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Autore: misspunk94    04/11/2008    3 recensioni
Due occhi grigi si spalancarono all'improvviso, una mano piccola e delicata scostò i capelli lisci e lunghi dalla fronte, un corpicino minuto e pallido si sollevò dalla fredda terra. la piccola creatura girò la testa prima a sinistra poi a destra come per osservare ciò che la circondava, come se non ricordasse come c'era arrivata in quel luogo, come se fosse estranea.
ATTENZIONE: CONTIENE TERMINI VOLGARI!!!! A CHI NON PIACCIONO...NON LEGGA!!! E SCENE LEGGERMENTE HOT...QUINDI PER CRITICARE...NON LEGGETE DIRETTAMENTE...CHIARO???
Genere: Fantasy, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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29.

-amore.

-dimmi.

-ti amo.

-lo so lia, anche io.

 

erano abbracciati nel letto, lei con la testa sopra lui e con la mano sul suo petto.

Poi si girò le lo guardò negli occhi.

Non avevano fatto l'amore. A leonard non gli sembrava il caso. Lia era sconvolta per la storia del pugale, era stanca per il viaggio, quindi

non voleva stancarla ancora di più.

 

-piccola, io domani...

-domani cosa?

-devo andare...

-?

-a combattere.

 

La parola gli uscì come un soffio.

 

-cosa?!

-si.

-non puoi!

-sono un soldato lia!

-no, tu sei...

-un soldato.

-il principe.

-anche il principe è un soltato e deve combattere.

-ma...

-lia, non mi accadrà niente, vedrai.

-amore, non voglio.

-lo so, lo so.

 

Un soldato chiamò leonard da fuori.

 

-signore!

lia-amore, nn andare...

-lia, io devo andare.

-no, no, andiamocene, nn andare, ti prego.

 

Lei aveva gli occhi lucidi e suplicava il suo principe.

Lui la guardò e le sorrise, poi si alzò,si mise l'armatura e andò.

Lia rimase sola, era triste, troppo triste, "cosa fare?" non lo sapeva, "andare con lui? no, no. è un principe giusto?! bè, gli altri nn permetteranno mai k gli accada qualcosa."

cercava d autotranquillizzarsi, ma il che le risultava alquanto difficile. lei lo amava, era rapita da lui. lui quel ragazzo biondo, con gli occhi profondi ed espressivi, le labbra morbide e

delicate, il carattere dolce. sapeva che senza di lui non ce l'avrebbe fatta, lo sapeva. "devo fare qualcosa!". si, in effetti doveva agire.  "ma come, come posso fare?" d'improvviso si alzò e si guardò attorno.

"armature qui? no eh...bene, vuol dire che..." prese il pugnale, lo fisso, poi alzò la testa e chiuse gli occhi stringendo il più forte possibile la mano intorno all'impugnatura. i rumori divennerò lontani e quando aprì gli occhi

vedeva tutto sul blu. "ha funzionato, solo che non durerà allungo, devo muovermi.". era riuscita a fare lo stesso incantesimo che aveva fatto

l'altra volta per sbaglio, solo che questa volta era voluto.  uscì dalla tenda con tranquillità, nessuno la poteva vedere, per di più il campo era deserto, tutti, o quasi, i soldati erano in guerra.

"pensa lia, pensa. le armature...mmh..." girò dietro una tenda e si guardò un pò in torno, poi vide una tenda più grande e semi aperta. si poteva intravedere il luccichio del metallo. "li."

entrò, vide moltissime armature e armi, dovette cercarne una piccola, o almeno che si adattasse al suo corpicino esile, che non rassomigliava neanche da lontano a quello d un soldato. "bè, questa può andare, spero d non navigarci troppo dentro, anche xkè se no mi risulteranno difficili i movimenti.". la prese e rientrò di corsa nella tenda.

saranno state le 14 circa, c'era abbastanza caldo e si sentiva che la primavera era alle porte. "io non so, non so se ci sarà veramente bisogno di andare." però qualcosa le diceva che doveva farlo.

aveva un brutto presentimento, e se nn gli avesse dato ascolto potevano scaturirne brutte conseguenze e lei voleva proprio evitare quello.

così cercò una fascia per stringere il seno e qualcosa per raccogliersi i capelli. man mano che si arrotolava la benda attorno torace lo sentiva comprimersi e le faceva male, ma il dolore lo doveva sopportare.

legò i capelli e si tolse la veste, l'armatura era li, poggiata, se la mise. sembrava un ragazzo. non era più lei, era un giovane soldato.

"leonard, solo per te lo faccio, per te e per il nostro amore." prese il pugnale e di corsa usci fuori dalla tenda e cercò le scuderie. "cavalli, cavalli, cavalli, se no mai che ci  arrivo da lui." le trovo e prese un cavallo

che le sembrava in buono stato, era nero, completamente nero, gli occhi erano grigi come quelli della fanciulla, forse fu proprio per quello che lo scelse, c'era affinità. "ah bè, andiamo."

montò a cavallo e sbattè le gambe. codesto partì sparato al galoppo. "cazzo, cazzo. dove è la battaglia? cosa dicevano nel mio sogno?! ah si, il fiume." si voltò a sinistra e lo vide, guardò un pò più

lontano e vide anche  la macchia di soldati, iniziava a calare la sera e stava già fecendo buio, non sarebbe arrivata li mai prima di un'ora, comunque doveva fare il più presto possibile, quindi lanciò il cavallo al galoppo.

sentiva gli zoccoli battere forte nel terreno e le narici del possente animale allargarsi per consentire ai polmoni di prendere aria, il pugnale  l'aveva legato alla vita ed era come se lo sentisse pulsare, come se lo sentisse chiedere sangue, uccidere, uccidere,

era questo quello che le chiedeva. piano piano sentiva il rumore delle armi sempre più forte, sempre più vivo...

  
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