Crossover
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Autore: Suikotsu    04/11/2008    3 recensioni
Un malvagio negromante cerca di impossessarsi degli artefatti più potenti del creato per realizzare i suoi diabolici scopi: quattro eroi, riuniti dalla volontà degli dei, uniranno le loro forze per sconfiggere lui ed i suoi spietati generali. Mentre la guerra infuria, un potentissimo elfo corrotto, seguendo la volontà del suo dio, ha liberato un terrificante esercito di demoni, per poi stringere un'alleanza con gli elfi oscuri.
Questa è la mia prima fic: all’inizio sembrerà un po’ banale, ma ci saranno numerosi personaggi e alcuni colpi di scena; consigliata a chiunque piacciano le storie ricche di combattimenti. Se vi ho incuriosito leggete, e lasciate un commentino!(ma non siate troppo severi)
Ho messo “non per stomaci delicati” perché le scene di combattimento spesso sono violente.
Importante: se dovessi commettere dei plagi fatemelo sapere. Grazie!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 40: LA TEMPESTA


Questo capitolo sarà brevino, ma spero che vi piaccia. Purtroppo o per un motivo per l'altro ho perso molti dei miei lettori, ma finché ci sarà qualcuno a commentare, io continuerò a scrivere. Grazie, Illidan e Bankotsu per le vostre recensioni.


I chocobo stavano correndo da molte ore: il sole batteva forte, e il vento spesso costringeva a chiudere gli occhi.
Rannek e gli altri, benché ben coperti, non erano abituati al caldo del deserto come la loro guida, ma grazie ai poteri di Illius poterono sentirsi meglio.
Mentre marciavano Scar si irrigidì e tirò le redini dell'uccello, fermandolo.
"Che c'è, Scar?" - chiese Drizzt.
L'uomo era all'erta: sembrava che il suo intuito da viaggiatore lo stesse avvertendo di un pericolo.
"Arpie..."
Nel cielo stavano volando decine e decine di creature di  varie dimensioni e colori: alcune erano alte un metro, pallide e scheletriche, mentre altre erano ben più grandi e nere come la pece; tutte emettevano forti versi, come di allarme e paura.
"Pensi che ci attaccheranno?"
"No. Non sono alla ricerca di cibo...sembra piuttosto che stiano fuggendo da qualcosa...e so cosa."
L'umano si guardò intorno.
"Da quella parte! Presto!"
Il chocobo di Scar partì rapidissimo, seguito dagli altri, conducendoli verso una caverna.
"Qui dentro."
"Posso sapere perché?" - chiese la ragazza.
L'uomo indicò un'enorme sagoma rossiccia che si dirigeva verso di loro.
"Una tempesta di sabbia. In questa caverna saremo al sicuro."
I cinque si rifugiarono all'interno.
Dopo pochi minuti  la tempesta arrivò e l'aria cambiò colore.
"Per quanto tempo resteremo bloccati?" - chiese il mago.
"Questo non ve lo so dire." - rispose l'uomo fissando la tempesta che si scatenava all'esterno - "A volte durano una notte, a volte giorni interi...non ci resta che aspettare. E dovremo razionare le provviste."
I quattro controllarono quello che avevano, mentre Scar continuò a fissare all'esterno.
"Ehi, ragazzi." - bisbigliò Zhai.
"Sì?"
"C'è qualcosa che non mi quadra."
"Che cosa?"
"Insomma...questo viaggio è fin troppo pericoloso. Non vi sembra strano che si sia offerto di guidarci ad un prezzo così basso? Siamo sicuri che possiamo fidarci di lui?"
"È l'unico che ha avuto il fegato di accompagnarci. Senza di lui non abbiamo alcuna possibilità."
L'elfa lanciò un'occhiata all'uomo, ancora voltato.
"Di certo è un tipo misterioso."
"Non è che tu all'inizio fossi poi tanto loquace."
"Che volete fare? Indagare sul suo passato?" - chiese Rannek.
"Se volete gli parlo io." - si offrì Illius.
"Allora va."
Lo stregone si alzò ed andò a parlare all'umano, ancora voltato.
"Senti, Scar..."
"Hu?"
"Io e i miei amici volevamo ringraziarti per tutto quello che stai facendo per noi..."
"Figuratevi. Ve l'ho detto. A me basta essere pagato, poi quello che fate sono affari vostri."
"E dicci un po' di te: da quanto tempo viaggi per il deserto?"
"Da quando mio fratello maggiore era ancora vivo."
Il mago spalancò la bocca, mortificato di aver toccato un simile argomento.
"Mi dispiace, io..."
"Fa niente. A quei tempi eravamo molto giovani. Ci piaceva vedere cosa c'era oltre la nostra città. Ma un brutto giorno fummo attaccati da dei mostri. Riuscimmo a sconfiggerli, ma mio fratello rimase ucciso. Ed io conservo come ricordo questa cicatrice."
"Anch'io ed i miei compagni abbiamo avuto un passato difficile."
"Posso capirlo. E sembrate anche forti. Io invece cominciai a studiare alchimia per poter vendicare mio fratello. Lui era l'unica persona cara che mi era rimasta, dopo la morte prematura dei miei genitori. Fu così che chiesi ad uno degli anziani della mia città di insegnarmi quella disciplina, così se avessi dovuto aiutare qualcuno ne sarei stato capace."
"E con quel braccio mi sembri capace di uccidere chiunque."
"Chiunque? No, chiunque no. Ma per me è un giochetto far esplodere le teste o qualsiasi altra parte del corpo." - rispose - "Ma adesso vi conviene andare a dormire. Non sappiamo quanto durerà la tempesta, ma se terminerà domani sarà bene partire subito. La vostra destinazione è importante, no? Altrimenti non attraversereste un luogo simile."
"In fondo hai ragione."
Scar rimase ancora a fissare all'esterno, mentre per la sua mente vagavano chissà quali pensieri. Gli altri quattro invece si coricarono e presto caddero in un sonno profondo, col soffio del vento di sottofondo.







  
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