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Autore: kikka_67    08/12/2014    1 recensioni
Una strana tristezza le invade il cuore mentre osserva le ombre presenti in quegli occhi che la fissano disorientati e il viso di un bambino sorridente le balena in mente, il suo cuore è puro ma “lacerato” da profondi tagli causati dal dolore patito. Un lento sorriso le fiorisce sul viso e scorgendolo il ragazzo si rianima.
- Il mio nome è Narfi…mia signora.....
In questo racconto ritroverete i personaggi di “Non pensarmi .. ti sento!”, premetto che non è necessario leggere la storia precedente per poter comprendere questa. Spero vi piaccia, buona lettura.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Narfi è cambiato molto dall’ultima volta che l’ho visto o forse sono i vestiti chiaramente midgardiani a darmi quest’impressione….. Jeans, camicia e giubbotto in pelle  nero, la coda è sparita e i suoi capelli adesso gli sfiorano le spalle.   Il mio esame minuzioso  lo diverte e  il sorrisino sfacciatamente  ironico  che gli piega le labbra, mi urta, ma è  l’impercettibile  cenno di saluto che mi rivolge ad irritarmi  ancora di più. Sono almeno tre settimane che non lo vedo e  mi aspettavo almeno un “ Come stai?” e invece questa scimmia impagliata mi ride in faccia in silenzio!

- Vai ad un ballo in maschera?  Questo “travestimento” ti dona…sembri quasi un “essere umano”.. – constato malevola,  di certo non lo prenderà  come un complimento.

- Buona sera cugina, i miei abiti  sono  poco importanti, ma  vedo che non hai affinato l’arte delle buone maniere….in queste settimane.  Ma non ti preoccupare, mi prodigherò per colmare le tue lacune in merito.  –  mi risponde pacato.

- Non mi pare che tu sia abbastanza versato per le stesse  e ciò ti impedisce di insegnare alcunché a chiunque. –  Fatti sotto cugino….

- Può essere…. Ma io  non ho detto…. insegnare… e  se ben ricordo mi  hai dimostrato a suo tempo, quanto poco apprezzi l’aiuto degli altri. – ribatte continuando a sorridere mellifluo.

- Beh … sicuramente apprezzerei di più l’aiuto concreto e spontaneo …. di una qualsiasi  altra… creatura che respiri nell’universo… piuttosto che accettare il tuo!!! –    sbraito con veemenza.


Il sinistro luccichio che indurisce il  suo sguardo mi procura un’immensa soddisfazione, per una volta non è lui ad avere l’ultima parola! Normalmente sono una persona tranquilla, difficilmente  attacco qualcuno,  a che meno che non venga pesantemente provocata, ma Narfi m’ispira un’istintiva e inarrestabile avversione, inconsciamente reagisco  al disagio che mi provoca la  sua immotivata antinomia.  Non m’interessa ottenere  la sua approvazione né la sua considerazione, quello che mi urta è essere biasimata a prescindere.  Un forte senso di disagio mi invade,  mi rendo conto  che, come tutti,    non gli  riconosco neanche  il beneficio del dubbio,  forse mio cugino non conosce altro modo, oltre l’ironia,  di rapportarsi con chi gli sta accanto e ripensando alla disapprovazione  da  cui era circondato durante la festa, mi vergogno di me stessa.

- Scusami, non avrei dovuto….  e….hai ragione,  dovrei esercitare un maggiore controllo sulle mie emozioni, ma ogni tanto… trovo difficile gestirle . Buona serata. – mormoro allontanandomi da lui,  ignorando la smorfia  sorpresa  che gli  altera per un secondo i lineamenti del viso.

- Mia signora…. E’ tempo che torniate su Midgard – interviene Heymdall.

- Posso tornare a casa? – sobbalzo sorpresa  mentre un sottile filo di speranza  si fa strada dentro di me.

 


Qualche settimana  prima   a Londra.

 

Avevo aspettato che i ragazzi uscissero di casa,  prima di parlare con Adam,  mi ero ripromessa di essere il più sincera possibile mentre gli descrivevo il difficile momento in cui nostra figlia aveva preso coscienza e accettato il suo potere e dell’ammirevole coraggio dimostrato durante l’eclissi e del suo  sgomento  scoprendosi  “diversa” da ciò che pensava di essere.

- Jane è molto riflessiva  e sono sicura che riuscirà a superare questo momento… e quelli che verranno… -  lo voglio  rassicurare mentre cerco le parole giuste   per continuare.
- Devi’ ….ho come l’impressione, anzi è quasi una certezza in verità,  che tu  mi stia  nascondendo qualcosa,  che hai evitato di spiegarmi  fin ora. Vorrei sapere quando  hai intenzione di informarmi? Perché se esiti ancora un po’ … me lo dirà Jane appena torna. – chiede con falsa noncuranza.  
- Adam….. accettando i suoi poteri e riconoscendo   la sua essenza divina, Jane dovrà rispettare alcuni  “vincoli” nella sua vita…e… - inizio incerta.
- Devi’ …. Parla chiaro! – mi sprona con veemenza.
- E va bene….una  leggenda narra che solo un uomo può vivere accanto ad una   dea.  Esso verrà scelto e subirà  il richiamo della Madre   che lo designerà quale  compagno degno  per la figlia.  E’ una cerimonia a cui devono partecipare tutte le giovani donne  di sangue reale, durante  la prima serata a palazzo,  mi è stata svelata l’identità dell’uomo  il cui destino dalla nascita è legato a quello di Jane.   E …. Adam…. quell’uomo….     È il figlio minore di Loki…..-
Lo sguardo vitreo  con cui mi fissa è piuttosto eloquente, Adam è sotto shock!  All’improvviso un preoccupante rossore gli colora  il viso  – MA SEI IMPAZZITA?  Che cosa ti è saltato in mente di scegliere un compagno per tua figlia?  E perché tra tutti gli uomini esistenti nell’universo dovevi puntare il dito sul figlio del Dio degli Inganni??!! – urla incredulo.
- IO NON HO SCELTO NESSUNO!! E’ il suo destino che si è mostrato a me! Ho chiesto consiglio a Heymdall e mi ha assicurato che Jane non ha legami di sangue con Narfi, fammi parlare… - gli intimo con un gesto della mano.
- Il vincolo del Richiamo della Madre è assoluto, è una magia indissolubile,  nel momento in cui un uomo e una donna sono designati l’uno all’altra, le loro anime si cercano e quando s’incontrano si legano per l’eternità.  Jane  non aveva ancora raggiunto l’essenza divina quindi non lo ha riconosciuto. Narfi mi ha chiesto di non svelare subito a tua figlia, cosa era destinato a diventare  per lei, perché vuole darle l’opportunità di scegliere. Presumo che la vita di quel ragazzo a corte non sia stata semplice, affronta ogni giorno un disprezzo che non gli è dovuto. –
- Dovrà  rinunciare a lei!  Io non permetterò mai che si avvicini a mia figlia! – sbraita furioso.
- Tu non hai nessuna possibilità di impedire nulla, come non posso io. Quando Jane  lo vorrà, Narfi diventerà il suo compagno. Nonostante abbia raggiunto l’essenza divina, grazie alla collana che le hai dato prima che partisse,  per il momento non subisce l’attrazione verso di lui. Vorrei che capissi, Adam, quale  enorme sforzo Narfi dovrà affrontare per non cedere alla tentazione di toccarla. –
- Bene, sono commosso! Per fortuna nostra lui vive abbastanza lontano da continuare a disperarsi lontano da lei! – esclama perfidamente soddisfatto.  
- Non ho ancora finito di parlare….. e ciò che sto per dirti non ti piacerà  assolutamente..-
- Perfetto…. Quindi? – chiede quasi rassegnato a sentire il peggio.
- Narfi non può vivere lontano da Jane è suo…. anima e corpo… -
- Corpo? – chiede  pericolosamente pacato.
- La seguirà su Midgard per avere la possibilità di farsi conoscere, forse  potremo trovare un posto per lui nell’infermeria dell’università….è un guaritore. Adam dagli una possibilità.. parla con lui.  Vorrei che venisse qui … per ambientarsi prima che Jane faccia ritorno….. se sei d’accordo…..  – mormoro aspettandomi una violenta reazione alla notizia. E non vengo delusa.
- Devi’ ho già ascoltato abbastanza, sono stato paziente, ti ho fatto finire di parlare….perchè hai finito vero? Non ci sono altre notizie sconvolgenti mi auguro!  Io non permetterò mai che un estraneo venga a casa mia e tenti in tutti i modi di mettere le mani  su  mia figlia, sono stato chiaro? Non voglio più sentire parlare di attrazioni fatali e assolute!! – conclude con forza.
- Non puoi tentare di essere ragionevole per un attimo?!  Hai ascoltato almeno la metà di quello che ti ho appena detto? Gli sarebbe bastato sfiorarla con un dito e Jane non avrebbe avuto scelta, si sarebbe innamorata di lui all’istante!! Quell’attrazione è reciproca assoluta, non possono vivere  lontani! –
- Sii seria per favore, non vorrai farmi credere che pensi veramente ciò che stai dicendo?   Non è possibile !! –
- Certo che ci credo,  la sto vivendo con te! Ti amo con tutta me stessa e non potrei mai vivere senza di te.. – riconosco  mentre sento scemare l’irritazione.
- Tesoro…. Anche io ti amo…. – sussurra  addolcendosi subito.
- Lo so… -
- Ma….. Jane,  non sono convinto….che…sia…. Devi’ …mi stai ascoltando? -

I suoi capelli  tra le mie dita sono morbidi, mi stringo a mio marito con un sospiro,  il desiderio  di sentirlo contro di me,  mi avvolge prepotente  come sempre. Sfrego il naso contro il suo collo e  respiro il profumo della sua pelle. Quante volte in passato avevo tentato di irretire il “mio” prof, usando tutti i mezzi a mia disposizione e  lui,  povero ingenuo, tutti i pomeriggi  mi spronava a studiare per presentare la tesi,  mentre io mi strusciavo  contro di lui cercando di sedurlo.  Aveva resistito a tutti i miei “attacchi” fino ad una sera  piovosa  in cui mi ero presentata a casa sua con addosso solo un impermeabile. Sorrido al ricordo della sua espressione teneramente sbalordita,  ad un tratto tra noi l’atmosfera era cambiata radicalmente,  non mi aveva fermata mentre gli sfilavo la camicia né quando,  accarezzandolo,  le mie mani avevano  raggiunto la chiusura dei suoi  jeans, aveva ceduto con un gemito di  dolente desiderio. Non avevamo avuto bisogno di  parole ma solo  di carezze e baci  che avevano scandito il nostro primo meraviglioso  amplesso. Diventare una donna completa tra le sue braccia era stato dolcemente eccitante, mi aveva amata lentamente,  sussurrandomi tenere parole.   
- A cosa stai pensando? –
- A te….. mio caro prof…. – mormoro baciandolo lievemente.
- O’brain …. Stai cercando di sedurmi? – sorride sornione.
- Ci puoi scommettere! Lo sai che non lo faccio per farmi alzare i voti… e solo che…. ti voglio… -  sospiro contro le sue labbra.

 

 Sono tornata a palazzo correndo il più velocemente possibile e ho raggiunto la mia camera senza fiato, rapidamente ho radunato tutte le mie cose, buttandole  alla rinfusa  dentro i miei bauli e prima di indossare  i miei abiti “midgardiani”, ho mandato Nadora a chiedere un’udienza alla Regina per dirle addio. Una sottile malinconia  mi stringe il cuore, questa è la mia ultima notte ad Asgard,  non vedo l’ora di andare via, di vedere i mei e i miei fratelli, ma ho come la sensazione che partendo rischio di  perdere  qualcosa  di  vitale importanza  per me, ma cosa?

Sono quasi sicura che si tratti  di un sogno, mi vedo stesa sul letto nella mia stanza a casa,  un’ombra è china su di me e  ad un tratto  sento la carezza esitante  di una mano tra i capelli  e sul viso. Un bacio lieve come  un alito di vento mi sfiora le labbra e istintivamente le schiudo per trattenere quella dolce sensazione che lentamente si trasforma in una smania seducente  e inebriante,   il mio corpo si contrae dolorosamente cercando un sollievo  a quella malia.  Percepisco una presenza accanto a me  e con una mano sfioro l’oscurità che mi avvolge, cercando di dare un volto alla mia  illusione.    Le mie dita cozzano contro  un ostacolo  morbido e caldo al tatto.  Sotto il mio palmo sento il battito veloce di un  cuore agitato o forse è il mio che aumenta le palpitazioni quando la mia bocca viene invasa da un bacio sconvolgente.  La sensazione di piacere è così forte che mi sveglio di soprassalto ansimante, accendo la luce tremando  e cerco con gli occhi qualcosa che non trovo e  un’inspiegabile angoscia m’invade rendendomi conto che sono finalmente tornata a casa!  


 
  
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