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Autore: dandelion10    07/12/2014    0 recensioni
questa è la storia della vita di una ragazza dolce, gentile ma soprattutto forte. Infatti, nonostante i dubbi e le avversità continuerà a proseguire il cammino, che è stato tracciato per lei, alla ricerca della felicità.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo la famosa ecografia che fecero i miei genitori per sapere il sesso del futuro nascituro, passarono un bel po’ di settimane durante le quali, insieme ai miei genitori costruimmo la cameretta per il mio fratellino, anche se forse sarebbe più onesto dire che a costruirla fu mio padre mentre mia madre, che mi teneva in braccio, gli diceva come creare la cameretta perfetta. Il pomeriggio del 12 marzo del 1998 nacque il mio bellissimo fratellino. Appena i miei occhi si sono posati sul quel tenero visino, si sono illuminati, era così tenero! Pesava 3kg e 100g e quando mio padre mi avvicinò a lui gli toccai quelle soffici manine e le baciai. I miei genitori erano felicissimi, mamma aveva avuto un parto molto più tranquillo rispetto al precedente e il mio fratellino non riportò nessun problema, era sano come un pesce. Mio padre mantenne la promessa che aveva fatto a sé stesso e diede a mio fratello il nome di suo padre: Giuseppe. Mia madre e Giuseppe rimasero in ospedale per tre giorni e poi tornarono a casa. All’inizio fu un po’ traumatico avere un nuovo componente in famiglia, la mamma era sempre occupata con Giuseppe e non aveva il tempo di giocare con me e quando il mio fratellino dormiva mia madre si addormentava insieme a lui. Isotta si rese conto di non potercela fare a stare dietro ad un neonato ed ad una bambina di due anni che comunque aveva bisogno di cure e attenzioni, per questo chiese ai suoi genitori di poterli andare a trovare per poterla aiutare per qualche tempo. Così i miei nonni vennero a stare da noi ed io iniziai a passare tantissimo tempo con loro e mi legai in particolar modo alla mia dolce nonnina, infatti ancora oggi quando vado a Pavia la persona con cui passo più tempo è proprio lei, perché io adoro stare con mia nonna, è la persona che amo di più al mondo, è il raggio di sole che illumina le mie giornate e spero tanto di poterle assomigliare almeno un po’, un giorno. Nel frattempo il mio fratellino cresceva e diventava sempre più bello, era la fotocopia di mio padre, con i capelli ricci e neri, due guance paffutelle da prendere a morsi, ma devo dire che la cosa che adoravo di lui, e che adoro ancora oggi, sono quelle gemme verdi brillanti che ha al posto degli occhi. Ebbene sì il mio cucciolotto aveva ereditato gli occhi smeraldini che aveva la mia bisnonna, degli occhi brillanti che luccicavano pieni di gioia e vitalità. Esattamente tre mesi dopo la nascita di Giuseppe mia madre rimase nuovamente incinta sconvolgendo il mio povero papà che non si aspettava di avere un altro figlio così presto. Dopo la scoperta, partimmo per Pavia per condividere la lieta notizia con il resto della famiglia ma soprattutto con i nonni che, purtroppo erano tornati a casa loro già da qualche settimana. A quanto pare mio padre non fu l’unico che rimase sconvolto dalla notizia, infatti sia i nonni che gli zii in un primo momento hanno pensato che i miei li stessero prendendo in giro ma, abbandonarono ogni dubbio quando mia madre mostrò loro la prima ecografia che mostrava, più o meno, la mia futura sorellina. Quell’anno passammo tutte le vacanze estive a Pavia e quasi tutti i giorni mia zia mi portava a fare il bagno in piscina insieme a due miei cugini di secondo grado: Greta ed Edoardo. Questi due miei cugini non mi sono mai piaciuti in particolar modo. Greta era una bambina dai lunghi capelli ricci di un colore molto scuro, quasi neri, aveva degli occhi marroni molto grandi ma soprattutto aveva lo strano bisogno di stare perennemente al centro dell’attenzione. Edoardo invece, era un bambino un po’ paffutello, con i capelli castani, gli occhi quasi color ambra ma, la cosa che detestavo di più di lui era il fatto che mi tirava sempre i capelli senza nessun motivo. A causa di questi miei due cugini non mi piaceva molto andare in piscina ma quando ci veniva anche mia madre con Giuseppe mi trasformavo nella bambina più felice del mondo, infatti “rubavo” il mio fratellino per poter fare il bagno insieme a lui e alla mia dolce zietta. L’estate giunse al termine e mio padre ci riportò tutti a casa, perché lui doveva ricominciare a lavorare nel suo ufficio di Milano. Passarono i giorni, i mesi ed io ed il mio fratellino continuammo a crescere ed insieme a noi cresceva anche il pancione della mia mamma che, dopo aver fatto un’ecografia accompagnata da mio padre, scoprì di aspettare nuovamente una bambina. Giuseppe imparò a gattonare, a parlare e infine a camminare. È stato bellissimo poter assistere alla crescita del mio cucciolotto, io e lui da bambini eravamo legati da un legame indissolubile, dove ero io c’era anche Giuseppe e per questo, per un bel po’ di tempo, abbiamo anche condiviso la mia cameretta e la sua divenne quella della nostra sorellina. Arrivò il compleanno di mio fratello e mamma e papà invitarono a casa tantissime persone per festeggiare tutti insieme questo speciale evento, vennero perfino i miei nonni che ci fecero un regalo bellissimo infatti, ci dissero che sarebbero rimasti con noi per aiutare mamma visto che, la data del parto si stava avvicinando. La festa fu bellissima ed io la passai in compagnia dei miei amici, Daniele e Francesco. Passarono due settimane dalla festa ed arrivò la data del parto. Il 27 marzo del 1999 venne alla luce la mia sorellina che i miei genitori chiamarono Elisabetta. Alla nascita la piccolina pesava 2kg e 900g, aveva sulla sua testolina una peluria bionda, degli occhioni color nocciola e per fortuna sia lei che mia madre stavano benissimo. Da quel giorno la vita in famiglia cambiò drasticamente, mamma iniziò a fare i salti mortali per gestire noi tre piccole pesti e mio padre cercava di aiutarla in tutti i modi che poteva, quando non lavorava. In poche parole, con la nascita di Elisabetta iniziò la loro avventura che ancora oggi stanno vivendo.
  
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