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Autore: BettyLovegood    06/12/2014    5 recensioni
Alice è una semidea.
Il suo migliore amico Lucas è un satiro.
Ha un fratellastro gemello che non ha mai conosciuto.
Suo padre è un dio.
La morte di sua madre non è stata casuale.
Dal capitolo 5:
Alice si era definitivamente stancata. –Mi sapete dire chi diamine è questo Percy?- urlò improvvisamente.
 Ma la ragazza non dovette aspettare una risposta. Qualcuno uscì dalla porta.
 Era un ragazzo alto con i capelli neri scompigliati e gli occhi verde mare. Era la copia esatta di Alice.
La ragazza lo studiò: il modo in cui curvava le spalle, il viso, i lineamenti , tutto era così simile a lei.
Era come vedere se stessa in versione maschile.
Dal capitolo 14:
-Alice, domani posso dire a tutti di essere andato a letto con te?- Mi ha chiesto improvvisamente.
 Ho alzato la testa per guardarlo e lui é scoppiato a ridere.
 -Sto scherzando!- ha detto.
 Ho riso insieme a lui. Se c'é una cosa che Leo sa fare é farmi ridere nei momenti più tristi e io lo adoro per questo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Mostri, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Alice passó il tempo a parlare con Annabeth di libri. Quella ragazza le piaceva sempre di piú.
Era una figlia di Atena, dea della saggezza ed era la la ragazza di Testa d'Alghe ovvero Percy. Annabeth amava leggere, nonostante la dislessia, ed era un'appassionata di architettura.
Alice non si accorse neanche che erano arrivate in un ampio spazio all'aperto dove si trovavano lunghi tavoli su cui erano posati stoviglie dall'orlatura dorata. Molti ragazzi erano già seduti e parlavano tra di loro. Quando videro arrivare Alice si fermarono ad osservarla e a mormorare tra loro. La ragazza li ignoró voltandosi verso Annabeth che la condusse davanti ad un lungo tavolo che si trovava vicino ad un fuoco.
Alice  domandó come mai il fuoco era acceso con quel caldo e Annabeth le spiegó che era il fuoco di Estia, perennemente acceso.
Dietro il tavolo Alice vide le zampe di uno cavallo. Stava per chiedere cosa ci facesse in cavallo a pranzo quando si accorse che quello che aveva davanti non era un semplice cavallo: dalla vita in su era un uomo.
Alice scavó nella sua testa alla ricerca della definizione giusta per quell'uomo-cavallo e si ricordó dei centauri.
Il centauro la studiò curioso, aveva qualcosa di familiare come se l'avesse giá visto.
-Alice lui è Chirone, il nostro direttore- disse Annabeth improvvisamente.
La ragazza sorrise porgendo una mano che l'uomo strinse forte.
Chirone, quel nome l'aveva giá sentito.
-Benvenuta al Campo Mezzosangue Alice.- le disse Chirone. -Mi dispiace per l'accoglienza, di solito saltiamo i nuovi arrivati diversamente ma purtroppo con i romani che ci cercano abbiamo un pó di problemi- il centauro le sorrise debolmente. Nella sua voce c'era qualcosa di rassicurante e Alice continuó a pensare di averlo giá visto.
-Non si preoccupi, ho avuto una splendida accoglienza- disse lei sorridendo ad Annabeth che le rivolse a sua volta un sorriso.
Chirone studió Annabeth per un pó in silenzio.
-Come stai?- le chiese abbassando in pó il tono della voce.
Il sorriso sul volto di Annabeth sparí. -Un pó meglio grazie a Clove, ma non vanno ancora via- rispose la ragazza.
All'improvviso Alice si ricordó dove aveva giá visto Chirone: nel suo sogno, quello dove c'era Percy. Chirone era l'uomo sulla sedia a rotelle. Nel sogno Chirone e Percy avevano parlato di una ragazza, Annabeth che soffriva di incubi.
Alice guardó Annabeth da piú vicino e notó delle profonde occhiaie ben nascoste dal trucco.
-Non preoccuparti, passerá.-   disse Chirone con un sorriso.
Annabeth non rispose, stava osservando Percy seduto ad un tavolo insieme ad altri ragazzi.
-Bene, é arrivato il momento di presentare la nostra nuova amica - aggiunse Chirone sorridendo ad Alice.
Si spostarono verso il centro, vicino al fuoco.
Chirone batté uno zoccolo a terra per attirare l'attenzione di tutti. Gli occhi di tutti i semidei erano puntati su Alice.
La ragazza passó uno sguardo sui volti dei ragazzi e poi spostó lo sguardo sul fuoco. C'era qualcosa di rassicurante in quel fuoco.
-Allora semidei lei é Alice, viene dall'Italia- inizió Chirone con voce forte. -É arrivata stamattina. Non é stata ancora riconosciuta quindi fino a quando non saprá chi é il suo genitore divino dormirá nella capanna 21-
Alice alzó lo sguardo come per salutare i presenti ma quando vide tutti quegli cocchi puntati su di lei e quando senti chiaramente qualcuno dire -Per me non dovrebbe stare quí, é cosí simile a lui. Puó significare solo guai- abbassó velocemente lo sguardo sul fuoco, dove per un momento vide la figura di una bambina che la salutava.
-Bene- continuó Chirone - Spero che vi comportiate bene con lei- il centauro spostó lo sguardo su un tavolo dove una grossa ragazza con i capelli castani raccolti in una bandana stava fissando Alice con troppa intensitá. -E pochi scherzi- aggiunse guardando due grossi ragazzi che sbuffarono contemporaneamente contrariati.
-Scherzi?- sussurró Alice ad Annabeth.
La bionda sorrise -É una sorta di benvenuto da parte dei fratelli Stoll- disse rivolgendo lo sguardo ai due ragazzi che ora stavano parlando tra di loro. -Per la maggior parte delle volte non é niente di pericoloso, non preoccuparti- aggiunse.
-Bene, ora é arrivato finalmente il momento di mangiare. Buon appetito a tutti- annunció Chirone con un sorriso.
I semidei tornarono a parlare tra loro.
Il centauro salutó Alice e Annabeth e si incamminó verso il suo tavolo.
-Vieni andiamo a magiare- disse Annabeth conducendo la ragazza verso un tavolo dove erano giá seduti Percy, Jason e Piper insieme ad altri tre ragazzi.
Annabeth scivoló nel posto libero al fianco di Percy e gli diede un bacio sulla guancia.
Alice si accomodó vicino ad una ragazza dalla pelle scura e i capelli ricci che la stava fissando.
-Ragazzi lei é Alice, e a quanto pare é una mia sosia- disse Percy con un sorriso.
-Alice lui é Frank- aggiunse facendo un gesto verso un ragazzo alto e muscoloso con tratti orientali nel viso seduto al fianco della ragazza dalla pelle scura. Frank, che stava spostando velocemente lo sguardo da Alice a Percy, sentendo il suo nome trasalí e fece un cenno di saluto alla ragazza.
-Lei é Hazel- continuó Percy indicando la ragazza al suo fianco  che continuó a fissarla rivolgendole un -Ciao-
-E lui é Nico- concluse indicando un ragazzo magro dai capelli neri e la pelle bianca seduto al fianco di Annabeth che le rivolse uno strano sorriso salutandola con un -Ciao- .
Alice ci mise un pó a capire che il ragazzo l'aveva salutata in italiano.
-Sei anche tu italiano?- chiese.
Nico fece un sorriso triste - Mia madre era italiana, ho passato un pó della mia infanzia in Italia ma poi ci siamo trasferiti quí.-
Alice sorrise al ragazzo.
-Allora abbiamo fatto le presentazioni, ora si puó mangiare-? disse improvvisamente Jason. -Che c'é? Ho fame!- aggiunse guardando Piper che gli aveva dato un pugno sul braccio.
-Ehm, io sono vegetariana.- disse Alice.
Piper spostó lo sguardo da Jason ad Alice con un grade sorriso. -Anche io- disse -Scelta personale?- chiese
Alice sorrise -Beh praticamente il mio amico satiro mi ha minacciato di non rivolgermi piú la parola se mangiavo ancora carne e cosí pian piano mi sono abituata-
Piper sorrise - I piatti sono magici, pensa al tuo cibo preferito e ti comparirá nel piatto-
Alice spostó lo sguardo sul piatto di Percy e vide che stava mangiando un hamburger con delle patatine blu. Stava per chiedere perché mangiava patatine blu ma Annabeth intercettó il suo sguardo e le rivolse un sorriso per dirle di lasciare perdere.
Alice si concentró sul suo piatto e pensó ad una cotoletta di soia, quella che mangiava sempre con Lucas a pranzo.
Nel suo piatto comparve immediatamente il cibo.
-Forte- commentó.
Percy le rivolse un sorriso e si alzó dal tavolo con il suo piatto in mano. Alice lo vide attraversare la sala fino al fuoco dove buttó un pezzo del suo hamburger nelle fiamme mormorando qualcosa. Anche altri ragazzi fecero la stessa cosa di Percy.
-É un offerta agli dei.- le spiegó Annebth. -Prima di iniziare a mangiare si prende un pezzo del cibo e si getta nelle fiamme dicendo il nome del dio a cui é stato offerto-
Alice guardó il suo piatto e poi Annabeth.
-Ti accompagno io, non preoccuparti - le disse con un sorriso.
Alice si alzó e raggiunse la ragazza ed insieme si in camminarono vero il fuoco sotto gli occhi di tutti.
Alice sbuffó e Annabeth le rivolse un sorriso rassicurante.
Una volta arrivate al fuoco Annabth prese un pezzo del suo agnello e lo gettó tra le fiamme dicendo -Per Atena, dea della saggezza-.
Alice si avvicinó alle fiamme e gettó un pezzo della sua cotoletta.
-Al mio padre divino, sperando che ti ricorderai presto di me- mormoró.
-E spero che ti piaccia la soia -aggiunse tra sé e sé.

Una volta tornate al tavolo Jason spiegò ad Alice che anche Hazel e Frank erano romani ed avevano partecipato insieme all'avventura sulla nave volante.
-Ehi, aspettate un attimo.- disse improvvisamente Piper. -Dov'é  Leo?- chiese.
In quel momento un ragazzo alto e magro, con i capelli castani si avvicinó sorridente al tavolo. -Sentivi la mia mancanza Pips?- chiese accomodandosi al fianco di Alice.
Aveva la maglietta del Campo bruciacchiata e sporca di grasso. Ad Alice ricordó un elfo.
-Si come si sente la mancanza di una spina nel fianco- commentó Frank.
-Sta un pó zitto Zhang-  sbuffó il nuovo arrivato.
-Allora dove sei stato tutto questo tempo?- gli chiese Piper con un sorriso.
Il volto di Leo si illuminó. -Da Festus, ho quasi finito di aggiustarlo.-
Jason lasció cadere la patatina che si stava portando alla bocca. -Potrà volare di nuovo?- chiese.
Leo sorrise soddisfatto -Sicuro amico, e andrá anche piú veloce grazie alla sfera di Archimede-
-Fantastico- commentó il figlio di Giove con un sorriso.
Alice stava per chiedere chi fosse Festus quando Leo si alzó dal tavolo con il suo piatto.
-Scusate, vado ad offrire a mio padre un pó del mio tacos prima che mi scaraventi addosso qualche pezzo di metallo- disse.
Alice lo guardó, nonostante quel ragazzo non si fosse neanche accorto della sua presenza lo trovava stranamente simpatico. Forse era per il sorriso, che a quanto pare non scompariva mai dal suo viso.
Leo si bloccó improvvisamente e rivolse uno sguardo ad Alice.
-Tu sei la nuova arrivata giusto?- chiese.
Alice annuí e Leo si sedette nuovamente al suo fianco.
-Hola chica, soy Leo Valdez hijo de Efesto- le disse sorridendo e porgendole la mano.
Alice scoppió a ridere. Capiva bene lo spagnolo, lo aveva studiato durante un corso a scuola. -Placer, yo soy Alice. Pero no soy espanola, soy italiana."- gli disse stringendogli la mano.
Leo sbuffó -Italiana. Nico, sempre il solito fortunato- disse spostando lo sguardo verso il ragazzo che stava mangiando un pezzo di pizza.
-Beh peccato che a Nico non piacciono le ragazze- disse Jason con un sorriso.
Nico arrossí e lanció un pezzo di salame addosso al ragazzo che scoppió a ridere. -Sta zitto Grace!- gli disse.
-Con permesso io vado a dar da mangiare a mio padre.- si intromise Leo alzandosi.
Alice lo guardó allontanarsi.
-É sempre cosí?- chiese.
-Oh, a volte é anche peggio- disse Frank con una smorfia.
I ragazzi scoppiarono a ridere.
-Efesto é il dio del fuoco giusto?- chiese nuovamente Alice.
Annabeth annuí -Del fuoco, degli artigiani e dei fabbri. I suoi figli sono abili costruttori - disse.
-E infatti il quí presente Leo Valdez ha costruito una nave volante che ci ha portato fino in Grecia- si vantó Leo che era appena tornato al tavolo.
-Sicuramente non sono figlia di Efesto, io non so riparare niente, per lo piú distruggo.- disse Alice.
Leo scoppiò a ridere. -Tanto meglio, cosí almeno posso provarci con te-
Alice arrossí e abbassó lo sguardo sul suo piatto.
-Valdez sempre molto carino - disse Frank con un sorriso. -Non starlo a sentire, é solo un idiota- aggiunse.
Leo fece spallucce si concentró sul suo tacos.
Alice lo studiò. Quel ragazzo aveva qualcosa che la attirava. Senza dubbio era carino, ma quello che aveva colpito di piú la ragazza era il fatto che era l'unica persona che aveva incontrato che ancora non le aveva ricordato di quanto fosse identica a Percy.
Leo spostó lo sguardo dal suo tacos e incroció gli occhi verdi di Alice.
-Allora un pó ti interesso- disse con un sorrisetto.
Alice guardó gli occhi castani del ragazzo. - Mi chiedevo come mai non mi hai ancora detto che sono identica a Percy- disse lei.
Leo spostó lo sguardo da Alice a Percy e poi di nuovo ad Alice, come se si fosse appena accorto della somiglianza.
-Tu simile a lui?- chiese ridendo. -Ma dai tu sei cosí bella!- disse.
Alice arrossí nuovamente. Nessuno le aveva mai detto che era bella.
-Ehi Valdez cosa vorresti dire con questo?- chiese Percy con una finta aria offesa. -Che io non sono bello?-
Leo rise. -Beh, diciamo che non sei il mio tipo.-
Tutti i presenti scoppiarono a ridere, tranne Nico che fissava intensamente la sua pizza.
-Allora Jason mi ha raccontato che siete stati in Italia- chiese Alice.
-Si, grazie alla mia splendida nave- aggiuse Leo.
-Dove site stati?- domandó Alice.
-Oh dei, no!- disse Piper improvvisamente.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese Alice alla ragazza.
Ma non ebbe risposta, una ragazza alta con i capelli castani e il volto pesantemente truccato si avvicinò al loro tavolo.
Indossava anche lei la maglia del Campo, anche se la sua era ricoperta interamente di brillantini. Ogni volta che un raggio di sole arrivava da lei la sua maglia brillava. Ad Alice ricordó un film  che una volta aveva visto con Lucas dove il protagonista era un vampiro che alla luce del sole brillava invece di disintegrarsi.
-Tu devi essere la nuova arrivata- disse la ragazza con voce stridula rivolgendo lo sguardo ad Alice. -Io sono Drew, figlia di Afrodite- continuó la ragazza senza aspettare risposta.
Alice spostó involontariamente lo sguardo da Drew a Piper che stava guardando la nuova arrivata con sguardo assassino.  Quelle due non si somigliavano per niente eppure erano figlie della stessa madre.
-Oh ciao Piper- Drew rivolse un sorriso malefico alla sorella che non rispose.
-Allora Alice, sono quí per farti una proposta- continuó la ragazza. -Che ne dici se vieni con me a sederti al tavolo di Afrodite? Sei abbastanza carina da poter stare con noi-
Drew indicò con un gesto il tavolo alla loro sinistra dove tutti quelli seduti li stavano fissando.
-Sai non sei costretta a stare qui con loro- aggiunse guardando con aria disgustata prima Leo che aveva la maglia macchiata e poi Nico che, se possibile, era diventato ancora di piú bianco.
-Drew va via- disse improvvisamente Piper. Jason le teneva fermo un braccio per non farla alzare.
Drew fece finta di niente. Continuó a fissare  Alice. -Allora cara, il nostro é un tavolo esclusivo, facciamo sedere solo i piú carini del Campo e soprattutto li selezioniamo.- disse. -Sai non vogliamo che certi intrusi stiano tra di noi- aggiunse gettando un'altra occhiata disgustata a Nico che stava stringendo forte il tavolo con le mani mentre Annabeth gli sussurrava qualcosa all'orecchio.
Hazel al suo fianco irrigidì. -Come ti permetti?- disse. Aveva parlato per la prima volta da quando Alice si era seduta al tavolo.
Drew le rivolse uno sguardo sprezzante. -Romani- disse -Loro ci danno la caccia e noi li ospitiamo-
Alice si era definitivamente stancata di quella ragazza, le ricordava tutte quelle ragazzine che a scuola la prendevano in giro perché non aveva i genitori o non aveva abbastanza soldi da comprarsi gli abiti firmati.
-Cos'hai che non va scusa?- le chiese guardandola dall'alto in basso.
Drew la fissó per un secondo prima di parlare. -Come scusa ?- chiese.
-Ho chiesto se hai qualcosa che non va, che non ti funziona.- spiegó Alice. -Perché sai mi hanno detto che il mio amico qui- indicò con un gesto Leo - é in grado di riparare tutto. Posso chiedergli se puó dare un'occhiata al tuo cervello.-
Leo sputó la bevanda che stava bevendo.
Drew assunse un'aria offesa. -Come osi? Tu piccola...-
-Leo che ne dici?- la interruppe Alice guardando il ragazzo che si stava ripulendo.
Leo guardó Drew dalla testa ai piedi divertito. -Mi dispiace, non credo ci sia molto da fare. - disse assumendo un' aria professionale.
Drew ringhió. -Me la pagherai, sei solo la brutta copia di Percy Jackson, non crederti tanto importante ragazzina.- le disse.
-Fino a poco fa volevi invitarla al tuo esclusivo tavolo cara Drew. Non ti sembrava solo una brutta copia prima no?- le disse Percy con un sorriso.
Drew lanciò un' occhiataccia anche a lui e se ne andó muovendo vistosamente i fianchi.
-Io l'ammazzo- disse Piper.
-Mi dispiace Alice- aggiunse guardando la ragazza.
Alice le rivolse un sorriso.
-Non é mica colpa tua sei hai una sorella idiota no?- disse Leo.
Tutti scoppiarono a ridere, perfino Nico che aveva ritrovato il suo chiaro colorito.


L'ANGOLO DELLA SCRITTRICE :3
Tatatataaaaan! Ecco il nuovo capitolo :3
In questo capitolo incontriamo Leo. Si, il grandissimo Leo Valdez :3
Vabbè ci sono anche Hazel, Frank, Nico e quell'antipatica di Drew ma soprattutto c'è Leo ;D
Un grande grazie a ValeryJackson per avermi aiutata con lo spagnolo ;) <3
Spero che vi piaccia il capitolo :D
Ringrazio oceanichesisfiorano , Lovely_book e l'onnipresente Angy per aver recensito. Siete la mia gioia :3
Ringrazio anche tutti quelli che leggono la mia storia:3
Ah, un'ultima cosa. Se trovate qualche differenza di descrrizione tra i personaggi dello zio Rick e i miei è perchè la mia testa ha deciso di cambiarli ;3
Al prossimo capitolo.
With love BettyLovegood

   
 
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