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Autore: heliodor    06/12/2014    2 recensioni
Capitan Freedom ― il Capo ― è il supereroe. Liberty Boy ― il Ragazzo Fantastico ― è la sua fedele spalla.
Insieme lottano contro i supercriminali che minacciano la pace nel mondo, in particolare Mantra, il loro arcinemico.
Nella battaglia finale il Capo e Mantra restano intrappolati in una dimensione parallela mentre Liberty Boy perde i suoi poteri.
Anni dopo, il Capo ritorna trasformato nella mente e nello spirito.
Liberty Boy è costretto a indossare di nuovo la maschera, perché adesso è Capitan Freedom il supercattivo...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucy si passa una mano tra i capelli. Tira su col naso. Ha gli occhi lucidi. ― Se vuoi andare per la tua strada fai pure.
Steve scuote la testa. ― Credo di avere ancora bisogno del tuo aiuto, agente Miller.
Lucy indica la console. ― Lo hai sentito Jones. Sono un topo di biblioteca.
Steve sorride. ― Ma sai pilotare uno di questi cosi. Non sei così male.
― Ho fatto un corso col simulatore. L'ho fatta risultare come attività extracurriculare.
Steve ridacchia. ― Hai più qualità di quante io ne abbia mai avute.
― Tu hai i poteri.
― Senza i poteri non sono niente. E senza il Capo non ho nemmeno i poteri. Sono l'ultima ruota del carro.
― Sei troppo duro con te stesso.
― Senti da che pulpito. Tu sei la secchiona del gruppo.
Lucy accende il levicottero. ― D'accordo, andiamo a Baytown. Ma c'è un problema. Siamo a ottocento chilometri dall'obiettivo e questo coso raggiunge al massimo i quattrocento orari. Ci vogliono almeno due ore e a giudicare da quello che sta accadendo lassù in orbita non abbiamo che trenta minuti prima che da quelle parti comincino a piovere fulmini color viola.
― Ho visto situazioni peggiori.
― Davvero?
― Come quella volta nella base sottomarina.
― Hai un piano?
Steve salta fuori dal levicottero mentre si libra sopra la spiaggia.
― Che fai? ― grida Lucy.
Steve si posiziona sulla coda, le mani appoggiate alla carlinga. ― Ti do una spinta. Allaccia la cintura.
Lucy si volta appena prima di essere schiacciata con la schiena contro la poltrona. Il terreno sfreccia sotto il levicottero a velocità tale che è impossibile riconoscere i particolari. Tutto appare confuso in unico guazzabuglio di colori e forme appiattite.
Lucy chiude gli occhi. Quando li riapre su di lei incombe un vortice color viola che si sta formando nel cielo sopra la baia.
Steve fluttua all'esterno del levicottero, le braccia distese lungo il corpo. ― La festa non è ancora cominciata.
― Steve. ― Lucy indica un punto al centro della baia. ― Lo vedi?
Capitan Freedom si libra sopra una torre d'acciaio sulla cui punta è stata sistemata un'antenna parabolica puntata verso l'alto. L'intera struttura è appoggiata sul ponte di una petroliera.
Steve si getta in picchiata. ― Capo ― esclama frenando in volo. ― A cosa stai giocando?
― Vattene via, Steve.
― Dopo che mi avrai detto che stai combinando.
Capitan Freedom si alza verso di lui, le braccia incrociate sul petto. ― Vai via. Non te lo dirò di nuovo.
Steve scatta verso l'antenna. Capitan Freedom si lancia verso di lui, ma Steve scarta di lato e lo evita, proseguendo. Allunga il braccio in avanti. Due mani lo afferrano per le spalle e lo costringono a voltarsi.
Il volto di Capitan Freedom, l'espressione rabbiosa, incombe su di lui. ― Ti avevo avvertito. ― Con un calcio all'addome lo proietta dalla parte opposta.
Steve piroetta nell'aria, ruota su sé stesso e si getta verso l'antenna.
Capitan Freedom si lancia verso di lui, i pugni protesi in avanti. Steve cambia direzione e lo lascia sfilare, quindi lo afferra per le gambe e lo fa ruotare, lanciandolo come una trottola.
Capitan Freedom esegue un virata e si butta verso Steve, che alza le braccia per difendersi. Invece l'altro si abbassa e lo colpisce all'addome, scaraventandolo verso l'acqua.
Steve precipita come un sasso, gli occhi chiusi. A un metro dalle onde esegue una virata e riprende quota.
Capitan Freedom lo colpisce alla schiena con un calcio. Steve precipita, impatta con l'acqua sollevano una colonna schiumosa che si innalza per un ventina di metri.
Capitan Freedom guarda in basso, digrigna i denti e si lancia verso l'acqua a sua volta. Steve emerge dalle onde, le braccia distese in avanti con i pugni chiusi.
L'impatto tra i due produce uno spostamento d'aria che solleva onde di dieci metri. Steve e Capitan Freedom rimbalzano in direzioni opposte come due palle di gomma.
Sopra di loro il cielo si accende di viola. Il vortice ha raggiunto la sua massima estensione e si estende fino all'orizzonte.
― Andiamo via ― grida Steve. ― Tra poco ci friggeranno.
― Mantra aveva previsto tutto. ― Capitan Freedom indica la torre con l'antenna. ― Sapeva che avrebbero cercato di eliminarmi con quell'arma. Ritorceremo contro di loro le armi che hanno costruito.
― È una follia. Capo, solo tu puoi fermare tutto questo. Ti prego, torna in te.
― Non sono mai stato tanto lucido in vita mia, Steve. ― Alza le braccia al cielo, dove lampi violetti si riverberano nell'aria e percorrono le nubi come sottili filamenti. ― Il momento è arrivato. Sta per iniziare una nuova era. Entreremo nei libri di storia. Noi, scriveremo la storia.
― Capo... Mike ― grida Steve guardando il vortice che ruota su sé stesso sempre più veloce.
Una colonna di luce violetta precipita dal centro del vortice e colpisce l'antenna. Un lampo viola seguito da un rombo assordante squarcia l'aria. Lo spostamento d'aria proietta Steve lontano, lo fa roteare nell'aria e lo trascina fino al promontorio alle sue spalle.
Un globo color viola si forma in corrispondenza della petroliera, a fagocita assieme all'antenna e alla torre d'acciaio. La figura di Capitan Freedom si staglia nella luce viola accecante prima di venire a sua volta ingoiato dalla luminescenza. L'aria è attraversata da scosse color cremisi che sembrano rincorrersi, legarsi e poi sciogliersi generando altre scariche.
Un secondo lampo dissolve il globo violaceo. Al suo posto, una colonna di energia originato dall'antenna si innalza sopra la baia fino alle nubi, dove un oggetto circolare che oscura persino il vortice viola sembra formarsi nell'alone luminoso.
Capitan Freedom precipita verso l'acqua, le membra agitate dalla sferza dell'aria. Steve si getta verso di lui e lo afferra prima che colpisce l'acqua. Scariche violacee danzano sul suo corpo. Gli occhi sono serrati, la bocca semiaperta.
― Tieni duro, Capo ― geme Steve volando oltre il ponte e poi verso il porto, dove atterra su uno dei molti di pietra.
Sopra di loro un boato fa tremare i vetri dei grattacieli.
Una folla di curiosi si è radunata per strada. Si scorgono i led dei veicoli della polizia. Volti preoccupati fissano Steve che adagia con delicatezza sul molo di pietra Capitan Freedom. Nella folla si intravedono uomini e donne con costumi dai colori sgargianti e maschere calcate sul viso.
L'oggetto circolare prende forma tra lampi violetti. Un disco d'argento largo quanto una città riflette il sole che sta spuntando da dietro le nuvole. Più sopra il vortice color viola ha smesso di ruotare e si è ridotto di dimensioni. Da esso si dipanano filamenti di energia dello stesso colore che formano dei nodi dove si incrociano.
Un ultimo rombo scuote i palazzi di Baytown. I vetri vanno in frantumi proiettando schegge in tutte le direzioni. La gente assiepata sul molo e per le strade vene sbalzata a terra. La terra viene scossa come percossa dal piede di un gigante.
Steve alza la testa di scatto. Poco sotto le nuvole, il disco d'argento incombe sulla baia e la città. Al centro un rigonfiamento circolare è percorso da linee d'energia color viola che lanciano barbagli cupi in tutte le direzioni.
― È tornato ― mormora Capitan Freedom. ― Mantra è di nuovo tra noi.

 
  
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