-Per cosa?- chiese, voltandosi verso il ragazzo ed ancora una volta dovette ammettere che nonostante lo scorrere del tempo, Ghish era ancora bello.
-Prima di tutto per non averti detto la verità.-
-Ghish, è passato.- cercò di concludere, non voleva ricordare.
-Forse, ma io non ho mai smesso di pensare a tutto il dolore che ti ho causato per quella bugia. Devo chiederti scusa per non essermi fidato di te, devo chiederti scusa per averti abbandonata, per averti picchiata.- le sfiorò una guancia, fermandosi davanti a lei.
-Voglio solo andare avanti, non voglio che il dolore influenzi ancora la mia vita.-
-Sì, ed hai ragione, ma lasciami dire che vederti qui ed ora, mi fa ancora uno strano effetto.-
-Anche a me.- ammise, sorridendo.
-Strawberry le nostre vite sono cambiate in questo anno, ma credo che sia il caso…-
-Di chiarire, di porre dei paletti.- disse, facendo il gesto con le mani.
-Sì, non avrei potuto usare parole migliori.-
-Ghish, tu hai un posto nel mio cuore che mai nessuno potrà toccare, ma devo chiederti una cosa.-
-Cosa?-
-Resti o no?-
 
***
 
-Ita, Kai, chiamate i vostri fratelli?-
-Cosa succede Pei?- chiese Lilith, avvicinandosi con tutti gli altri.
-Ho avvertito mio padre del nostro ritorno sulla Terra, e ovviamente ho anche comunicato la vostra presenza.-
-Nostro padre è il capitano dell’esercito di Naegea.-
-Gli ho parlato di voi, e di Killian.-
-Cos’ha detto?- Sen si introdusse nella conversazione.
-Ha detto che chi vuole può partire per Naegea, metteranno a disposizioni delle navicelle per noi ma partiranno solo dopo la mia conferma, chi vuole può restare qui e scoprire questo nuovo mondo.-
-Possiamo anche restare?-
-Non siete nostri prigionieri, potete scegliere.-
-Killian non ci aveva mai dato questa opportunità.- commentò Klaus, pacato.
-Noi si.-
 
Ryan sorrise ma distolse lo sguardo cercando di individuare quello di Strawberry, ma si rese conto che la ragazza non era più al Caffè.
Iniziò a cercarla senza dare nell’occhio, ma con l’arrivo di Lyn cercò di darsi un contegno, non voleva mostrare i suoi veri sentimenti.
-Loro non sono qui.- sussurrò al suo orecchio.
-Me ne sono accorto.- rispose, non riuscendo a nascondere la verità.
Nonostante tutto non poteva odiarla, guardò di sottecchi quella ragazza proveniente da un mondo diverso e vide forza e coraggio, determinazione e saggezza.
-Sei molto diversa da lei.-
-Non sei il primo che me lo dice.- sogghignò.
-Cosa staranno facendo?-
-Non lo so… Ed ho paura.- rispose Lyn, non riuscendo a tacere quello che il suo cuore le stava urlando.
 
“Ghish non tornerà da te.”
 
***
 
-Resti o no?-
Ghish la stava osservando dritto negli occhi e rivide la ragazzina che l’aveva soccorso nel bosco, vide la giovane donna pronta a tutto per salvare le persone a lei care, vide la ragazza che lo aveva cambiato.
Poiché col tempo lo aveva riconosciuto, lui era cambiato e solo per merito di Strawberry, l’impacciata Mew Mew.
Sentì il suo cuore battere forte nel petto, nonostante tutto non avrebbe mai potuto smettere di amarla, nonostante tutto lui sarebbe sempre stato legato a lei, avrebbe bruciato l’inferno per lei, e sarebbe stata sempre a far suo.
Anche dopo cinque anni, anche dopo dieci, sapeva che ogni volta che avrebbe posato gli occhi su di lei i suoi sentimenti si sarebbero risvegliati, ma c’era qualche altra cosa che gli premeva il petto.
Qualcosa di più grande.
Qualcosa che non aveva mai provato e di cui aveva una fottuta paura.
 
“Ghish… Sii onesto con te stesso.”
 
***
 
Terra Giugno 2014, 2 ore dopo
 
-Lyn?-
-Ghish!-
La ragazza corse verso di lui e senza pensarci gli buttò le braccia al collo, facendosi stringere per la prima volta da quel ragazzo che aveva tanto desiderato, anche se lui non l’aveva mai guardata, o almeno non come faceva con lei.
-Sei qui.- sussurrò, non riuscendo a trattenere quelle parole che aveva deciso di tenere per se.
Non voleva mostrarsi debole, non voleva che lui capisse cosa il suo cuore urlava da mesi.
-Sono qua.- rispose lui di rimando, non rompendo il contatto.
-Perché non sei da lei? Insomma… Lei è l’amore della tua vita, tu devi riconquistarla, devi farle capire cosa provi, scommetto che anche lei ti…-
-Ssh.- le mise un dito sulla bocca, bloccando il flusso delle parole, -Non penso sia il caso.-
-Di che parli?-
-Non stanno così le cose, Lyn.-
 
*
 
-Strawberry io…-
-So cosa stai pensando, lo leggo nei tuoi occhi, lo sento dal tuo cuore.- sussurrò.
-Vorrei poter rispondere così da renderti felice.-
-Ghish, io non sono felice da tempo, così tanto tempo che forse non lo sono mai stata, ma…-
-Sei felice con lui.-
-Sì.-
 
*
 
Strawberry salì di corsa le scale, non voleva perdere altro tempo, si era fatta sera ormai e lo sentiva sempre più lontano.
Troppo lontano da lei.
Scattò verso destra e senza bussare o riordinare i pensieri nella sua mente aprì la porta della sua camera da letto.
-Strawberry.-
Ryan la stava guardando, era appoggiato alla porta finestra e lei non aveva mai visto una persona così bella in tutta la sua vita, sentì il suo cuore fare una capriola.
Quello era il suo posto.
-Ciao, Ryan.-
 
*
 
-Tu e lei…-
-Una parte di me l’amerà sempre, lo sai, lo sa anche lei e io non voglio nasconderlo. Lei mi ha reso quello che sono ora, mi è entrata dentro la pelle e ci rimarrà, ma.-
-Ma?-
-Il mio cuore non batte solo per lei.-
Ghish le sfiorò una guancia, fino a sfiorarla delicatamente con la bocca.
-Il mio cuore batte anche per te, Lyn, più di quanto potrebbe mai battere per lei.-
La ragazza ebbe un tuffo al cuore, forse i suoi sogni non erano tutti perduti.
 
Mi ha guardata.
 
*
 
-Strawberry lo sai che io… Non potrò mai smettere di amarti? Anche se non è più come una volta, qua dentro, c’è ancora il tuo posto.-
-Come qua dentro.- disse toccandosi il suo cuore, -C’è il tuo posto, Ghish, solo che dobbiamo andare avanti.-
-O almeno provarci.- concluse lui, abbassando lo sguardo.
-Lyn ci tiene a te, lascia stare quel contratto, impara a conoscerla come avresti fatto con me.- lo incoraggiò, cercando di sorridere, e di non piangere.
Nonostante tutto era felice che lui provasse ancora amore nei suoi confronti, la fece sentire importante, le fece capire che nonostante tutto il dolore Ghish non l’avrebbe mai lasciata.
-Sì, hai ragione e… Dovresti andare da Ryan, lui ci tiene a te, lo vedo da come ti guarda… Potrebbe bruciare il mondo per il tuo sorriso.-
-Forse dovrei cercare un mondo che non vada a fuoco.-
-Forse.-
Ghish le si avvicinò piano, chiudendo gli occhi, sentì il suo respiro sulla bocca e il cuore si fermò.
-Un’ultima volta. Un’ultima volta e lo sai anche tu che tutto finirà.-
-Un’ultima volta per ricordare com’era…-
-Com’era il sapore della tua bocca…-
Ghish colmò la breve distanza e la baciò. Tutto il suo corpo si risvegliò all’improvviso, sentendo i sensi in allerta e i muscoli tesi, lei gli avrebbe sempre fatto quest’effetto, e nonostante tutto non gli dispiaceva.
Sapeva sempre di fragole di bosco, appena maturate, sapevano di casa.
 
*
 
-Cosa ci fai qui?-
Ryan si era avvicinato così velocemente che Strawberry ebbe a malapena il tempo di chiudere la porta e di farsi avanti.
-Sono venuta qua perché questo è il mio posto.-
-Cos… Ma io… Eri con Ghish.-
-Sì.- annuì brevemente, -Ero con Ghish e non te lo nascondo, io e lui dovevamo parlare di cosa fosse giusto per la nostra storia.-
-E cosa avete deciso?-
Lo sentì distante ma decise che non gli avrebbe permesso di scappare.
-Abbiamo deciso che per essere felice dobbiamo percorrere strade diverse, io e lui forse non saremo mai amici, forse ci apparterremmo sempre, ma io amo te, io ho scelto te.-
Si fece avanti e posò le mani sul suo viso, guardandolo negli occhi.
-Sei tu la mia felicità.-
-Strawberry…-
-Dì che anche io sono la tua, ti prego, ti prego dillo…- piagnucolò senza poterlo impedire.
-Voglio te, amo te.- sussurrò Ryan, catturando la sua bocca in un bacio profondo.
Straw chiuse gli occhi e finalmente si lasciò andare, quello era il sapore di casa, quello era Ryan e per lei ci sarebbe sempre stato.
Gli tolse in fretta la camicia, sentendo nascere dentro di se qualcosa che non riusciva a fermare, qualcosa che non avrebbe voluto fermare.
Si sentì sollevare e allacciò le gambe attorno alla sua schiena, sorridendo come una bambina, era libera di amare di nuovo.
In poco tempo si trovarono sdraiati sul letto, Ryan le stava levando la maglietta ancora sporca del viaggio e la stava guardando, come quando si osservava una Dea, con venerazione, in adorazione.
-Ti amo, Strawberry.-
-Anche io ti amo.-
Stavolta fu lei a fare il primo passo posizionandosi sopra di lui, voleva quella nuova vita, voleva viverla tutta e al pieno delle sue forze, voleva recuperare il tempo perso e non sentirsi più insicura.
Invertirono le posizioni e vide le sue mutandine volare via poco dopo, non si era neanche resa conto che si trovavano nudi sotto le lenzuola.
-Sei sicura?-
-Sì, io ti vorrò sempre.- sussurrò, stringendosi a lui.
Era pronta.
 
*
 
Strawberry aprì lentamente gli occhi alle prime luci del mattino, e subito si rese conto che tutto quello che aveva vissuto la notte prima non era stato un sogno.
Aveva scelto Ryan.
Si voltò verso destra e lo trovò intento a guardarla, ancora vicini dopo la notte intensa che avevano passato.
-‘Giorno.-
-Ciao.- sussurrò lei, avvicinandosi a lui per baciarlo piano, adesso si sarebbe goduta la vita.
-Come ti senti?-
-Un pò distrutta ma io adoro questo tipo di attività.-
Straw si mise a sedere e coprì il seno con il lenzuolo, mentre Ryan si posizionava dietro di lei ed iniziava a baciarle il collo, così delicatamente che fremette per il desiderio.
-Sai… Io credo che sia il caso di continuare, io non sono affatto stanco.-
-Oh non lo metto in dubbio, ma devo fare una cosa stamattina, poi potremo tornare a letto anche per tutto il giorno.-
-Cosa c’è di più importante di me?- chiese, fingendosi offeso da quell’affermazione.
-La mia sanità mentale.- disse, cercando di mantenersi seria.
 
Così si alzò prima che Ryan potesse bloccarla contro la sua volontà e indossò una sua camicia, quella che gli aveva tolto la sera prima e dei pantaloni di tuta corti, trovati in un cassetto.
-Muoviti.-
-Strawberry abbiamo fatto l’amore per tutta la notte, non intendo alzarmi.-
-Ryan, fallo per me.-
-Non puoi farmi gli occhi dolci e smettila di morderti il labbro, non resisto.- farfugliò buttando a terra il lenzuolo, e mostrando tutte le sue forme e accessori.
-Copriti, svergognato.- rise lei, buttandogli addosso un paio di mutande.
-Ridi, ridi poi vedremo se lo farai ancora.-
-Oh, sono terrorizzata.-
Dopo pochi minuti uscirono dalla stanza, ma la rossa decise di non soffermarsi ad osservare i resti di quello che era il Caffè, nonostante la scossa provocato da Killian non avesse fatto molti danni, alcune pareti erano crollare e il pavimento si era sfaldato.
Scesero le scale principali e si diresse verso il laboratorio, non staccandosi mai dalla mano di Ryan, aveva bisogno di lui per farlo o sarebbe crollata ancora.
Fu lui a inserire il codice e poi si diressero verso la scrivania principale, dove lei si fermò.
-Straw…-
-Siete qua.-
Entrambi si voltarono al suono di quella voce, e trovarono le Mew Mew, Lyn e gli alieni alle loro spalle, tutti sorridenti e come lei con la spilla in mano.
-Sapevamo che saresti venuta qua.- disse Ghish, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Devo… Devo mettere un punto a quello che è il mio passato, o rischio di non farcela.- commentò, senza guardare nessuno negli occhi.
-Noi siamo con te, per te lo…-
-No, voi non rinuncerete alle vostre spille.- disse in tono tagliente il leader.
-Ma se tu rinunci alla tua, permettici di starti vicino.- la corresse gentilmente Berry.
-La verità è che voi avete avuto il meglio da quelle, avete vissuto la parte più bella dei due mondi, ma io no.
Io devo allontanarmi da lei per il momento, non la voglio distruggere, né buttarla in mare aperto, devo solo avere il controllo delle mie azioni e se lei rimane, questo non sarà possibile.-
-Questo è un posto sicuro.-
Ryan aprì il cassetto con una chiave che teneva nel mazzo.
-Nessuno potrà mai prenderla, se senti questo, posala qua. Potrai prenderla tutte le volte che vuoi, non sarà mai un vero addio.-
-Sì, è così.-
Strawberry sorrise, Ryan l’avrebbe sempre capita, anche fra vent’anni, si fece avanti ed osservò per un ultima volta la sua spilla.
Mew Berry le aveva dato tutto, amore, potere, fedeltà, ma le aveva tolto anche la felicità e più di una volta, sentiva che per il momento era giusto così, era giusto dirle arrivederci e concentrarsi sulla sua vita, su Ryan, sulle sue amiche.
Era gusto andare avanti.
Posò la spilla e chiuse lei stessa il cassetto, poteva farcela.
 
“Adesso sei solo Strawberry.”
Non vedevo l’ora.
 
 
 
  
Sclero Personale: ed eccoci qua!!! Questo è il penultimo capitolo di questa storia, voglio essere di poche parole, tutto quello che ho da dire lo leggerete nell'epilogo che verrà postato lunedi della prossima settimana, spero solo che il capitolo sia di vostro gradimento e grazie per avermi fatto arrivare fino a qui <3
 
 
 
 
   
 
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