Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: jbeliebers    08/12/2014    1 recensioni
Non sono più sua. Lui non c'è più. Lo amo ancora? Si, ovvio il mio cuore rimarrà suo per sempre è il mio corpo che diventerà di qualcun'altro. Non è riuscito a mantenere la sua promessa ma neanche io.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornato a casa trovai Manuel e Sara seduti sul divano; e questo mi stupì non poco: non sembrava avere paura di lui, non tanta quanta ne aveva di me almeno. Questo mi infastidì parecchio ma alla fine era normale. MANUEL: "Vieni ti devo parlare" mi disse e così andammo in cucina e chiudendo la porta mi disse : "Senti lo so che ha sentito parte della conversazione ma non credo sia così stupida da andare a spifferare tutto alla polizia. ...alla fine a lei non gliene frega nulla!" Aveva ragione e lo dovevo ammettere :"Lo so, hai ragione ora vado a parlarle" detto questo uscii e mi andai a sedere sul divano vicino ma allo stesso tempo distante da Sara. Aspettai che Manuel se ne andasse e quando lo sentii salire le scale sospirando alzai lo sguardo verso di lei e dissi :" Avevi ragione stamattina, e sembra che lo avessero capito tutti tranne che io. Posso fidarmi di te quindi puoi tornare a casa ma sappi che se oserai dire una sola parola a qualcuno ti ucciderò a tutti i costi." Il sorriso sul suo volto era incombente. E disse:" sisi lo prometto non dirò nulla. Andiamo?" Alzandomi annuii e così alzandosi anche lei uscimmo di casa e salimmo in macchina. Il viaggio fu di breve durata e arrivati davanti casa sua scese e ringraziandomi per la millesima volta se ne andò. Partii verso casa. PENSIERO SARA: Uscita dalla macchina di Matteo mi sentii rinascere e sorridendo dopo averlo salutato mi diressi verso casa e una volta entrata salutai mia madre che mi chiese se mi fossi divertita e sorridendole annuii in risposta. (Ero riuscita a mandarle un massaggio per dirle che restavo a dormire dalla mia amica camilla di cui oggi era il compleanno) Salii in camera e dopo essermi rinfrescata mi addormentai. Prima però non potei non ripensare alla follia della giornata appena passata. Sembrava quasi surreale ed ero stupita da me stessa che solitamente aveva terrore delle minime cose in modo esagerato e che invece era riuscita a non farne un dramma stavolta. Dovevo ammettere che era in gruppo di ragazzi davvero carini ma lui, Matteo, era il massimo. Però sembrava così strano misterioso riservato e freddo soprattutto rispetto agli altri un ragazzi troppo serio per la sua età ma bellissimo. Ma vabbe tanto la storia è finita e non li rivedrò mai più, non pensano a gente come me che di bellezza non ne ha mai vista neanche l'ombra. La mattina seguente uscita da scuola uscii con le mie amiche e lì lo rividi, ma non Matteo, Manuel. Ero nel panico non sapevo se salutarlo o meno. E poi....non li avevo mai visti nel paese ed ora non facevo altro che incontrare questa banda di criminali non era strano? Comunque lui mi sorrise così ricambiai per educazione, ma qualcosa poi andò storto perché lui prese a camminare verso di me e più si avvicinava più il panico si impossessava di me. Le mie amiche lo notarono e così iniziarono a guardare la scena con sguardi stupiti (loro non sapevano nulla di tutta questa storia e chissà se l'avrebbero mai saputo). Poi però mi passò accanto ricevendo una chiamata che gli fece cambiare strada e accelerando il passo mi fece un segno come di scuse con la mano e di fretta continuò per la sua strada sempre parlando al telefono. Tornando a parlare con le mie amiche tirai un sospiro di sollievo dimenticando il tutto. Era sera ormai e dovevo tornare a casa.
  
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