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Autore: Midnight Lies    07/12/2014    7 recensioni
E se quando Ryuk lasciò sulla Terra il Death Note, Light non fosse stato l'unico a vederlo cadere?
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[Dal testo:]
"Nora seguiva dei valori che riteneva importantissimi, come l'amicizia e la lealtà, per questo Light sapeva che avrebbe mantenuto il segreto sia che lo ritenesse giusto sia che lo ritenesse sbagliato, raccapricciante. Non avrebbe detto nulla a nessuno a prescindere, su questo Light non aveva dubbi.
Il punto era che uno dei più grandi valori, insieme a quelli, per lei era anche la vita."
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"«Forza, prova a uccidermi. Forza. Prova a uccidermi. Ti vuoi muovere?»
E, senza rendersene conto, i due adolescenti pensarono la stessa cosa.
"Ma che..." "...bastardo."
Eppure, quel "bastardo" iniziava leggermente a piacere, a Nora.
Schietto, provocatorio, attento ad ogni dettaglio, che fosse rilevante o meno. Sotto quell'aspetto erano uguali.
Sotto altri probabilmente erano agli opposti."
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"«Mi chiedo perché, a detta tua, io non debba pensarlo.» rispose semplicemente il ragazzo di fronte a lei.
«Vedi, se fossi un serial killer, non ucciderei come fa Kira. Perché avanti, se non ci si sporca le mani non c'è gusto.»"
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I PENSIERI COLORATI SONO STATI UN'IDEA DI "RYUZAKI ERU", MERAVIGLIOSA AUTRICE DI "ANOTHER WORLD" (splendida fanfiction)
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Nuovo personaggio, Ryuuk, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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18. Ti prego


«Joey! Ci hai messo una vita!» disse la ragazza, pur avendo la sua voce un tono sollevato: almeno suo fratello finalmente era arrivato.
Era un giovane uomo sulla trentina, capelli lisci neri e occhi nocciola chiaro. Era di un'altezza media e di un fisico longhilineo.
«Sì, ok, ma ora metti giù la pistola. Non si sa mai che ti parta con colpo. Come la volta scorsa...» Rabbrividì al ricordo.
Lei sospirò, abbassandola e distogliendo lo sguardo. Lo seguì verso la macchia sotto il tappeto. «Non l'avevo fatto apposta... E poi ti ho mancato, quella volta...»
Joey sorrise, guardandola e dandole un bacio sulla fonte. «Pazza...» fece per aggiungere "paranoica", ma dopo tutto quello che le era successo a sedici anni tutta la paranoia della ragazza era molto più che plausibile.
Tornò a fare il giro della casa, tranquillizzando così Nora. 
«Comunque,» ricominciò lui «potrei essere stato io senza accorgermene»
«Stamattina sei uscito dieci minuti prima di me, e non c'era quando sono uscita io»
Joey sospirò.
Qualche ora dopo la ragazza era col naso tra le pagine di un libro. Immersa nel mondo fantasy, cercava di distrarsi, cercava di non pensare a loro
La verità era che le facevano paura, temeva che potesse succedere di nuovo.
Girò la pagina.
E se inceve fossero riusciti a trovarla? Avrebbe passato tanti di quei guai, tante di quelle agonie... Avrebbe preferito che la uccidessero, piuttosto che rivivere il suo trauma di nuovo.
Aggrottò la fornte. Non aveva tenuto conto di nemmeno una parola di tutto ciò che aveva letto.
Inspirò, leggermente seccata, tornando indietro di due pagine. Dopo qualche frase, chiuse il libro: la voglia di leggere era passata. Prese il portatile e, aprendo Messenger, notò che il ragazzo era online.
Fece per scrivergli, ma lui la battè sul tempo, facendola sorridere.

Matt scrive: Nora!
Nora scrive: Heyy!


Matt era un ragazzo inglese della sua stessa età, conosciuto qualche mese prima in un gioco di ruolo online. Non l'aveva mai visto, nemmeno in foto, ma a giudicare dall'avatar usato in quel gioco doveva essere rosso e dagli occhi verdi.
Non sapeva molto altro, di lui, a parte che condivideva la stanza con altri ragazzi a Winchester. Qualcosa che centrasse con una casa di un certo Wammy.
Da qualche giorno, ormai, si era resa conto di voler più bene a lui che a Light, anche se il castano le mancava incredibilmente. 
Non l'aveva nemmeno più visto, a scuola, ormai la ragazza passava ogni più piccolo momento libero a disegnare. Se le fosse passato di fronte sarebbe stata capace di non accorgersene, fogli in grembo e matita in mano.
Senza contare che erano in vacanza, in quei giorni freddi.

Matt scrive: Come stai?
Nora scrive: Ho solo paura che dei tipi vengano ad ammazzarmi hahahaha vabbeh, a parte gli scherzi, sono un po' stanca, giornata di merda. E tu?
Matt scrive: Perché, che è successo?
Nora scrive: Ma niente, solo che sono circondata da coglioni e ho paura che una mia amica ce l'abbia con me per colpa di altri... T.T Eh, vabbeh. Tu che mi racconti?
Matt scrive: Allora, tieniti forte... Sto per venire a Tokyo!



«I miei complimenti, dillo a tutto il mondo» commentò irritato Mello.
Matt lo guardò, sorridendo, per poi tornare a posare lo sguardo sullo schermo.

Nora scrive: OH MIO DIO. Mi stai prendendo per il culo...?
Matt scrive: No affatto! Vengo con un amico :D
Nora scrive: Oddio, hai già prenotato l'albergo?? Perché se vuoi potete venire a stare da me per un po', la casa è grande, e gli alberghi costano
Matt scrive: Mmh.. Non saprei...
Nora scrive: Dai, sarebbe fantastico!


«Mello, ho un'amica che si è proposta di ospitarci...»
«Non se ne parla.»
«Non sappiamo per quanto tempo resteremo in Giappone, i soldi potrebbero non bastarci. Non mi piace approfittarne, ma è meglio spendere in cose più utili che in camere d'albergo, non ti pare?»
Il ragazzo dai capelli biondi gli regalò uno sguardo palesemente irritato: essere ospiti di qualcuno stava a significare che avrebbe dovuto usare un minimo in più di educazione, controllare il suo carattere e le sue azioni qualora non andassero a genio al padrone di casa. E non gli andava.
Ma dopo tutto, le priorità erano altre.
Distolse lo sguardo, la fronte ancora corrugata. «Vedremo.»

Nora scrive: ...Matt? Sei ancora quì?
Nora scrive: Qui*


Matt tornò al computer, digitando la risposta.

Matt scrive: Non so... diciamo forse? :)


***

Una risata. 
Ovunque le faceva male.
Due grandi mani sul suo corpo. 
Erano quelle a farle male. Erano anche quelle.
Non capiva molto di ciò che la circondava.
Il motivo era semplice: LSD.
Tutto quello che sentiva era il dolore. Ovunque.
Non era la prima volta. E pregava sempre fosse l'ultima.
Inutilmente.
Anche le lacrime, le suppliche, i "ti prego...", erano inutili.

Nora aprì gli occhi, svegliandosi.

Il fiato accelerato, la scomoda posizione, la frequenza con cui Nora si svegliava durante il sonno leggero, almeno tre volte a notte. Tutto questo si vedeva benissimo attraverso le telecamere ad infrarossi posizionate nei più nascosti angoli della camera.
Incubi, sicuramente.
Aveva una confezione di sonniferi, ma non li usava. Probabilmente, data la sua paranoia, voleva potersi svegliare in fretta in caso di vera necessità. 
La ragazza nascondeva qualcosa, quello era evidente, ma cosa? Non sembrava riguardare il caso Kira, in realtà. 
Ma qualunque cosa fosse, in quella notte sembrava essere tormentata proprio da quello.
Dall'altro lato dello schermo, Nora aprì gli occhi, lo sguardo vuoto per qualche attimo, prima di svegliarsi completamente.
Guardò per un lungo attimo il soffitto, per poi sospirare pesantemente e girarsi su un fianco.
«Che palle...» disse, la voce impastata dal sonno.
L bevve rumorosamente un sorso di the caldo.
"Che cosa nascondi, Nora Silversoul...?"




Ciao a tutti.
Mi scuso per il ritardo, mi scuso per l'ora indecente in cui ho pubblicato, mi scuso se il capitolo potrebbe essere venuto male, mi scuso se troverete degli errori, ma qui sono più delle 2:20 (3:20, in Italia) e sto morendo di sonno.
Sono rimasta sveglia per finire il capitolo, che non è nemmeno tanto lungo.
Ad ogni modo, sono stressatissima e molto pressata, in questo periodo, e non potrò pubblicare nessun capitolo di questa fic fino al 15 dicembre, se non oltre.
Scusate se in questa nota finale sembro fredda o chissà che altro, ma sto morendo di sonno, di freddo, di stanchezza, di tutto.
Per restare sveglia sono qui che ascolto il Matt's Theme.
E niente, grazie mille di aver letto, e grazie dell'attenzione. 
Ci sentiamo presto!

 
   
 
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