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Autore: Alins    07/12/2014    1 recensioni
La vita di Maya è divisa fra la sua numerosa famiglia, tra due genitori e ben otto fratelli, e la scuola, che la riempie di ansia.
Lorenzo e Alessandro sono gemelli, e mentre il primo è il migliore amico di Maya Alessandro sembra essere il suo peggior nemico.
Camilla, la migliore amica di Maya, è da sempre innamorata di Alex, fratello della migliore amica, che sembra non vederla.
Jaya e alla ricerca del suo futuro, ma troverà qualcosa in più, proprio come Gianluca, che lotta contro le discriminazioni da tutta la vita.
Giada e Viktoriya sono alla ricerca del ragazzo perfetto, ben consapevoli del fatto che neanche loro sono perfette.
Sono tutti alla ricerca della verità, del futuro, dell'amicizia, dell'amore ...
riusciranno a scoprirsi grazie ad Emilia, giovane professoressa che tra le mura di quella scuola ha lasciato il cuore, ma ben presto anche tutte le ferite di Emilia verranno a galla ...
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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 << Now I will tell you what I've done for you 
50 thousand tears I've cried 
Screaming deceiving and bleeding for you 
and you still won't hear me 
Don't want your hand this time I'll save myself 
Maybe I'll wake up for once 
Not tormented daily defeated by you 
Just when I thought I'd reached the bottom 
I'm dying again >>
<< Mi spieghi cosa hai? >> chiese Camilla a Maya, sbuffando mentre osservava l’amica per l’ennesima volta ripetere lo stesso gesto senza guardare.
Le due ragazze avevano risolto con la piccola incomprensione che c’era stata quel giorno, ed ora si trovavano nella camera di Maya, e teoricamente avrebbero dovuto studiare matematica, ma all’ennesimo sbuffò di Maya che faceva rotolare per la ventesima volta in ora la penna per terra, Camilla era scoppiata, cercando di fare chiarezza nello strano comportamento dell’amica.
<< Ni … >> cominciò Maya mentre si chinava a raccogliere la penna a terra.
<< Non osare dirmi che non hai “niente” che di sicuro non ti crederò >> Camilla però l’aveva subito interrotta, capendo cosa stava per dire, alzando un dito e con uno sguardo minaccioso.
<< Allora non credermi >> sospirò tristamente Maya mentre faceva rotolare quella povera penna su e giù per la scrivania, abbandonando del tutto le disequazioni al loro triste destino.
<< Maya, confidati con me, non mi piace questa distanza che si è creata tra noi, parlami ti prego >>
Le disse Camilla inclinando la testa per guardarla negli occhi.
Maya valutò la possibilità di mentirle, e mandare una volta per tutte al diavolo la loro amicizia, ma incontrare gli occhi verdi e sinceri di Camilla fu un grande errore.
Sospiro nuovamente, decidendosi finalmente a parlare.
<< Questa … convivenza, mi preoccupa, un po’ troppo sinceramente. >> disse, e finalmente una parte del peso che sentì sul cuore svanì.
<< Per la convivenza in sé, o col tuo dividere la camera con Alessandro? >> chiese a bruciapelo, centrando in pieno il punto della situazione.
Maya arrossì abbassando lo sguardo, ed evitando di rispondere.
<< Oh, Oh. Sei arrossita. Sei palesemente arrossita! C’è qualcosa sotto! Parla! Ora! Te lo ordinò! >> disse tutto d’un fiato Camilla, mentre Maya scoppiava a ridere per le parole dell’amica.
Vedendo che Maya non rispondeva Camilla le saltò addosso facendole il solletico, uno dei punti deboli di Maya.
<< Basta! Basta! Mi arrendo! Hai vinto, ora ti racconto tutto! >> esclamò Maya alzando le mani in segno di resa, decidendosi finalmente a confidarsi con qualcuno.
Camilla borbottò qualcosa che somigliava molto ad un “Era ora” segno che stava spettando quel momento da quella sera.
<< Ti ricordi quell’oretta che sono stata assente alla festa? >> chiese Maya prendendo un respiro profondo.
Camilla lo ricordava bene eccome, era praticamente scappata da Alex e stava cercando Maya, ma non l’aveva trovata da nessuna parte, soffocò un esclamazione e annuì.
<< Beh io era sul tetto, e stavo ballando con Alessandro >> disse tutto d’un fiato Maya, impedendo a Camilla di interromperla.
<< Che cosa? >> esclamò Camilla gridando e fregandosene altamente del pisolino che la piccola Lucy stava facendo e che quindi avrebbe potuto svegliarla.
Quando Maya le mormorò uno “Shh” dandole un colpetto sul braccio Camilla ripose la domanda a bassa voce.
<< Insisteva sul fatto che gli dovevo un ballo, così glielo concesso, ha cominciato a piovere e ci siamo baciati >> rispose Maya in un sussurro
<< Che cosa? >> gridò Camilla per la seconda volta
<< Cami! Abbassa la voce! >> la sgridò ancora una volta Camilla si sedette, infatti per la sorpresa era scattata in piedi.
<< Perché non me l’hai detto? >> chiese indispettita
<< Beh perché avevo paura che Lorenzo lo venisse a sapere, e poi prima bacia me e poi si struscia addosso una sconosciuta >> mormorò Maya come scusa, mentre stingeva i pugni ricordando quella sgualdrinella che si era strusciata su Alessandro quella sera, sperava solo che non gli avesse passato il suo numero.
<< Ah, beh, anche io devo dirti una cosa … >> cominciò Camilla incerta, mentre Maya rilassava le braccia e alzava un sopracciglio interessata, forse finalmente Camilla si sarebbe decisa a parlare con lei di quello che era successo con il fratello.
<< Sì? >> chiese Maya incitandola a parlare delicatamente
<< Io ho baciato Alex quella sera! >> esclamò tutto d’un fiato.
Maya non poté reprimere un sorrisetto compiaciuto.
<< E poi io non ti avrei detto niente? Proprio una tomba entrambi >> disse Maya con tono fintamente offeso.
<< Io ti stavo cercando, ma tu eri troppo occupata a sbaciucchiarti con Alessandro >> disse Camilla lanciandole un cuscino
<< Ah io? Anche tu facevi lo stesso con mio fratello! >> a sua volta Maya le lanciò un cuscino.
Inutile dire che tutto questo sfociò in un enorme battaglia di cuscini.
<< Mi sei mancata >> mormorò Camilla mentre abbracciava l’amica.
<< Anche tu, tanto >> mormorò a sua volta Maya, ed era vero Camilla le era mancata molto.
Era contenta che la loro amicizia non fosse finita, era contenta di non averle risposto male, perché niente valeva come l’amicizia di Camilla.
 
                               ***
Camilla doveva andare via, ormai si era fatto tardi, e doveva ancora cenare, per questo prima doveva fare una visitina al bagno e poi andare via, accompagnata da Diego e Maya.
Scese le scale dirigendosi verso il bagno ma proprio mentre stava per aprire la porta una mano le tappò la bocca e la trascinò nella stanza lì accanto.
Camilla non sapeva se essere sollevata o no riconoscendo la camera di Alex.
Il ragazzo le dava le spalle mente chiudeva la porta della sua camera a chiave.
<< Mi sei mancata >> le mormorò sulle labbra mentre le prendeva il viso sulle mani e la baciava con avidità.
 << Ma ci siamo visiti un’ora fa >> ebbe la forza di protestare Camilla fra un bacio e l’altro.
<< Mm … troppo, troppo tempo >> disse Alex, mentre le baciava il collo e la spingeva delicatamente sul letto.
<< Non sai che tortura è non poterti baciare, abbracciare, d’avanti agli altri >> mormorò Alex contro il suo collo.
Camilla cercò di dire qualcosa inutilmente perché Alex le tappò la bocca con un altro bacio.
Quando era con lui Camilla perdeva completamente il controllo, non era la solita ragazza, per lui si scioglieva, era completamente succube dei suoi baci, era come una droga, e per quanto gli riguardava, ad Alex succedeva la stessa cosa, di sicuro la sua vita non avrebbe avuto senso se non avesse mai incontrato Camilla.
Ma quest’ultima sapeva che c’era una nota stonata in quella stanza, e in quello che stava succedendo fra di loro: il fatto che tutto quello accadesse in segreto, ma non in segreto dei genitori, ma degli amici, Camilla non capiva perché mai Alex ci tenesse così tanto a non dirlo a nessuno.
<< Aspetta >> disse togliendo, seppur a fatica, le sue mani dai suoi fianchi.
Ma Alex non demorse, ansi le mordicchiò l’orecchio, stringendo ancora di più la presa sui fianchi.
<< Alex, per favore. >> Camilla approfittò di un momento di pausa del ragazzo e si mise a sedere.
<< Ho fatto qualcosa di sbagliato? >> chiese lui preoccupato aggrottando le sopracciglia.
<< Cosa siamo io e te? >> chiese la ragazza a bruciapelo.
<< Ah non so, da tu una definizione a tutto questo >> si avvicinò per baciarla nuovamente con un sorrisetto che sapeva molto di vittoria, ma Camilla gli poggiò una mano sul petto e lo spinse via.
<< Dico sul serio, non mi piace questa situazione. Sembra che tu voglia nascondermi per potertela spassare anche con le altre >> disse la ragazza alzandosi e incrociando le braccia la petto.
<< Non dire stronzate, certo che no, io voglio te >> Alex si alzò e si avvicinò a lei.
<< Solo te >> le sussurrò all’orecchio, Camilla stava per cedere nuovamente e per questo fece un passo indietro.
<< Dimostramelo >> disse.
Ma purtroppo Alex non disse niente, la guardò solamente, e purtroppo Camilla non aveva ottenuto le certezze che cercava.
<< Alex! Camilla deve andare via, lasciala andare! >> la voce divertita di Maya che bussava alla porta li fece sobbalzare entrambi.
<< Lasciami andare >> mormorò con voce rotta
<< Camilla, ti prego … >> sussurrò lui a sua volta.
<< Se non mi dimostri nulla, ti puoi scordare di me >> per quanto doloroso fosse si avvicinò a lui e gli sfiorò le labbra, giusto per lasciarlo con l’amaro in bocca, però facendosi del male da sola.
Si avvicinò alla porta e la aprì, mentre l’espressone sul viso di Maya cambiava vedendola, lanciò un occhiata omicida al fratello che se ne stava immobile accanto al letto, mentre si allontanava con Camilla tra le braccia e quest’ultima con gli occhi pieni di lacrime che necessitavano di scendere lontano dallo sguardo di Alex.
Per quanto doloroso fosse Camilla non poteva stare con Alex, non quando lui non riusciva a dimostrarle che voleva lei e nessun altra.
                                   ***
Il giorno dopo le ragazze e i ragazzi avrebbero dovuto trasferirsi a casa Leone.
La porta di casa era spalancate per permettere ai ragazzi di entrare e uscire liberamente potendo così muoversi in tutta libertà senza dover bussare migliaia di volte alla porta.
Tra tutte le ragazze quella che aveva portato più cose con sé era di certo Giada, sembrava infatti che dovesse stare via per un mese anziché una semplice settimana.
Per quanto riguardava le altre le uniche entusiaste oltre Giada erano Daphne, Jaya e Lalita, contente di poter fare una nuova esperienza, le altre avevano tutte un viso da funerale e sembrava che stessero andando verso il patibolo e non in una camera a mettere a posto la valigia.
Lo stesso valeva per i ragazzi, da una parte Lorenzo era contento di poter finalmente riuscire a parlare con Viktoriya dall’altra il fatto che Maya ed Alessandro condividessero la stessa stanza gli dava molto fastidio, anche Alessandro non riusciva a capire come avrebbe fatto a dormire nella stessa stanza proprio con Maya, a differenza loro Nico era contento di quella nuova ed inaspettata convivenza, gli sembrava di rivivere i momenti della sua giovinezza, come una seconda possibilità, che non avrebbe esitato ad usare nel modo giusto; Gianluca la considerava un esperienza che l’avrebbe fatto crescere, Alex la considerava un’occasione per rivedere Camilla, dopo un intera giornata passato ad allontanarlo, e lo stesso Max, che sperava di poter chiarire una volta per tutte con la ragazza.
<< Ti sei portata tutto l’armadio? >> chiese Maya osservando le due valige di Giada con sospetto.
<< Il minimo indispensabile >> rispose questa mentre si recava alla camera degli ospiti al piano di sopra.
La casa era immensa, c’erano un paio di camere da letto in più di sopra, oltre alla stanza di Alessandro, di Lorenzo e dei genitori, mentre di sotto ce ne era un'altra.
Nelle due di sopra avrebbero dormito Camilla, Giada e Ariel, e poi Daphne, Jaya e Lalita; la camera dei genitori sarebbe andata ad Emilia e Nico, nonostante i due cercassero di rifiutare in tutti i modi mentre Alessandro aveva ribadito che forse quella stanza poteva essere invasa “da amore vero” riferendosi a loro due, al che a quella affermazione Nico aveva osservato Emilia mentre quest’ultima arrossiva e mormorava un “Noi due non siamo innamorati” imbarazzato.
<< A pranzo cucino io, a cena ordiniamo una pizza, okay? >> chiese Emilia una volta passato l’imbarazzo che aveva provato a causa delle parole di Alessandro e le occhiatine che le lanciava di tanto in tanto Lorenzo dopo l’affermazione del fratello.
<< Sai cucinare? >> chiese Giada sospettosa, forse per il semplice fatto che nessuna donna della sua famiglia sapesse cucinare, eccetto sua sorella che non era di certo un granché ai fornelli.
<< Certo >> le rispose Emilia sorridendole.
<< Fa degli ottimi maccheroni al formaggio >> rispose Nico, ricordando ciò che lei gli aveva preparato qualche anno prima.
<< Uh, giusto. Una volta li ha preparati anche a me, erano ottimi >> disse Daphne, gli occhi che le si accendevano al ricordo.
<< Pensavo non te ne ricordassi >> mormorò imbarazzata Emilia, nessuna capì se si riferiva a Nico o a Daphne.
Il pranzo fu molto rumoroso, ma ci fu una netta divisione tra ragazzi e ragazze, come se ci fosse una linea invisibile a dividerli, mentre Gianluca e Daphne cercavano di far interagire i due gruppi, inutilmente.
Mentre il pomeriggio Giada si fiondò nella sua stanza per un pisolino, seguita da Lalita mentre Jaya si fiondava a studiare, Camilla e Maya erano entrambe sdraiate sul divano bianco nel salotto, mentre Ariel se ne stava sulla poltrona e le ginocchia strette al petto mentre guardavano la TV, Vik, Daphne ed Emilia erano in cucina a lavare i piatti, come si erano gentilmente offerte, mentre i ragazzi se ne stavano al tavolo del salotto a giocare a carte, quello di certo non sarebbe stato un pomeriggio interessante.
<< Quanta vita >> commentò Daphne prendendo posto sul tappeto ai piedi del divano e dietro il tavolino di vetro.
<< Cosa guardate? >> chiese Vik, sedendosi sulla spalliera del divano dalla parte di Camilla.
<< Uomini e Donne >> rispose Ariel soffocando uno sbadiglio
<< Non sta facendo niente di interessante >> commentò Camilla invece, mentre Emilia prendeva posto a terra accanto a Daphne.
<< Mi chiedo se questa esperienza vi aiuterà sul serio >> mormorò tra sé Emilia
 << Con te ha funzionato? >> chiese Maya incuriosita
Emilia lanciò uno sguardo a Nico prima di rispondere, poi scosse la testa.
<< Più o meno >> rispose, pensando a ciò che era successo a suo tempo, e prima che qualcuno le potesse fare altre domande cambiò discorso.
<< Avete già deciso quali canzoni fare? >> chiese infatti
<< Oh, beh, non saprei >> mormorò Maya sorpresa da quella domanda e da quel cambio d’argomento così veloce.
<< Non avete pensato a nulla? >> chiese Emilia girandosi del tutto verso di lei
<< Io in realtà avevo pensato a qualcosa >> mormorò imbarazzata Maya.
<< Su, parlacene, non tenerti tutto per te. >> la incitò Emilia.
<< Beh potremo cominciare delle Cover e poi magari un paio di nostre canzoni >> rispose Maya.
<< Mi sembra un ottima idea, vi va di stillare una lista di canzoni che vanno bene? E magari ne leggiamo anche qualcuna di Maya? >> chiese rivolta alle ragazze.
Tutte annuirono e insieme si diressero al piano di sopra, pronte per mettersi a lavoro.
                         ***
La sera arrivò in fretta e arrivò il momento di ordinare le pizze, toccava a Lorenzo chiamare e Maya era l’unica che non aveva ancora detto quale sarebbe stata la sua pizza.
<< Lorenzo … >> lo chiamò infatti mentre lui prendeva il telefono bianco tra le mani.
<< Sì, lo so. Una wurstel e patitine bianca, assolutamente niente pomodoro, lo odi, me lo ricordo ancora >> disse lui interrompendola sorridendole, Maya gli sorrise dolcemente andando a sedersi accanto a Camilla, le cose con Lorenzo non erano tornate al loro posto ma perlomeno miglioravano, e questo era un immenso passo avanti, non accorgendosi che Alessandro aveva assistito a tutto quello scambio di sorrisi.
La cena fu praticamente identica al pranzo, sembrava che almeno una ragazza avesse litigato a morte con un ragazzo, e la situazione stava diventando insostenibile, se quello era il primo giorno, non osavano immaginare il resto della settimana.
I ragazzi poi si ritirarono immediatamente nelle stanze, senza neanche scomodarsi ad aiutarle a mettere a posto, Gianluca fu l’unico ma le ragazze lo rispedirono indietro, quando finalmente ebbero finito si ritirarono in camera.
Quando Maya entrò in camera di Alessandro, il ragazzo stava seduto al computer e non si degno neanche di guardarla mentre entrava nella stanza, lei rimase ferma sulla porta, come se stesse facendo qualcosa di stupido, poi scosse la testa ed entrò, non disse niente, si precipitò alla sua valigia e prese il suo pigiama, poi si fiondò fuori premurandosi di sbattere la porta, non riusciva a stare nella stessa stanza con lui per dieci secondi come avrebbe fatto a sopravvivere per un intera notte?
Si infilò il pigiama e torno nella stanza solo per mettere i vestiti in valigia, per poi scappare di sotto nuovamente.
Si inginocchiò accanto al frigo cercando qualcosa da mangiare, magari un gelato, magari al cioccolato, quando trovò l’oggetto dei suoi desideri lo tirò fuori e prese un cucchiaino.
Poi si sedette a gambe incrociate sul tappeto soffice, in modo da essere invisibile dalle scale.
Ma Viktoriya comparve alle sue spalle, anche lei munita di cucchiaino e si sedette accanto a lei, dopo molto tempo che non parlavano.
<< Sapevo che eri tu quella che si era rifugiata qui >> mormorò sedendosi e iniziando a prendere un po’ del gelato che le veniva offerto
<< Come lo facevi a sapere? >> chiese incuriosita Maya prendendo una cucchiaiata del gelato.
<< Cerano tre tipi di gelato, e tu scegli sempre quello al cioccolato >> spiegò Vik alzando le spalle.
<< Ti conosco bene >> mormorò poi
<< Ti conosciamo bene >> mormorò una voce alle loro spalle, girandosi le due videro Camilla e Giada, con una vaschetta di gelato a caffè tra le mani.
Le due presero posto accanto a loro, su tappeto.
<< Perché abbiamo litigato? >> le chiese a bassa voce Maya, sembrava così stupido, avevano litigato da un po’ e non si ricordavano neanche il perché.
<< Non me lo ricordo più … >> sussurrò Viktoriya arrossendo.
<< Io me lo ricordo invece, e anche bene >> si intromise Giada alzando un dito come per protestare.
<< Anche io, se è per questo >> commentò Camilla, non appena Maya attaccava al telefono questo riprendeva a squillare ed era una chiamata di Vik, lo stesso succedeva a Giada.
<< Ops … >> commento Viktoriya mentre Maya ridacchiava.
<< Vi rendete conto che avete litigato per un ragazzo? >> urlò Giada, immediatamente le mani delle amiche si poggiarono sulla sua bocca, stava urlando un po’ troppo.
<< Fate pace per favore >> le implorò Camilla
Le due si guardarono
<< Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto ultimamente, e per tutte le cose che ho detto, non le pensavo veramente, tranne qualche piccolissimo dettaglio ... >> mormorò Vik, arricciando il naso, non era mai stata un esperta a scusarsi.
<< Dispiace di più a me, avrei dovuto accorgermi da subito del tuo interesse per Lore, e lasciarlo perdere e per averti dato della poco di buono >> disse a sua volta Maya
<< Ma tu non mi hai mai dato della “poco di buono” … >> disse Vik confusa.
<< No, ma l’ho pensato >> rivelò Maya sorridendo innocentemente.
<< Beh, in tutta onesta, l’ho pensato anche io >> disse Vik dopo averci pensato un po’.
Le cose non sarebbero tornate perfettamente uguali, e lo sapevano entrambe, ma perché fasciarsi la testa prima di cadere?
Fare un tentativo non avrebbe fatto del male a nessuno, avrebbe solo potuto migliorare le cose.
<< Pace? >> chiese quindi Maya
<< Pace >> acconsentì Vik, abbracciandola.
All’abbraccio si unirono anche le altre due.
<< Oh, finalmente eri stanca di saltare il pranzo perché non volevate condividere il tavolo >> commentò Giada, con voce serena e calma.
Le altre tre ridacchiarono
<< Mi dispiace di averti rovinato il pranzo >> disse Maya tra le risate
<< Dispiace anche a me >> le diede manforte Vik
<< Credetemi dispiace di più a me, che l’ho sopportata in questi tempi >> commentò quindi Camilla.
<< EHI! >> gridò Giada, fingendosi offesa, nuovamente tre mani si poggiarono sulla sua bocca, cercando di bloccare il suo urlo a metà, inutilmente.
<< Non urlare! Sveglierai tutti con quel tono di voce >> l’ammonì Camilla
<< Troppo tardi, Cami, ci ha già svegliate >> la voce di Emilia proveniva da dietro il divano, accanto a lei Daphne che sbadigliava, e le restanti “donne di casa”
<< Ops, scusate >> disse invece Giada con un sorrisetto innocente, mentre le altre prendevano posto, chi sul divano, chi sulla poltrona.
<< Cosa facevate? >> chiese Daphne
<< Io scappavo da Alessandro >> rispose Maya senza vergogna, era palese ormai che il suo intento era sfuggirgli il più possibile.
<< Io da Lorenzo >> disse invece Viktoriya
<< Oh, i fratelli Leone ci stanno rovinando la vita, io sto aspettando pazientemente che Nico si addormenti >> rispose Emilia, guardandole comprensiva.
<< Ehi, noi non roviniamo la vita a nessuno >> commentò Daphne
<< Ma non tu, tesoruccio >> le disse Emilia baciandole un guancia, per lei era come una sorellina minore, Daphne aveva passato la sua infanzia con Emilia.
<< Oh, menomale >> disse Daphne lasciandosi strapazzare da Emilia
<< Bel idea che hai avuto, Emilia. Stiamo tutte scappando da qualcosa, ora >> commentò Ariel, appollaiata sulla poltrona, con sguardo vacuo
<< Perché? Tu da cosa scappi? >> chiese incuriosita Camilla
<< Da Max, mi ero ripromessa di togliermelo dalla tesa, ma a quanto pare la cosa non può funzionare se siamo nella stessa casa. >> rispose Ariel senza imbarazzo, come se non stesse parlando con la ex fidanzata del ragazzo di cui era innamorata.
<< Jaya scappa dallo studio, Lalita dalla solitudine, Daphne non ha nessuna voglia di parlare con i fratelli, per chissà quale ragione, tu non sopporti stare nella stessa stanza con me, chissà perché >> concluse Ariel, e dallo sguardo che avevano tutte si deduceva che aveva centrato l’obbiettivo.
Subito un silenzio calò sul gruppetto, e fu Daphne a spezzarlo dicendo una cosa che le spiazzò.
<< Non dovreste scappare dai miei fratelli, dovreste confrontarvi, spiegarvi, urlare se è necessario, ma dovete spiegare le vostre ragioni come loro vi spiegano le loro, non scappate, non se lo meritano, e non ve lo meritate.
Nico vuole solo rimediare ad uno sbaglio che ha fatto anni fa, ma è da apprezzare per questo.
Lorenzo vuole solo scusarsi per tutto quello che ti ha fatto, per quanto tu puoi avere imbarazzo nel parlarne con te.
Alessandro non vuole far soffrire suo fratello, e finire di fare a pezzi ciò che resta della suo famiglia.
E io sono grata di averli come fratelli, ma ho paura di venire respinta da loro >>
Daphne aveva parlato con lo sguardo perso nel vuoto, come se non si trovasse lì, ma aveva detto parole giuste, senza paura. Senza timore.
<< Hai ragione, io ho paura di confrontarmi con Alessandro, perché ho paura di ferirmi, perché so che lui mi ferirà, di nuovo. E Daphne, tu sei perfetta, sei una sorella perfetta per loro, non preoccuparti. >> mormorò a sua volta Maya, dando finalmente liberta a tutto ciò che pensava.
Veloci passi sulle scale le distassero ma girandosi non videro nessuno.
<< Lorenzo vuole parlarmi solo per compassione, e la compassione e l’ultima cosa che voglio. >> spiegò invece Viktoriya, era stanca, fin troppo, della compassione di tutti.
<< Se tu sapessi quello che mi ha fatto Nico, forse mi capiresti, ma è troppo tardi ormai, ciò che è fatto è fatto. >> mormorò invece Emilia, intuirono che non volesse parlare di niente e quindi la lasciarono stare, facendo cadere l’argomento come all’ora di pranzo.
<< Io ho paura di non essere abbastanza, di essere presa in giro, e di aver scelto una scuola che non fa per me. >> disse invece Jaya mentre si stringeva le ginocchia al petto.
<< La solitudine fa parte di me, ormai. Però ora che posso preferisco non essere sola. >> si spiegò invece Lalita.
<< Io non voglio stare da sola con te, perché mi sento in colpa. Come se ti avessi tolto tutto >> mormorò invece Camilla rivolta ad Ariel.
<< Tu non mi hai tolto niente, io non c’è l’ho con te, avrei fatto lo stesso se m fossi trovata al tuo posto. È stata una mia scelta allontanarmi dalle mie amiche, Ria è partita per Parigi, Barbara è sempre presente, ma ora ha un fidanzato a cui pensare, e Ilaria ha cambiato scuola, Max era l’unico che mi restava e ciò che mi resta ancora. >> Ariel aveva dato finalmente sfogo ai suoi pensieri, era stanca di mentire a tutti.
<< Ora hai noi. Come io ho voi, per tutta la mia vita sono stata convinta di essere da sola, ma invece non era così, ho tutte voi >> concluse Giada, esprimendo qualcosa che tutte voleva dire.
Restarono a chiacchierare per un altro po’, dandosi conforto a vicenda, come facevano gli amici, e a mangiare gelato che di sicuro le avrebbe fatte ingrassare.
Ma in quel momento non contava, o perlomeno non contava più.
                                        ***
Maya era rientrata in camera ad ora tarda dopo una scorpacciata di gelato e tante chiacchiere.
Si aspettava di trovare Alessandro al computer o perlomeno già in pigiama, ma di lui non c’era traccia nella stanza.
Si guardò intorno, non sapendo cosa fare, infilarsi nel suo letto non se ne parlava proprio, usare il suo computer neanche, ma proprio mentre pensava queste cose la porta si aprì ed entrò Alessandro, ma non pronto per andare a dormire ma pronto per uscire.
<< Dove posso dormire? >> chiese lei facendo finta di non notare l’abbigliamento insolito per l’ora.
<< Nel letto, no? >> rispose lui, una punta di acidità nella voce.
<< Giusto. E tu? >> chiese, la voce della ragazza tremolava leggermente.
Ma cosa le succedeva? Perché era così timorosa nel parlargli?
<< Anche io dormirò nel mio letto … >> rispose lui, al limite della pazienza, mentre apriva un cassetto e ci rovistava dentro.
<< Giusto >> mormorò lei sedendosi sul bordo del letto.
<< Ti faccio così schifo? >> chiese lui sarcastico mentre finalmente trovava l’oggetto dei suoi desideri e lo infilava in tasca.
<< Cosa? … no, certo che no >>
Maya avrebbe voluto parlargli, ascoltarlo, e farsi ascoltare, come le aveva detto Daphne, ma a quanto sembrava le cose non sarebbero andate come lei credeva, infatti Alessandro si stava dirigendo verso la porta per uscire.
<< Dove vai? >> gli gridò lei, mordendosi poi le labbra pentita, non erano di certo affari suoi
<< In giro, questa casa è diventata soffocante. >> disse lui con un tono di voce eccessivamente freddo, Maya si pentì ancora una volta di quella domanda così indelicata e stupida, non era mica la sua fidanzata, non aveva nessun diritto di dirgli quelle cose.
Eppure non sapere dove andava la faceva stare male e terribilmente in ansia.
Il ragazzo sbatté la porta uscendo, e Maya sobbalzò.
Poi si mise a letto, sperando vivamente che il sonno arrivasse in fretta, ma in quella camera tutto sapeva di Alessandro, dalle foto sulla scrivania, alle medaglie dei campionati di basket vinti e in soprattutto dall’odore che aveva la stanza e soprattutto il suo letto e il suo cuscino, quel profumo così buono, lo ispirò mentre si rigirava tra le coperte e poi cullata da quel dolce odore si addormentò.
 
                            ***
Non si era mai addormentata realmente, così quando inequivocabili gemiti provenire dal piano di sotto si svegliò immediatamente, e notando che Alessandro ancora doveva tornare fece immediatamente “due più due”.
Immediatamente le venne un tuffo al cuore, riconobbe la sua voce, e la cosa fu inequivocabile, sentì tutto, e questo fu il peggio, e lo sentì anche mandare via con poca gentilezza la malcapitata di turno, sentì indistintamente la doccia del bagno accanto e poi lo sentì entrare nella sua stanza e sdraiarsi accanto a lei, mentre lei serrava gli occhi, per far in modo che non girasse verso di lui, irrigidendosi.
Maya attese che il ragazzo si addormentasse del tutto e poi scivolo via silenziosamente, sorpassò il preservativo a terra nel salotto e si appisolò sulla poltrona, incurante del freddo, perché il freddo c’è l’aveva dentro.
E finalmente lontana da lui riuscì ad addormentarsi.
 
                                                                       - Fine capitolo –
Note dell'autrice:
Salve! 
Mi dispiace per il ritardo, ma ho fatto prima che potevo.
Questo capitolo è fondamentale per la storia, e spiega un po' la storia di tutte le ragazze, e in particolare l'ultimo pezzo è fondamentale, credo che si sia capito cosa ha fatto Alessandro o no?
Il titolo è una canzone degli Evanescence e dice:

Ora ti dirò cosa ho fatto per te 
50000 lacrime ho versato 
urlando, ingannando e sanguinando per te 
tuttavia tu non mi ascolterai 
non voglio la tua mano questa volta, mi salverò da sola 
forse mi sveglierò per un'altra volta 
non tormentata giornalmente sconfitta da te 
solo che quando ho pensato che ho raggiunto il fondo 
io sto morendo ancora 
Ringrazio Magicwolf02 per aver recensito lo scorso capitolo, e chi ha aggiunto la storia tra le seguite/preferite/ricordate e spero che questo capitolo vi piaccia.
A presto!
Ali
  
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