Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Alexandra_Potter    08/12/2014    5 recensioni
È notte. Non riesco a dormire. Sono ore ormai che mi rigiro nel letto sperando che morfeo mi abbracci, ma l’unica cosa che ho ottenuto sono i tuoi dolci mugolii di protesta ogni volta che per cambiare posizione mi allontano da te. Ma tanto tu mi ritrovi sempre, non è vero Swan ?
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il mio sole 1È notte. Non riesco a dormire. Sono ore ormai che mi rigiro nel letto sperando che morfeo mi abbracci, ma l’unica cosa che ho ottenuto sono i tuoi dolci mugolii di protesta ogni volta che per cambiare posizione mi allontano da te. Ma tanto tu mi ritrovi sempre, non è vero Swan ? Abbasso la testa e incontro con lo sguardo il tuo viso, coperto in parte dalla massa di onde bionde che risplendono alla luce della luna. Sei così bella che ancora non mi capacito che tu sia mia, che dopo anni passati a rincorrerti, finalmente io possa urlare al mondo intero quanto tu mi renda felice anche solo sorridendomi, prendendomi per mano davanti a tutti o semplicemente dormendo poggiata a me, stringendomi come per paura che io possa decidere di scappare. Ma dove dovrei andare mai Swan ? Come potrei anche solo pensare di lasciarti, di svegliarmi la mattina senza il tuo piccolo broncio perché è troppo presto e tu hai ancora troppo sonno, o senza gli sguardi di rimprovero che mi lanci quando ti trattengo più del dovuto e ti faccio fare tardi a lavoro. Amo il modo in cui la tua vita si è incastrata perfettamente alla mia. Siamo come due ingranaggi di un sublime meccanismo. Ti guardo dormire, serena, tranquilla, per alcune ore libera dal peso di essere la Salvatrice e non posso fare a meno di accarezzare il tuo profilo e so di sembrare un egoista ma vorrei che ti svegliassi così da potermi specchiare nei tuoi occhi, pozze verdi di felicità liquida, perdendomi completamente nella tua anima.  Mentre continuo ad accarezzarti ti sento rabbrividire e per quanto vorrei fosse un effetto del mio tocco, mi accorgo che è a causa del leggero venticello che sta notte soffia su Storybrooke, come promemoria dell’autunno in arrivo. Facendo attenzione a non svegliarti mi alzo e vado a chiudere il balcone. Nell’afferrare la maniglia un luccichio alla mia mano destra attira la mia attenzione e un sorriso mi nasce spontaneo. La fede, il simbolo della nostra unione, del nostro amore che vince tutto e tutti. Rido ancora ricordando la tua faccia nel momento in cui realizzasti che stavo per farti la fatidica domanda. Era passato esattamente un anno da quando tu mi avevi salvato da Gold, restituendomi un cuore che in realtà ti apparteneva allora come adesso e avevo organizzato una, concedimelo, teatrale proposta di matrimonio, avevo coinvolto tutto e tutti, ma tu come sempre eri impegnata a sconfiggere il cattivo di turno che, come sempre, si era presentato nel momento meno opportuno. Ma io avevo deciso che quello doveva essere il giorno in cui ti legavo a me per sempre e così finiti tutti i combattimenti, ti aspettai a casa semplicemente con una tazza di cioccolata fumante sul tavolo e tutto l’amore di cui ero capace. Come previsto non ti accorgesti della scatolina di velluto fino a quando non te la feci notare e a quel punto sarei scoppiato a ridere se il mio senso logico non mi avesse frenato, la tua faccia era tutta un programma. Non so quante sfumature di colore assumesti o quanti furono i sentimenti che ti passarono in volto ma eri davvero comica piccola Swan. Io continuai imperterrito con la mia dichiarazione d’amore eterno e ringraziando la mia buona stella al “Emma vuoi sposarmi ? “ mi dicesti sì saltandomi al collo in lacrime. Dopotutto come si poteva dire di no ad un pirata dannatamente affascinante che in ginocchio ti dichiara il suo amore regalandoti un rubino ?! Da allora, o meglio dal giorno del nostro matrimonio sono già passati due anni ma io sento la stessa adrenalina che sentii durante la scalata sulla pianta di fagioli, perché sì Swan, credo di amarti da allora. Ridestandomi dai ricordi, chiudo la porta del balcone e mi giro sentendo un rumore di chiavi provenire dall’ingresso. Deve essere Henry. Come immaginavo infatti lo sento salire le scale e dirigersi verso la sua stanza. Decido di riprovare a dormire, anche se invano.

-    Killian
-    Killian, amore
Sento qualcuno che mi chiama, ma ho davvero troppo sonno, credo di essermi addormentato pochi minuti fa, ma la voce continua a chiamare

-    KILLIAN
Ok, quella che mi chiamava era la voce della mia adorabile moglie che quando si impegna fa concorrenza ad uno scaricatore di porto

-    Emma, amore che c’è ? È tardi, ti senti male ?
Mi giro di scatto preoccupato, ma dalla tua faccia credo di sapere cosa stai per chiedermi

-    No no sto benissimo, solo, mi è venuta una strana voglia di lamponi, sì proprio di lamponi
La guardo come se fosse un alieno, lei odia i lamponi

-    Lamponi ? Davvero ? Tu odi i lamponi Emma
-    Evidentemente io li odio, ma tuo figlio li adora
Dice questo e sorride sorniona marcando il “tuo figlio”, sa benissimo che mi sciolgo diventando creta nelle sue mani ogni volta che lo pronuncia, sono fregato.

-    Va bene, d’accordo, vado a cercare i lamponi. Ti va bene anche se trovo la marmellata ? Ti prego dimmi di sì o dovrò andare a risvegliare Regina per farmeli apparire e ti assicuro che, per quanto Robin la renda felice, se la svegli alle 4 del mattino mostra tutto il suo animo da cattiva.

Ti vedo ridere come una bambina mentre annuisci prendendomi in giro

Succede ogni volta, ogni maledetta volta che torno a storybrooke non posso fare a meno di entrare dentro questa stanza, una volta nostra, e rievocare il ricordo dell’ultima notte in cui ho potuto dire di essere completamente felice o meglio di essere completo. Come hai potuto Swan, come hai potuto lasciarmi, lasciarci così ? Come ? Sono passati quattro anni, quattro dannati anni e io ancora soffro come se ti avessi persa ieri.  Non dormo più, chiudo semplicemente gli occhi aspettando che l’agonia della notte finisca, sperando che col sole la rabbia, il dolore, l’angoscia spariscano. Ma come può ancora il sole permettersi di sorgere senza di te su questa terra ? Il mio sole eri tu Emma, eri tu tutta la mia vita. Mi hai fatto promettere che non lasciarti, di non morire, ma io sono morto nell’istante in cui ho visto spegnersi i tuoi occhi. L’ennesima battaglia, l’ennesimo cattivo, sta volta troppo forte persino per te, che hai salvato tutti sempre, ma mai te stessa. Quattro anni senza di te, un ‘intera vita senza di te. Ti ho cercata per secoli, ti ho trovata, ho combattuto per te e ti ho persa nel modo più atroce in cui potevo perderti. Mi hai salvato un’ennesima volta, l’ultima, ti sei frapposta tra me e la maledizione, mi ha salvato ma a quale prezzo ? Cosa sono io senza di te ? Sono solo un meccanismo vecchio, inceppato, rotto, inutile. Mi affaccio dal nostro balcone, sì Swan, perché anche se ormai Storybrooke non è più casa mia, questa casa è impregnata di te, di noi, di felicità, non posso viverci ma devo tornarci ogni anno. Guardo il paesaggio, si vede il mare, l’hai voluta proprio per questo, dicevi che se non vedevo il mare per più di un giorno diventavo scontroso. Non è vero amore mio, a me sarebbe bastato vedere te ogni giorno al mio fianco e sarei stato felice per sempre. Sento le lacrime premere per uscire copiose e per una volta non le freno, le sento bruciarmi la pelle dal dolore di cui sono intrise, non riesco a respirare, mi poggio alla balaustra boccheggiante e vedo l’ultima cosa che avrei dovuto vedere in questo momento, la fede che beffarda brilla sul mio anulare, a quella vista non riesco più a reggermi in piedi, la voce mi muore in gola, il respiro mi si spezza, il cuore mi batte nel petto come una belva in gabbia, la vista mi si appanna e tutto ciò che posso fare e lasciarmi andare ad un dolore che mi infilza l’anima come se fossi avvolto in una cortina di spine.

-    Papà ? Papà dove sei ?
In lontananza sento una vocina che mi chiama, credo che sia frutto della mia immaginazione ma ad un tratto vedo apparire dei boccoli biondi e due limpidi occhi azzurri che mi cercano. Sono in uno stato terribile, cerco di ricompormi il più in fretta possibile ma in realtà peggioro solo la situazione. Mi sento così stupido, sto piangendo come un bambino davanti a mia figlia, all’unica ragione per cui non sono impazzito o non mi sono tolto la vita.

-    Papà eccoti, non ti trovavo più, perché piangi ? Eri triste perché non mi trovavi neanche tu ?
Al suono della voce di quel piccolo angelo biondo, mi ridesto e quasi mi scappa un sorriso per la semplicità con cui lei aveva già dato una spiegazione a tutto, ma forse è il momento della mia spiegazione

-    Mia piccola Christine, vieni qui.

Lei non se lo fa ripetere due volte e si accoccola tra le mie braccia

-    Sto piangendo perché mi manca la tua mamma, questa era la nostra casa sai ? Tu sei nata qui, durante i tuoi primi mesi la tua culla era accanto al nostro lettone, così se di notte piangevi potevamo prenderti e cullarti subito. Sai la mamma ti cantava sempre tantissime ninne nanne, io sono stonato non posso ripetertele ma ti assicuro che erano bellissime. A volte speravo ti svegliassi solo per sentire la dolce voce della tua mamma cantare. Ti amava tanto, più di tutto, eri la luce dei suoi occhi.
-    Era bella la mamma ?
-    Era bellissima, tu le somigli davvero tanto, ma la mamma non era bella solo fuori ma lo era dentro, aveva una luce che irradiava e illuminava tutto. Mi ha rischiarato la vita. La mamma era il mio sole.
-    Papà, non piangere più, la mamma ora è qui
Con la manina mi indica il petto

-    Al sole non piace quando piove, se piangi la rendi triste.

Come un pizzicotto che ti desta da un sogno, quelle parole mi svegliano, nel profondo. Devo andare avanti, devo vivere per lei non piangere per lei. Devo vivere per questo scricciolo biondo che a soli quattro anni mi ha dato già una lezione di vita. Tale madre tale figlia.

-    Andiamo su o nonna Snow ci rimprovera. Sai mi ha promesso la cioccolata con la cannella per merenda. È la mia bevanda preferita lo sai ?
La guardo e le sorrido teneramente accarezzandole una guancia

-    Non avevo dubbi amore mio

La prendo in braccio e mi dirigo fuori, consapevole che il mio sole non mi abbandonerà mai.







Ciao, manca pochissimo alla diretta e ascoltando canzoni depresse xD mi è venuta in mente questa shot. Spero vi piaccia e non vi faccia deprimere troppo. In tal caso chiedo venia. Un bacione e fatemi sapere.

Alexandra





   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Alexandra_Potter