Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: ketyblack    08/12/2014    4 recensioni
La periferia di Tokyo non era mai stata un quartiere allegro, anzi, il più delle volte diventava un covo di barboni e di mafiosi che abitavano però nei quartieri alti e che facevano ronde per controllare il lavoro delle proprie ragazze, il centro del traffico della prostituzione, talvolta anche minorile. C’erano poche giapponesi che battevano, la maggior parte erano russe, polacche, tutte alte flessuose e bionde, un genere non molto frequente nella popolazione del Sol Levante…
In questo ambiente, non molto favorevole all’allevamento di figli, erano cresciuti, insieme, sempre, essendo uno la famiglia degli altri un gruppo di ragazzi, un po’ strani per certi versi, ma sicuramente amici fraterni.
Il sole stava facendo capolino tra le colline in campagna, le sveglie suonavano, spaccavano i timpani e rompevano decisamente le scatole alle anime assopite, soprattutto all’unica donna del gruppo, Konan, peccato che a lei il campanello che spaccava i timpani…
Rieccomi dopo quasi un anno di assenza, è la prima ff che scrivo sull'Akatsuki e l'ho voluta rendere a modo mio, spero vi piaccia e che recensirete in molti! Un bacione!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Six guys and their band: Akatsuki

 

Capitolo 8: I gotta go on my own way

 

Quella notte Konan ebbe mille rimorsi, sarà stata la presenza di Pain, o quello che era successo la sera prima e che lei aveva mandato a monte. Si alzò per prima, la sveglia non era ancora suonata, in casa regnava il silenzio più assoluto intervallato solamente dal respiro cadenzato dei suoi amici che dormivano beatamente. Si fece un caffè e si sedette sul divano con la tazza fumante tra le mani e due biscotti nell’altra, sospirò, era quasi un piacere fare colazione tranquillamente senza rischiare di essere travolti in una rissa all’ultimo sangue per l’ultimo biscotto o l’ultima cucchiaiata di marmellata. Pensò che si erano organizzati proprio bene, erano praticamente autosufficienti e con i contributi di ognuno di loro sarebbero potuti andare a vivere insieme senza dover mai far ritorno alle loro dimore. Lei non avrebbe avuto alcun dubbio in proposito, avrebbe portato tutte le sue cose da Deidara seduta stante e sarebbero stati tutti felici. Il cigolio della porta della camera da letto la fece sobbalzare dalla sua comoda posizione, era solamente Hidan che si stava dirigendo in bagno con un’espressione da zombie, forse non si era neanche accorto della sua presenza in salotto. Dopo la capatina in bagno di Hidan la casa tornò nel silenzio più assoluto e Konan si perse nuovamente nei propri pensieri, occupati perlopiù da Pain che si faceva spazio tra le sue gambe. Sussultò quando apparve dal nulla la figura di Deidara, ancora tutto scompigliato, con una vecchia maglietta rock e i boxer, si strofinava gli occhi azzurri energicamente e li spalancò quando la vide seduta sul divano che banchettava con un pacco di biscotti al cioccolato che erano di una bontà indescrivibile.

  • Ehi, buongiorno…- mormorò il biondo senza alcun entusiasmo, si sedette accanto a lei e le rubò il pacco di biscotti dalle mani. Ci si buttò a capofitto, come un maiale.

  • Buongiorno a te, Deidara…- sbottò lei ironica cercando di riappropriarsi della sua colazione. Lui era più abile di lei a rubare del cibo per cui non aveva speranze.

  • Tieni, dai, li condivido con te, questi biscotti sono spettacolari, se solo li assaggiassero gli altri li farebbero fuori in due secondi, godiamoceli, va’!- le porse il pacchetto come se fosse suo.

  • Dei? Posso farti una confidenza?- cominciò la blu incrociando le gambe nude sul divano e guardandolo intensamente. A lui per poco non andò di traverso un biscotto.

  • Ovvio, certo che puoi…- confermò lui alzando una mano in sua direzione e facendole cenno di parlare. La ragazza arrossì fino alle punte dei capelli blu ma si costrinse a parlare.

  • Ieri sera… beh, Pain e io…- il biondo la interruppe e fece segno di aver capito l’antifona. Posò i biscotti tanto amati e la fissò dritto negli occhi.

  • Spero non mi abbiate inaugurato il divano pure voi! Cazzo, che schifo, io qui ci vivo, non è mica un bordello questo posto!- cominciò a lamentarsi facendo congetture su ipotetiche macchie che però non c’erano.

  • Dei, no, non è successo nulla di quello che pensi, ma non è di questo che voglio parlare. Beh, sapete che io ho sempre detto di aver avuto storie con vari ragazzi e…- Deidara aveva capito perfettamente.

  • Lo so benissimo che non hai mai avuto un ragazzo, Konnie, sei sempre con noi, quando mai avresti il tempo di vedere qualcuno?- la blu spalancò gli occhi, era davvero così evidente la sua inesperienza con i ragazzi? Si sentì d’un tratto molto vulnerabile e non ebbe più il coraggio di continuare quel discorso che stava diventando sempre più scomodo. Infatti il suono antipatico della sveglia e i rumori degli altri che si alzavano li interruppe. Pain fece capolino dalla stanza e li fissò con rabbia, non capiva proprio come mai in quegli ultimi tempi quei due stessero sempre così appiccicati, o, forse, erano sempre stati così e lui non ci aveva mai fatto caso perché era troppo occupato a infastidire in ogni momento Konan?

 

A scuola il corpo studentesco era in fibrillazione, l’anno scolastico stava volgendo al termine e il concerto si avvicinava, mancavano solamente due giorni e loro ce la stavano davvero mettendo tutta per non deludere le aspettative. Itachi e Pain sarebbero usciti un’ora prima per andare a ritirare i vestiti per il concerto, avevano davvero fatto le cose in grande. Nessuno aveva idea di come si sarebbero conciati per quella sera, sembrava essere un segreto di stato tra loro due.

All’uscita da scuola i rimanenti decisero di andare a fare un salto al centro commerciale, giusto per vedere delle facce diverse, anche perché soldi per lo shopping non ce n’erano proprio. Si sedettero accanto alla grande fontana proprio al centro dell’imponente edificio e cominciarono a scrutare severi tutti coloro che passavano.

  • No, guardate quella! Oddio è terribile, che cesso!- esclamò Sasori indicando una bionda tinta con degli shorts che minacciavano di scoppiare da un momento all’altro, gli altri risero, indicandola.

  • Siete proprio dei coglioni, non si indica la gente, non sta bene!- li rimbeccò Konan ritornando alla lettura di un libro di scuola, preoccupata per l’imminente esame di matematica.

  • Secchiona, smettila di studiare almeno per cinque minuti, cazzo, siamo al centro commerciale e non in biblioteca!- la prese in giro Deidara rubandole il libro e alzando le braccia in alto in modo che lei non arrivasse a prenderlo. Cominciò a prenderlo a pugni sul petto facendolo ridere.

Ciao, ragazzi! Non credevo proprio di trovarvi qui!- una voce famigliare li fece smettere di litigare. Era Ino, bella come sempre, insieme a delle amiche che Konan non aveva mai visto, erano belle proprio come lei, sembravano uscite dalla copertina di una rivista di moda, commentò tra sé e sé analizzando le sue scarpe nere da ginnastica usurate dal tempo e quei jeans decisamente out.

  • Tesoro, vieni qui!- esclamò Hidan abbracciandola e stampandole un bacio sulle labbra. Le amiche sorrisero in sua direzione facendo apprezzamenti sul ragazzo che esibì il suo solito ghigno compiaciuto.

  • È strano non vedervi al gran completo, o chiusi in casa di Deidara… ehi, Konan, che ne dici di venire a farti un giro con noi? Con questi qui chissà quante vetrine vedrai!- propose la bionda sorridendole incoraggiante. La blu scosse il capo, non voleva fare la figura della stupida con loro, era meglio rimanere con i suoi amici di sempre, dove poteva essere davvero sé stessa senza vergognarsi.

  • Dai, Konnie, vai pure, intanto noi, come dici tu, facciamo solo i coglioni!- la incoraggiò Deidara dandole un colpetto per farla alzare.

 

Maledetti! Erano riusciti a farla cedere, adesso stava passeggiando allegramente insieme a Ino e alle sue amiche perfette che scoprì avessero anche un nome: Karin e Hinata, la prima raccontò di essersi fatta Deidara alla festa di Ino e Hinata era una ragazza di poche parole e che arrossiva per qualsiasi sciocchezza. In poco tempo la blu si sentì decisamente a suo agio, anche se era strano dialogare su argomenti propriamente femminili, non era abituata. Era piacevolmente sorpresa dalla simpatia delle ragazze e dal fatto che non fossero così snob come lei sosteneva.

  • E così sei sempre tutta sola con quei ragazzi, come ti invidio!- esclamò Karin mentre adocchiava un paio di jeans scontati e li analizzava con fare esperto.

  • Beh, a volte è anche scomodo vivere tutti insieme, ognuno ha le proprie esigenze e vivere in sei nella tana di Deidara è decisamente troppo…- commentò Konan guardandosi intorno spaesata, raramente entrava in negozi di abbigliamento, non era il suo campo.

  • Peccato che il biondo non si interessi alle fanciulle, è sempre troppo occupato con quella band…- commentò la rossa guardandosi allo specchio e ammiccando.

  • Ce l’hai con Deidara solo perché, dopo essertelo fatto, non ti ha più chiamata!- la punzecchiò Ino uscendo dal camerino con un abitino rosso che le stava d’incanto.

  • Fanculo, Yamanaka!- sbottò la ragazza uscendo dal negozio senza aver comprato nulla.

  • Non farci caso, Konan, Karin è sempre così quando la da a qualcuno che alla fine non se la fila per niente… vorrebbe avere un ragazzo come il mio Hidan…- sussurrò la bionda all’orecchio della ragazza. Konan sorrise incerta, non aveva mai parlato di questioni sentimentali, mai con delle ragazze.

  • Karin, se vuoi puoi venire a sentirci, stasera a casa di Dei… ne sarei felice, ovviamente sei invitata anche tu, Ino e pure tu, Hinata…- sorrise la blu avendo finalmente qualcosa di intelligente da dire. La rossa era in visibilio.

 

Quando tornò a casa, insieme agli altri ragazzi notò Pain e Itachi chiusi in cucina che stavano discutendo su qualcosa, probabilmente sul latte finito. Gli altri quattro li raggiunsero e rimasero a bocca aperta, erano arrivati i vestiti per il concerto ed erano favolosi. Erano delle cappe nere, lunghe fin sotto al ginocchio con rifiniture rosse e nuvole rosse stampate dappertutto, dietro stampato in caratteri cubitali il loro nome.

  • ‘Tachi, sono stupende!- urlò Konan abbracciando il moro e prendendo la sua divisa “Konnie”. Sorrise vedendo quel fastidioso nomignolo stampato sopra.

Verso sera qualcuno bussò alla loro porta, Konan accorse ad aprire, sapeva benissimo chi era. Infatti ecco le tre ragazze che le sorridevano, le fece accomodare in salotto, gremito di gente che si stava facendo i fatti propri. Karin era vestita decisamente troppo bene per andare a vedere delle semplici prove di un gruppo rock, minigonna di pelle e maglietta scollata che lasciava ben poco all’immaginazione, i suoi occhi divennero sognanti quando vide la figura di Deidara comodamente stravaccato sul tappeto nell’atto di bersi una birra, lo trovò bellissimo.

  • Ragazzi, spero non vi dispiaccia ma ho invitato alcune…ehm…amiche…per assistere alle prove di stasera…- cominciò Konan sorridendo cercando di essere convincente, ma si sa che i maschi non sono si natura perspicaci, quindi accettarono di buon grado l’idea della blu. Hidan abbracciò Ino e Karin si sedette accanto alla blu iniziando un monologo su quanto fosse figo Deidara.

  • Ma senti, a te non è mai piaciuto nessuno di loro? Insomma, sono davvero belli…- la rossa aveva interrotto il suo monologo per farle una domanda decisamente personale e scomoda.

  • Ma che dici, potrebbero essere miei fratelli…- borbottò la ragazza girandosi verso Pain che stava insidiando la povera Hinata che aveva assunto il color cremisi della moquette.

  • Aha! È ovvio, come ho fatto a non pensarci prima? La cantante dark e l’enigmatico bassista!- urlò la rossa indicando Pain e sbracciandosi in sua direzione. Konan le saltò al collo come una pantera e la buttò a terra con un tonfo sordo che fece voltare tutti i presenti.

  • Konnie, calmati, prima inviti delle ragazze e poi ti comporti male! Un po’ di coerenza, cazzo!- esclamò Deidara porgendo una mano a Karin per aiutarla a rialzarsi. La rossa per poco non svenne per terra a quel contatto che tanto aveva ricercato.

  • Scusami, Dedi…- bofonchiò lei non guardandolo in faccia e pregando che Pain non si fosse accorto di nulla, infatti stava ancora guardando nell’ampia scollatura di Hinata mettendola decisamente in imbarazzo.

  • Che ne dite di andare in cucina a berci qualcosa, solo noi donne?- propose Konan facendo strada verso il piccolo cucinino e prendendo delle birre dal frigo che stava cominciando a diventare vuoto.

  • Non fate caso ai miei amici, sono dei coglioni, Pain è il peggiore…- commentò la blu sedendosi con naturalezza sul lavandino.

  • Non preoccuparti, Konan, so che lo fa per scherzare, sa benissimo che sto con Naruto…- disse Hinata arrossendo fino alle punte dei capelli corvini. La blu sospirò pesantemente: anche la dolce Hyuga era fidanzata, lei era proprio la regina della sfiga.

  • Comunque, veniamo a noi, abbiamo capito fin troppo bene che ti piace un certo ragazzo dai capelli arancioni…- le tirò una gomitata nelle costole Ino facendo cenno con il capo verso l’altra stanza. A dire la verità Konan non aveva idea di quello che provava per Pain, se fosse solo semplice amicizia che qualche volta diventava qualcosa di più o se era invece una cotta. Preferiva non indagare.

  • Ma smettetela, non c’è nulla tra me e Pain, non facciamo altro che litigare, avreste dovuto vederlo quando l’altro giorno l’Inuzuka mi ha rivolto la parola, stava per pestarlo, è proprio un maleducato e villano!- rispose la ragazza, sdegnata, ma anche compiaciuta dal comportamento del ragazzo, anche se non poteva negare che Kiba fosse un bel tipo.

  • Devi trovarti un ragazzo, Konan, dammi retta. Facci un pensierino, sull’Inuzuka, dico.- suggerì Karin alzando i pollici all’insù. Alla blu non era mai sembrata un’idea più malsana.

  • Hai visto, Karin, Deidara probabilmente non si ricorda nemmeno che avete scopato, sei proprio la sfiga fatta a persona!- rise Ino seguita subito dopo da Hinata. La rossa era stata colpita proprio nel vivo, per lei era significato qualcosa quella notte così strana, in cui tutti erano ubriachi, lei era riuscita ad avvicinare Deidara, a parlargli, ad andarci a letto poco dopo.

  • Andate a fare in culo, cazzo, ci soffro per questa cosa, era da tempo che volevo andarci insieme, conoscerlo e…-

  • Magari sposartelo e comprare due cani e avere due figli!- concluse Hinata timidamente ma con sarcasmo. Konan aggrottò le sopracciglia, decise che avrebbe dovuto aiutarla, d'altronde lei non era la migliore amica di Deidara?

  • Karin, non ti preoccupare, gliene parlerò io, di solito mi ascolta sempre…- intervenne in tono solenne, quasi ridicolo per la situazione. La rossa la guardò con ammirazione e in modo alquanto supplice. La blu sorrise come non le capitava quasi mai, sentiva davvero il bisogno di aiutarla.

  • Ti ringrazio davvero, Konan, sei molto gentile, al contrario di come la gente ti descrive, davvero…- rispose la ragazza con gli occhi lucidi. La blu non volle sapere nulla riguardo a come la gente la descrivesse, meglio rimanere nell’ignoranza. Sorrise a Karin e tornarono in salotto, dove i ragazzi sembravano essersi volatilizzati, capirono dove si trovassero quando sentirono delle bestemmie provenire dal garage, la voce di Hidan quando era incazzato era inconfondibile.

  • Che tesoro che è il tuo ragazzo, Ino, così dolce…- commentò Konan sarcastica facendo strada per la ripida scala a chiocciola che portava alla loro improvvisata sala prove.

 

Mentre cantava la blu non poté non notare gli sguardi pieni d’ammirazione che Karin lanciava a Deidara mentre suonava con maestria quel cadavere che si ostinava a chiamare chitarra. Ma perché il biondo non se ne accorgeva? Era così palese!

Dopo aver finito le prove le ragazze tornarono a casa propria, ringraziarono Konan per l’invito e furono nuovamente soli, dalle espressioni compiaciute dei ragazzi la blu percepì che c’era qualcosa che non andava.

  • E brava Konnie, finalmente si è decisa a parlare con le femmine, non sono poi esseri demoniaci come tu le descrivi!- iniziò Sasori scompigliandole i capelli con fare fraterno sotto i cenni di assenso degli altri.

  • Non ho mai detto questo, ho sempre detto che odio l’Haruno e se qualcuno di voi vorrà uscire con lei gli toglierò il saluto!- fece lei risoluta dandosi un minimo di contegno e guardandoli con fare sdegnoso.

  • Meno male che Sasuke non ti può sentire…- commentò Itachi bevendo una tazza di caffè amaro, cosa bizzarra, come mai l’Uchiha non si stava facendo la sua solita birra prima di andare a letto?

  • Importante è che non ci esca tu, Ita, poi il tuo fratellino può fare ciò che vuole…- rispose lei scalciando via le scarpe dal bordo del divano e stravaccandosi contro Hidan che la insultò pesantemente per poi rassegnarsi ad avercela addosso.

  • Konnie, cazzo, fa caldo!- si lamentò il grigio facendosi aria con le mani e tirandole i capelli per farla spostare dalle sue gambe. La blu gli fece il verso storcendo il naso e accomodandosi ulteriormente con naturalezza, ficcandogli i piedi quasi in bocca.

  • Eccola, è tornata il maschiaccio di sempre…- commentò Itachi aprendo la finestra per accendersi una sigaretta con aria assorta. Quel giorno aveva appena avuto una discussione con suo padre per il fatto che tornava a casa raramente e non cenava con tutta la famiglia al completo dal almeno un mese. Il motivo era che, sempre, faceva la figura del fratello maggiore scapestrato, pessimo esempio per Sasuke che, invece era uno studente modello e preciso in ogni cosa che faceva, uno vincente, non una specie di rocker sognatore come lui. Suo padre preferiva Sasuke a lui, un giorno probabilmente sarebbe subentrato nel ruolo di direttore dell’azienda di famiglia e Itachi, invece, in mezzo a una strada. Sbuffò pesantemente, non dava mai a vedere nulla, neanche quando aveva problemi seri come quello, non gli piaceva parlare dei fatti suoi, neanche con i suoi amici.

 

Quando alcuni diedero i primi cedimenti di sonno si avviarono in branco in camera cominciando a mettersi in pigiama alla velocità della luce, stranamente la blu non era tra Pain e Itachi, ma vicino a Deidara, sapeva che doveva agire alla svelta prima che il biondo si dimenticasse del tutto della festa di Ino e di quello che aveva fatto con Karin, ammesso che non se ne fosse già scordato del tutto come le altre sveltine che era solito farsi con qualsiasi ragazza che lo attirasse almeno un minimo. Gli tirò una spallata giocosa, notando sullo sfondo lo sguardo scuro di Pain, in quei giorni era decisamente strano, non era il solito amico stupido che non perdeva occasione per prenderla in giro.

  • Konnie, fammi dormire, ti prego, domani dobbiamo ancora andare in quella cazzo di scuola e le prove stasera sono andate per le lunghe…- sbadigliò il biondo dandole una testata piano contro la guancia e rannicchiandosi su di lei.

  • Dei, posso dormire vicino a Konan?- gli sussurrò Pain all’orecchio del biondo. Deidara di tutta risposta alzò il terzo dito nella penombra e gli voltò le spalle. L’arancione gli tirò una ginocchiata in mezzo alle gambe colpendo senza pietà i suoi preziosi gioielli.

Un urlo disumano provenne dalla stanza, destando tutti i presenti. Deidara rantolava rumorosamente rannicchiato in posizione fetale. Hidan si stropicciava gli occhi e guardava curioso che cosa stesse succedendo.

  • Pain, sei un coglione…- sussurrò il biondo con gli occhi serrati dal dolore. Konan era pietrificata, guardava l’arancione con disapprovazione e paura.

  • Ma che cazzo ti salta in mente?- urlò il grigio prendendo per la maglia il ragazzo e sbattendolo contro il muro, facendo affiorare la sua vena feroce che da tempo ormai non veniva più fuori.

  • Sarai contenta, è tutta colpa tua.- sbottò Pain liberandosi dalla stretta del ragazzo e andando in garage prendendo le sue cose sparse qua e là.

Konan lo fissava attonita, senza aver il coraggio di dire nulla, abbassò lo sguardo quando passò per il salotto con un borsone sulle spalle, senza sapere dove sarebbe andato a dormire. Lui la guardò intensamente, come non aveva mai fatto.

  • Allora? Immagino che tu sia dalla parte di Deidara, siete proprio una bella coppia.- ringhiò il ragazzo abbassando la maniglia della porta di casa, con il suo basso a spalle. Konan chiuse gli occhi, due lacrime le rigarono il volto.

  • No! Smettila, Pain, stai straparlando! Lo sai bene che io e lui siamo come fratelli, tu…- lui non la lasciò finire, l’abbracciò le baciò come non mai, attaccandosi a quel piccolo corpo come se fosse la sua ancora.

  • Konnie, mi dispiace, devo andarmene. Non riesco a vederti con Deidara così… mi sembra di essere invisibile.- sussurrò lui uscendo all’aria notturna. Lei lo seguì, avvertendo sulle gambe nude il freddo della notte.

  • Pain! No! Non te ne andare, ti prego!- urlò lei dalle scale mentre lui si allontanava a grandi passi. Si girò verso di lei.

  • Questo è il tuo posto, Konnie, non il mio. Sono sempre stato l’ultimo arrivato del gruppo, beh, mi sono stancato. In bocca al lupo per il concerto…- si voltò e se ne andò verso mete sconosciute, nessuno sapeva se l’arancione avesse ancora un luogo dove andare.

 

Ed ecco l'ottavo capitolo di questa storia, lo so, è stranissimo che io abbia aggiornato, ma sarà il Natale o non so che, mi sento buona e quindi ecco a voi questo luuunghissimo capitolo! Ultimamente ho più tempo per scrivere e quindi ho deciso di aggiornare un po' più in fretta, spero possa farvi piacere!

 

Come sempre vi ringrazio tutti quanti. Grazie a chi ha messo la storia tra le seguite, preferite, da ricordare. Ma ditemi che ne pensate, dai!

 

Un grazie speciale ormai ai miei affezionati recensori a cui penso sempre quando aggiorno e che nonostante tutto mi sopportano e mi commentano sempre, vi ringrazio, davvero, mi migliorate la giornata! Vi abbraccio forte!

 

KURAMA DI SAGITTER: Ecco, con questo aggiornamento lampo potrei davvero farti venire un'infarto ma dai, te lo devo, come vedi è ancora il 2014 ahahahah! Mi stupisco anche io di me stessa! E, fidati, Ino non è poi così diabolica come pensano tutti, suvvia, potrebbe essere un'ottima amica per la nostra Konnie! Ma ora che ne sarà della band? Che ne pensi di questo capitolo? Spero che me lo dirai in una delle tue chilometriche recensioni! Un bacione enorme!

 

blackcatMiao: Ciao! Ti ringrazio della recensione e se ti sei stupita della mia velocità stavolta, come minimo, ti verrà un colpo! Nah, dai, è un piccolo regalino natalizio! Dai, Povere Ino e Sakura, alla fine sono delle brave ragazze! Sono felice che ti piacciano le scene “hot” anche se tutte le volte che devo scriverle non so mai da dove cominciare! Spero ti piaccia anche questo capitolo e prometto che aggiornerò presto, per ora che ne sarà di Pain? E la band? Spero di sentire la tua opinione! Un bacione!

 

Per ora è tutto, ci sentiamo al prossimo capitolo! Vi abbraccio tutti quanti!

 

ketyblack

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: ketyblack